Le Olimpiadi di Roma

Ora che i ballottaggi sono conclusi ed il Sindaco di Roma è stato eletto, possiamo forse ragionare con più calma delle olimpiadi di Roma?

Il fatto che il gruppo Caltagirone ne sia un entusiasta sostenitore, con tutta l’evidente campagna del Messaggero contro la Raggi a corredo, non depone certo a favore di questo progetto.

Penso che serva porsi due semplici domande:
– Roma può permettersi di organizzare oggi un evento così complesso? In questo momento alla nostra Capitale servirebbe un riscatto a partire dalle cose più semplici: i trasporti, i servizi urbani (ed i rifiuti in particolare), la manutenzione dell’enorme patrimonio culturale e pubblico esistente (dai monumenti alle buche per la strada. Io credo che si debba quindi ripartire dalla base, dimostrando ad esempio di essersi ripulita dalla Mafia Capitale che ne ha caratterizzato l’immagine e la gestione degli ultimi anni. Non si elevano i piani superiori senza solide fondamenta.

– Quanto cemento è necessario per fare le olimpiadi? Anche questa è una bella domanda. A Roma ci sono ancora gli strascichi dei mondiali di nuoto, a dimostrare cosa non si deve fare.
Serve davvero costruire enormi cattedrali da centinaia di milioni di euro, nella migliore delle ipotesi inutilizzabili dopo l’evento, oppure si può procedere anche con un profilo diverso, sistemando l’esistente e creando solo quello che serve? Quanto cemento è veramente necessario che rimanga, dopo le olimpiadi? A questa domanda credo dovrebbe essere data una risposta seria, disinteressata, per capire la reale fattibilità.

Rio de Janeiro è sul lastrico, ed i 10 miliardi di euro di impianti del Brasile non risolleveranno la sua economia in ginocchio.

Non credo che Roma possa essere pronta per il 2024: libera dalle cricche e dal malaffare, con un trasporto pubblico efficiente e quello privato ridotto allo stretto necessario, ben manutenuta e con un debito meno soffocante di quello attuale.

La Raggi ha ricevuto un mandato importante, con un voto semi plebiscitario. Ha tutto il diritto ed il potere di scegliere, volendo anche chiedendolo ai suoi cittadini tramite referendum.

E nel rispondere, eventualmente, i cittadini dovranno sapere che i miliardi di spesa pubblica dovranno uscire dalle loro tasche, ed i giochi sostituiranno altri interventi forse molto più importanti come volano economico (ad esempio la riduzione vera delle tasse sul lavoro). Perché anche chi dice sì a questo progetto, sta contemporaneamente negandone altri.

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