QUALITA' AMBIENTALE: LE PROPOSTE DEI VERDI
Quanto è emerso dal rapporto di Legambiente-Sole24Ore in merito ai ritardi in campo ambientale di Forlì non ha meravigliato i Verdi che per tutta la loro storia politica forlivese hanno costantemente messo in evidenza le carenze e i limiti delle politiche messe in atto in questa città e le pesanti ripercussioni che esse avevano sulla qualità della vita degli abitanti e sull'ambiente.
Col rinnovo delle amministrazioni i Verdi hanno deciso di assumersi delle responsabilità di governo con l'obiettivo di iinvertire la rotta e di promuovere politiche ambientali finalmente all'altezza di una società moderna, sviluppata e ricca come la nostra.
Il primo impatto con le politiche delle amministrazioni è stato senz'altro duro essendo ancora troppo marcatamente in campo molte scelte precedenti in piena continuità con il passato.
Le vicende più recenti però (Helettra, Inceneritore, Inchiesta smaltimento fanghi), ancor pèrima del rapporto di Legambiente hanno indicato la necessità di una svolta. Forlì non merita il 70° posto in Italia e l'ultimo in regione.
I Verdi pongono alcune questioni prioritarie che riguardano la qualità dell'aria che respiriamo, la quantità dei rifiuti che produciamo, la qualità dell'acqua che beviamo, la sicurezza nella mobilità urbana.
Su questi quattro temi è già iniziato il nostro impegno all'interno dell'amministrazione, ma è fondamentale, se non si vuole che i Verdi siano solamente la foglia di fico dietro la quale continuare con le solite politiche del passato, che cambino le priorità nelle politiche delle amministrazioni a cominciare dai bilanci che in una stagione di tagli non possono vedere sacrificati i temi ambientali a vantaggio delle scelte del passato.
Gli elementi di maggiormente criticità presenti nel rapporto
Forlì, secondo il report annuale di Legambiente sulla qualità ambientale nelle città italiane, è scivolata indietro di ben 19 posizioni attestandosi al 70° posto in Italia e all'ultimo in questa regione.
Particolarmente critici sono i settori della qualità dell'aria e della gestione dei rifiuti.
Gli interventi che l'amministrazione comunale può attuare per invertire questa tendenza negativa esistono e si possono attuare anche a breve termine purchè la loro realizzazione avvenga in maniera organica, coordinata e convinta.
Per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico poco entusiasmanti sono i dati relativi agli inquinanti presenti nell'aria, alla qualità e quantità dei mezzi pubblici di trasporto, al numero di auto private circolanti e alla quantità di consumo di carburante a maggior impatto ambientale (benzina - diesel), alla scarsità di aree pedonali e a traffico limitato.
Per quanto riguarda i rifiuti Forlì si piazza al 93° posto per la produzione procapite che supera di oltre 100 kg/anno la media nazionale e all'ultimo posto in regione per la percentuale di raccolta differenziata.
Per quanto riguarda la qualità dell'acqua la percentuale di nitrati rilevata piazza Forlì al 93° posto.
LE PROPOSTE
I fattori che hanno portato Forlì alla preoccupante retrocessione nel campo della qualità dell'ambiente dipendono dalle politiche attuate, occorre invertire la tendenza e dare il via a una rivoluzione nel campo delle politiche ambientali.
Primo urgente obiettivo: portare ad un drastico miglioramento della qualità dell'aria, vera emergenza cittadina.
