ecologia

Fridays for Future a Forlì : terzo appuntamento Venerdì 1 Marzo in Piazza Saffi.

“Non c’è equità tra generazioni se i padri non pensano al futuro dei loro figli sfruttando senza freni risorse che non saranno in grado di trasmettere”.

Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha iniziato un suo recente discorso rilanciando l’allarme per lo stato dell’ambiente e per il riscaldamento climatico, citando Greta Thunberg, la ragazzina svedese che ha dato inizio ai FridaysForFuture.

A Forlì, Venerdì 1 Marzo ore 12:30, il gruppo locale del movimento si radunerà in Piazza Saffi lato corso della Repubblica per il terzo appuntamento consecutivo, in vista dello sciopero mondiale per il clima che si terrà tra due settimane in tutte le principali città del Mondo.

Studenti, genitori, ma anche nonni e lavoratori faranno un sit-in per ricordare che abbiamo poco tempo per invertire la rotta dei cambiamenti climatici e salvare i nostri territori dall’innalzamento del livello dei mari.

Occorre capire subito che anche piccole variazioni di temperatura media sono la causa di danni non solo per l’ambiente e l’estinzione delle specie animali, ma rappresentano anche una spesa sempre più insostenibile per la ricostruzione dopo uragani ed alluvioni.

I giovani impegnati alla mobilitazione chiedono alla politica una attenzione maggiore al nostro futuro, affinché si rispettino gli impegni presi a livello internazionale nel 2015 a Parigi per ridurre il surriscaldamento, ed attivando subito tutte le iniziative possibili che ci permettano di evitare il disastro.

Non abbiamo un pianeta B nel quale rifugiarci, se sbagliamo con questo.

FridaysForFuture Forlì

 

L’ultima cannuccia

Uno degli oggetti usa e getta più problematici per l’inquinamento Delle spiagge è la cannuccia di plastica. Se ci pensiamo è assurdo che un oggetto così inutile possa rappresentare un problema di queste dimensioni, e vedere una tartaruga morire per averne ingerito una fa ancora più effetto.

Così da Londra è partita una campagna denominata “the last Straw” per chiedere ai bar e pub di rinunciare alle cannucce, e di contro spiegare i motivi di questa scelta di responsabilità.

Ovviamente questo è solo un passo, ma uno importante per ripensare alle nostre abitudini, e sostituirle con qualcosa di più sostenibile.

In Italia la prima città ad aderire a questa campagna è Terni.

Sono già parecchi gli esercizi che hanno aderito, a favore di alternative biodegradabili: esistono in amido di mais, che si degrada in poche settimane, in carta o bambù, oppure in metallo lavabili.

Ma come sempre la soluzione sta nella riduzione dello spreco: sarebbe auspicabile che le cannucce non vengano più inserite automaticamente nelle bevande, ma concesse solo su esplicita richiesta del cliente.

Speriamo che questa campagna diventi presto nazionale!

La pagina Facebook del progetto è Terni Plastic Free

No, non è vero che l’auto elettrica inquina più di un diesel

Repubblica scrive che “a volte l’auto elettrica inquina più di un diesel”.
Non è così.
Lo studio citato è vecchio del 2013, e come ricorda Attivissimo:

In realtà da allora le cose sono un po’ cambiate nel mondo delle auto elettriche. Già due anni dopo, nel 2015, la Union of Concerned Scientists pubblicava Cleaner Cars from Cradle to Grave, che chiariva che le auto elettriche a batteria, nel loro ciclo di vita complessivo (fabbricazione, uso, smaltimento) generano la metà delle emissioni di un’auto a benzina paragonabile (attenzione ai vari articoli che confrontano una Tesla con una Panda invece che con una berlina di lusso equivalente). Lasciamo stare il confronto con le emissioni complessive di un diesel.

Inoltre l’uso di auto elettriche che funzionano a batteria permette di mettere nella rete degli accumulatori che possono accogliere gli eccessi di produzione da energia rinnovabile, quando i picchi superano la domanda.

L’auto elettrica è relativamente giovane, sta avendo innovazioni increbili e già da oggi ci permette di inquinare meno.

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