abbattimento

A difesa degli alberi di Forlì

A Forlì, in pieno Agosto, il Comune di Forlì ha deciso di abbattere molti alberi storici in viale Bolognesi. Stendo un velo pietoso sulla scelta di azzerare le alberature storiche scegliendo oltrettutto un mese dalle temperature torride, che avrebbe avuto bisogno dell’ombra nelle strade.

Stavano per ripetere l’operazione in corso Diaz, ma le proteste dei Verdi, dei cittadini, dei negozianti ed il lavoro della Forestale hanno per fortuna bloccato tutto.

Incredibilmente il WWF locale è stato favorevole all’abbattimento, nonostante anni fa con Claudo Malmesi avesse raccolto firme a difesa delle stesse alberature insieme ai Verdi. Rimpiango Claudio, che è stato il mio esperto in Commissione nei miei anni di consigliere comunale.

Vi allego dei Link per capire meglio cosa è successo:

Sulla pagina Facebook dei Verdi di Forlì ci sono molte foto e molti interventi.

Forlì: Abbattuto il muro dell’ex Mangelli

Questo muro, ultima testimonianza storica del famoso quartiere industriale di Forlì di fronte alla Stazione Ferroviaria, è stato abbattuto.

Un giardino sostituirà il mostro di Piazza Guido da Montefeltro

20 ANNI DOPO . RIEVOCAZIONE STORICA DEL 1° COLPO DI PICCONE AL PARCHEGGIO “BUNKER” DI PIAZZA GUIDO DA MONTEFELTRO

Lunedì 20 aprile i Verdi di Forlì hanno fatto una rievocazione dello storico corteo che nel 1989, guidato dall’onorevole Anna Donati, si recò al parcheggio bunker ( allora si chiamava così) di piazza Guido da Montefeltro per dare le prime picconate ad un’opera che costituiva e costituisce ancora la vergogna per la nostra città.

Ora, a venti anni di distanza di quel gesto simbolico, che venne effettuato dopo alcuni anni dalle prime proposte di demolizione che i Verdi fecero in tutte le sedi, i picconatori sono tornati al parcheggio in piazza G.da Montefeltro , ridandoci dentro col piccone.

Naturalmente, come in tutti gli anniversari, è stata stappata una bottiglia di spumante.

L’amministrazione comunale ci ha messo un quarto di secolo per maturare l’idea di abbattere un mostro in cemento, generatore di traffico, che inizialmente, a dispetto delle tardive prese di posizioni contrarie maturate dopo la dura battaglia scatenata dai Verdi, vide il consenso unanime di tutte, dicasi tutte, le forze politiche presenti in Consiglio Comunale.

Le uniche obiezioni che erano venute, ad opera realizzata, riguardavano la pavimentazione in materiale sintetico di colore verdastro, che si diceva essere utilizzata nei ponti delle portaerei, che avrebbe dovuto essere sostituito dal più consono ed italico porfido. (Poi i cemento si sfaldò e il plastico e indistruttibile materiale delle portaerei cominciò a sbriciolarsi e si dovettero spendere altre somme per riparare i guasti ).

Ancora 3 o 4 anni fa, nonostante ormai fosse diffusa ad ogni livello della cittadinanza la consapevolezza che il parcheggio bunker dovesse essere demolito, in occasione del concorso di progettazione per la nuova sistemazione di piazza Guido da Montefeltro, prevalsero nella amministrazione le posizioni degli ultimi giapponesi che volevano mantenere almeno qualche pezzo del parcheggio , tanto che alcuni gruppi di progettazione, tra i quali quello composto da tutti coloro che avevano iniziato la battaglia contro la devastazione costituita da teatro e parcheggio, fecero ricorso al TAR perché, a bando pubblicato, venne dettata la condizione del mantenimento di parte del mostro in cemento.

Ora tutti, anche quelli che nel 1981 , quando il bunker venne approvato, lo condividevano ( o forse dormivano ) sono diventati sostenitori dell’abbattimento che oggi 20 aprile, finalmente si vota in consiglio comunale, all’interno di un piano- progetto, come al solito in variante a strumenti urbanistici precedentemente approvati.

I Verdi da sempre contestano il metodo della variante continua del PRG e dei suoi strumenti attuativi a seconda delle sopravvenienti nuove situazioni, senza un quadro di insieme : ciò ha causato molte conseguenze negative per la nostra città, tra le quali proprio il parcheggio, e non voteranno a favore di questo nuovo progetto, anche se contiene la previsione della demolizione dell’opera peggiore che abbia finora mortificato la nostra città, che viene chiamata impropriamente barcaccia, denominazione con cui si cerca di nobilitare una bruttura che nulla ha a che fare con l’opera del Bernini che abbellisce Piazza di Spagna.

