Garibaldi

Giochi da Tavolo per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, perché non festeggiare con un gioco da tavolo ?
Un paio di esempi:

Garibaldi: Il gioco da tavolo sul passaggio di Garibaldi in Romagna nel 1849
L’Italia e gli Italiani: Conoscere l’Italia divertendosi con 600 domande!

Mi soffermo sul primo: nel 1849 Garibaldi combatte per la difesa della Repubblica Romana, contro i francesi che difendono gli interessi del papa Pio IX e dello Stato Pontificio.
Il 3 Agosto Garibaldi è costretto a sbarcare a Magnavacca, ed è caccia all’uomo: inizia la Trafila.

La “trafila” dura 14 giorni. E’ una lunga serie di eventi, azioni, prove, difficoltà che i patrioti ravennati e del basso ferrarese (di ogni condizione sociale), dovettero affrontare per sottrarre Giuseppe Garibaldi all’inseguimento dagli Austriaci. Questi uomini operarono senza alcuna ricompensa materiale per proteggere ed evitare la cattura del Generale, sua moglie
Anita, il maggiore “Leggero” ed altri patrioti al seguito. L’area d’azione della trafila parte dal porto di Cesenatico, da dove Garibaldi, Anita ed un manipolo di fedeli tra cui Ugo Bassi e Angelo Brunetti detto Ciceruacchio s’imbarcarono per liberare
Venezia; prosegue nella valle di Magnavacca, zona dove avviene lo sbarco forzato, a Comacchio, a Mandriole, Sant’Alberto, Porto
Fuori, Ravenna per concludersi con la conquista della liberta nel forlivese.

Se volete leggere qualcosa di più su questo pezzo di Storia, oltre a Wikipedia, potete consultare questo sito:
http://www.capannogaribaldi.ra.it/trafila/index_trafila.htm

Se invece vi incuriosisce il gioco: Garibaldi – La Trafila, su Hobby & Giochi

Allargamento ZTL e piano della sosta

In questi giorni si stanno presentando le proposte attuative del piano del traffico relativamente al centro storico, all’allargamento della ZTL ed al piano della sosta.
Vorrei fare alcune considerazioni su quanto appare sulla stampa e su tutto quello che non appare.

Prima di tutto vorrei partire dalle domande principali che dovremmo porci: Perché? Come?
Negli ultimi anni, ogni volta che si parlava di inceneritori e di altri impianti industriali, ed io ed altri verdi puntavamo il dito ai danni dell’inquinamento, si rispondeva che l’inquinamento maggiore proviene dal traffico. Certamente questa considerazione è vera, ma il ragionamento porta comunque a qualche inevitabile conclusione. La prima è che ogni fonte di possibili rischi per la salute deve essere ridotta, proporzionalmente al suo impatto ed alla possibilità di trovare alternative. La seconda è che tutti siamo responsabili dei rischi per la nostra salute, e quindi questa responsabilità va gestita, non esternalizzata. A fronte di un piccolo sacrificio personale distribuito su tutti si ottiene spesso un grande beneficio collettivo.

Così dobbiamo da un lato continuare a proporre le alternative agli inceneritori, che esistono e sono economiche, e dall’altro pensare anche a tutte le altre fonti a partire dal traffico.

La mancata gestione del problema del traffico è stata per Forlì un problema: oggi siamo una delle città con più auto per abitante ed una delle città con più inquinamento veicolare. Le alternative vengono sottoutilizzate perché soffocate da un unico mezzo. E’ necessario, pertanto, procedere con politiche diverse, che permettano di ridurre il traffico dei mezzi privati ad esclusione di quelli ad emissioni zero. Tante altre città, più avanti di Forlì su questi temi, hanno già fatto scelte analoghe ed ora ne apprezzano i benefici risultati.

Riducendo l’uso del mezzo privato si aumenta la fruizione della città. E’ un dato di fatto, dimostrato da mille esperienze in tutto il Mondo. Parlando del centro storico, ad esempio, abbiamo già alcuni esempi: non è un caso che le vie più frequentate da chi vuole fare una passeggiata siano Corso Garibaldi e via delle Torri. Quando si propose l’allontanamento delle auto in quelle vie ci furono aspre contestazioni. Oggi le stesse persone non tornerebbero indietro, chiaramente. Un altro esempio viene dai giorni di mercato, quando in centro c’è più gente: in quei giorni si utilizzano di più biciclette, mezzi pubblici e parcheggi lontani, perché è l’unico modo che consente a grandi quantità di persone di raggiungere contemporaneamente uno stesso punto.

Se fosse vero il contrario, cioè che aumentare le auto in centro significherebbe aumentare le entrate dei commercianti, oggi non avremmo negozi chiusi e sfitti in corso della Repubblica, corso Diaz, via G.Regnoli. Basta utilizzare un po’ di logica e di buon senso.

