Stasera al Cinema Saffi Religiolus
Viaggio nel mondo delle superstizioni religiose viste con lo sguardo dissacrante del comico americano Bill Maher, uno dei più noti protagonisti del late night shows americano. Maher rivolge gran parte dei suoi monologhi verso una totale demitizzazione dei dogmi delle varie religioni del Mondo, attraverso lo strumento dell’ironia, vittime sacrificali delle sue caustiche punchlines. Compie un viaggio intorno al Mondo intervistando vari esponenti di numerose religioni, da quelle più assurde che si annidano nell’entroterra americano, fino ai credo più istituzionalizzati.
Roberto Balzani: Cantiere per la qualità dello sviluppo un percorso di confronto sull’economia del territorio
Venerdì 5 dicembre si è concluso il percorso di confronto con le categorie economiche e sindacati sul tema di uno sviluppo di qualità del territorio forlivese. Dal confronto sono emersi aspetti significativi che Roberto Balzani intende far diventare parte integrante delle sue idee di proposta programmatica. La situazione di crisi economica, che diventerà ancora più grave nei prossimi mesi, ha senza dubbio accelerato la necessità di ripensare i modelli di sviluppo e di consumo fin qui praticati, occorre perciò puntare più sulla sviluppo integrato tra economia, società, ambiente e cultura, in un’ottica qualitativa e non solo quantitativa. Ai fini di uno sviluppo di qualità, che renda attrattivo il nostro territorio per imprese, lavoratori ed intelligenze, sono stati sottolineati in particolare i seguenti punti:
– coinvolgimento preventivo ed “informato” delle parti sociali rispetto alle scelte da effettuare ;
– sburocratizzazione dei procedimenti amministrativi, attraverso un uso massiccio degli strumenti telematici e revisione dei regolamenti comunali, intervenendo sui fattori organizzativi e sulle procedure che interagiscono con gli ambiti produttivi, per accorciare i tempi di attesa delle varie pratiche amministrative e rendere più snelli gli iter. Esempi di ambito di intervento possono essere le localizzazioni e rilocalizzazioni degli immobili, la gestione di oneri e perequazione del verde ( che ” rivisitata” in modo intelligente, può essere occasione dialogo con le imprese).
-implementazioni dei servizi ( infanzia ed anziani) che possono agevolare l’inserimento lavorativo della manodopera, in particolare femminile che oggi sconta ancora un gap numerico, in quanto l’occupazione è inferiore, rispetto ai dati regionali. Occorre anche promuovere l’affermarsi di esperienze concrete di conciliazione famiglia/lavoro nelle realtà aziendali locali. La coesione sociale è stata fin qui un elemento di attrattività del nostro territorio, deve continuare ad esserlo, anche a fronte di condizioni sociali ed economiche mutate, quali la forte presenza di migranti che provengono da altre realtà o da altri Paesi.
Uno sviluppo di qualità : non può che puntare a far crescere settori innovativi, quali quello delle energie pulite e rinnovabili che, a partire dal patrimonio immobiliare pubblico, potrebbe trovare un primo campo di attuazione concreta, oltre che nel settore privato e delle attività produttive. A tale scopo occorre innescare ogni meccanismo utile a semplificare gli iter burocratici. Deve trovare nel rapporto con la ricerca e l’università un terreno fecondo di scambio, anche attraverso modalità innovative che convoglino sulla nostra città studi ed intelligenze tramite, ad esempio, strumenti quali premi e borse di studio finalizzate all’innovazione produttiva ed amministrativa. Deve ragionare in termini di infrastrutture partendo da una base quantomeno territoriale. E’ perciò fondamentale che Forlì riassuma un ruolo di città “capoluogo” creando una relazione forte con i comuni limitrofi: ad es. l’aeroporto non può essere solo della città di Forlì. In questa logica vanno affrontati i problemi legati al suo rilancio o, comunque, a scelte che non siano economicamente penalizzanti per la collettività, ma salvaguardino la scelta di Forlì come polo tecnologico aeroportuale (non necessariamente vocato in modo esclusivo al trasporto di persone) anche come opportunità di innovazione e ricerca per altri ambiti produttivi, quali quello della nautica. Ma anche quegli aspetti infrastrutturali più strettamente legati alla città, quali un miglior collegamento tramite servizi di trasporto pubblico e piste ciclabili, tra le varie parti della città, in primis il centro, ma anche le aree produttive, sono fondamentali. Molta parte delle maestranze operaie oggi, sono costituite da cittadini stranieri, che spesso non possiedono automobili.