Si ripropongono infatti ben 2 piani di parcheggio, nuove volumetrie per migliaia di metri cubi, ancora terziario, si ricostruiscono “quinte” che nulla hanno a che vedere con l’antico tessuto urbano della città, il tutto con la motivazione dei costi dell’opera e della necessità di reperire tramite le edificazioni concesse a privati investitori le risorse necessarie.

I Verdi sono contrari a questa concezione mercantile dell’urbanistica, soprattutto perché sarebbero ceduti nuovi suoli pubblici della città per le solite smanie di grandezza.

Si inauguri una stagione di sobrietà, si demolisca il parcheggio, si facciano alcune opere di sistemazione a raso della piazza prospiciente i musei del San Domenico, si recuperino, ricostruendoli alcuni orti storici del convento, che ancora oggi in altre parti della città continuano ad essere cancellati da nuovo cemento. Ecco quanto propongono i Verdi.

Forlì, 20/04/09

Domande frequenti sull’abbattimento di alberi in Città

D: Stanno abbattendo un albero senza autorizzazione, cosa devo fare?
Contattare immediatamente i Vigili Urbani e/o il Corpo Forestale dello Stato, affinché intervengano prima dell’abbattimento. Nel frattempo fare fotografie, da consegnare eventualmente alle autorità preposte.

D: Stanno abbattendo uno o più alberi, come posso controllare l’abbattimento è stato autorizzato?
Il Comune e la Provincia dispongono di un elenco del patrimonio arboreo e delle alberature tutelate. Il primo passo da compiere è fare una segnalazione al Comune (Ufficio del Verde pubblico, se esistente) dell’abbattimento e chiedere gli estremi dell’eventuale autorizzazione, per poter accedere al documento pubblico.
I Comuni inoltre si dotano di regolamenti del verde, nel quale vengono indicati gli alberi tutelati, che non si possono tagliare. Nel
regolamento verde pubblico del Comune di Forlì , ad esempio, è presente questo articolo:

Art. 4 Alberature Salvaguardate
1. I beni tutelati ai sensi dell’art. 138 e seguenti del D.Lgs. 28 ottobre 1999, n. 490
(t.u. delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali) sono
evidenziati in apposito elenco tenuto dal servizio competente; tale elenco è
costantemente aggiornato ed è di libera consultazione.
2. Fermo restando il regime di tutela per i beni ambientali di cui al comma 1, sono
oggetto di salvaguardia ai sensi e per effetti del presente regolamento:
a) le alberature aventi circonferenza del tronco, rilevata a m 1.30 dal suolo, superiore
a cm 30, nonché le piante con più tronchi se almeno uno di essi presenta tale
requisito;
b) gli alberi piantati in sostituzione di altri, a seguito di apposita autorizzazione
comunale, anche se non presentano il requisito di cui alla precedente lettera a);
c) gli elementi vegetali espressamente evidenziati negli elaborati del PRG, nonché
gli esemplari arborei e le piante di interesse scientifico e monumentale che la
Giunta Comunale, con apposito provvedimento motivato, abbia stabilito di
assoggettare ad un regime di particolare tutela (alberi di pregio).
3. L’assoggettamento a regime particolare di tutela di esemplari arborei, ai sensi del
comma 2, lettera c), deve essere accompagnato da misure idonee al mantenimento
del buono stato vegetativo degli stessi, nonché da misure di sostegno, anche
finanziarie, per i soggetti cui viene affidata la tutela delle piante protette.

D: Quali sono le leggi che tutelano il Verde Pubblico?
Decreto legislativo 490 del 1999
– D.Lgs n. 42 del 22 gennaio 2004 (alberi in area soggetta a vincolo paesaggistico)
DIRETTIVA 92/43/CEE DEL CONSIGLIO del 21 maggio 1992

D: Dove posso controllare che l’albero non sia negli elenchi degli alberi monumentali?
E’ difficile che venga abbattuto un albero monumentale, dal momento che sono circa 1300 in tutto il territorio nazionale. Questi veri e propri monumenti sono censiti sia dal Corpo Forestale dello Stato sia dalle varie Regioni (ad esempio l’Emilia Romagna, con foto e dettagli)

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