Aeroporto

Benvenuti a Bologna, aeroporto di Forlì

Foto by andreas marxIn questi giorni sulla stampa si è vivacizzata la polemica tra l’amministrazione Comunale di Forlì, il consiglio di amministrazione di SEAF (la società proprietaria e gestrice dell’aeroporto di Forlì) e quello di SAB (la società dell’aeroporto di Bologna, che ha una quota in SEAF).
Il motivo del contendere pare sia l’accordo tra Ryanair e SEAF, che gli amministratori di Forlì avevano dato per certo quando in consiglio hanno portato la notizia del buco di bilancio di qualche milione di euro, ripianato con denaro pubblico.
Ogni 5-6 mesi, da quando sono consigliere comunale, torna il dibattito su questa struttura, sui suoi debiti e sulle prospettive di rilancio. A novembre scrissi uno dei tanti resoconti sul tema.

Tra i tantissimi problemi, la concorrenza tra gli aeroporti di Forlì, Rimini, Bologna per il low cost a chi garantisce vantaggi migliori è forse il maggiore. Primo, perché le società low cost si fanno spazio grazie agli investimenti pubblici destinati a garantire ingressi nel territorio e secondo perché in questo modo non viene salvaguardato dagli sprechi nessun bene pubblico, dalla tutela della salute dei residenti alle risorse delle amministrazioni.

Tutti investono milioni di euro ma solo una struttura riuscirà a pareggiare il bilancio, senza calcolare che il caro petrolio potrebbe affossare ulteriormente la situazione dei voli a causa del necessario aumento dei costi dei biglietti.

Trattandosi di soldi e strutture pubbliche, ha senso far fallire investimenti di milioni di euro, o è meglio stabilire in anticipo quali sono le caratteristiche di ognuno per evitare gli sprechi?

E prima ancora di questo, è giusto che una città paghi i debiti di una struttura che serve un territorio quasi regionale, ed i soldi dei cittadini di Forlì vengano destinati a pagare le vacanze degli stranieri che vanno a Rimini, senza che i privati e gli enti di quel territorio partecipino alle spese?

Del resto l’importanza del Comune di Forlì in tutta questa partita è facile da verificare.

Quando si ripianano i debiti siamo in primissima linea, con città come Cesena, Ravenna, Rimini e Bologna praticamente assenti.

Quando i turisti arrivano al nostro scalo, invece, vengono accolti con un caloroso “benvenuti a Bologna, aeroporto di Forlì.”, segno evidente che la destinazione dei nostri investimenti su questa struttura è ben diversa da quella che ci potremmo aspettare.

Puntata di report sugli aeroporti (compreso quello di Forlì)

Guardando Report ieri sera mi stupivo della coincidenza delle domande e delle posizioni degli autori con quelle che ho portato in questi anni, completamente da solo.

In Consiglio se provi a dubitare della mancanza di una programmazione regionale e nazionale, che porta a 50 aeroporti in Italia quasi tutti in perdita, di zonizzazione acutistica, oppure della gestione pubblica o dei soldi pubblici spesi per attirare le società low cost, come ho fatto in questi anni, non vieni neppure considerato.
Invece di guardare ad un trasporto su rotaia decente moltiplichiamo gli aeroporti, mentre in Francia il governo di centro-destra fa una moratoria sulla costruizione di nuovi scali commerciali.

Eppure sono domande che dovremmo porci, quando tagliamo dal bilancio tutto tranne che i carrozzoni di questo tipo.

Leggete il testo della trasmissione, specialmente l’ultima parte che riguarda i soldi pubblici che vengono dati ai vettori come Ryanair: sarà di stimolo al prossimo dibattito a Forlì, quando dovremo discutere se fare altri investimenti, con denaro pubblico, proprio per aumentare il numero di voli con questi vettori.

4 milioni di euro di buco per l’aeroporto Ridolfi di Forlì

Come volevasi dimostrare, il business plan presentato dall’assessore Galassi per SEAF, la società a capitale quasi esclusivamente pubblico che gestisce l’aeroporto di Forlì, non è stato minimamente rispettato. Per il 2007 il buco è di quasi 4 milioni di euro, che dovranno essere ripianati in gran parte dal Comune di Forlì e dalla Provincia FC. Un altro “successo” dell’assessore che dall’uscita dei Verdi dalla maggioranza gestisce la mobilità del Comune.
Domani pomeriggio in commissione verrà introdotto l’argomento, inserito d’urgenza e comunicato oggi a voce. Chi fosse interessato può partecipare, la riunione è pubblica.

60 milioni di euro per le Valigie di Fiumicino?

Immagino e spero che la notizia dell’investimento di 60 milioni di euro da parte degli aeroporti di Roma (ADR) non sia destinata a risolvere il problema delle valigie, ma che si tratti di una cifra già prevista non solo per questo problema.

Rimane il fatto che un conto economico serio dei vantaggi di queste infrastrutture non viene mai effettuato, ed i soldi vangano spesi sugli aeroporti avendo solo una vaga impressione che questo sia di beneficio per l’economia della città che lo ospita, piuttosto che su un conto serio del ritorno dell’investimento. Bianchi dice che con quei 60 milioni non ci possiamo aspettare miracoli, io penso che investiti diversamente un paio di statuine piangenti potrebbero anche avanzare.

Caos valige a Fiumicino, Bianchi: più lavoratori e investimenti – Yahoo! Notizie
(…) ha detto Bianchi al termine di un incontro con i vertici dell’Ente nazionale aviazione civile, quelli di Adr e delle società di gestione dei bagagli. “Sono stati stanziati da Adr 60 milioni di euro in investimenti. Noi cercheremo di facilitare in tutti i modi il fatto che questo stanziamento si possa tradurre in un intervento”, ha aggiunto Bianchi, avvertendo, però, che “non ci possiamo aspettare miracoli“.

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