amianto

Grazie all’accordo rimosse gratuitamente oltre 2400 tonnellate di amianto nella provincia di Forlì-Cesena

Nella provincia di Forlì-Cesena un accordo sottoscritto tra comune, Ausl, ARPA ed Hera ha permesso di rimuovere dal 2006 ad oggi circa 2400 tonnellate di eternit. Oltre 10’000 famiglie hanno utilizzato questo servizio gratuito per smaltire il cemento amianto presente nelle proprie case.

Il servizio HERA può ritirare fino a 300 kg all’anno di cemento-amianto per ogni contratto relativo ad abitazioni ubicate nel territorio comunale. Le famiglie che richiedono questo tipo di servizio devono farsi carico del solo costo dei dispositivi di sicurezza e di confezionare il materiale secondo le istruzioni ricevute dal Call Center, mentre il ritiro e lo smaltimento sono effettuati gratuitamente da Hera.

Fonte: 4Live

Bando per la rimozione dell’amianto e l’installazione di impianti fotovoltaici

Dalla Regione Emilia-Romagna 10 milioni di euro per favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale. L’opportunità è destinata alle piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna.

Bologna, 19 gennaio 2011 – Nove milioni di euro per favorire la rimozione dell’amianto, la coibentazione e l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici, più un milione per la sola sostituzione dei tetti di amianto. Sono questi gli obiettivi del bando, finanziato con risorse provenienti dal POR FESR e regionali, per la concessione di contributi alle  piccole e medie imprese emiliano-romagnole.

Il provvedimento è stato proposto congiuntamente dall’assessore alle Attività produttive e Piano energetico, Gian Carlo Muzzarelli, e dall’assessore all’Ambiente Sabrina Freda.

Tra gli obiettivi del bando quello di favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale. Ciò attraverso il sostegno alla realizzazione di interventi finalizzati alla qualificazione ambientale dei luoghi adibiti a sedi di lavoro, promuovendo la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto dove presenti ma anche sostenendo la realizzazione di interventi finalizzati a promuovere il risparmio energetico nella climatizzazione degli edifici adibiti a sedi di lavoro nonché l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta tramite la fonte solare con l’installazione di impianti fotovoltaici.

«Si tratta di un progetto atteso che ha già suscitato l’interesse di tanti imprenditori. In coerenza con le politiche di corretta gestione del territorio e lo sviluppo delle Aree produttive ecologicamente attrezzate, abbiamo scelto di sostenere la riqualificazione delle imprese innestando nuove scelte energetico-ambientali al fine di migliorare le performance dell’impresa stessa, e contribuire a rilanciare una crescita sostenibile ed intelligente», ha spiegato l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli.

«Un beneficio per migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro e la creazione di opportunità energetiche. Questo bando – ha rilevato l’assessore all’Ambiente Sabrina Freda – è fondamentale proprio perché si inserisce pienamente nelle politiche della sostenibilità. Oltre all’eliminazione dell’amianto, infatti, prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti: un segnale chiaro sull’ubicazione degli impianti che devono essere posizionati sui tetti e non su suolo agricolo per contenere il più possibile il consumo di territorio».

Le domande di contributo dovranno essere compilate esclusivamente tramite una specifica applicazione web, le cui modalità di accesso e di utilizzo saranno rese disponibili, almeno dieci giorni prima dell’apertura dei termini per la presentazione delle stesse, sul sito della Regione Emilia-Romagna ai seguenti indirizzi: http://emiliaromagna.si-impresa.it, www.ermesambiente.it e su questo portale.

La trasmissione delle domande di contributo, tramite posta elettronica certificata e trasmissione della copia cartacea per raccomandata, dovrà essere effettuata, pena la non ammissibilità delle stesse, nel periodo intercorrente tra il 1° aprile 2011 e il 2 maggio  2011, entro le ore 16.

Il contributo è rivolto esclusivamente alle  piccole e medie imprese emiliano-romagnole aventi sede legale e/o operativa nel territorio dell’Emilia-Romagna e non potrà essere superiore a 150 mila euro per ciascun beneficiario. Alla valutazione tecnica delle domande di contributo provvederà un nucleo di valutazione composto da collaboratori appartenenti all’assessorato Attività produttive e dell’assessorato Ambiente.

fonte: Un bando per la rimozione dell’amianto e l’installazione di impianti fotovoltaici — POR – FESR.