La riqualificazione, anche economica del centro storico, è uno degli aspetti imprescindibili di uno sviluppo cittadino di qualità. Anche in questo caso l’implementazione del servizio di trasporto pubblico con navette, da parcheggi di corona (ma non solo) il completamento e la messa in sicurezza delle ciclabili che collegano alle aree periferiche, sono fondamentali per garantire l’accessibilità ai cittadini, agli operatori ed ai turisti che sempre più numerosi frequentano la città.
La valorizzazione dell’offerta culturale legata al patrimonio storico, architettonico e museale della città, delle tipicità artigianali e delle produzioni dell’enogastronomia, devono diventare gli assi portanti dello sviluppo turistico e della riqualificazione del nostro centro cittadino.
Spunti per una economia solidale
Alcuni spunti per iniziative di economia solidale, che provengono da contributi dal basso, possono essere:
-attivazione di forme di vendita a prezzi contenuti per fasce disagiate della popolazione, con la collaborazione di supermercati ed esercenti di negozi;
– “happy hours” per la vendita di prodotti deperibili a prezzi scontati , a fine giornata, da riservare ad utenza quali pensionati, studenti fuori sede ecc;
-attivazione, in collaborazione con le banche ed i Consorzi Fidi locali, di forme di microcredito per l’avvio di piccole attività autonome da parte di soggetti sociali deboli.
Comitato Forlì per Balzani
H2Oro – L’acqua, un diritto dell’umanità
La Compagnia teatrale ITINERARIA presenta “H2Oro – L’acqua, un diritto dell’umanità” (200 repliche in due anni) Lunedì 27 Ottobre 2008 ore 20.45 alla Sala San Luigi, in via L. Nenni 12 – FORLI’-
INGRESSO GRATUITO
organizzato dall’Associazione SORRISI DAL MONDO
Una produzione della Compagnia teatrale ITINERARIA diretta da Roberto Carusi
Interpreti: Fabrizio De Giovanni e Lorella De Luca
Regia: Emiliano Viscardi
Musiche originali: Augusto Ripari
Allestimenti tecnici e scenografici: Maria Chiara Di Marco
Datore Luci e macchinista: Eliel Ferreira
Assistente alla regia: Aldo Bianchi
Light designer: Giorgio Romano
Contributi video: Dario Barezzi
Operatore video: Sergio Cavandoli
Post-produzione video: Franco Valtellina
Testo: Ercole Ongaro e Fabrizio De Giovanni
Con la partecipazione di: Roberto Carusi che ha prestato la voce per i video.
Per informazioni:
Associazione Culturale e Teatrale Itineraria – Cologno Monzese (MI)
Tel. 02/25396361- 335.8393331
e-mail itinerariateatro@gmail.com
sito internet www.itineraria.it
(cliccando sul logo “H2Oro” è possibile scaricare tutto il materiale relativo allo spettacolo)
H2Oro
L’acqua un diritto dell’umanità
Da un progetto di Fabrizio De Giovanni e Maria Chiara Di Marco nasce questo spettacolo di teatro-documento per sostenere il diritto all’acqua per tutti, per riflettere sui paradossi e gli sprechi del “Bel Paese”, per passare dalla presa di coscienza a nuovi comportamenti.
L’acqua non deve diventare “l’oro blu” del XXI secolo, dopo che il petrolio è stato “l’oro nero” del secolo XX. L’acqua deve invece essere considerata come bene comune, patrimonio dell’umanità. L’accesso all’acqua potabile è un diritto umano e sociale imprescrittibile, che deve essere garantito a tutti gli esseri umani. Perché questo avvenga bisogna sottrarre l’acqua alla logica del mercato e ricollocarla nell’area dei beni comuni, alla cui tavola devono potersi sedere tutti gli abitanti della Terra con pari diritti, comprese le generazioni future. Attraverso una documentazione rigorosa si affrontano i temi della privatizzazione dell’acqua, delle multinazionali, del contratto mondiale dell’acqua, delle guerre dell’acqua e delle dighe, degli sprechi e dei paradossi nella gestione dell’acqua in Italia, del cosa fare noi-qui-ora, della necessità di contrastare e invertire l’indirizzo di mercificazione e privatizzazione. Uno spettacolo per affermare che un altro mondo è possibile, non all’insegna del denaro, ma della dignità umana.
Spettacolo premiato nel 2006 con una targa d’argento dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Realizzato con il Patrocinio del “Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua” e del “Centro Nuovo Modello di Sviluppo” di Vecchiano, ha ricevuto in seguito il Patrocinio del Ministero delle Politiche agricole e forestali, del Ministero della Pubblica Istruzione Università e Ricerca, della Presidenza della Regione Lombardia e della Provincia di Lodi.
