Scopro attraverso Mantellini dell’esistenza di una petizione che ha lo scopo di difendere chi utilizza immagini digitali di pittori protette dall’azione legale della SIAE. L’ho sottoscritta, anche se ritengo necessario modificare la legge che permette una interpretazione così severa dei diritti d’autore, senza distinzione tra fini didattici e scopo di lucro.
Dobbiamo mettere mano alle leggi sul Copyright, per due motivi molto semplici:
– nel 1941 la situazione era palesemente diversa ed il concetto stesso di diritto d’autore, una volta molto netto, oggi si compone di un arcipelago di situazioni complesse che vanno analizzate caso per caso, senza eccessive leggerezze o punizioni una-tantum.
– chi l’ha adeguata, nel 2004, non aveva la minima idea di cosa stava facendo, o se ce l’aveva era troppo soffocato sulle posizioni di una industria, quella della vendita di beni di consumo culturali, che probabilmente oggi dovrebbe essere più matura, alla luce dei cambiamenti di questo ultimo triennio. Altrimenti merita un inevitabile declino che faccia spazio ai soggetti, anche economici, più lungimiranti.
Segue il testo della petizione:
Alla luce delle recenti denunce dalla Siae a siti didattici e culturali non profit per l’utilizzo di immagini digitali di pittori protette dai diritti d’autore, con richiesta di ingenti somme pecuniarie, esprimiamo all’opinione pubblica le nostre preoccupazioni di educatori e formatori.
La Siae infatti, applicando “alla lettera” una legge le cui origini risalgono all’anteguerra (legge del 22/4/1941, n. 633 e successivamente adeguata con la legge 22 maggio 2004, n. 128) e non individuando alcuna differenza tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso commerciale, pretende il pagamento di diritti d’autore su opere protette. In particolare essa sostiene che l’utilizzazione, anche parziale, di un’opera costituisce lesione del diritto morale dell’autore e che la riproduzione non autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli stessi.
Ecco solo alcune delle innumerevoli conseguenze dirette che si verificano rispettando la norma:
1- qualsiasi sito scolastico o blog didattico che utilizza per puro scopo didattico file sonori, immagini protette, citazioni d’autore, rischia ingenti sanzioni e quindi la chiusura immediata
2- le rappresentazioni teatrali, i saggi di fine anno caratterizzati da sottofondi musicali alla presenza di pubblico o dei genitori sono insostenibili dal punto di vista economico
3- la realizzazione di cd rom didattici e la creazione di ipertesti sono estremamente costose
4- la libertà didattica e le specifiche competenze professionali degli insegnanti ne risultano condizionate
Questo comportamento limita fortemente la funzione formativa della Scuola e la libertà didattica degli insegnanti!
Chiediamo quindi al Ministero della Giustizia, al Ministero della Pubblica Istruzione, al Ministero dei Beni Culturali che la Scuola, nell’ambito della propria e specifica funzione educativa, formativa e didattica, sia esentata dal COPYRIGHT in situazioni non profit e che gli insegnanti vengano equiparati alle categorie che possono beneficiare gratuitamente di opere artistiche nel contesto professionale, senza fini di lucro. Chiediamo inoltre che le richieste vengano estese a produttori di cultura off /on line a livello gratuito e che operano nello spirito del Cooperative Learning, quali associazioni e community non profit.
La sottoscrizione è iniziata il 28 Gennaio 2007