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Politica Forlì: Bilancio 2009 del Comune

Pubblico il mio intervento sul bilancio preventivo del Comune per il 2009.

Questo è l’ultimo bilancio preventivo sul quale questo Consiglio Comunale è chiamato ad esprimersi.

Non si può evitare, quindi, di soppesarne il contenuto in funzione anche della stesura di un bilancio complessivo dell’operato di questa amministrazione.

Nel 2004, alla mia prima esperienza in una istituzione, i Verdi erano nella coalizione di centro-sinistra che aveva eletto la maggioranza di questo consiglio.

Nel mio primo discorso, che sono andato a rileggere in questio giorni con curiosità, dichiaravo che il mio gruppo sarebbe stato leale alla coalizione, ma mai subalterno.

Questa promessa è stata mantenuta, nonostante le difficoltà di coniugare il meglio per la città mantenendo una doverosa (ma a quanto pare non scontata ) coerenza.

Nei giorni scorsi, sulla stampa, qualcuno ci ha accusato di aver compiuto un errore nell’uscire dalla Giunta, quando questa si rifiutava di portare avanti il programma che la coalizione aveva presentato alla cittadinanza, e sulla quale avevamo chiesto il voto.

Io penso, piuttosto, che la subalternità di alcuni gruppi sottointenda una piena condivisione delle scelte, oppure una insensata paura di lasciare la propria poltrona: non so quale sia peggio.

Saranno gli elettori ad esprimersi su quanto è stato fatto da ogni gruppo, ma dubito che i Verdi possano essere elencati tra coloro che hanno svolto un ruolo ininfluente nella politica di questi 5 anni. C’è chi ritiene, infatti, che i Verdi abbiano fatto anche troppo, e di questo vado sinceramente fiero.

Errani, nel suo discorso di ieri, ha cercato di giustificare la scomunica del Sindaco Masini da parte del suo partito e la vittoria di Balzani, come un segno di continuità con il buon operato fatto in questi anni.

Il cambio del candidato rende evidente che lo stesso Partito Democratico non ritiene positivo tutto quello che è stato fatto, altrimenti avrebbe rinnovato la sua fiducia nei confronti di chi ha guidato, pur nelle difficoltà, questa amministrazione.

Sarebbe ingiusto e poco credibile addossare tutte le colpe al Sindaco e sollevare tutti gli altri livelli che l’hanno affiancato da ogni responsabilità.

La sconfitta alle elezioni primarie del PD si spiega, a nostro parere, anche analizzando alcune scelte che hanno creato la frattura di questa amministrazione con i Verdi. Non a caso, nella sua campagna elettorale, alcuni di questi temi sono stati proposti come linea di un nuovo corso: i rifiuti, la partecipazione, lo sfruttamento del territorio, la mobilità.

Partiamo dalla gestione dei rifiuti.

Ad oggi il programma del Sindaco non ha raggiunto l’obiettivo che si era posto, e la quota del 50% di raccolta differenziata non si riuscirà ad ottenere nemmeno con i trucchi contabili, come la farsa della raccolta multimateriale.

Il 12 di Febbraio avremo la prima commissione che discuterà dell’introduzione del porta a porta in un quartiere di Forlì. Difficilmente si riuscirà a partire seriamente prima della scadenza di questo mandato, ed il tentativo di fare di corsa potrebbe rivelarsi controproducente: con la fretta rischieremmo di fare quegli errori che Hera non vede l’ora di rinfaccarci.

In questi 5 anni non siamo intervenuti sempre e su tutti gli argomenti. Nessuno può pretendere di avere una soluzione per ogni problema. Ma quando siamo stati sicuri di una cosa abbiamo sempre avuto la conferma, col tempo, di avere avuto ragione.

Ritenevamo che l’accordo di programma della Querzoli-Ferretti non avrebbe portato occupazione alla nostra città, impoverendone il territorio.

Pensavamo che il parcheggio gratuito in centro non portasse nuovi clienti ma ostacolasse il commercio, e quest’anno l’assessore, con una onestà fuori dal comune, ha dichiarato di avere sbagliato.

Ritenevamo che il porta a porta costasse meno dei cassonetti di prossimità, e giudicavamo sbagliato consegnare la sperimentazione di questo nuovo sistema al gestore che voleva ostacolarlo. I fatti hanno dimostrato l’una e l’altra cosa.

Facendo un bilancio complessivo di questa amministrazione, il problema a mio parere più evidente è stata la mancanza di coraggio.

Quelle precedenti, pur nelle contrapposizioni fortissime che allontanavano i Verdi ad alcune delle scelte compiute, una scelta l’avevano fatta. Era una visibile, concreta, e discutibile idea di città.

Il programma elettorale di questa maggioranza dava una forte idea di città, che però non è stata concretizzata.

Per il rilancio del centro-storico sono state spese centinaia di migliaia di euro per progettare una agenzia, rispetto alla quale qualsiasi piano è stato temporaneamente bloccato, per poi scoprire che questa agenzia non s’ha da fare.

