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I deliri del Blog di Beppe Grillo sulla Siria

Avete qualche dubbio su quello che è accaduto in Siria nell’ultimo anno? Non abbiate dubbi, è tutto estremamente semplice e raccontato sul blog di Grillo:

Quale interesse avrebbe avuto il governo siriano ad ammazzare civili, se non guadagnarsi impopolarità? Quindi sono stati gli Stati Uniti a fornire ai tagliagole questo gas letale. Le televisioni fanno di tutto con la loro informazione assassina per confondere le idee alla gente, quando la situazione invece è estremamente semplice, e non rimane che sperare sui deputati e senatori del Movimento 5 Stelle che in Terza e in Quarta Commissione di Camera e Senato possono far sentire la loro voce, anche se ben difficilmente poi sarà portata all’esterno. La situazione, torno a dire, è di estrema gravità e il presidente degli Stati Uniti Barak Obama, premio Nobel per la Pace – ridicolo! – questo nero, come ho detto altre volte, ben felice di servire l’uomo bianco, ha detto che questa è l’ora delle decisioni.

Attendiamo con speranza e trepidazione l’intervento dei deputati e senatori 5 stelle, guidati dalla luce illuminata della saggezza.

Buon compleanno blog

10 anni fa esatti nasceva questo blog.

Il primo post in assoluto era questo, solo di presentazione, mentre il secondo parlava dei brevetti software e di Assoli

Tanta acqua è passata sotto i ponti da allora, e nel frattempo i blog sono morti, sono nati i social network, è molto diminuita la voglia di approfondire in favore di una fruizione sempre più veloce e sempre più superficiale.

Le statistiche dei visitatori unici del blog, che hanno grossi buchi nei periodi in cui avevo disabilitato Analytics, del resto parlano chiaro:

Oggi il numero di persone che legge è talmente basso da non giustificare più da solo l’impegno di scrivere.

Non so se sia così per tutti, ma è stato così per molti che hanno deciso di chiudere il proprio sito: a fronte di un numero maggiore di internauti, sono completamente cambiati i mezzi di condivisione delle informazioni.

Però sta di fatto che nonostante i 10 anni questo spazio è ancora aperto. I miei contenuti sono ancora lì, disponibili per chi vuole cercarseli. Le immagini, i documenti, i file che ho condiviso sono sempre a disposizione. Alcuni vecchi articoli rimangono visitati ancora oggi.

Quello che invece buttiamo sui social network o su spazi di altre aziende finisce là per poco tempo, fino al cambio di politiche aziendali del fornitore o fino a che lui non ritiene importante nascondere i nostri contenuti in una storyboard troppo lunga e senza motore di ricerca.

Io sinceramente preferivo il web del 2003. Si seguivano gli amici, si condivideva qualcosa tra persone che condividevano interessi, si usavano meno k nelle frasi e c’erano meno errori di ortografia, perché ancora si usavano tastiere più grandi delle mani.

Ma forse sto solo invecchiando, come questo blog :)

Le manipolazioni sul blog di Grillo

Il contadino ha tenuto d’occhio, e salvato, i commenti ad un post di Grillo sul suo blog. Scoprendo alcune operazioni sul contenuto dei messaggi e sulle votazioni che li mettono in evidenza:

http://www.vogliaditerra.com/archivio/2013/03/le-manipolazioni-sul-blog-di-grillo/

Congratulazioni per l’indagine.

Portavoce, non Leader

In merito alla sciocchezza scritta da Grillo sul suo blog sullo ius soli è già stato scritto molto. Mi limito a dire che la questione è importante (al contrario di quello che dice lui) e non andrebbe liquidata in quel modo. Su ogni argomento si potrebbe rispondere che c’è qualcosa di più importante di cui parlare.

Alla lunga ragionando in questo modo non si fa mai nulla: pensandola così alla fine non si prende in mano nessun problema, perché “c’erano argomenti più importanti all’ordine del giorno”.

Comunque, mi ha stupito una parte della risposta di Raffaella Pirini, consigliera comunale 5 stelle di Forlì. Oltre a dirsi d’accordo con lui sul tema, e questo è legittimo anche se non sono dello stesso parere, dice: “Grillo è il portavoce del movimento, non il leader.”.

