Salute

Non ci sarà una seconda ondata

Per capire quanto sono valide le previsioni, occorre verificarle dopo la scadenza.

Il 25 Giugno 2020 la Lega dichiarò finita la pandemia COVID-19 in Italia, con i suoi “esperti” che dichiararono che il virus era ormai innocuo.

💩 Salvini disse che non ci sarebbe stata una seconda ondata.

Finora ne abbiamo avute tre.

Siamo tutti stanchi, stremati.

Per rispetto di chi rischia la vita, il lavoro, la sicurezza, non diamo retta ai ciarlatani. Facciamo un ultimo sforzo e stiamo attenti.

Abbiamo i tamponi in farmacia ( a 15€ o gratis) ed al supermercato, le mascherine, andiamo incontro al bel tempo che ci permette di stare all’aperto e non ammassati. Possiamo ridurre il rischio e ritornare alla vita normale.

Non ascoltiamo i Salvini, anche se la nostra pancia vorrebbe.

E non ditemi che è una questione di economia, di soldi.

Ad oggi abbiamo avuto 1000 morti ogni milione di abitanti in più della Germania, perché tutte le misure che abbiamo intrapreso sono state in ritardo di almeno un mese (l’italiano non si fida della statistica e delle previsioni degli esperti, vuole gli ospedali pieni e conoscenti in corsia).

Almeno 60’000 decessi in più , un sacrificio enorme che non ha ovviamente salvato nemmeno il PIL.

SPOSTIAMO I VACCINI, NON GLI ANZIANI

Le file ferme ed ordinate di over 80 davanti alle farmacie per prenotare i vaccini, con i computer in tilt, sono l’ennesima dimostrazione che la frammentazione del servizio sanitario non porta nessun beneficio.

L’affluenza era prevedibile, conoscendo il numero di residenti per ogni comune, e nonostante i lunghi mesi a disposizione per predisporre il sistema delle prenotazioni, i problemi sono sotto gli occhi di tutti.

Per fortuna le farmacie hanno mantenuto l’ordine e si sono preoccupate di evitare assembramenti, ma non riesco a non provare tristezza nel vedere che nel 2021 sia ancora necessario fare la coda per prenotare un servizio pubblico, perché quello telefonico non è sufficiente.

Molti di coloro che sono riusciti a prenotare hanno ricevuto uno spazio a metà Aprile ed in Comuni diversi dal proprio. Ci rivolgiamo alle autorità sanitarie con un accorato appello: spostiamo le dosi di vaccino, non facciamo muovere inutilmente gli anziani.

E’ più facile spostare i vaccini delle persone, avvicinarli alla residenza per evitare di fare circolare inutilmente soggetti over 80 a rischio nei mezzi pubblici o privati.

Evitiamo che la logistica aggravi il problema della ridotta disponibilità delle dosi e cerchiamo di organizzare al meglio possibile il servizio.

Da oggi è zona rossa

Da oggi è Zona Rossa.
Bisogna stare in casa, non fare nulla.
A meno che non si vada a trovare un parente.
O dal parrucchiere.
O In lavanderia.
O a lavare la pelliccia.
O in tintoria.
O al supermercato.
O a comprare un surgelato.
O a comprare un computer.
O a comprare un cellulare.
O un elettrodomestico.
O uno stereo.
O una TV.
O dal tabaccaio.
O a comprare del liquido da inalazione.
O dal ferramenta.
A comprare una vernice.
O un po’ di piastrelle ceramiche.
O un bidet.
O un tagliaerba. O un cancello automatico.
O una fornitura per ufficio.
O una calzatura per bambini.
O una mutanda.
O un pallone da calcio.
O una automobile.
O una nuova motocicletta.
O un giocattolo nuovo.
O un profumo.
O un po’ di fertilizzante.
Casomai un mazzo di fiori.
O vi venga in mente di comprare un cucciolo in negozio.
O la nuova lente per la vostra Nikon.
O materiale per la lucidatura.
O andare al distributore automatico di DVD porno.

Sento soffocarmi dalla nostra dittatura sanitaria, è ora di ribellarsi.

Sullo studio del Ramazzini per i danni delle tecnologie cellulari

Visto che questo tema viene riproposto spesso, vi dico la mia opinione a riguardo.

Si tratta di uno studio condotto su ratti, per capire se l’esposizione alle onde di una antenna di telefonia mobile potesse portare ad un aumento delle incidenze di patologie per l’uomo.

Prima di tutto, io sono contrario alla sperimentazione animale.  Ma saltiamo questo importante passaggio.

Lo studio del Ramazzini è stato condotto sul 3G. Non si tratta quindi di un risultato utile per capire se la tecnologia 5G è dannosa o meno.

I ratti sono stati esposti per 19 ore al giorno, dalla nascita a alla morte, alle onde prodotte da antenne molto vicine a 3 diverse potenze: 5, 25 e 50 volt/metro. Più una serie di controllo lontana dalle esposizioni.

Solo alla potenza di 50 volt / metro è stata rilevato un aumento di una patologia rara (schwannomi maligni, tumori rari delle cellule nervose del cuore).

Questo significa una cosa molto importante, anche a detta della stessa Belpoggi: se manteniamo i limiti attuali delle emissioni, a 6 V/m, lo studio in realtà ci assicura.

 

Ci sono però dei problemi, a mio parere. Il primo, è che i gruppi di ratti sono poco numerosi, e quindi anche un caso in più in un singolo gruppo, può sballare i risultati.