Il piano del traffico è stato bloccato per questioni di principio, per paura di un confronto con le voci meno innovatrici, per poi scoprire che i catastrofismi sulla sua attuazione erano privi di fondamento, e che molto probabilmente i suoi effetti sarebbero stati positivi sul commercio.

Sulla gestione stessa dei rifiuti abbiamo perso l’occasione di essere i primi, invidiati da tutta la regione, invece di arrivare dopo Forlimpopoli ed il suo 96% di consenso.

Trovate un altro tema che raccolta il 96% del consenso. Non ce ne sono tanti e spetta alla politica coglierli ed attuarli.

Questa è una risposta a chi ci accusa di essere il partito del NO: a Forlì siamo usciti dalla Giunta per i nostri SI’.

Un’altra scelta politica che ci è stata rifiutata è stata quella della sicurezza stradale.

In tutte le città del Mondo si rende automatico il controllo delle violazioni del codice della strada, per liberare le forze dell’ordine dalle loro postazioni fisse e garantire un maggiore controllo del territorio.

A Forlì, per scelta, si fa l’esatto contrario: abbiamo il record di telecamere che non vengono utilizzate, rifiutiamo i controlli automatici e teniamo bloccata la vigilanza nei punti insicuri.

Questa scelta non paga, né dal punto di vista del bilancio né da quello della riduzione degli incidenti gravi e meno gravi.

Non a caso abbiamo il numero di vetture pro capite tra i più alti d’Europa ed un numero più elevato di incidenti stradali, ma siamo al penultimo posto come proventi dalle sanzioni. Qualcosa non quadra.

Sempre sul fronte della sicurezza stradale bisogna notare lo spostamento, chiesto con gli emendamenti al piano degli investimenti, delle opere pubbliche di competenza circoscrizionale dagli Oneri di urbanizzazione alle alienazioni, rendendole meno probabili.

Se c’è un settore dove la partecipazione ed il decentramento potrebbero dare un contributo importante è proprio sugli interventi per la sicurezza stradale e sulle piccole opere pubbliche delle quali solo le circoscrizioni ed i quartieri riescono ad avvertire necessità ed urgenza.

Bene ha fatto la Giunta a rimandare la climatizzazione della Sala del Consiglio: di questi tempi sarebbe stato un intervento incomprensibile.

Bene il rinnovo degli impegni sul San Domenico, che è un investimento per la città, per il suo prestigio, per il suo turismo e per il suo commercio. Speriamo che la città si accorga presto della sua importanza, ed inizi ad investire nei servizi ad esso strettamente collegati, ancora sottosviluppati.

In quest’ottica è poco comprensibile la riduzione che viene in bilancio dei servizi turistici, anche se parliamo di cifre già ridotte all’osso.

Nelle spese in conto capitale vediamo la dimostrazione che l’assenza dei Verdi si fa notare: Per il settore dei Parchi ed i servizi di tutela ambientale nel 2007 spendevamo 4’160’000€, nel 2008 3’200’000€, nel 2009 prevediamo 2’460’000€. con un calo del 25% annuo.

Non sarebbe credibile, però, un commento totalmente negativo sulla nostra città. Come in parte anticipavo prima alcune cose fatte sono state positive, come l’apertura del S.Domenico ed il rilancio degli investimenti sulla struttura, come gli investimenti sul futuro campus universitario, come la messa in sicurezza di alcuni punti critici della nostra viabilità.

Su altri, è mancato il coraggio di intervenire, per paura probabilmente di incrinare un consenso stabile e radicato nel territorio.

I cittadini, però, hanno dimostrato una maggiore disponibilità alle innovazioni positive, e speriamo che chiunque venga eletto alle prossime amministrative dimostri di saper essere all’altezza delle aspettative.

Questo è un bilancio per forza di cose di passaggio, privo di punte particolarmente negative e slanci positivi. Per questo motivo il voto del nostro gruppo sarà di astensione.

Cinque anni fa dichiaravo che i Verdi sanno essere una forza innovativa, un valore aggiunto con proposte concrete, che oggi vengono attuate da chi, un tempo, le ridicolizzava.

Il New Green Deal di Obama è una sfida che può veramente aiutarci ad uscire dalla crisi economica, e rischia di essere l’unica carta che possiamo giocare.

Economia locale, filiera corta e rispetto per l’ambiente. Su questo eravamo innovativi vent’anni fa. Oggi si tratta solo di mettere in pratica i buoni consigli e le migliori esperienze, copiando dalle città che hanno saputo mettersi in discussione e reinventarsi un nuovo volto.

Speriamo di trovare il coraggio di fare qualcosa di innovativo, che per una volta tutt’Italia ci invidi.

Agenzia per il Centro Storico: troppe spese per la struttura

Apprendo dalla stampa che l’assessore Buffadini dichiara eccessive le spese per la struttura organizzativa dell’agenzia per il centro storico, circa il 42% dell’investimento complessivo destinato per questo progetto, ed auspica una discussione in Giunta che lo modifichi.