Eternit: domani a Torino il processo

Il caso Eternit ha fatto il giro del mondo una prima volta attraverso i reportage dei più grandi giornali – dal Wall Street Journal a Le Monde – e lo rifarà da domani a Torino, con l’attenzione mediatica che si annuncia attorno al via dell’udienza preliminare il cui primo obiettivo è riuscire ad aprirla: ci sono alle porte 830 malati di patologie tumorali legate all’amianto e i familiari – nessuno sa quanti si costituiranno parte civile – dei 2056 morti.

Il processo impossibile – LASTAMPA.it

In cambio dell’Iper il Comune si fa carico dell’Oliveti

In consiglio comunale i Verdi hanno motivato le ragioni del loro no all’ampliamento dell’ipermercato, voluto ancora prima della sua costruzione, esprimendo forti perplessità sul merito e sulla tempistica, che lega le mani alla nuova amministrazione su un tema così importante. Forse uno sgarbo a chi ha vinto le primarie?
Abbiamo inoltre criticato la volontà di inserire nel testo anche un riferimento all’istituto professionale Ivo Oliveti, che nulla ha apparentemente a che fare con l’ipermercato.
L’istituto è pieno di amianto ed è di competenza della Provincia, che deve bonificarlo o ricostruirlo.
Dal testo della delibera appare chiaro che la Provincia ha dato un suo assenso all’avvio della procedura dell’Ipermercato “anche alla luce del dichiarato assenso del Comune a farsi carico di individuare soluzioni tecnico-urbanistiche, condivise con la Provincia, idonee a favorire l’espressa necessità di costruire il nuovo istituto scolastico Ivo Oliveti”.
Appare abbastanza evidente, quindi, che la Provincia ha dato il suo sì all’iper solo dopo aver avuto la promessa dal Comune di farsi carico della soluzione dell’istituto professionale, la cui spesa in teoria non spetterebbe alla nostra amministrazione.
Evidentemente il contenuto della proposta non era così condivisibile, se il Comune ha dovuto promettere un impegno, e quindi una spesa, non dovuto per chiedere a Piazza Morgagni di portarla avanti.
Il Comune di Forlì, quindi, probabilmente spenderà più di quello che è stato dichiarato lunedì in Consiglio per avere il “suo” ampliamento dell’ipermercato, prelevando fondi da altri investimenti.
Sarebbe stato corretto che la Giunta ed il Sindaco avessero presentato una lista delle spese necessarie all’iper, dando la possibilità ai cittadini di valutare veramente se vale la pena investire così tanti soldi pubblici su opere di questa portata.

Ipermercato di Forlì: dibattito in consiglio comunale

Ieri in Consiglio Comunale abbiamo affrontato un lungo dibattito sull’Ipermercato e sulla richiesta di ampliamento, che era stata bloccata con il sequestro a causa degli abusi edilizi .
Nel mio intervento ho fatto presente che la proposta di votare un orientamento su questo argomento era sbagliata nel metodo, oltre che nel merito. A due consigli comunali dal termine del mandato del Sindaco, ho sottolineato che sarebbe stato giusto lasciare alla nuova amministrazione il compito di disegnare la Forlì del futuro, e non mettere un tassello così importante prima delle elezioni.

Ho criticato l’idea dell’abuso degli accordi di programma, che permettono trasformazioni urbanistiche in cambio di opere pubbliche, che però spesso sono necessarie alla realizzazione dell’intervento: si utilizza come compensazione qualcosa che in realtà senza la variante al Piano Regolatore non sarebbe necessario.

Lo stesso avvenne per l’accordo Querzoli-Ferretti, dove tra le opere di compensazione comparivano le rotonde della nuova area industriale ed il collegamento ferroviario, a solo uso e consumo dell’insediamento.

Ho detto che il “contentino” del parcheggio Montegrappa, già previsto nel piano degli investimenti, richiesto come compensazione per il centro storico non sarà d’aiuto al suo rilancio: esistono già diversi parcheggi sottoutilizzati nell’area realizzati da pochi mesi. L’idea che il centro-storico debba e possa competere con gli ipermercati con le stesse armi, a suon di posti auto, prodotti sottocosto e stress è piuttosto antiquata e superata.

L’attuale crisi economica doveva far riflettere sull’opportunità di continuare sulla strada dell’ampliamento della grande distribuzione, che favorisce l’importazione di prodotti a scapito della filiera corta, della giusta misura del commercio.

Ho chiesto inoltre di stralciare dalla proposta di delibera la parte riguardante l’IVO Oliveti, che con l’ipermercato non c’entra nulla e sulla quale potevamo votare a favore di un accordo per la ricostruzione (la struttura attuale è piena di amianto e quindi va bonificata).

Non è stato concesso nemmeno questo.

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