Infatti tutte le conclusioni e gli articoli di divulgazione si basano sull’aumento percentuale sul gruppo di Maschi, che è dell’1,4% per il gruppo a 50 V/M e 0 per il caso di controllo (0,6% nella serie di dati storici, significa che probabilmente il gruppo di controllo è andato meglio del previsto secondo la letteratura).

Ma non si guarda il dato delle femmine: non solo a 50 V/m non c’è un aumento rispetto al gruppo di controllo, ma a 25 V/m si dimezza l’incidenza, ed a 5 V/m si raddoppia.

Probabilmente questo dato soffre quindi dell’incidenza dell’età dei ratti, ed il punto cruciale quindi sarebbe di capire quelle nove femmine del II gruppo se sono morte giovani oppure a fine vita naturale (quando è più frequente avere questo tipo di patologie)

I dati delle femmine per questi tumori non sono stati presi in considerazione: il rischio sarebbe stato quello di dimostrare che è utile esporre le donne a 25 V/m per 19 ore al giorno per tutta la vita, per dimezzare il rischio di questo tipo di tumori.

Servirebbe quindi fare ulteriori approfondimenti, oppure fidarsi delle conclusioni e tenere i limiti attuali vigenti in Italia, riportando dalla media a 24 ore al valore puntiforme (cosa che ha permesso al Governo Monti di aumentare artificiosamente il limite senza ritoccare il numeretto).

Inoltre si può traccia l’incidenza di questo tipo di tumori nella popolazione, visto che la tecnologia 3G è stata introdotta in Italia intorno al 2005.

E certamente tenere sempre a mente che la maggior parte delle emissioni che assorbiamo dipendono dal nostro cellulare e non dalle antenne, a causa della distanza. Questo significa che è il nostro telefono a doverci preoccupare più dell’antenna, e che l’uso dell’auricolare col filo permette di ridurre notevolmente le onde, aumentando la distanza dell’apparecchio dal nostro corpo.

Le bufale sul 5G

Girano in rete diverse bufale sul 5G, provo a smontare qualche dubbio senza la pretesa di avere la verità in tasca. Quello che so per certo è che diffondere notizie false non ci aiuterà a far chiarezza sui potenziali danni di questa tecnologia, quindi prima di tutto occorre fermare le fake news per lasciar passare le informazioni corrette.

Un link molto diffuso è del sito OASI SANA

La prima foto che contiene il link è di Bordeaux e non ha niente a che vedere col 5G. Si tratta di una vera strage di alberi per “riqualificare” la piazza. Di progetti come questi purtroppo se ne vedono tanti, e se ne sono visti anche a Forlì. Sono sbagliati perché azzerano un patrimonio arboreo. Ma non è una conseguenza dell’introduzione del 5G.

Si tratta di capire come funzionano le correlazioni: se tagliano gli alberi E installano antenne di telefonia mobile, la seconda cosa non è per forza causa della prima. Le conseguenze vanno dimostrate: scientificamente, statisticamente. Forse un ragionamento per assurdo aiuta: abbiamo tagliato gli alberi e nel frattempo la durata della vita è aumentata, ma non possiamo trarne l’informazione che la deforestazione incrementa la salute umana.

E’ vero che gli alberi ostacolano i segnali, anche il WI-FI. Come tutti gli oggetti, in particolare il cemento armato. Ma non vengono demolite le case per far passare il segnale.

Ho cercato e letto l’articolo scientifico del quale viene ripresa questa foto:

 

Il paper potete scaricarlo qui

In un articolo che paventa danni alla salute pubblica, le fonti scientifiche sarebbero quantomai necessarie.

Questo paper indica che l’albero ostacola le onde, ma in quale contesto? Si parla dell’ipotesi di utilizzare gli alberi per nascondere le antenne visivamente per ragioni estetiche, ed il risultato è che  sarebbe sciocco farlo. Ma quanti di noi hanno piantato alberi sul tetto, davanti all’antenna per ricevere il segnale televisivo?

Non è necessario tagliare gli alberi, ma mettere le antenne su posizioni sopraelevate (come sono le attuali) per evitare intralci.

Dal blog di Attivissimo vi cito un articolo che vi consiglio di consultare:

Attivissimo: 5G, miti da smontare e paure pilotate

Ne traggo alcuni pezzi a mio parere interessanti, ma leggetelo tutto:

Sembra inoltre che la paura del 5G, lungi dall’essere un fenomeno spontaneo, sia accuratamente alimentata da chi fa disinformazione per mestiere e per tornaconto: il New York Times ha tracciato la campagna anti-5G di RT America (che è il nuovo nome della filiale americana del canale Russia Today, organo di propaganda del governo russo).

(…)

L’attenzione intorno al 5G è comunque utile, perché spinge a informarsi su alcuni aspetti poco noti di queste tecnologie, per esempio consultando app, come ElectroSmart per Android, che permettono di usare lo smartphone come misuratore di campi elettromagnetici.

Si scopre così che la fonte più intensa spesso non è l’antenna di telefonia mobile, ma (oltre al proprio telefonino) il Wi-Fi domestico o il Bluetooth del televisore smart o degli auricolari senza fili che ci mettiamo direttamente dentro le orecchie, vicinissimi al cervello. E si scopre anche che la distanza dalle fonti conta tantissimo: se cambia da un centimetro a un metro, l’intensità scende di diecimila volte. Se dormite con lo smartphone acceso sul comodino, fateci un pensiero.

Quello che ripeto da anni è di usare gli auricolari a filo e di tenere lontano il cellulare ed i ripetitori wi-fi, specie dalla camera da letto: che senso ha esporsi inutilmente al campo elettromagnetico mentre si dorme, per tante ore?

E se avete paura del 5G, usate il cavo ethernet almeno in casa al posto del WIFI.

 

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