Colosseo

Sui centurioni al Colosseo

La battaglia contro i Centurioni al Colosseo è semplicemente sbagliata. Se l’obiettivo dell’amministrazione comunale fosse il decoro cittadino, ci sarebbero almeno una ventina di altre iniziative di priorità maggiore, come ad esempio l’eliminazione dei manifesti abusivi per le strade che hanno recentemente causato anche vittime.

I centurioni andrebbero regolarizzati ed al limite controllati affinché non diano fastidio ai turisti che non vogliono fare la foto pacchiana. Però se sono lì significa che alcuni turisti desiderosi di una foto pacchiana sono disposti a sganciare qualche euro. E quegli euro significano uno stupendio per il centurione e potrebbero portare un po’ di tasse per lo Stato.

Che male fanno? Rovinano l’immagine del monumento? E se qualche cittadino si presentasse al cospetto del Colosseo con vestiti non consoni al luogo? Dovremmo vietare ad esempio chi si veste con un costume da giullare di fianco ai monumenti?

Massimo Gramellini è un grande.

La maggioranza degli umani, e la quasi unanimità degli italiani, non considera il bene pubblico una proprietà di tutti, ma di nessuno, o al limite degli altri, quindi saccheggiabile e deturpabile a volontà.

Leggete tutto il suo pezzo: Aridatece er Colosseo – LASTAMPA.it

Earth Hour: una occasione mancata

Sabato Sera il capitano della Roma ha spento in diretta TV le luci del Colosseo, dicendo che il nostro è l’unico pianeta che abbiamo e quindi dobbiamo rispettarlo.
L’occasione era l’Earth Hour, una “ola” organizzata dal WWF di città che hanno deciso di ricordare l’importanza dell’impegno sul risparmio energetico spegnendo luci di monumenti, istituzioni, edifici pubblici e privati.
All’evento, avvenuto in 3900 città del Mondo, purtroppo Forlì non ha partecipato.
Peccato, un’altra occasione mancata per mostrare il nostro rispetto per l’ambiente.

Una nuova legge oscena sul CopyRight

Leggo sul blog di Anna Masera che il 21 Dicembre è stata approvata una legge che permette a tutti i Comuni di far valere i propri diritti di CopyRight per le immagini della città, compresi gli usi non commerciali.

Così il Colosseo non sarà più di tutti, chi pubblicherà le foto delle proprie vacanze dovrà pagare i diritti d’autore. In millenni di storia nessuno era mai riuscito ad immaginare di far pagare per le riproduzioni visive di luoghi pubblici.

La direzione è sempre la stessa, oscena: pene più severe per chi copia un cd o fa una foto di quelle che deve pagare chi falsifica bilanci.

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