cellulari

L’Italia è ultima in UE per l’utilizzo di Internet

Il fatto che l’Italia sia Ultima in Europa per l’utilizzo di Internet e prima per l’utilizzo dei telefoni cellulari deve far riflettere: ovviamente il motivo non sono i costi, visto che il web costa meno dei telefonini. Forse i telefoni sono più semplici da usare?

Quali sono le cause, secondo voi?

Scatta alle terme… Si vota!

Ho partecipato al concorso fotografico “Scatta alle Terme”. Nel mese di Luglio si vota e vi chiedo, se vi piacciono le mie foto, di aiutarmi esprimendo la vostra preferenza sul sito. Si può votare una foto per categoria (in tutto 4) selezionando la stellina sotto la foto prescelta, inserendo nome, cognome ed email valida (verrà chiesta conferma attraverso un link da visitare inviato in posta elettronica) e cliccare su INVIA.

Clicca sulla foto per votare (puoi votarle tutte, una per sezione!)

Sezione IL PARCO DELLE
TERME DI CASTROCARO
(foto #8):
Sezione GLI INTERNI
ART DECO’ DEL
GRAND HOTEL TERME (foto #5):
Il parco delle Terme di CastrocaroArt Decò al Grand Hotel Terme di Castrocaro



Nelle categorie per i cellulari ha partecipato Sara Casalboni, la ragazza che nella vita ha l’arduo compito di sopportarmi (clicca sulla foto per votare)

Parco Cellulare
(foto #3):
Art Decò Cellulare
(foto #1):
Sara Parco CellulareSara Art Decò

Una analisi delle società partecipate a partire dal Comune di Forlì

Ieri in Consiglio Comunale abbiamo discusso (senza voto) sul ruolo delle società partecipate del Comune di Forlì. Queste società tolgono in generale potere decisionale dalle mani del Consiglio, e quindi dal controllo elettorale dei cittadini, e servono ad uno scopo ben preciso: conseguire l’oggetto sociale su indirizzo dell’amministrazione.
Non sempre questo avviene, e la gran parte dei problemi deriva non tanto dagli indirizzi che l’amministrazione cerca di imporre, ma dalla struttura societaria. Una S.P.A. come Hera, anche se a maggioranza pubblica, cercherà di perseguire come scopo il maggior dividendo possibile, altrimenti le sue quotazioni in borsa perderanno valore.
In questi giorni si è parlato tanto della crisi finanziaria di Sapro, che deriva dalla mancata vendita dei terreni a disposizione (sulla stampa si parla di circa 100 mln di euro di debiti). In questo caso il problema è aggravato dai conflitti d’interessi tra chi programma l’uso del territorio (il Comune, la Provincia), chi ha bisogno di aree (i privati) e Sapro (che è di proprietà delle amministrazioni locali).
Nella delibera che ci è stata presentata ieri Sapro viene individuata tra le società che si occupano di servizi di interesse generale a libero mercato. Questo però non combacia con le richieste fatte dalla società di coprire con una lettera di patronage (una garanzia) l’indebitamento con le Banche.

Quale società nel libero mercato può godere delle stesse garanzie?
Il ruolo del Comune nei confronti della sua società, al di là del patronage, è particolarmente complesso. Quando il Comune programma il territorio, modificando la destinazione d’uso dei terreni, va ad incidere sul bilancio di Sapro.

Uno schema per chiarire:
– Gli enti pubblici dettano gli indirizzi e fanno la programmazione del territorio.
– Sapro ed altri privati realizzano questi indirizzi, anche con accordi di programma fuori dalle previsioni.
– Gli enti pubblici sono proprietari di Sapro.

Nell’accordo di programma Querzoli-Ferretti, ad esempio, la scelta politica di fare un accordo di programma ha permesso alle aziende di non utilizzare i terreni di Sapro. Se non lo avesse fatto probabilmente le aziende si sarebbero rivolte a questa società, che avrebbe migliorato i suoi bilanci (ed essendo partecipata anche quelli dei suoi proprietari, tra i quali il Comune). In ogni caso queste scelte politiche incidono, in un verso o nell’altro, sul mercato e sui bilanci.

