Forlì

A Forlì Certificati Anagrafici Online tramite SPID

Finalmente iniziano a vedersi i frutti dell’attività fatta sull’identità digitale (SPID).

Tutte le amministrazioni si stanno adeguando per permettere l’accesso ai loro servizi tramite questa unica registrazione / password, e quindi non sarà più necessario fare un account per ogni sito.

Inoltre la sicurezza gestita con questo sistema permette gradualmente di telematizzare servizi che prima d’ora venivano fatti solo di persona, tramite moduli cartacei.

E’ il caso dell’apertura del servizio dei certificati anagrafici e di stato civile tramite SPID del Comune di Forlì: un piccolo esempio utile, ma significativo. Poter scaricare il documento senza fare code e senza impegnare un operatore è una grande novità.

Speriamo che si aggiungano altri servizi, e che si concluda finalmente l’attività sull’anagrafe unica nazionale (ANPR) che permetterà filmente di superare i difetti dei gestinali dei singoli comuni ed avere una banca dati unica per tutte le amministrazioni pubbliche.

Record Store Day a Forlì

Il 21 Aprile sarà Il Record Store Day, la festa dei dischi e dei piccoli negozi indipendenti. Si festeggia con diverse pubblicazioni speciali, inedite e destinate solo a questi negozi di vinili e CD.
Su Repubblica sono citate alcune: Led Zeppelin, Bowie, Cure, Van Morrison, Brian Eno, Mina, De André, Pino Daniele…

A Forlì potrete trovare alcune di queste pubblicazioni in questi negozi:
B-side – via maurizio quadrio, 4 Forlì
Calboli dischi – corso mazzini Forlì

Trovate l’elenco dei negozi che partecipano nel resto d’Italia sul sito dell’evento curato da Radio Capital:
http://www.recordstoreday.it/

Sui gettoni di presenza per la conferenza dei capigruppo

Avevo intenzione di non scrivere su questo argomento per evitare polemiche sterili, ma mi rendo conto che in troppi, purtroppo per mancanza di informazioni, non hanno capito il problema.

Questo post sarà lungo, perché pretendo di fare il punto completo, ma per chi non avesse il tempo di approfondire spoilero già i contenuti principali: sì, ho rimborsato 1.607,40€ che avevo ricevuto come gettoni di presenza per il mio lavoro in 38 (trentotto) riunioni della conferenza dei capigruppo per gli anni 2007-2009, e no, non lo ritengo giusto e vorrei spiegarvi perché.

L’articolo 82 comma 2 del TUEL (Testo Unico Enti Locali) stabilisce che i consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di percepire, nei limiti fissati dal presente capo, un gettone di presenza per la partecipazione a consigli e commissioni”.

Questa è l’unica indennità per il lavoro che svolgono. Chi abbia mai seguito un consiglio comunale o una commissione, sa quante ore si trascorrono in media e quanto tempo serva per lo studio delle carte, prima e dopo, se ci si impegna in maniera adeguata.

Tra queste commissioni, fino a Novembre 2009, veniva conteggiata la conferenza dei capigruppo. Nessuna norma lo vietava, questa interpretazione non era mai stata messa in discussione. Infatti lo stesso ANCI aveva dichiarato che la conferenza dei capigruppo era da equiparare ad una commissione. Se si vuole far funzionare un organo decisionale, occorre dotarlo di un suo budget, e la cosa serviva come risparmio perché riunire solo i capigruppo comportava una riduzione del numero di gettoni totali (invece di moltiplicare il gettone per il numero di consiglieri, lo si faceva solo per il numero dei gruppi/liste/partiti).

il 7 luglio 2009 il sindaco del comune di Pisa ha richiesto al Consiglio delle Autonomie locali, che a sua volta ha inoltrato alla corte dei Conti della Toscana, un parere in merito all’applicabilità ai componenti della conferenza dei capigruppo della norma di cui all’art. 82, comma 2 del TUEL, inerente il diritto dei consiglieri comunali, provinciali, circoscrizionali e delle comunità montane
a percepire gettoni di presenza per la partecipazione a consigli e commissioni.

La Corte dei Conti della Toscana, in data 11 Novembre 2009, risponde che no, non si può considerare la conferenza dei capigruppo come una commissione come le altre.

A quel punto, il Comune di Pisa cambia il suo regolamento comunale, togliendo i gettoni, e richiede il rimborso di quelli già versati a partire dal 1° Gennaio 2009.

Queste date sono a mio parere importanti, perché il mio mandato è scaduto con le elezioni del 6-7 giugno 2009, quindi la decisione della Corte dei Conti è successiva alla fine del mio ruolo in Consiglio.