La parola leader deriva da “lead”, guidare. Portavoce di un partito/movimento invece è chi parla in nome e per conto dello stesso. Il portavoce è un ruolo molto più forte, politicamente parlando: esprime in pubblico le idee del gruppo. Il leader invece è una persona che guida.

Sempre molto importante, ma la differenza è che si può non concordare una idea del proprio leader, e farsi comunque guidare perché tutto il resto si è d’accordo, mentre l’idea che esprime il portavoce è a nome del gruppo, e quindi andrebbe (in una democrazia) concordata con lo stesso prima di essere proferita.

Tanto più che il sito beppegrillo.it, dove queste parole del portavoce sono state scritte, è secondo il “non statuto” la sede del movimento, e le proposte che qui vengono presentate, sempre da statuto, sono l’oggetto e la finalità delle liste che vengono presentate alle elezioni.

E comunque ognuno è libero di pensare quel che vuole, ed io continuo a pensare che portavoce e leader debbano essere votati e controllati, in un movimento/partito.

Democrazia diretta (da un singolo)

Quello che è accaduto in regione Emilia Romagna al gruppo dei grillini è meritevole di una discussione. Indipendentemente da quello che sceglieranno di fare, è un esempio di come funziona la democrazia rappresentativa e come secondo alcuni funzionerebbe la democrazia diretta.

Riassumo brevemente: un eletto grillino promuove una risoluzione per salvare finanziamenti pubblici del quotidiano l’Unità. Una cosa sulla quale Grillo è contrario, ed infatti scrive sul suo blog che il suo consigliere può andarsene altrove.

Lo stesso fece con altri eletti grazie alla sua spinta (De Magistris, ad esempio) o non eletti ma da lui sostenuti (ad esempio Montanari). Prima grande amore incondizionato e irrazionale, poi lo sciaquone.

Proprio pochi giorni prima i 2 grillini in regione avevano rimesso il loro mandato ai loro “sostenitori”, in maniera molto mediatica e molto finta.

In realtà sarebbe giusto che un gruppo/associazione/non-chiamiamolo-partito che fa eleggere un candidato poi ne discuta l’operato e lo guidi. E’ la democrazia rappresentativa e partecipativa.
L’idea tanto sbandierata di democrazia diretta non funziona: diretta da chi? E’ questo il punto.

Così chi guida il giudizio, oggi, rimane una persona sola. Una democrazia eterodiretta ed un gruppo di persone che la seguono acriticamente.

Favia dice che non è possibile creare una associazione che discuta queste cose e gestisca le risorse messe a disposizione dai consiglieri (che oggi transitano troppo sui loro conti correnti): non sarebbe previsto dal non-statuto.

Beh, è una grande cavolata.

E’ giusto che chi sostiene e lavora per eleggere un consigliere possa discutere del suo operato. Chiederne le dimissioni ed eventualmente rinnegarne l’azione. Non sarebbe giusto automatizzarne la rimozione dalle istituzioni, ma questo è un altro discorso.

E’ proprio questo il problema. Finché le cose stanno nel vago e nell’astratto, non c’è discussione da fare. Quando si entra nel pratico, anche l’interpretazione del proprio programma può farsi complicata, ed è giusto che non sia “la rete” a discuterne, ma le persone attraverso gli strumenti che ritengono più opportuni.

Perché la rete in quanto tale è un insieme di persone che in maggioranza non è in accordo con il gruppo/associazione/non-chiamatelo-partito.

Auguro veramente ai grillini di capire che qui sta il passo avanti che devono compiere: sono elettoralmente forti, e devono dotarsi di regole per discutere e decidere, perché senza regole non c’è democrazia diretta, ma solo marionette e scelte eterodirette.

Se vogliono dimostrare che la discussione sull’operato degli eletti è vera e non una operazione di marketing politico, devono farne un’altra ora. Si riuniscano nella forma che vogliono e scelgano se ha ragione Grillo oppure Defranceschi, perché entrambe le cose non sono compatibili, e decidano quali conseguenze ha questa scelta.

Se il gruppo deciderà che Defranceschi ha sbagliato, potrà chiedere di ritirare la risoluzione, fare qualcosa oppure chiederne le dimissioni.

Fargli dire di andarsene dal capo non è democrazia.

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