GOLIA E’ NUDO
“H2Oro – l’acqua, un diritto dell’umanità” è una produzione dell’Associazione Culturale e Teatrale ITINERARIA in forma di teatro-documento.
Essa si pone in quel filone di testimonianze civili, portate attraverso il teatro, che questa Associazione propone – da oltre dieci anni – ai suoi soci e a un pubblico, indistintamente, di cittadini, studenti, frequentatori di biblioteche e organizzazioni di volontariato.
Fabrizio De Giovanni è, con Lorella De Luca, interprete dello spettacolo che si è – per così dire – “cucito addosso” affinché le sconvolgenti verità di cui si fa portavoce acquistino (ancorché ampiamente ed autorevolmente documentate) un’ulteriore credibilità anche in versione scenica.
L’attore/autore si è avvalso della collaborazione dello storico Ercole Ongaro, già felicemente autore di altre due produzioni teatrali di Itineraria (l’una sulla Costituzione, l’altra sui diritti dei bambini) che tuttora si replicano, ma anche di Emiliano Viscardi per la regia, di Maria Chiara Di Marco per l’apparato scenico, di Dario Barezzi per i contributi filmati. E non a caso: la varietà dei linguaggi e degli strumenti non è tanto una moda in voga nel teatro attuale quanto, piuttosto, una scelta di necessità. Affrontando infatti temi di urgente attualità quale, tra gli altri, è quello dell’acqua e mettendosi (come amava dire Don Milani) “dalla parte dell’ultimo”, imprescindibile è l’esigenza di volgere a buon fine quegli stessi accattivanti mezzi di comunicazione che quotidianamente aggrediscono la società contemporanea ed in particolare le giovani generazioni.
Itineraria – nella convinzione di poter contribuire alla consapevolizzazione degli spettatori sui problemi determinanti per il futuro dell’umanità – è particolarmente orgogliosa del fatto che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi abbia concesso allo spettacolo “H2Oro” una targa d’argento (come, a suo tempo, allo spettacolo sulla Costituzione e a quello sui diritti dell’infanzia).
“Che fare?”: è l’interrogativo che tormenta spesso gli spettatori degli spettacoli di Itineraria sui temi dell’ odierna mondialità, ma anche sui nodi più aggrovigliati di un recente passato per non dimenticare: la Shoah, la Resistenza, l’esodo del popolo palestinese.
Sentirsi interrogati è prendere coscienza della realtà dei molti “senza voce” cui può dar voce la gente di teatro. È scoprire – con il bimbo della famosa fiaba di Andersen – che l’imperatore è nudo. È capire che la piccola fionda di Davide può, alla lunga, abbattere i molti Golia del potere che opprime.
Roberto Carusi
(presidente di Itineraria)
SCALETTA dello spettacolo:
“H2ORO – L’acqua, un diritto dell’umanità”
– Filmato di apertura
– monologo sulla scarsità dell’acqua
– monologo sull’acqua come diritto e non come bene economico
– monologo su mercificazione dell’acqua e Manifesto Contratto Mondiale
– introduzione alla Rivolta di Cochabamba
– filmato: “Cochabamba: Suor Antonietta Potente”
– monologo su Coca Cola nel mondo e caso inglese
– lettura: La Coca Cola è fuorilegge?
– filmato: “progetto fondamentalista della Coca-Cola”
– monologo su Le guerre per l’acqua e L’acqua in Palestina/Israele
– monologo su Le guerre per i fiumi
– monologo su Le dighe nel mondo
– conclusione prima parte citazione don Milani e Gandhi
– poesia Nando Dalla Chiesa musicata
– monologo su L’Italia e l’acqua minerale
– monologo su Parametri: acqua potabile/acqua minerale
– monologo su Le multinazionali dell’acqua minerale e le concessioni
– monologo su “Mineracqua” e il ricatto pubblicitario
– filmato: “Trasparenza: le analisi invisibili”
– filmato: “Vox populi”
– monologo su L’informazione indipendente e il consumo critico
– monologo su La mafia e l’acqua
– monologo su il miracolo di Agrigento, Sanpellegrino/Nestlè
– monologo su Gli sprechi strutturali
– monologo su Gli scempi con caso Mugello/TAV
– monologo su Il caso Milano
– monologo su Cosa fare noi-qui-ora
– filmato: “Jacopo Fo: risparmiare l’acqua nel quotidiano”
– monologo su L’acquedotto pugliese e Petrella ex presidente
– monologo su La Toscana e la ripubblicizzazione dell’acqua
– monologo su Napoli e Padre Alex Zanotelli
– monologo su S. Giuliano M.se “Fontane con le bollicine”
– monologo su Bagnacavallo “Riduttori di flusso”
– conclusione spettacolo, citazione Gesualdi/Sara Ongaro
– montaggio poetico/finale
[Durata totale 90 minuti circa]
Articolo tratto da “Peacereporter”
Un palcoscenico sull’acqua
Uno spettacolo racconta i problemi legati allo sfruttamento dell’acqua
di Dolores Carnemolla
La scena è nuda: un leggìo da una parte, uno sgabello dall’altra, al centro uno schermo, dapprima spento. Poi si accendono immagini di battaglie prese in prestito dal cinema: conflitti dall’età della pietra ai nostri giorni. Un uomo sale sul palcoscenico rivolgendosi agli spettatori: senza preamboli comincia a parlare dei problemi relativi alla scarsità dell’acqua, di questioni che hanno generato aspre ostilità a causa dell’oro blu. È un attore? Non sembra stia “recitando”: il suo tono, benché impostato, è di una autenticità disarmante. L’argomento che sta esponendo è cosa di tutti i giorni, quello che dovrebbe essere un monologo è in realtà l’inizio di un dialogo tra la sua voce che ci informa sui fatti e le coscienze di chi sta ad ascoltare.