Mobilità
- Messa a punto del Piano Urbano del Traffico
- Collegamento e incremento delle piste ciclabili;
- Incremento degli interventi per la messa in sicurezza degli utenti deboli della strada e degli incroci;
- Riorganizzazione del trasporto pubblico con l'obiettivo di renderlo più competitivo ed efficace per l'accesso al centro storico,
- Realizzazione di parcheggi scambiatori in zone periferiche a fianco delle arterie di collegamento Emilia, SS67, tangenziali;
- Predisposizione di corsie preferenziali per autobus;
- Rinnovo del parco autobus con mezzi a funzionamento a basso impatto ambientale;
- Verifica puntuale di ogni iniziativa di realizzazione di altre nuove strade, a partire da quella emblematica per le cave di Vecchiazzano che comportano un costo per la collettività non proporzionato ai benefici;
- Cablaggio delle informazioni su parcheggi, e del funzionamento dei semafori, tabelloni a messaggio variabile;
- Estensione della ZTL, zona a traffico limitato, a tutto il centro storico e ampliamento della zona pedonale;
Ambiente e servizi
- Occorre fare decollare la raccolta differenziata che è ferma a un misero 22%. Hera deve impegnare le proprie risorse nell'organizzazione della raccolta differenziata efficiente ed efficace su tutto il territorio comunale prendendo spunto da realtà dove con la raccolta porta a porta opportunamente progettata si è raggiunta la quota di oltre il 70% in tre anni; contemporanea politica che favorisca la riduzione dei rifiuti incidendo in particolare nei luoghi di maggiore produzione.
- No ad un nuovo inceneritore con il raddoppio delle quantità incenerite, no al raddoppio dell'inceneritore Mengozzi; stop alle attività di Mengozzi in assenza della bonifica dei terreni a suo carico e delle contribuzione al Progetto Coriano per il monitoraggio sanitario;
- Realizzazione di un Piano energetico che dovrà dare risposta alle prospettive di produzione e sviluppo energetico, partendo anche dall'analisi energetica degli edifici pubblici e rilanciando il risparmio energetico e le energie rinnovabili. Adozione di norme regolamentari che dettino standard di efficienza minima degli edifici e che incentivino l'autoproduzione di energia (pannelli solari termici ed elettrici, piccolo eolico ed idroelettrico).
- Miglioramento della qualità dell'acqua erogata dall'acquedotto, per abbattere l'eccesso di nitrati;
- Realizzazione di impianti di trattamento delle acque reflue nelle frazioni e per le case sparse con la tecnica della fito depurazione;
- Promozione degli “Acquisti Verdi” (Green Public Procurement), finalizzati alla acquisizione di forniture per gli enti pubblici con i prodotti a minor impatto ambientale, secondo quelle che sono gli auspici della Comunità Europea e gli incentivi che potranno provenire dalla Regione Emilia Romagna
Parchi
- Accelerare l'azione per realizzare i parchi fluviali come elemento essenziale di reti ecologiche per il miglioramento della qualità ambientale del nostro territorio;
- Sviluppare le potenzialità offerte dai percorsi disponibili lungo gli argini che delimitano gli alvei dei fiumi come collegamento ciclo - pedonale con le frazioni, oltre che per un fine ricreativo per uno sport aperto a tutti in libertà in un ambiente consono, gli argini del Montone da Schiavonia a Ravenna da un lato come dall'altro quelli del Ronco dall'altro fra la frazione Ronco e Magliano, sono a disposizione per essere sistemati ed usati;
- Intraprendere una azione di rimboschimento urbano a partire dal recupero di troppi parcheggi realizzati senza alberature ( Montefeltro, Pierantoni; A14), dalle zone di pertinenza a lato delle strade e dalle rotonde con maggiori dimensioni con essenze autoctone appropriate e resistenti ai carichi inquinanti
Sviluppo urbano
- Ripensare la espansione edilizia nelle frazioni che costringe alla polverizzazione dei servizi non sostenibile dal punto di vista economico, costringendo ad una mobilità continua di un numero sempre crescente di cittadini per ogni sorta di esigenza;
- Tutela delle zone residenziali già esistenti dove sono iniziate demolizioni di ville e case unifamiliari con condomini che incrementano carichi di traffico e necessità di posti auto in zone già dense di abitazioni;
- Bloccare il sempre crescente fenomeno della espansione residenziale nella zona agricola con residenze, anche di prestigio, che nulla hanno a che fare con l'azienda agricola;
- Il recupero delle ultime zone dismesse, scalo ferroviario ed ex Eridania, Foro Boario, deve essere realizzato con una progettazione che contemperi le esigenze private, quelle pubbliche la qualità architettonica e urbanistica del risultato, la tutela dei fabbricati storici di archeologia industriale, dopo la grande occasione persa con la frantumazione in progetti non collegati e di scadente qualità per Mangelli, Bartoletti, Forlanini, dove il patrimonio storico non è stato salvaguardato;