Alitalia

I conti della serva in RAI

Io trovo assolutamente normale che i protagonisti di uno show che fa guadagnare alla televisione pubblica ricevano compensi adeguati. Del resto è così in tutto il Mondo, e lo è stato anche quando Grillo passava dalle parti della RAI.

Trovo che sia molto peggio quando nella tv pubblica ci finiscono gli amici degli amici, o quando vengono pagati sceneggiati che non hanno nessun valore culturale e nessun ritorno economico per l’azienda pubblica.

Brunetta ha fatto la sua scenetta per non rispondere ad una domanda scomoda sull’Alitalia.

Se l’era preparata, e s’è fatto il suo minuto di propaganda populista.

Socio CAI: compriamo a costo zero e tra tre anni utili per 300 milioni

Altro che Air France, quelli si che volevano fregarci:

E io gli chiedo: “Mi dica una cosa: ma chi glielo ha fatto fare di infilarsi in questo ginepraio della cordata Alitalia?”. Lui: “Eh, mica sono stupido: l’avrebbe fatto anche lei! Stiamo comprando l’Alitalia senza soldi e fra tre anni guadagneremo 300 milioni. La maggior parte di noi ha messo solo la firma, rischiamo solo in caso di bancarotta, di nostro non rischiamo nulla: dietro ci sono banche e finanziarie.

Fonte: L’Espresso

L’informazione per sentito dire

Mi ricordo che una volta, nei telegiornali, quando si parlava di un argomento si utilizzavano schemi e grafiche per mostrare i dati di partenza. Sono settimane, invece, che parliamo degli stipendi e dei contratti dei lavoratori di Alitali a senza sapere di cosa stiamo discutendo. Che siano o meno dei privilegiati, ognuno dovrebbe valutare partendo da qualcosa di concreto.
L’impressione che si ricava da tutto questo è che la voglia di far capire sia un po’ venuta meno: meglio parlare per sentito dire, annunciare grandi emergenze senza dati oggettivi, guidare l’opinione pubblica sui sentimenti (a volte pura fede) piuttosto che sulla ragione.

PS: Micromega ha aperto sul tema TG1 vs Dipendenti Alitalia un forum ed un’area tematica. Bravi.

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