candidati

Dovendo scegliere, eviterei gli “impresentabili”

Alla vigilia delle elezioni regionali, la commissione antimafia ha presentato il suo elenco di 1716 candidati giudicati “impresentabili”.

Se fossi residente in queste regioni, io non voterei le liste che li hanno presentati.

Campania
– Alberico Gambino, Fratelli d’Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Luciano Passariello, Fratelli d’Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Antonio Scalzone, Popolari per l’Italia (che ha ritirato la candidatura), a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Antonio Agostino Ambrosio, Forza Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Sergio Nappi, Caldoro Presidente, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Fernando Errico, NCD per Caldoro, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Sandra Lonardo Mastella, Forza Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Francesco Plaitano, Popolari per l’Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Raffaele Viscardi, Popolari per l’Italia, a sostegno di Stefano Caldoro (Forza Italia)
– Vincenzo De Luca, candidato alla presidenza della regione per il PD
– Domenico Elefante, Centro Democratico-Scelta Civica, a sostegno di Vincenzo De Luca (PD)
Biagio Iacolare, UdC, a sostegno di Vincenzo De Luca (PD) (nome rimosso in serata dalla commissione)
– Carmela Grimaldi, Campania in rete, a sostegno di Vincenzo De Luca (PD)

Puglia
– Enzo Palmisano, a sostegno di Francesco Schittulli (“Oltre con Fitto”)
– Massimiliano Oggiano, a sostegno di Francesco Schittulli (“Oltre con Fitto”)
– Giovanni Copertino, a sostegno di Adriana Poli-Bortone (Forza Italia)
– Fabio Ladisa, Popolari con Emiliano, a sostegno di Michele Emiliano (PD)

Consigli per l’acquisto di un tablet

In questi giorni mi sono informato un po’ per acquistare un nuovo tablet, e voglio condividere con voi la piccola analisi per farvi risparmiare tempo.

Prima scelta: Apple o Android?

Ad oggi windows non mi pare una scelta saggia, per questo tipo di dispositivi. Ho scelto Android, per diversi motivi. Il primo è che i sistemi apple sono chiusi, decide la casa madre cosa ti serve e cosa è giusto che tu possa fare,ed io i invece voglio essere libero. Secondo, negli iPad non esiste la possibilità di avere utenti diversi. Vogliono che tu acquisti un talent per ogni familiare. Terzo, non hanno la possibilità di inserire una scheda di memoria aggiuntiva. Ogni gb di spazio viene pagato all’acquisto e non c’è possibilità di espansione. Ed ultimo il prezzo, a parità di prestazioni costano almeno il doppio, e tutti gli accessori sono carissimi.

Seconda scelta: dimensione. 7 pollici sono troppo pochi. Tra 10 e 8.3, ho scelto in base al modello. I candidati erano il Sony tablet z, il Google nexus 10, e l’LG gpad  8.3.

Il nexus è attualmente indisponibile, forse in attesa del nuovo modello. Ad oggi però non se ne sa nulla.

Il Sony è molto bello,ma pare che impieghi ore per ricaricarsi, e costa 400 euro almeno.

Ho scelto l’LG , trovato sul sito cooponline.it a 234 euro (in promozione fino al 20 gennaio se si inserisce  il codice promozionale). Sono stati velocissimi e ve lo consiglio.

Nota bene: questo non è un post sponsorizzato e non traggo nessun vantaggio nel pubblicarlo.

Ripartire dalla legge elettorale

Io credo che a questo punto la cosa principale da fare sia una legge elettorale decente. E’ una precondizione per tutto il resto: la stabilità dei governi, una minima decenza dei rappresentanti che ogni giorno lavoreranno sul nostro futuro, la rappresentatività di tutte le istanze esistenti nella popolazione.

Tutte queste cose sono necessarie per costruire i mattoncini di un futuro migliore per il nostro Paese, e non è retorica. Dal degrado della rappresentanza deriva la mancanza di speranza, l’arrivismo sempre più personalistico, la mancanza di un obiettivo che accomuni persone diverse con interessi diversi e spesso contrapposti.

La politica tornerebbe ad occuparsi di politica e delle cose da fare per il Paese, e non di come arrivare a fine legislatura e come salvare la pelle dei condannati.

Sono d’accordo con Renzi quando propone una legge simile a quella dei sindaci. Ma qualcuno dovrebbe spiegargli che la legge dei sindaci, e di conseguenza quella del consiglio comunale, per i comuni con più di 15’000 abitanti è un proporzionale. Siccome contemporaneamente sparla contro il proporzionale ed a favore della legge elettorale comunale, probabilmente dietro la vaghezza delle sue parole si nasconde una malizia.

La legge elettorale  in questione è molto semplice e molto efficace, garantisce maggioranze certe ma non soffoca la rappresentatività delle liste minori.

La presenza di liste minori è una garanzia, non un problema da risolvere. Dei bravi rappresentanti sapranno produrre e proporre, pur nella difficoltà di una rappresentatività minore, alcune leggi utili al Paese, e controllare l’operato dei partiti più grandi. Un controllo interno garantirebbe, oltre alla rappresentatività di una fetta maggiore di persone, anche una maggiore legalità.

