centro

Terremoto in Abruzzo: Come aiutare

Ecco 6 cose che possono fare la differenza in Abruzzo in queste ore.

1) VOLONTARI

Le associazioni di volontariato o i singoli volontari interessati a mettersi a disposizione per l’emergenza terremoto che ha colpito l’Abruzzo possono contattare il Centro operativo della Protezione Civile presso la Prefettura di Pescara, telefonando allo 085 2057631.

Per volontari da tutta Italia: telefonare alla protezione civile nazionale 06.68201.

2) DONARE SANGUE

Per donare sangue, recarsi presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, via Fonte Romana n. 8 tel. 085.4252687, o presso il centro raccolta sangue Avis Pescara, corso Vittorio Emanuele II n.10.

Per donare il sangue da tutta Italia: rivolgersi presso le strutture dell’Avis più vicine: http://www.facebook.com/l.php?u=http://www.avis.it%2Fusr_view.php%2FID%3D1545.

3) DONARE CIBO

Per donare del cibo portare i generi di prima necessità presso il Banco Alimentare dell’Abruzzo, Onlus in via Celestino V – 65129 Pescara (PE) che ha già iniziato ad inviare i prodotti nelle zone colpite dal terremoto.

4) OFFRIRE ALLOGGI

Per offrire degli alloggi: l’UDU sta cercando posti letto, telefonare allo 06.43411763 o scrivere a organizzazione@udu.it.

5) DONAZIONI

Per fare donazioni: Raccolta fondi Croce Rossa Italiana:
Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso BNL – roma, intestato a CRI, codice Iban IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020, causale: pro terremoto Abruzzo;
Conto corrente postale n. 300004 intestato a CRI causale: pro terremoto Abruzzo;
Versamenti on line sul sito: http://www.facebook.com/l.php?u=http://www.cri.it%2Fdonazioni.html

6) ENTI, ASSOCIAZIONI E GRUPPI

Per enti, volontari, associazioni e gruppi organizzati che vogliano attivarsi da subito con i corpi locali di protezione civile e con le associazioni prendendo contatti con i coordinamenti regionali per soddisfare la necessità di medici, tende, coperte, cibo e supporto logistico, ci si può informare telefonando al Dipartimento della Protezione Civile: 06.68201.

Giuliani, tecnico che fa ricerca ai Laboratori nazionali del Gran Sasso che dice (*) di aver trovato un sistema per prevedere i terremoti studiando il Radon, nei giorni scorsi era stato denunciato per procurato allarme e zittito. In compenso questa mattina tocca ascoltare Legrottaglie parlare della fede e degli aspetti positivi di questa tragedia.

A quando i reati di stoppato allarme e procurata sciocchezza?

(*) Verificare l’attendibilità di questa affermazione non dovrebbe essere troppo complicato, basterebbe mettere a confronto le sue previsioni con i terremoti realmente avvenuti per un periodo di tempo sufficientemente lungo ed evitare il rischio che si tratti di coincidenze.

Forlì: sciame di biciclette 2009 Domenica 5 Aprile

Dopo il rinvio di domenica scorsa, a causa del maltempo, l’edizione 2009 dello “Sciame di Biciclette” torna nel pomeriggio di domenica 5 aprile 2009 con ritrovo per la partenza in Piazzetta della Misura alle ore 14.30. Il programma della manifestazione promossa dalla Regione Emilia-Romagna nelle maggiori città emiliano-romagnole prevede una passeggiata sulle due-ruote per le strade del centro storico di Forlì. La biciclettata è organizzata insieme alle Sezioni Ciclistiche delle Associazioni Avis e Uisp. Dopo un percorso lungo le vie del centro la carovana a pedali raggiungerà il Parco Urbano “Franco Agosto” da dove proseguirà fino al Parco Fluviale di Castrocaro per fare ritorno dopo un paio d’ore circa nuovamente al Parco Urbano.
Chi non volesse intraprendere la pedalata fino al vicino Comune termale potrà sostare al Parco Urbano forlivese in compagnia delle varie Associazioni che hanno aderito e che hanno allestito punti di ritrovo con momenti di intrattenimento per grandi e piccoli. La biciclettata verso il Parco Fluviale sarà accompagnata dalle guide di Mountain Bike dell’Associazione “Accademia Italiana di Mountain Bike”.