Così comincia “H2oro-l’acqua, un diritto dell’umanità”: produzione dell’Associazione Culturale e Teatrale Itineraria, sui palcoscenici alternativi di tutta Italia da marzo ad ottobre.
La forma è quella del teatro-documento, lo scopo è quello di rendere consapevole la società civile del fatto che l’acqua è un bene comune e averne accesso è un diritto fondamentale. Fabrizio De Giovanni è, con Lorella De Luca, autore-attore di questo spettacolo scritto con la collaborazione di Ercole Onagro. La rappresentazione si avvale di linguaggi e contributi diversi (letture di documenti, video) ben amalgamati dalla regia di Emiliano Viscardi e dall’apparato scenico di Maria Chiara Di Marco.
Come si apprende dal libro di Vandana Shiva, “Le guerre dell’acqua” (Fabrizio De Giovanni ne legge qualche passo significativo) l’acqua è insufficiente in Israele, India, Cina, Bolivia, Canada, Messico, Ghana e Stati Uniti e le guerre dell’acqua non sono un evento del futuro: sono già in atto veri e propri conflitti in ogni società. Che si tratti del Punjab o della Palestina, spesso la violenza politica nasce dalla competizione per appropriarsi delle scarse e vitali risorse idriche. Molti di questi conflitti politici sono celati: chi controlla il potere maschera le guerre dell’acqua, facendole apparire come scontri etnici o religiosi.
Ogni giorno 30.000 persone muoiono per cause connesse alla scarsità di acqua o alla sua cattiva qualità o igiene. La Comunità Internazionale continua a rifiutare il concetto che l’acqua è un diritto di tutti, preferendo trattarla come un bene economico, soggetto alle leggi del mercato e accessibile solo a chi può permetterselo. Il programma per lo sviluppo delle nazioni Unite ha dimostrato che l’obiettivo di rendere accessibile l’acqua all’intera umanità è economicamente realizzabile. Non sono le tecnologie né le risorse che mancano, dipende dalla volontà di chi compie scelte politiche ed economiche: negando ai poveri l’accesso all’acqua, privatizzandone la distribuzione e inquinando pozzi e fiumi. La pretesa di vendere l’acqua è pari a quella di vendere l’aria: rivendicare il diritto alla disponibilità di acqua potabile significa difendere il diritto di vivere per tutti gli esseri viventi.
In 70 minuti di spettacolo si apprendono tante scomode verità, ma anche indicazioni utili a capire il problema e quindi ad assumere gli atteggiamenti giusti, anche nelle abitudini quotidiane: rifiutare, ad esempio, il ricatto delle pubblicità che inducono all’acquisto dell’acqua in bottiglia o evitare gli sprechi giorno dopo giorno.
L’invito di H2oro è quello di collaborare insieme per creare “democrazie dell’acqua”.
Come scrive Vandana Shiva, “se costruiamo la democrazia, costruiamo la pace”.