Condivido questa posizione, dal momento che gli investimenti per il centro dovrebbero essere destinati al progetto e non ai nominati a far parte dell’organismo. Non si comprende, però, perché l’assessore al Bilancio non abbia proposto queste modifiche prima di portare al Consiglio il progetto, invece di farlo votare a scatola chiusa dalla sua maggioranza e dal suo partito.

Quale democrazia ritrova in questo metodo il partito democratico?

Il Consiglio Comunale, con l’esclusione di tre voti contrari compreso il mio e l’astensione consociativa di parte dell’opposizione, ha votato il progetto senza proporre nessuna modifica, ed oggi, il giorno dopo il voto del pacchetto, si propone qualcosa di diverso?

Siamo alla follia.

E’ giusto quindi tornare a ridiscutere questa proposta in Consiglio Comunale, l’unico organo la cui composizione è eletta dai cittadini e la cui funzione è d’indirizzo, per restituire dignità all’organo che dovrebbe rappresentare la volontà dei forlivesi.

Votato in Consiglio il Progetto per il Centro Storico di Forlì

Ieri in Consiglio Comunale abbiamo discusso la relazione finale del progetto per il Centro Storico di Forlì, pubblicata in queste pagine la scorsa settimana.
Nella relazione iniziale Rossi e Stanghellini, gli architetti che lo hanno redatto, hanno parlato di mancanza di fiducia dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione e della necessità di concretezza e continuità che questa dovrebbe avere nel realizzarle.
Ho quindi iniziato il mio discorso proprio su questi punti, dal momento che questa amministrazione comunale ha fatto di tutto tranne dimostrare di dare continuità alle proprie scelte, ed il piano del traffico ne è la dimostrazione più lampante, con i ripensamenti continui e le civette dei quotidiani che parlano di dietro-front su questo tema 2 volte al mese almeno.

Il Centro Storico, secondo Rossi & Stanghellini, è il luogo dell’accoglienza, il salotto della città. Una visione che io condivido, al contrario di questa Giunta, che fa salire i suoi ospiti con le scarpe sporche fin sopra al divano. Le auto non hanno nessuna limitazione, nè sulle dimensioni nè sull’inquinamento, dal momento che non vengono effettuati controlli ed allo stesso tempo si accantona qualsiasi progetto di verifica elettronica, proposto per i mezzi commerciali dal nostro assessorato.

Tre i punti cardine che dovrebbero rilanciare il nostro centro storico: Cultura, con il S. Domenico, Innovazione, con il Campus, e le Relazioni.
Sul S.Domenico non c’è molto da dire, se non che vent’anni fa lo si voleva demolire per lasciare spazio ad una colata di cemento per il nuovo teatro, con i Verdi a picconare per protesta il parcheggio orrendo del progetto di Sacripanti. Grazie a quelle battaglie di vent’anni fa la Giunta fece dietro front ed iniziò il progetto che oggi vediamo a metà, coperto ancora parzialmente dal parcheggio di cemento, nella Piazza Guido da Montefeltro.

Per il Campus i tempi sono più lunghi. Anche in questo caso non si vuol capire che la mobilità di accesso alle università è diversa da quella attuale: gli studenti fuori sede sono tanti e si spostano prevalentemente con mezzi pubblici, biciclette ed a piedi. L’amministrazione, al contrario, non prevede nessun nuovo e più sicuro percorso ciclopedonale dell’area.

Riguardo le relazioni, vi invito a guardare la pagina 188 del documento approvato, che dice “Le relazioni tra attività e spazi pubblici privilegiano la pedonalità”. Benissimo, idea non certo nuova ma sempre attuale. Peccato che la Giunta faccia il contrario esatto.

Altro punto importante del progetto sono le porte interne di accesso a metà strada dei corsi principali, oggi luoghi anonimi, che potrebbero diventare varchi funzionali e garantire un limite all’accesso delle auto nel cuore più vivo della città. Anche qui niente di concreto, a parte belle parole.

Ho fatto un calcolo di quante pagine citano il termine pedone e pedonali nel documento: 54 su 250. 10 citano le biciclette. 0 parcheggi sotterranei.

Zero.

Però Bertaccini qualche giorno fa ha dichiarato pubblicamente che l’esempio del suo apporto in Giunta sarà quello di realizzare un parcheggio sotterraneo dentro il centro storico.

Del resto di contraddizioni ce ne sono tante, come ad esempio riguardo la palazzina ex ATR citata a pagina 111. L’Udeur questa estate dichiarò che andava abbattuta per far posto ad un parcheggio (a proposito di innovazione). Nel documento si parla invece di spazio pubblico per mostre di arte contemporanea, oppure concerti legati a mostre ed a ristorazione.

Il problema, quindi, è che questo bel progetto rimane sulla carta. Come ha detto qualcuno dell’opposizione è un bello studio da inserire nel prossimo programma elettorale. Per ora non abbiamo gli architetti Rossi & Stanghellini in Giunta, a realizzare queste belle promesse, ma i signori Galassi, Buffadini e Bertaccini.

Per questo ho votato contro, stanco della mancanza di concretezza e continuità di questa Giunta, che scrive e promette bellissime cose, per poi nei fatti costruire tutt’altro.

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