A seguito di quella decisione della Corte dei Conti, a mio parere il Comune di Forlì avrebbe dovuto modificare il regolamento, e porre fine alla questione.

Non lo fece fino al Settembre 2017, con incomprensibile ritardo, data nella quale è stata richiesta la restituizione dei gettoni percepiti negli ultimi 10 anni, quindi dal 2007 in poi.

Nessun altro comune in Italia ha però mai richiesto la restituzione delle somme versate prima del 2009, quello di Forlì è stato l’unico in Italia.

Mi sarei quindi aspettato una richiesta di rimborso dei soli gettoni ottenuti dopo il 1 Gennaio 2009, se pure il Comune di Pisa che ha fatto partire il tutto non è andato oltre: con la stessa logica del Comune di Forlì, avrebbe dovuto invece farsi rimborsare dal 2000, data della prima formulazione del TUEL.

C’è poi un’altra questione importante, che è quella delle tasse.

Su quelle cifre ogni consigliere ha pagato ovviamente l’IRPEF.  I 42,3€ a riunione non erano netti, ed ogni consigliere ne ha percepiti circa 28/30. Si richiede però la restituizione anche dell’importo che abbiamo versato in tasse!

Quindi la semplificazione che è passata a causa dell’intensa strumentalizzazione, che vuole i politici locali impossessarsi di denaro pubblico, è semplicemente ridicola. Non c’è stata nessun illecito e nessuna furbizia. Nel caso di tutti i consiglieri del mio mandato, non c’è stata nemmeno l’ingenuità di non aggiornare il regolamento, semplicemente non potevamo sapere che questa interpretazione sarebbe cambiata successivamente al nostro mandato.

Vogliamo parlare dei costi della politica? Quelli veri, sono altrove. A livello comunale è peggio avere persone inadeguate al ruolo, che non sanno leggere un bilancio o non capiscono il valore di un investimento o di un bene comune.

A rappresentarci dovremmo avere le persone più capaci, non persone qualunque, alle quali non affideremmo nemmeno il nostro voto in assemblea di condominio. Basta una scelta sbagliata per sperperare milioni di euro delle casse pubbliche.

Avere in Consiglio solo pensionati o disoccupati fa scendere ovviamente la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, e fa scadere la qualità delle decisioni. Questi costi non li consideriamo?

Non so se qualcuno avrà avuto la pazienza di leggere queste righe ed arrivare in fondo, o leggere gli articoli che ho inserito tra i link. Io lo spero.

Dal canto mio, sono convinto di avere svolto il mio ruolo in assoluta onestà, non solo buona fede. Il ruolo da consigliere non arricchisce nessuno, in un comune come il nostro, e questa battaglia contro questi compensi a mio parere è proprio controproducente, oltre che sbagliata.

Ma si sa, il politico è corrotto per definizione, e la semplificazione fa presa.

Credo che al di là della mia posizione personale se vogliamo migliorare le cose dobbiamo partire con l’accettare l’idea che la democrazia abbia un costo, che oltre ad un certo livello non si può abbassare senza perdere diritti.

Del resto, la dittatura è la forma di Governo con meno costi della politica di tutte.

MOSTRA FOTOGRAFICA CARTOLINE DAL SANTARELLI

Questa mia foto è stata selezionata per la

MOSTRA FOTOGRAFICA  CARTOLINE DAL SANTARELLI

Le foto vincitrici del concorso fotografico e 40 scatti selezionati in mostra dal 9 al 19 gennaio 2018 alla Sala XC Pacifici di Forlì

Vi invito a visitarla!

Al concorso avevo presentato anche queste (quella delle palline era la mia preferita):




La tecnologia contro gli scrocconi del bus

Oggi su una lettera al Resto del Carlino di Forlì ci si chiedeva il giorno in cui la tecnologia avrebbe aiutato a bloccare gli scrocconi del trasporto pubblico.
In realtà non si parla di futuro: ad Istanbul già dieci anni fa i passeggeri entravano sui bus con una chiavetta magnetica, strisciandola davanti all’autista. Ai paganti ed agli abbonati il dispositivo emetteva un bip rassicurante, agli altri lo stesso conducente impediva l’accesso.
Nessuna necessità di personale aggiuntivo addetto ai controlli.
Semplice ma efficace.
Sono passati dieci anni e sono state introdotte tante novità, come i pagamenti da cellulare.
Quello che manca non è la tecnologia, ma la volontà di applicarla per fare rispettare le regole.

La vecchia chiavetta utilizzata ad Istanbul dal 1995 al 2009 per tutto il trasporto pubblico. Ora è stata sostituita da una smart card contactless.

Approfondisci:
1 – Wire
Istanbulkart

Torna su