H2Oro, il teatro-documento che mancava
di Barbara D’Amico 15/10/2007
“Uno spettacolo teatrale per sostenere il diritto all’acqua per tutti, per riflettere sui paradossi e gli sprechi del ‘Bel Paese’, per passare dalla presa di coscienza a nuovi comportamenti”, recita l’introduzione sulla locandina di questo spettacolo quasi del tutto sconosciuto, fino a ieri. E non servirebbero altre descrizioni se non fosse che H2Oro, più che un semplice spettacolo, è una vera e propria impresa. L’acqua come bene comune, come diritto inalienabile dell’uomo, la sua fragilità e la gravissima crisi che rischia di portarci ad un’ulteriore serie di conflitti per il predominio di questa risorsa principe: non è facile tradurre un messaggio così complesso in esperienza da palcoscenico, eppure la Compagnia Itineraria di Roberto Carusi ci riesce inaugurando un nuovo genere teatrale, quello del Teatro- Documento appunto, a metà strada tra la commedia e l’inchiesta – diversa dalla satira – in cui “l’acqua” è solo l’ultima arrivata dopo esperimenti scenici sui diritti dell’infanzia, sulla Shoàh e sulla Costituzione.
Il progetto nasce in modo travagliato. E’ Fabrizio De Giovanni – scuola di Dario Fo e Franca Rame nonché protagonista di H2Oro – ad abbozzare l’idea dello spettacolo. “Ogni qualvolta ci siamo scontrati con i diritti umani questi, in qualche modo, erano e sono connessi all’acqua”, ha dichiarato in una recente intervista. E sono proprio le connessioni tra diritti umani e crisi idrica che lo spingono a documentarsi verso la fine degli anni Novanta facendogli scoprire un mondo parallelo, fatto di quelle che definisce assurdità e negazioni di un bene fondamentale. “E’ pazzesco! Lo sapevate che i parametri di qualità per l’acqua potabile sono più restrittivi di quelli previsti per l’acqua in bottiglia? O che con 1 euro le multinazionali acquistano 100 mila litri d’acqua potabile che poi rivendono in bottiglia a un prezzo enorme?”, denuncia anche fuori dal teatro. Il materiale è mastodontico, il tema scomodo, ma dopo anni di tentativi la Compagnia, con la decisiva collaborazione della scenografa Maria Chiara di Marco, riesce a dargli forma.
De Giovanni porta, così, in scena un monologo di quasi due ore intervallato sapientemente dai filmati di Dario Barezzi e dalle testimonianze scritte di giornalisti, studiosi e premi Nobel sulla carenza dell’acqua e sulla speculazione dell’imbottigliamento delle risorse idriche. E’ questo, infatti, uno dei temi centrali della pièce che punta il dito contro la privatizzazione delle acque potabili da parte delle multinazionali e contro l’Italia, prima consumatrice al mondo – anche prima degli Stati Uniti – di acqua in bottiglia. Esilaranti le interviste alle persone comuni che dichiarano di bere “acqua normale” – cioè in bottiglia – anziché “strana” come quella del rubinetto. Come ilare è il tentativo del protagonista di capire cosa debba fare per ottenere l’analisi dell’acqua che beve: un’odissea infinita fatta di rimpalli tra uffici comunali, asl e telefoni chiusi in faccia .
Il messaggio è chiaro: bevete acqua del rubinetto. A provarne l’assoluta sicurezza sono dati scientifici e studi che, con un colossale lavoro di ricerca, De Giovanni ha saputo raccogliere e sistematizzare. Da Giuseppe Altamore a Riccardo Petrella – studioso della “petrolizzazione” dell’acqua – le fonti si dimostrano eccellenti e trasformano H2Oro in una vera e propria inchiesta dall’alto contenuto informativo ma dai toni scomodi. Talmente scomodi da renderne invisa la replica nei principali teatri italiani. Fatta eccezione per Milano e Firenze, dopo ben 122 repliche ed una targa d’argento rilasciata da Carlo Azeglio Ciampi, H2Oro non riesce ad approdare a Roma. “Teatri pieni”, pare abbia risposto l’assessorato alla cultura della capitale. In realtà “rischiamo denunce e querele ad ogni spettacolo ormai”, dichiara De Giovanni alla platea alla fine della replica dello scorso 6 ottobre proprio a Firenze, mentre distribuisce etichette auto-prodotte da incollare sulle bottiglie di plastica. Il marchio recita “Acqua S.Rubinetto – L’acqua che non pesa sulla spesa” ed è il modo più efficace, secondo Itineraria, per riuscire a bere acqua potabile dando uno smacco alle multinazionali. H2Oro è allora un piccolo grande terremoto che si inserisce in quella battaglia coraggiosamente condotta già da padre Alex Zanotelli. Perché l’acqua è un bene fondamentale, non una merce.
Fabrizio De Giovanni (Milano, 1967)
Nel 1991 prende parte con la Compagnia teatrale di Dario Fo e Franca Rame a Parliamo di donne e nel 1998 a Marino libero! Marino è innocente!, spettacolo per la riapertura del “Caso Sofri”.