Ipermercato di Forlì: dibattito in consiglio comunale

Ieri in Consiglio Comunale abbiamo affrontato un lungo dibattito sull’Ipermercato e sulla richiesta di ampliamento, che era stata bloccata con il sequestro a causa degli abusi edilizi .
Nel mio intervento ho fatto presente che la proposta di votare un orientamento su questo argomento era sbagliata nel metodo, oltre che nel merito. A due consigli comunali dal termine del mandato del Sindaco, ho sottolineato che sarebbe stato giusto lasciare alla nuova amministrazione il compito di disegnare la Forlì del futuro, e non mettere un tassello così importante prima delle elezioni.

Ho criticato l’idea dell’abuso degli accordi di programma, che permettono trasformazioni urbanistiche in cambio di opere pubbliche, che però spesso sono necessarie alla realizzazione dell’intervento: si utilizza come compensazione qualcosa che in realtà senza la variante al Piano Regolatore non sarebbe necessario.

Lo stesso avvenne per l’accordo Querzoli-Ferretti, dove tra le opere di compensazione comparivano le rotonde della nuova area industriale ed il collegamento ferroviario, a solo uso e consumo dell’insediamento.

Ho detto che il “contentino” del parcheggio Montegrappa, già previsto nel piano degli investimenti, richiesto come compensazione per il centro storico non sarà d’aiuto al suo rilancio: esistono già diversi parcheggi sottoutilizzati nell’area realizzati da pochi mesi. L’idea che il centro-storico debba e possa competere con gli ipermercati con le stesse armi, a suon di posti auto, prodotti sottocosto e stress è piuttosto antiquata e superata.

L’attuale crisi economica doveva far riflettere sull’opportunità di continuare sulla strada dell’ampliamento della grande distribuzione, che favorisce l’importazione di prodotti a scapito della filiera corta, della giusta misura del commercio.

Ho chiesto inoltre di stralciare dalla proposta di delibera la parte riguardante l’IVO Oliveti, che con l’ipermercato non c’entra nulla e sulla quale potevamo votare a favore di un accordo per la ricostruzione (la struttura attuale è piena di amianto e quindi va bonificata).

Non è stato concesso nemmeno questo.

Roberto Balzani: Cantiere per la qualità dello sviluppo un percorso di confronto sull’economia del territorio

Venerdì 5 dicembre si è concluso il percorso di confronto con le categorie economiche e sindacati sul tema di uno sviluppo di qualità del territorio forlivese. Dal confronto sono emersi aspetti significativi che Roberto Balzani intende far diventare parte integrante delle sue idee di proposta programmatica. La situazione di crisi economica, che diventerà ancora più grave nei prossimi mesi, ha senza dubbio accelerato la necessità di ripensare i modelli di sviluppo e di consumo fin qui praticati, occorre perciò puntare più sulla sviluppo integrato tra economia, società, ambiente e cultura, in un’ottica qualitativa e non solo quantitativa. Ai fini di uno sviluppo di qualità, che renda attrattivo il nostro territorio per imprese, lavoratori ed intelligenze, sono stati sottolineati in particolare i seguenti punti:

– coinvolgimento preventivo ed “informato” delle parti sociali rispetto alle scelte da effettuare ;

– sburocratizzazione dei procedimenti amministrativi, attraverso un uso massiccio degli strumenti telematici e revisione dei regolamenti comunali, intervenendo sui fattori organizzativi e sulle procedure che interagiscono con gli ambiti produttivi, per accorciare i tempi di attesa delle varie pratiche amministrative e rendere più snelli gli iter. Esempi di ambito di intervento possono essere le localizzazioni e rilocalizzazioni degli immobili, la gestione di oneri e perequazione del verde ( che ” rivisitata” in modo intelligente, può essere occasione dialogo con le imprese).

