Diritti Umani

Libertà vò cercando

Libertà vò cercando, ch’è si cara,
come sa chi per colei la vita rifiuta
(Dante Alighieri).

Su flickr è nata una campagna a sostegno delle proteste dei monaci in Birmania, respresse col sangue.
Diffondetela.

Aggiornamento – Sta girando il messaggio di una iniziativa interessante: domani tutti con una maglia rossa in segno di solidarietà.

Ordine del Giorno per la liberazione dei due prigionieri afgani

Nel corso della seduta di lunedì 26 marzo 2007, abbiamo approvato nel Consiglio Comunale di Forlì il seguente ordine del giorno:
“In seguito alla liberazione avvenuta in Afghanistan del giornalista italiano di Repubblica Daniele Mastrogiacomo c’è forte preoccupazione per le sorti di ADJMAL NASHKBANDI, interprete del giornalista, e di RAHMATULLAH HANEFI, responsabile afgano dell’Ospedale di Emergency a Lashkargah prelevato il 20 marzo da uomini dei servizi di sicurezza afgani.
Hanefi, in particolare, risulta fra coloro che hanno attivamente contribuito alla liberazione del giornalista oltre che rappresentare il punto di riferimento insostituibile al corretto funzionamento dell’Ospedale di Emergency, Organizzazione Umanitaria che dal 1999 ha curato, in Afghanistan, oltre 1.551.000 persone attraverso 28 proprie strutture sanitarie dislocate in diversi punti del paese.
Si richiede pertanto al Governo Italiano il massimo impegno per la liberazione, al più presto, di entrambi”.
Il documento è stato approvato a larghissima maggioranza con 17 voti a favore (da parte dei rappresentanti di gruppi di maggioranza e opposizione) e l’unica astensione del consigliere Baccarini (gruppo Viva Forlì).

ANCHE LA CITTA’ DI FORLI’ CONTRO LA PENA DI MORTE

Dall’Ufficio Stampa del Comune di Forlì

L’adesione della Città all’appello promosso dalla Comunità di Sant’Egidio contro la pena capitale. Le notti tra martedì 28/mercoledì 29 e mercoledì 29/giovedì 30 novembre sarà illuminato il monumento di Piazzale della Vittoria

Saranno oltre 500 le città, tra cui anche Forlì, che in tutto il mondo sosterranno la quinta “Giornata Mondiale delle Città contro la pena di morte”, promossa alcuni anni fa dalla Comunità di Sant’Egidio e sostenuta dalle principali associazioni internazionali per i diritti umani.

Il 30 novembre è stato scelto perché in questa data il Granducato di Toscana abolì, nel 1786, la pena capitale, primo stato europeo ad abolire dal proprio ordinamento la pena di morte. Forlì aderirà all’appello delle “Città per la vita” mantenendo illuminato per le due notti tra martedì 28/mercoledì 29 e mercoledì 29/giovedì 30 novembre il monumento di Piazzale della Vittoria. “La pena di morte è una grande sconfitta per la cultura della vita” – affermano gli esponenti della Comunità di Sant’Egidio. “Per secoli – ricordano i promotori – il mondo ha considerato normali e indispensabili tortura e schiavitù. Oggi molti Paesi del mondo concepiscono questa pena come un residuo del passato, con lo Stato che degrada la società uccidendo a freddo chi non può più nuocere e si mette allo stesso livello degli assassini. Oltre che essere immorale, la pena capitale è anche inutile come forma deterrente. Infatti le statistiche dicono che non serve a ridurre i reati più gravi”. La lunga strada ancora da percorrere per giungere alla sua abolizione universale, richiede una tenace e incisiva azione per l’affermazione della civiltà del diritto e della difesa della dignità dell’uomo. Forlì manifesterà insieme a città tra cui, in Italia, Roma, Firenze, Napoli, Venezia e nel resto d’Europa Berlino, Madrid, Bruxelles, Parigi, Vienna, Stoccolma, Copenhagen. 500 città, una accanto all’altra, per dire insieme NO alla pena di morte e affermare con i loro monumenti illuminati, l’espressione di una autentica cultura e civiltà della vita.

Azione Giovani difende Bartolini e mi attacca su Nassiriya

Azione giovani, il gruppo giovanile di Alleanza Nazionale, mi attacca sulla stampa e sul loro blog riguardo il mio comunicato stampa sulle commemorazioni dei caduti di Nassiriya. La lettera inviata alla stampa porta la firma del presidente, Carlo Malferrari.
Carlo risponde modificando il significato del mio comunicato, facendo intendere che solo AN ricorda i “nostri connazionali caduti per costruire la pace in Medio-Oriente”.

Nel mio comunicato, e Malferrari lo sa bene, non dico assolutamente che bisogna dimenticare i morti, al contrario affermo che per ricordarli senza demagogia bisogna riconoscere anche il motivo per il quale sono caduti: in particolare questi soldati non erano in missione di pace a Nassiriya, ma per conto dello Stato in difesa degli interessi dell’ENI.

Se non facciamo questo, rischiamo di mettere sullo stesso piano chi ha lottato veramente per contribuire alla libertà ed alla democrazia di un paese e chi invece è stato strumento di chi aveva solo interessi economici, magari inconsapevolmente.

Bartolini ed il Governo che li ha mandati ci spieghi i veri motivi per i quali i nostri soldati sono caduti, e lo spieghino alle famiglie, invece di limitarsi ai mazzi di fiori. Fosse stato per me, non sarebbero morti proteggendo un territorio dove l’ENI ha tuttora un contratto per lo sfruttamento del petrolio e del gas, stipulato con Saddam Hussein.

A volte nascondiamo dietro concetti molto profondi come la democrazia ed i diritti civili la semplice e triste corsa verso il denaro.

Ricordiamo i soldati caduti e rendiamo loro giustizia terminando il nostro impegno in una guerra per il denaro.

Un ultima nota è sulla croce celtica che capeggia in testa al blog di Azione Giovani di Forlì-Cesena. Questo simbolo viene utilizzato oggi al posto della svastica dai movimenti di estrema destra di tutta Europa, ed è stato equiparato al simbolo nazista dalla legge Mancino del 1993.
Per la violazione della suddetta legge oltre a pesanti pene detentive, sono previste altre sanzioni, quali i lavori forzati, l’obbligo di permanenza domiciliare in determinati orari, la sospensione della patente e dei documenti validi per l’ espatrio, la confisca di case e luoghi di riunione.
Consiglierei ad Azione Giovani di iniziare a sentirsi “orgogliosi di essere italiani”, come recita il loro slogan, partendo dal rispetto per le leggi democratiche dello Stato.

Link:
COMUNICATO STAMPA: Nassiriya – Per non dimenticare (veramente)

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