Finora non ho parlato di sicurezza, credo sia superfluo dire che deve essere il primo obiettivo di una amministrazione comunale.

Per ottenere un miglioramento della fruizione del centro storico vengono proposte queste iniziative:
Allargamento della ZTL: Dopo anni di immobilismo l’entrata dei Verdi nell’amministrazione comunale sta portando ad un progressivo allargamento della Zona a Traffico Limitato, che cambierà in positivo il centro di Forlì.
Piano della sosta: la gestione della sosta permette di modificare l’uso che viene fatto del mezzo privato, anche in positivo. La scelta di destinare i corsi principali ad una sosta breve, spostando la sosta lunga e parassitaria per il commercio nei parcheggi lunga sosta, va nella direzione di permettere a chi vuole entrare in centro per andare in un negozio o usufruire di un servizio pubblico di trovare immediatamente il posto nelle vicinanze.
Lavori pubblici sulla mobilità: Forlì oggi è un cantiere aperto. Le rotonde e gli interventi importanti per le piste ciclabili sono numerosi, e numerosi altri sono previsti. Penso sia superfluo anche qui dire quali benefici porteranno in termini di sicurezza e di migliore mobilità.

Un’ultima cosa: il raggio del centro di Forlì è di circa 800 metri. Questo significa che parcheggiando nel posto più lontano la propria automobile al massimo si devono compiere 800 metri per arrivare in Piazza Saffi. Quando andiamo all’ipermercato camminiamo all’interno per 2 o 3 chilometri, senza lamentarci della lontananza del parcheggio. Perché? La risposta è semplice: dentro gli iper si cammina in assoluta sicurezza, non ci si deve preoccupare delle auto che attraversano senza guardare chi passa, non si devono controllare i bambini che corrono e si divertono, ci sono belle vetrine da guardare.

Oggi ricreiamo fuori dal centro storico quello che dovrebbe essere il centro storico: un bel posto dove passeggiare in sicurezza, fare acquisti ed usufruire di servizi, respirare aria libera da veleni, sedersi nei tavolini di un bar in mezzo alla piazza, con in più la luce naturale del sole.

Non mi stupisce, quindi, che ci sia qualcuno preoccupato dei cambiamenti: tutti i cambiamenti si portano dietro critiche dettate spesso dalla paura e dalla mancanza di un opportuno approfondimento di quanto sta accadendo. I quotidiani, in questo, dovrebbero fare la loro parte, mentre invece stanno diventando lo strumento di protesta dei pochi scontenti, che alzano la voce più dei molti cittadini silenziosi che aspettano che qualcosa cambi veramente.

C’è chi pensa sia opportuno rimanere nell’immobilismo e non fare nulla, continuare a vedere incidenti mortali e nuovi casi di allergie e tumori, continui danni per le tasche oltre che per la propria salute, nascondere dietro a finti progressi tecnologici la volontà di ridurre gli impatti negativi.

Io credo che la strada sia molto diversa e sono sicuro che i fatti lo dimostreranno.

vediamoci in collina itinerari guidati a Santa Sofia

19 LUGLIO 2005

VEDIAMOCI IN COLLINA ITINERAI GUIDATI A SANTA SOFIA

I PALAZZI DI SANTA SOFIA

Martedì 19 luglio 2005 appuntamento con una visita guidata a Santa Sofia, organizzata da Unione dei Comuni di Galeata e Santa Sofia, Assessorato Cultura del Comune di Santa Sofia in collaborazione con Cultura Progetto.

La visita, con partenza alle 20,30 in piazza Garibaldi, sarà un breve viaggio nella storia di Santa Sofia e metterà in evidenza le peculiarità e le caratterisitche principali dei paesi dell’Appennino. La posizione del paese, tra Gran Ducato di Toscana e Stato Pontificio, ha fatto di Santa Sofia un comune in una posizione e con una storia particolare. L’itinerario condotto da Alessandra Banchini sarà una irripetibile opportunità per ammirare Palazzo Bianchini Mortani, edificio databile tra cinque e seicento che ha una particolare caratteristica: il suo scalone d’accesso, fino al 1860, era attraversato dal confine tra i due stati.
Ci si addentrerà poi nelle vie del borgo tra antichi mulini e altri palazzi nobiliari, come Palazzo Gentili e Palazzo Pagani Nefetti. Durante il percorso ci sarà occasione quindi di unire la visita ad alcuni gioielli architettonici alla spiegazione della storia del comune, soffermandoci anche sull’economia silvopastorale e dei prodotti dell’Appennino.

Appuntamento quindi martedì 19 luglio, alle 20,30 presso Piazza Garibaldi a santa Sofia.

Per informazioni: Cultura Progetto 0543/35256 – info@culturaprogetto.it – www.culturaprogetto.it

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