Gli accordi di programma e le continue varianti permettono di superare qualsiasi programmazione, sulla base di un interesse pubblico difficilmente dimostrabile.

Tornando ad Hera, qui i problemi di gestione e governance si moltiplicano:
– Il Comune dovrebbe impostare gli indirizzi
– l’ATO, che raduna tutti i comuni, dovrebbe gestire le tariffe
– Hera ha in affidamento i servizi pubblici
– Il Comune ha una partecipazione in Hera

I problemi sono ben facili da individuare in questo ciclo chiuso: senza fare una gara d’appalto, in questi anni ATO è stata costretta ad accettare le tariffe richieste da Hera. I guadagni di Hera sono anche i guadagni del Comune e degli enti che fanno parte di ATO (quindi paradossalmente il committente è proprietario del fornitore).
I guadagni di Hera sono i guadagni degli enti proprietari, che dovrebbero fare gli indirizzi (inceneritore sì, inceneritore no, porta a porta no).

La scarsa percentuale di partecipazione ha fatto perdere agli enti qualsiasi capacità di indirizzo: il 2.15% del comune di Forlì in Hera certamente non sposta nulla nel CDA.

Si aggiunga poi che il Comune è proprietario di Romagna Acque, che vende l’acqua ad Hera, o che Hera è proprietaria di parte di Agess, che scrive i piani energetici del Comune (che include ad esempio il teleriscaldamento di Hera). Si possono individuare molti altri problemi che certamente rendono più complicata la guida e la gestione dei servizi pubbilci.

Sul teleriscaldamento si gioca un’altra partita complicata e sottovalutata: le reti dell’acqua e del gas, per fortuna, sono pubbliche. Il teleriscaldamento invece è totalmente di proprietà del gestore, che è proprietario anche delle reti: in futuro se un’altra ditta vorrà fornire il servizio dovrà sfruttare le reti di Hera, che come concorrente ha la possibilità di impedirlo.

Non è una ipotesi assurda, se pensiamo a quanto è avvenuto sulla telefonia, sia fissa sia mobile. Per quella fissa abbiamo liberalizzato il mercato vendendo le reti (il doppino è di telecom). In questo modo telecom ha sempre avuto il controllo, che porta le nostre bande larghe per internet tra le più care d’Europa.
La proprietà privata delle reti di telefonia mobile, invece, hanno moltiplicato il numero di antenne per i cellulari: ogni gestore ha le sue. E questo difficilmente può essere considerato un bene.

Bisognerebbe fare quindi una riflessione approfondita sul ruolo delle società partecipate, sulla loro necessità e sulle modalità per recuperare trasparenza, governance e credibilità.

Sono molto curioso di sapere in quanti hanno letto fino alla fine questo lungo articolo, ed hanno una loro opinione in merito, penso che il tema sia uno dei più importanti per una amministrazione pubblica.

Scopri quante radiazioni emette il tuo cellulare

Qualche giorno fa Virgilio mi ha linkato – portando circa 12’000 visite in più in due giorni al mio sito – su un interessante articolo riguardante le emissioni elettromagnetiche dei cellulari.
Vi consiglio di leggerlo, aggiunge diverse informazioni interessanti a quanto pubblicato qui negli anni:

Scopri quante radiazioni emette il tuo cellulare

L’Antitrust blocca i numeri di telefono a tariffa speciale

Finalmente.
Tra pochi giorni le compagnie telefoniche saranno obbligate a bloccare automaticamente per tutti gli utenti l’uso dei numeri di telefono a tariffa speciale. Così chi vorrà utilizzare questi servizi dovrà attivare questa funzionalità. Fino ad oggi accadeva il contrario, e chi non desiderava usufruirne doveva disattivarli per essere sicuro di non incappare in truffe molto salate.
Si potranno così evitare le circa 25’000 denunce l’anno di utenti truffati.

Prevenire è meglio di curare.

Fonte: Il messaggero

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