gruppi

Più lento, più bello, migliore

I Verdi ripartono con un ottimo risultato in Alto Adige, dove ottengono il 5,8% dei consensi, a soli 400 voti di distanza dal Partito Democratico.

Questo voto dimostra che l’alternativa ecologista ed ambientalista è seria e condivisa dall’elettorato, che invece ha punito sonoramente le forze politiche oggi maggiormente rappresentate in Parlamento e ha però premiato anche formazioni di estrema destra. E’ un dato, quest’ultimo, che desta grande preoccupazione e che rende ancora più necessario il ruolo di un partito Verde impegnato a costruire una società sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale, una società aperta, solidale, multietnica.

La crisi economica e quella del clima sono figlie di una stessa radice, che si nutre di sprechi, disuguaglianze e dell’idea della totale assenza di limiti.
Oggi occorre ripartire dall’analisi dei problemi alla fonte, discutere seriamente di processi di decrescita e di miglioramento del ben-essere dei cittadini, continuare a dimostrare con esempi positivi i valori di cui la cultura ecologista è portatrice, dare risposte concrete alle difficoltà che ciascuno incontra quotidianamente.

Tutte le altre forze politiche sono prive di alternative credibili a questo sistema, ed anche di fronte ad uno dei suoi periodi più neri continuano a prescrivere la stessa medicina della crescita, prefigurando così una società caratterizzata da diseguaglianze sempre più forti.
Oggi più di ieri è necessario mantenere una autonomia che liberi i Verdi da etichettature politiche improprie e permetta di iniziare un nuovo percorso, partendo dai gruppi che lavorano localmente e ottengono i consensi che meritano.

Approfondimenti: Programma elettorale Verdi Alto Adige + Liste Civiche

Patto per il clima: la lista dei partecipanti al convegno di Forlì

Pubblico la lista delle persone che interverranno al convegno sul patto per il clima il 15 di Giugno a Forlì, presso l’Auditorium della Cassa dei Risparmi in via Flavio Biondo ore 15. (Convegno e Mostra di esempi pratici di una economia basata sul rispetto per l’ambiente)

Coordina: Sen. Sauro Turroni

Questo è l’elenco dei partecipanti al convegno:
Rocco Ronchi Ordinario di filosofia teoretica/Univ.tà dell’Aquila
Vincenzo Balzani Professore di chimica all’Università di Bologna specializzato in nanotecnologia
Grazia Francescato Deputata Verde
Loredana De Petris Senatrice Verdi e membro Commissione Ambiente Senato
Enrico Rubboli Econaturale/artigiano-falegname
Franco Falletta Ditta Falletta Sistemi alternativi riscaldaldamento
Mauro Marconi Ecosfera/Raccolta diff.ta porta a porta Forlimpopoli
Giovanni Dominici Biogas Energia srl
Ennio Gianpreti Soems/turbine elettriche
Erica Cortesi Ing.- Cclg- pannelli fotovoltaici
Renato Mariotti Pres. prov.le-Cna Econaturale
Lino Goffredo Ditta Pirrini Paola S.r.l. Energie rinnovabili
Renzo Ricci Dir. tecnico – E.s.co.cre srl efficienza energetica edifici (ESCO)
Michele Mordenti – Presidente FoLUG – Software libero nel Comune di Imola
Max Barzanti – Impianti solari termici
Romeo Giunchi – Gruppi di acquisto solidale
Massimo Dall’Aglio Dir. soc. E-gas- e Florgas impianti conversione gpl
Graziano Rinaldini Presidente Formula Servizi
Maurizio Faeti Tecnoservizi snc
Alberto Nadiani Agenzia Casa Clima Bolzano
Luca Pantieri Fase Engineering
Green line mobility Bici elettriche e altri mezzi ecologici
Paolo Petracci Bioplanet – strategie di controllo biologico (allevamento di insetti utili)
Barbara Martini Movimento Impatto Zero (MIZ) Cesena
Aldo Frulla Ecoverde S.r.l. Raccolta, separazione, lavorazione e riciclaggio dei rifiuti solidi urbani
Sandro Brina LIPU Lega Italiana Protezione Uccelli Clima e biodiversità.
Jin Han Qun per SHUN TAI – Energia Solare
Daniele GuardigliDue Ruote, Scooter Elettrici

Se desideri partecipare ad un prossimo evento con una tua esperienza contattaci.

MOZIONE SULLA DISPONIBILITÀ SERVIZIO INTERNET A BANDA LARGA ADSL NELLE FRAZIONI DI FORLÌ

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO

che diverse zone del territorio comunale sono tuttora prive della possibilità di accesso ad Internet tramite connessioni ADSL nonostante numerosi cittadini abbiano segnalato di averne richiesto la copertura, più volte e secondo le procedure previste, come riportato negli ultimi tempi anche da organi di stampa locali;

che gruppi di cittadini hanno dato il via a diverse raccolte di firme per richiedere al gestore del servizio l’attivazione di questo servizio anche nelle frazioni attualmente non coperte;

CONSIDERATO

che la diffusione delle tecnologie informatiche e in particolare dell’accesso alla rete Internet costituisce uno strumento ormai imprescindibile per garantire a tutti i cittadini significative opportunità di lavoro, studio, informazione, svago, libera manifestazione del proprio pensiero (art. 21 Costituzione), effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art. 3 Costituzione);

che nel mondo del lavoro e delle professioni essa rappresenta una risorsa strategica per competere in un mercato sempre più globalizzato;

che la pluralità dei servizi e dei contenuti offerti sulla rete Internet richiede sempre più spesso connessioni stabili, veloci ed economiche, ed il servizio ADSL rappresenta una ottima soluzione per il positivo rapporto tra qualità e costi;

che la possibilità di accesso ADSL è subordinata alla copertura da parte di Telecom Italia della zona interessata con adeguati impianti;

che la mancata disponibilità di questo servizio impedisce a numerosi cittadini l’accesso ed il godimento di importanti opportunità e servizi determinando di fatto una discriminazione tra chi risiede nelle zone in oggetto e chi ha domicilio in aree meglio servite;

che questa discriminazione impedisce l’instaurazione sui territori in oggetto di nuove realtà imprenditoriali operanti in particolare nel terziario avanzato e limita fortemente le possibilità di accesso alle nuove tecnologie e di innovazione per le imprese esistenti;