E’ tra i fondatori della Compagnia teatrale ITINERARIA diretta da Roberto Carusi con la quale ha preso parte, dal 1994, a tutti gli spettacoli prodotti. Dal 2000 presta la voce alle marionette della storica Compagnia Carlo Colla e figli di Milano.
Nel 2005 ha preso parte alle registrazioni della trasmissione di Raidue “Il teatro in Italia” con Dario Fo e Giorgio Albertazzi. Da allora ha preso parte a tutte le nuove produzioni di Dario Fo.
Dal 1992 opera anche nell’ambito della promozione della lettura con incontri rivolti sia ai bambini che agli adulti, in collaborazione con biblioteche e scuole. Dal 1995 collabora alla produzione di audio libri e audiovisivi scolastici per gli Editori: Fabbri, Giunti, Sedes, Loescher, Lang, Petrini, RCS, Cideb e Salani (Roal Dahl).
Associazione Culturale e Teatrale Itineraria – Cologno Monzese (Mi) via Goldoni, 18
tel. 02.25396361 – 02.2538451- 335.8713663 – h2oro@itineraria.it – www.itineraria.it
INTERVISTA A ERCOLE ONGARO (co-autore del testo)
Perché ha scritto questo testo?
Come cittadino mi sono sentito interpellato dai processi in atto di mercificazione e privatizzazione dell’acqua e ho pensato che anche con la forma teatrale potevo contribuire a far prendere coscienza della pericolosità di quanto sta avvenendo in questo settore. Il primo segnale per il risveglio della mia coscienza civica mi è venuto dalla rivolta dell’acqua dei poveri di Cochabamba: quell’episodio non soltanto mi ha confermato che noi Paesi ricchi del Nord del mondo siamo causa dei disastri del Sud, del loro impoverimento nel caso specifico della privatizzazione della loro acqua, ma anche mi ha fatto intuire dove noi stiamo andando: verso un futuro che consegna beni comuni fondamentali al dominio di ristretti gruppi finanziari, permettendo loro di farli diventare una potente macchina di profitti.
Su cosa si è fondato per costruire il testo?
Mi sono documentato, allo stesso modo nel quale mi documento per il mio lavoro di ricerca storica: ho letto molta bibliografia sull’argomento, ho studiato i documenti che il variegato movimento di resistenza alla mercificazione dell’acqua ha prodotto in diverse situazioni locali e poi ho costruito un percorso narrativo semplice ma efficace. Quanto accade a livello locale, la microstoria, è solitamente l’elemento determinante che aiuta a capire i processi generali, mondiali, e che porta al coinvolgimento personale. Il confronto con Fabrizio De Giovanni ha poi arricchito la mia ricerca e dato un ritmo al testo in vista della sua realizzazione scenica.
Ma un movimento dal basso, locale, può incidere su processi che hanno il loro contesto nella globalizzazione mondiale?
Penso proprio di sì. Può sembrare impossibile, ma proprio nel caso dell’acqua si è visto realizzato l’obiettivo per il quale il movimento di base ha lottato: dove il movimento ha saputo mantenere la mobilitazione, ci sono state inversioni di rotta impensabili fino a qualche tempo prima, si sono interrotti processi di privatizzazione già molto avanzati, si sono stracciati impegni già presi. Io stesso, che faccio parte della Rete di Lilliput di Lodi ho potuto constatarlo per quanto riguarda Lodi e il Lodigiano, dove si è passati da un orientamento privatizzatore a uno che garantisce l’acqua come bene comune. Resistere a ogni tentativo di espropriazione dei beni comuni significa salvare le basi su cui si fonda una società democratica. Mi auguro che anche attraverso questo spettacolo cresca la presa di coscienza tra i cittadini e li spinga a interessarsi alla difesa dei beni comuni in generale e dell’acqua in particolare.
Quale lezione possiamo trarre dai risultati finora raggiunti?
La certezza che la storia non è finita, che non dobbiamo farci convincere che non ci resta che la sconfitta. Sarebbe la più grande, e definitiva, vittoria delle multinazionali e del potere finanziario. Se è stato possibile invertire il vento della privatizzazione dell’acqua, vuol dire che è possibile proporsi cambiamenti di più vasta portata. E comunque è fondamentale tenere insieme i due livelli: il cambiamento delle strutture e il cambiamento del proprio comportamento, delle proprie scelte personali. Non scindere, ma coniugare i due livelli, tenendo fermo lo sguardo e la direzione del cammino verso l’utopia di una società che progetta il proprio futuro non all’insegna del denaro ma della dignità di tutti gli uomini.
