Politica

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Se c'è lei non vi votiamo
In questa campagna elettorale se ne stanno vedendo tante. Così scopro che è partita anche una petizione per chiedere al Partito Democratico di non candidare la Binetti e gli altri Teodem.

Riprendo un pezzo della pagina della iniziativa:

Non crediamo che si possa giudicare antidemocratica questa scelta. Un partito è di parte; deve fare delle scelte, e non può riprodurre al suo interno ogni articolazione della società.

Anche in questo modo – e non solo riducendo il numero dei partiti – si contribuisce alla semplificazione della politica. La stessa Binetti, del resto, non ha risparmiato giudizi pesanti, al limite del veto, su alcune candidature annunciate del PD, come quella di Umberto Veronesi.
Paola Binetti, come sa chi l’ha conosciuta di persona, è umanamente molto simpatica; ma il suo posto non è nel Partito Democratico. L’Italia ha bisogno di scelte nette, non della filosofia del «ma anche».

Spero che questi elettori abbiano il buon senso di guardare altrove, nelle liste che già fanno scelte nette, di parte, e proprio per questo chiare. Non si può dire una cosa ed il suo contrario, la fisolofia del “Ma anche” accontenta tutti ma anche nessuno. Oggi abbiamo bisogno di scelte, ed è illogico voler rappresentare le istanze dei radicali e quelle della Binetti contemporaneamente.

Sarebbe il vero stallo del Paese, che renderebbe impossibile fare un passo in una qualsiasi direzione senza essere tirati per quella opposta.

Parco Sempione: Elio e le Storie tese

Oggi ho acquistato il CD di Elio e le Storie Tese in vendita in Edicola. (15€). Stupendo, come al loro solito.
Questa volta però c’è un pezzo che merita una attenzione doppia, Parco Sempione.
Vi invito a vedere il video su youtube..
Il pezzo denuncia la vicenda del “Bosco di Gioia”, abbattuto per lasciare spazio a degli edifici della Regione da Formigoni. 16000 firme raccolte anche per iniziativa del tastierista Rocco Tanica, che ha fatto lo sciopero della fame.

Ecco come finisce il pezzo:
Ecco perchè qualcuno / pensa che sia più pratico / radere al suolo un bosco / considerato inutlie
roba di questo tipo / non si è mai vista in Africa / che avrà pure tanti problemi / ma di sicuro non quello dei boschi

Vorrei suonare i bonghi / come se fossi in Africa / sotto la quercia nana / in zona Porta Genova
sedicimila firme/ niente cibo per Rocco Tanica / ma quel bosco l’hanno rasato / mentre la gente era via per il ponte

Se ne sono sbattuti il cazzo / ora tirano su un palazzo / han distrutto il bosco di Gioia / questi grandissimi figli di troia!

Sinistra Arcobaleno: Non siamo Sinistra Radicale

“Siamo la Sinistra l’Arcobaleno e con questo nome ci presenteremo agli elettori. Anche oggi in alcuni servizi dei telegiornali Rai la Sinistra l’Arcobaleno è stata etichettata come ‘sinistra radicale’. Un pessimo esempio di informazione pubblica a meno di due mesi dalle elezioni politiche. Contro ogni tentativo di strumentalizzazione abbiamo presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza ed una risoluzione per impedire che la campagna elettorale venga falsata in maniera così evidente. Il presidente Petruccioli ed il direttore generale Cappon hanno il dovere di intervenire immediatamente per garantire il corretto svolgimento della campagna elettorale. L’uso del termine ‘sinistra radicale’, tra l’altro, rischia di generare confusione tra la Sinistra l’Arcobaleno ed i radicali di Pannella. E’ fondamentale per la democrazia che soprattutto in questo periodo di campagna elettorale venga fornita un’informazione più equilibrata e seria possibile”. Lo affermano Gloria Buffo, Paolo Brutti, Marco Lion, Gennaro Migliore, Natale Ripamonti, Giovanni Russo Spena e Nicola Tranfaglia, rappresentanti della Sinistra l’Arcobaleno in Commissione di Vigilanza.

Sinistra Arcobaleno » Non siamo Sinistra Radicale

Al soldo

Quoto il messaggio di oggi scritto da Emanuele Chesi:
Leggo con sconcerto su Repubblica che nel 2007 Azione Sociale di Alessandra Mussolini ha ricevuto un contributo elettorale di 400 mila euro da parte di Forza Italia. Sempre il partito del Cavaliere ha staccato un assegno da 700 mila euro per Sergio De Gregorio, transfuga dal partito di Di Pietro. Briciole (solo 90 mila euro) dalle casse berlusconiane al Partito repubblicano e ai Riformatori liberali di Della Vedova. Poco meno di 300 mila euro sono finiti al prode Dini da parte di un imprenditore considerato vicino a Berlusconi. Quale dignità ha un partito pagato da un altro partito?

Di Pietro si escluderà dal Parlamento? O è un errore di Copia-incolla?

Come Giustamente fa notare Gilioli dell’Espresso nel programma di Di Pietro c’è un punto che dice “Limitazione dell’elezione a parlamentare per massimo due legislature“.
Se Di Pietro ritiene questo punto importante tanto da metterlo nella sua paginetta di programma immagino sarà coerente e non si candiderà per il Parlamento visto che è già stato eletto 2 volte.
Non mi sono mai piaciute le regole che valgono solo per gli altri o “dalla prossima volta”.
Quindi spero che non sia una svista della Casaleggio Associati nel copia-incolla dal sito di Grillo.

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