Una volta c’erano le Polaroid, oggi le pellicole più diffuse sono le Fuji Instax.
La cosa interessante di questo tipo di fotografia è il processo che porta allo scatto.
Al contrario del rullino, che comunque prevedeva lo sviluppo presso un laboratorio, le fotografie instantanee hanno un due pregi immediatamente percebili.
Le foto compaiono immediatamente e costano molto.
La cosa strana è che a mio parere il costo elevato dei singoli scatti è un pregio, perché obbliga ad un cambiamento di mentalità. Siccome non è gratis, ma richiede uno sforzo economico, ecco che l’atto del fotografare diventa un momento prezioso.
La conseguenza è che si faranno fotografie solo di momenti selezionati: particolarmente belli, da ricordare, da conservare.
Il fatto che poi il risultato sia qualitativamente inferiore alle fotografie digitali non è importante, e per alcuni è un altro spunto creativo.
Pensateci bene: per cosa fotografiamo?
Oggi fotografiamo tutto, mescolando futile ad altro futile.
Il risultato è che non andiamo più a rivedere le nostre foto, non le stampiamo più, non ripercorriamo quasi mai il percorso inverso che dallo scatto ci fa recuperare ricordi.
Invece dovremmo, almeno a volte, fotografare per fissare i ricordi più importanti, tenerceli stretti e poterli ritrovare tra 10 o 20 anni.
Quindi, alla fine, viva la Polaroid!