Bioviva: Giochi in scatola ecologici
Alcuni dei grandi vantaggi dei giochi da tavolo sono il legame che crea tra i giocatori, il diversivo rispetto ai videogiochi ed alla TV, la bellezza di trovarsi con gli amici o con la famiglia, la capacità di far funzionare il cervello.
A queste cose questi giochi uniscono qualcosa in più: sono prodotti riducendo al massimo l’impatto di CO2, utilizzando materiali naturali, certificati, riciclati e riciclabili, con particolare attenzione ai diritti dei lavoratori che li fabbricano ed ai (di solito piccoli) giocatori che li useranno.
Rispetto alla media degli altri giochi, per produrre questi:
- E’ stata emessa 1/12 di CO2
- E’ stata consumata 1/9 di acqua
- E’ stata ridotto di una volta e mezzo l’utilizzo di energia
- Sono state emesse 1 decimo delle sostanze volatili nell’aria.
- Sono state rispettate le raccomandazioni internazionali sul lavoro
Se volete fare un regalo attento all’ambiente, questo Natale, fateci un pensiero.
Se proseguite nella lettura dell’articolo trovate una breve recensione dei prodotti Bioviva che vendiamo sul sito hobbygiochi.com e questo week-end in fiera a Ravenna.
I giocatori dovranno dare prova di destrezza e velocità salvando più specie possibili, posizionando le figure di legno sulla passerella, prima che la trottola smetta di girare! Da 6 anni.
Preferenze sempre, ma sempre dopo le dirigenze
Spiace vedere che i grillini bolognesi abbiano cambiato idea sull’importanza del voto di preferenza dato dagli elettori. Dopo aver a lungo (e giustamente) criticato il sistema elettorale del Parlamento che fa nominare gli eletti dalla dirigenza dei partiti, hanno fatto scattare con un tecnicismo il primo eletto a Modena, per far eleggere un secondo bolognese in consiglio regionale sul numero di voti personali.
Chiedere agli altri il rispetto di un principio è più facile che farlo proprio.
Quindi si è ignorata la decisione degli elettori, che hanno preferito l’attivista modenese, ma un gruppo di 40 “grandi elettori”, con uno degli strattagemmi della peggiore politica.
Favia, nel giustificarsi, ha rincarato la dose dicendo che nel suo movimento non si litiga sui posti, e quando avviene “provvediamo senza esitazione ad allontanare chi è fuori dai binari”. Veramente uno strano concetto di democrazia, visto che i posti sono parte integrante delle scelte politiche e che le discussioni, legittime, vanno tutelate e non soppresse.
La statuetta
Il più grosso regalo politico che si poteva fare a Berlusconi era farlo diventare una vittima in questo momento di difficoltà. Dopo tanti mesi spesi a dire che le critiche politiche che gli venivano rivolte erano inappropriate perché creavano un clima di odio, ieri un idiota lo ha colpito ferendolo al volto.
Di colpo gli è stata servita, su un piatto, la presunta prova che quello che diceva era vero. Bonaiuti ha persino dichiarato che B. proprio nel viaggio di andata aveva espresso preoccupazioni sulla sua persona, trasformandolo in un veggente. Di certo le iscrizioni al PDL dei suoi sostenitori avranno nei prossimi giorni un sostegno da quanto è accaduto.
E la notizia di uno squilibrato che ferisce B. oggi è uno strumento formidabile per il PDL che può finalmente giocarsela per cercare di azzittire le critiche nei confronti del Governo.
Non sono certo molto più furbi quelli che alimentano questa strumentalizzazione creando ed iscrivendosi ai Fan Club virtuali dell’aggressore.
Cirìn: Un esempio da seguire
Per me era Cirìn, in famiglia l’hanno sempre chiamato così: Cirìn.
Lui – come tutta la mia famiglia – era originario di Casticciano, una minuscola frazione di Fratta Terme, origini contadine di quelle che i vecchi trasmettono raccontando di fatica, fame e tanta allegria.
Ieri ad accompagnare Cirìn c’erano tutte, quelle radici. Eppoi c’erano quelli – tantissimi – che Cirìn l’hanno conosciuto in seguito, al Ronco dove la vita l’aveva trasferito e dove insieme alla amata moglie “Gigia” si era fatto apprezzare da tutta la comunità che ieri l’ha accompagnato per l’ultimo viaggio.
Tutti ricordavano il suo sorriso, la sua generosità, la sua disponibilità, la sua porta sempre aperta. Sempre una bottiglia di vino da stappare, sempre un frutto del suo orto da donare.
Già, i suoi frutti e quel cassonetto così spazioso per poterne contenere il più possibile da distribuire a tutti.
“C’è più gioia nel dare che nel ricevere”, questa la frase che il parroco ha dedicato a Cirìn.
“Non ci si può fermare solo nel suo ricordo, dobbiamo seguirne l’esempio.“