LA COMPAGNIA TEATRALE ITINERARIA
Costituita da una quindicina di attori e tecnici, realizza rappresentazioni nei diversi settori dello spettacolo, potendo contare su competenze molteplici. Ne fanno parte infatti attori e attrici, musicisti, doppiatori, tecnici, registi, scenografi, artisti di strada, animatori. La gamma di proposte spettacolari è quindi estremamente varia e, non di rado, supportata da incontri con interpreti, autori, critici. Ciò consente al pubblico che segue i lavori della Compagnia di approfondire il proprio rapporto con il teatro, o di accostarvisi per la prima volta, con la garanzia di una elevata qualità culturale, sempre sostenuta tuttavia dalla piacevolezza dell’interesse e dello svago.
Nella rassegna di spettacoli di Teatro-documento “Per non dimenticare” Itineraria propone anche “Bambini esclusi” sulla condizione dell’infanzia nel mondo, “Voci dalla Shoah” dalle testimonianze di tre sopravvissuti ad Auschwitz, “Dove è nata la nostra Costituzione”, “La vergogna e la memoria” sulla Resistenza e “Mia terra, patria mia” sulla situazione palestinese.
Itineraria si occupa costantemente anche di promozione della lettura, dando vita ad incontri per bambini e ragazzi mirati a comunicare il “piacere della lettura” e recital letterari che accostino o riavvicinino gli adulti al piacere del libro.
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE E TEATRALE ITINERARIA
ITINERARIA è un’associazione culturale e teatrale sorta 12 anni fa a Cologno Monzese (dove ha sede in via Goldoni 18) e svolge attività nel campo dello spettacolo.
In collaborazione con molte biblioteche civiche, ITINERARIA svolge un’intensa attività di promozione della lettura, destinata – ovviamente con diverse modalità e distinti momenti – sia agli adulti sia ai bambini. Ha ideato, organizzato e condotto per anni, un concorso nazionale di cabaret, finalizzato alla scoperta e alla valorizzazione di autori e interpreti “intelligenti”, con ampio consenso di pubblico e di critica. L’Associazione svolge incontri e corsi formativi, prevalentemente per la lettura ad alta voce, nell’ambito di Scuole ed Enti locali.
Nel “teatro da camera” della propria sede, ITINERARIA organizza serate, con periodicità settimanale, in cui si rappresentano produzioni della Compagnia Stabile dell’Associazione (che si avvale dell’apporto di professionisti e volontari) si organizzano cineforum e incontri con personalità del mondo dello spettacolo, si presentano spettacoli ospiti.
Da anni l’Associazione propone agli iscritti lo sconto su biglietti per gli spettacoli in scena a Milano, ma anche e soprattutto un orientamento critico degli spettatori.
Le letture sceniche predisposte e realizzate dalla Compagnia teatrale ITINERARIA si avvalgono di montaggi di testi di carattere letterario, teatrale, documentario. In quest’ultimo settore degne di nota sono le letture che trattano della Resistenza, della Shoah, della Costituzione, della situazione palestinese, dei Diritti dei bambini (lavoro realizzato in collaborazione con l’Unicef) e la più recente sul tema dell’acqua patrimonio dell’umanità.
Vanno infine ricordate le letture sceniche commissionate a ITINERARIA dai Servi di Maria per commemorare David Maria Turoldo con le rappresentazioni di due suoi testi, nonché la collaborazione con la Pro Civitate Christiana di Assisi.
Da alcuni anni ITINERARIA coordina una scuola di teatro in cui sono docenti esperti delle varie competenze teatrali. Può vantare inoltre frequenti momenti di animazione per i più piccoli con gruppi specializzati di clown ed educatrici qualificate.
Curriculum Vitae
Informazioni personali
- Stato civile: Celibe
- Nazionalità: Italiana
- Data di nascita: 12/04/1980
- Luogo di nascita: Forlì
Istruzione
- 1994 -1999 : Diploma di Maturità scientifica conseguita presso il Liceo Scientifico Fulcieri Paulucci Di Calcoli di Forlì, FC, con la seguente
votazione complessiva: 93/100 - 2005: Laurea Vecchio Ordinamento in Scienze dell’Informazione presso la Facoltà di Scienze matematiche Fisiche e Naturali dell’Università di
Bologna, con sede a Cesena, con la seguente valutazione finale: 107/110.
Lavoro di tesi
- Gestione del versioning in sistemi di data warehouse:
analisi, progettazione ed implementazione di un prototipo per il DW engineering attraverso grafi ciclici che supporta il versioning, realizzato
su tecnologia java/swing/XML. Il progetto di tesi è stato successivamente presentato all’International Conference on Data Engineering del 2007
tenutosi ad Istanbul.