-implementazioni dei servizi ( infanzia ed anziani) che possono agevolare l’inserimento lavorativo della manodopera, in particolare femminile che oggi sconta ancora un gap numerico, in quanto l’occupazione è inferiore, rispetto ai dati regionali. Occorre anche promuovere l’affermarsi di esperienze concrete di conciliazione famiglia/lavoro nelle realtà aziendali locali. La coesione sociale è stata fin qui un elemento di attrattività del nostro territorio, deve continuare ad esserlo, anche a fronte di condizioni sociali ed economiche mutate, quali la forte presenza di migranti che provengono da altre realtà o da altri Paesi.

Uno sviluppo di qualità : non può che puntare a far crescere settori innovativi, quali quello delle energie pulite e rinnovabili che, a partire dal patrimonio immobiliare pubblico, potrebbe trovare un primo campo di attuazione concreta, oltre che nel settore privato e delle attività produttive. A tale scopo occorre innescare ogni meccanismo utile a semplificare gli iter burocratici. Deve trovare nel rapporto con la ricerca e l’università un terreno fecondo di scambio, anche attraverso modalità innovative che convoglino sulla nostra città studi ed intelligenze tramite, ad esempio, strumenti quali premi e borse di studio finalizzate all’innovazione produttiva ed amministrativa. Deve ragionare in termini di infrastrutture partendo da una base quantomeno territoriale. E’ perciò fondamentale che Forlì riassuma un ruolo di città “capoluogo” creando una relazione forte con i comuni limitrofi: ad es. l’aeroporto non può essere solo della città di Forlì. In questa logica vanno affrontati i problemi legati al suo rilancio o, comunque, a scelte che non siano economicamente penalizzanti per la collettività, ma salvaguardino la scelta di Forlì come polo tecnologico aeroportuale (non necessariamente vocato in modo esclusivo al trasporto di persone) anche come opportunità di innovazione e ricerca per altri ambiti produttivi, quali quello della nautica. Ma anche quegli aspetti infrastrutturali più strettamente legati alla città, quali un miglior collegamento tramite servizi di trasporto pubblico e piste ciclabili, tra le varie parti della città, in primis il centro, ma anche le aree produttive, sono fondamentali. Molta parte delle maestranze operaie oggi, sono costituite da cittadini stranieri, che spesso non possiedono automobili.

La riqualificazione, anche economica del centro storico, è uno degli aspetti imprescindibili di uno sviluppo cittadino di qualità. Anche in questo caso l’implementazione del servizio di trasporto pubblico con navette, da parcheggi di corona (ma non solo) il completamento e la messa in sicurezza delle ciclabili che collegano alle aree periferiche, sono fondamentali per garantire l’accessibilità ai cittadini, agli operatori ed ai turisti che sempre più numerosi frequentano la città.

La valorizzazione dell’offerta culturale legata al patrimonio storico, architettonico e museale della città, delle tipicità artigianali e delle produzioni dell’enogastronomia, devono diventare gli assi portanti dello sviluppo turistico e della riqualificazione del nostro centro cittadino.

Spunti per una economia solidale
Alcuni spunti per iniziative di economia solidale, che provengono da contributi dal basso, possono essere:
-attivazione di forme di vendita a prezzi contenuti per fasce disagiate della popolazione, con la collaborazione di supermercati ed esercenti di negozi;
– “happy hours” per la vendita di prodotti deperibili a prezzi scontati , a fine giornata, da riservare ad utenza quali pensionati, studenti fuori sede ecc;
-attivazione, in collaborazione con le banche ed i Consorzi Fidi locali, di forme di microcredito per l’avvio di piccole attività autonome da parte di soggetti sociali deboli.

Comitato Forlì per Balzani

Torna su