Ogni lista può concorrere ad eleggere consiglieri comunali. Al primo turno solitamente i candidati sindaci sono tanti, e le liste che raccolgono voti sufficienti a superare il minimo per eleggere un consigliere, hanno una loro rappresentanza. Se al primo turno nessuno dei candidati a sindaco non raggiunge la maggioranza dei voti, si va al ballottaggio. Le liste che prima proponevano loro candidati possono sostenere uno dei due possibili futuri sindaci, ed in caso di vittoria in questo caso ne condividono il premio di maggioranza.

Si elegge un sindaco, che nomina la sua Giunta, che però risponde sempre al consiglio comunale.

Questa legge elettorale è la migliore che abbiamo in Italia, ma non è esente da difetti. Ad esempio c’è il problema delle liste civetta, e ci sono gli assessori nominati dal Sindaco, che costituisce una Giunta che ha più poteri del Consiglio ma può essere composta totalmente da persone non elette e nemmeno candidate per quest’ultimo.

Un esempio lampante è stata quest’ultima Giunta Comunale a Forlì: fatta di gente che non ha mai chiesto il voto e mai lo chiederà, e quindi si disinteressa nel suo operato quotidiano di rispondere ad una cittadinanza che subisce le loro decisioni. Possiamo immaginare, al di là delle qualità delle singole persone, in questo caso quantomeno discutibili, che un meccanismo del genere porti a storture e cattive politiche.

In attesa di una legge di questo tipo anche per il Parlamento, che andrebbe ritarata con l’introduzione di collegi e qualche protezione dai voti di scambio, si potrebbe tornare al Mattarellum subito, per evitare di votare anche solo qualche volta con il Porcellum.

Una mezza soluzione non andrebbe bene, perché sarebbe indecente anche un Governo formato con il solo 30% delle preferenze degli elettori, cosa possibile se si riproponesse il premio di maggioranza della Camera anche al Senato, con la scusa della Stabilità.

Le tessere di Grillo

Grillo ha sempre gridato contro le tessere dei partiti, però per le votazioni dei candidati e dei programmi userà lo stesso sistema.

Non che sia un male, è semplicemente assurda l’idea che tutti quelli che non condividono le tue idee possano decidere con quali programmi e quali persone ti presenti alle elezioni e ti candidi a governare. Molto meglio che le persone prima condividano una piattaforma di base, e poi scelgano insieme entrambe le cose. Un po’ alla volta (direi però troppo lentamente), anche il movimento 5 stelle capisce quelle che sono regole non scritte necessarie per una vera democrazia.

Però dire che queste “iscrizioni certificate” sono diverse dalle tessere di partito è una ipocrisia e una presa in giro. Del resto, hanno i due requisiti fondamentali delle tessere di partito: sono personali e non sono compatibili con quelle di altri partiti.

Però sono gratuite.
Quello che sembra superficialmente essere un aspetto positivo, è un rischio molto grave.

Quando ci sono in ballo posizioni (e stipendi) importanti, il rischio che le votazioni non avvengano democraticamente è molto elevato. Un potenziale malintenzionato si presenta con uno staff di persone che raccoglie iscritti fittizi, o semplicemente poco interessati, e li porta alle assemblee per farsi votare. Il limite, nei partiti seri, è che tutto questo ha un costo ed uno sforzo che ostacola le operazioni: il costo delle tessere ed il costo per il trasporto delle persone alle assemblee.

Con le tessere gratis, e le votazioni su internet, i malintenzionati potranno semplicemente mettersi un un angolo di piazza, raccogliere firme di adesione, e mandare le iscrizioni a nome degli ignari. Non gli costerà nulla, e potranno votare direttamente online con il loro nome. Senza un altro sistema che equilibri la partecipazione vera ed ostacoli le truffe, sarà un disastro.

Se questo è poco importante per i programmi, che di solito vengono ignorati per questo tipo di operazioni, non lo è per i candidati.

Opporsi alla corruzione ed agli inganni a parole è molto semplice. Ma l’efficacia e la serietà dipende dall’organizzazione, dalla capacità di equilibrare le forze in gioco, e dalla capacità di controllo e verifica.

Qualche giorno fa si è scoperto che probabilmente dietro la mostra di Brescia di Matisse c’erano falsi numeri di visitatori per ottenere i premi di risultato del bando, gli amministratori si sono detti estranei alla vicenda perché si erano semplicemente fidati delle rendicontazioni presumibilmente false degli organizzatori. Troppo facile, così. La responsabilità di chi gestisce la cosa pubblica non sta nel potersi considerare estranei alle truffe, ma nell’avere fatto tutto il possibile per controllare che queste non potessero avvenire.

Del resto è semplice: se lasci spazi per farti fregare, questi spazi verranno riempiti.
Non è un bel Mondo e non è semplice viverci, ma dovremmo essere abbastanza maturi per averlo capito, no?

Elezioni comitato di Quartiere Cà Ossi Forlì

Sabato 14 e Domenica 15 maggio si vota per l’elezione dei membri del comitato di Quartiere Cà Ossi di Forlì, presso la Sede della Circoscrizione n. 2 di Via E. Curiel 51 (Centro Commerciale COOP)

Il mio consiglio è di votare questi due candidati: CASADEI Massimo e TAGLIATA Donatella

Orari delle votazioni

SABATO 14 MAGGIO 2011: dalle ore 14,00 alle ore 19,30
DOMENICA 15 MAGGIO 2011: dalle ore 8,00 alle ore 12,30

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