Interessi lavorativi
- Analisi e specifica dei requisiti
- Ingegneria del software e sistemi informativi
- Progettazione Database e Business Intelligence
- Applicazioni Web complesse
Lingue straniere
- Ottima conoscenza dell’inglese
Esperienze di lavoro
- 2001: Docente di un corso di informatica riservato a studenti universitari.
- 2001: Collaborazione con il Quotidiano “La Voce”
- 2001- 2002: Liceo Scientifico Paulucci di Calcoli, Forlì (FC): Amministratore della rete e tecnico di laboratorio.
- 2002-2003: Rivista “Inter.net”: Collaborazione con la rivista nazionale dedicata alle tecnologie della rete.
- 2002: Collaborazione per lo sviluppo del catalogo prodotti online per una ditta metallurgica.
- 2003: ITAER Forlì: Docente di un corso di Linux per professori
- 2003-2005: ITAER Forlì: Docente di tre corsi su Linux per studenti
- 2003: EgoCreanet: Docente di un corso Linux di Base per professionisti
- 2003: Yacme SRL: Analisi e realizzazione di un applicativo java/XML client/server per la gestione di flussi di dati aziendali
- 2004: Tutor corsi ForTIC livello C per la provincia di Forlì-Cesena
- 2005-2011: SOASI Sviluppo Software e Sistemi Open Source, presso la quale sono stati seguiti, tra gli altri, progetti relativi a:
- Sviluppo di sistemi informativi per pubbliche amministrazioni
- Analisi, Progettazione e Sviluppo di applicazioni informative complesse basate su interfaccia WEB per amministrazioni pubbliche ed
aziende private - Corsi di formazione per l’ottimizzazione degli strumenti web per i motori di ricerca (Search Engine Optimization)
- Monitoraggio online di impianti di produzione energetica fotovoltaica
- Progettazione e realizzazione di piattaforme e-commerce, con gestione automatizzata dei riordini presso fornitori, alimentazione
database prodotti da molteplici fonti, gestione dei flussi documentali amministrativi - Web Services
- Gestione di applicazioni web geografiche
- Dal 2011: Funzionario Informatico presso la Direzione Centrale Sistemi Informativi dell’INPS
Attività extralavorative
- 1997-2004: Fondatore e presidente dalla data di registrazione del Forlì Linux User Group, associazione nata nel 1997 senza scopo di lucro con
l’obiettivo di diffondere l’informatica ed il software libero. - 2000 – 2004: Rappresentante degli studenti nel consiglio di corso di Laurea di Scienze dell’informazione di Bologna, sede di Cesena.
- 2002-2004: Rappresentante degli studenti nel Consiglio Studentesco dell’università di Bologna e della Facoltà SSMMFFNN Unibo.
- 2004-2009: Consigliere Comunale a Forlì.
In Risposta a Luciano Ruscelli: La collaborazione si trova su proposte concrete
Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista ricorda in una nota inviata alla stampa alcune delle priorità del programma elettorale, presentato dalla maggioranza che oggi non è più quella che lo ha scritto.
Riduzione del traffico, raccolta differenziata porta a porta, politiche ambientali.
Prima dell’uscita dalla maggioranza I Verdi, Rifondazione e Sinistra Democratica hanno firmato un documento che presentava alcuni contributi per il bilancio comunale che andremo a discutere a fine Gennaio.
In quel documento veniva riportato l’impegno che queste forze politiche si assumevano per la città di Forlì: nel bilancio andava inserito un sostegno alle politiche sulla mobilità sostenibile, sulla raccolta differenziata e su altre questioni importanti.
Oggi, con i Verdi fuori dalla Giunta, vengono presentati un bilancio ed un piano degli investimenti che non prevedono nessuno di questi
impegni. Per citarne un paio i piani particolareggiati sono spariti dal piano degli investimenti e la raccolta differenziata non trova
nessuno spazio, a riprova della sensibilità della maggioranza su questi temi.
Ruscelli offre la sua disponibilità a collaborare con chi vuole affrontare questi problemi seriamente, indipendentemente dalla
collocazione istituzionale del suo partito.
Prenda atto che le politiche dell’amministrazione, con il partito democratico autosufficiente, sono indipendenti dalla sua collocazione istituzionale e ne tragga le giuste conseguenze, evitando una sua presenza invisibile ed ininfluente.
Solo così troverà la collaborazione delle persone che vogliono collaborare affrontando i problemi seriamente e non solo su vuote dichiarazioni d’intento.