ESPRIME

la propria insoddisfazione per l’attuale situazione e sollecita l’operatore telefonico a considerare prioritaria l’estensione del servizio alle frazioni in oggetto;

IMPEGNA

Il Presidente del Consiglio Comunale a trasmettere questo Ordine del Giorno all’operatore telefonico competente;

la Giunta Comunale a farsi promotore presso le sedi idonee, e in particolare presso Telecom Italia, di forme di sollecitazione e pressione e a riferire nelle forme che riterrà più opportune dell’esito di tali contatti;
la Giunta Comunale a verificare ogni possibile iniziativa per favorire la diffusione dell’accesso alla connettività a banda larga su tutto il territorio comunale;

I Firmatari:

Alessandro Ronchi, capogruppo Verdi Consiglio Comunale Forlì

Gli effetti collaterali del Decreto Urbani

Credo che in molti, tra gli utilizzatori abituali della rete, ricorderanno questa data.
Io credo, inoltre, che non saranno i soli.
Nello stesso giorno, infatti, è stato convertito in legge il Decreto Urbani, che introduce la pena del carcere per chi scambia file illeciti su internet “per trarne profitto”, e sono stati approvati i brevetti software europei, anche se necessitano di un’ulteriore passaggio per la conferma definitiva.
Lo stesso giorno, involontariamente, verrà ricordato anche per la prima mobilitazione politica seria di massa ottenuta sfruttando internet ed i nuovi strumenti di comunicazione a nostra disposizione.
La stessa Onorevole Gabriella Carlucci, relatrice per la Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione della Camera, ammette che la discussione avvenuta in parlamento sul decreto è stato il testo più letto della storia della nostra Repubblica.
Su queste due nuove minacce per l’utilizzo della rete, venute in essere lo stesso giorno molto probabilmente non a caso, hanno già scritto tanti quotidiani online ed altrettanti portali di informazione, tra i quali è importante citare Quintostato e Punto Informatico. Sulla carta stampata, invece, pochissimi interventi degni di essere letti e troppi articoli scritti a quattro mani con i veri autori del decreto Urbani (AGIS, ANEC, etc.).
Quello che è stato analizzato senza la dovuta attenzione, invece, è il rovescio della medaglia che il Decreto Urbani ed i brevetti software europei hanno prodotto, all’interno del complesso rapporto tra cittadini e politica.
Migliaia di persone, semplici cittadini o gruppi organizzati in associazioni, hanno partecipato ad uno scorcio di vita politica del nostro paese.
Si sono interessati ad un problema, l’hanno seguito con attenzione, si sono documentati ed hanno partecipato all’organizzazione di una difesa da una legge che a loro pareva ingiusta.
Molti, spinti dalla mancanza di buon senso del legislatore che equipara le pene per l’utilizzo del peer to peer senza fini di lucro alle violenze familiari a minori, si sono dati da fare.
Hanno parlato, discusso, proposto ed infine appoggiato una linea politica unitaria.
In aggiunta, non lo hanno fatto perché volevano sostenere l’illegalità delle violazioni di Copyright che avviene ogni istante su Internet, ma per difendere la certezza del diritto e per proporre soluzioni alternative, alcune delle quali già in vigore in altri paesi del mondo.
Questo è solo il primo passo per arrivare ad una democrazia più partecipativa, dove i cittadini interessati ad un certo problema possano attivarsi per risolverlo, accanto alle istituzioni politiche ed alle strutture di rappresentanza esistenti.
Il prossimo, a mio parere, è un maggiore coinvolgimento in termini numerici dei cittadini, ottenuto sia come conseguenza dei primi successi di questi esperimenti, sia grazie ad una maggiore localizzazione sul territorio di questi progetti. Oltre a grandi temi di politica nazionale, quindi, dovranno farsi spazio anche grandi problemi di origine locale, discussi e promossi da persone che condividono tra di loro una vicinanza territoriale, oltre agli stessi modi di partecipare alla vita politica in rete.
Sarà quindi di vitale importanza, nel prossimo futuro, la creazione di piccole reti di cittadini che abitano le stesse città, perché la partecipazione di rete possa all’occasione tramutarsi in mobilitazione fisica e scelta dei propri rappresentanti politici anche in base all’ascolto che questi dimostrano di dare ai discorsi promossi “dal basso”.
Questi nuovi strumenti richiederanno tempo, risorse e sicuramente dovranno procedere per tentativi, al fine di trovare le giuste metodologie. Allo stesso tempo ritengo che porteranno grossi miglioramenti a tutti i processi di concertazione politica e forse riusciranno a riportare il giusto entusiasmo dei cittadini nei confronti della gestione della cosa pubblica, perso forse anche a causa dei “vecchi” metodi di comunicazione di massa.
Se vogliamo innescare la miccia di questi nuovi modi di fare, dobbiamo iniziare a sostenere all’interno delle stesse istituzioni le persone più sensibili, che dimostrino il giusto interesse verso le proposte dei cittadini volte ad aumentare la partecipazione politica dal basso.
Facendo arrivare un segnale chiaro a chi avrà il compito di rappresentarci, sia in Europa che nelle nostre città, a partire dal 12 e dal 13 Giugno.

Torna su