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La Mano invisibile: un giallo ecologico sulle storie e scorie del peggiore dei mondi possibili

Nando Borroni, medico iscritto all’Associazione Medici per l’Ambiente di Forlì e fra i firmatari del documento contro la costruzione del nuovo inceneritore, ha pubblicato un romanzo sul genere del giallo/thriller ecologico prendendo spunto dalla polemica contro “poteri istituzionali ed economici in una piccola ed anonima provincia”.

Nodo della vicenda è l’aumento del numero di tumori nel quartiere sede dell’inceneritore e le motivazioni che inducono ad essere pro o contro questa modalità di smaltimento dei rifiuti. Due omicidi complicano la situazione perché, se apparentemente comprensibili presi singolarmente, risultano inspiegabili nel loro probabile collegamento, fino alla chiarificatrice, imprevista, svolta finale.”

Il romanzo apre con una bella prefazione del dott. Federico Valerio dell’ISDE di Genova e si trova in vendita (€ 10 ) presso la libreria EINAUDI via Lazzaretto 29/A (a fianco del tribunale di Forlì ) e potrebbe essere un bel regalo di Natale. Gli interessati fuori Forlì possono contattarmi per avere i riferimenti dell’autore ed acquistarne una o più copie direttamente.

La vita va tutelata anche contro l’inquinamento

Pubblico volentieri una bella lettera della Dottoressa Patrizia Gentilini, inviata a nome dell’ISDE (associazione medici per l’ambiente) di Forlì-Cesena.

In un momento in cui da ogni dove si levano voci accorate in difesa della vita e si mette in discussione la legge 194, viene spontaneo chiedersi come mai tali voci non si si levino con altrettanto vigore nei confronti dei danni drammatici che l’ inquinamento ambientale determina nei confronti della vita riproduttiva: è noto infatti che esso può indurre incremento di infertilità, abortività spontanea, malformazioni.

Valga un esempio per tutti: nel tristemente famoso triangolo siciliano di Augusta, Priolo, Melilli, in conseguenza di uno sviluppo industriale “selvaggio” e di un inquinamento specialmente dovuto a mercurio, non solo si registra un preoccupante aumento dell’infertilità, ma anche dell’abortività e delle malformazioni; queste ultime sono passate dall’1.5% degli anni ‘80 al 5.5% nel 2000.

C’è da chiedersi allora se non è forse altrettanto moralmente colpevole chi causa l’interruzione della vita alterando irrimediabilmente l’ambiente in cui questa viene a svilupparsi rispetto a chi singolarmente decide di farlo, indotto magari da situazioni contingenti e/o sofferenze che nessuno può presumere di conoscere.

Perchè la percezione da parte non solo dei media, ma anche da parte delle istituzioni politiche, giuridiche, amministrative e finanche religiose nei confronti dei crimini ambientali è così scarsa?

Eppure la crisi ecologica del nostro tempo è ormai sotto gli occhi di tutti, ma raramente i crimini ambientali vengono percepiti e soprattutto puniti come tali.

Eppure la devastazioni dei territori con le tragiche conseguenze che tanti innocenti si trovano a pagare altro non sono che il risultato della ricerca di un profitto senza limiti e senza controlli.

Forse i veleni che sono stati sversati hanno finito con l’ avvelenare il cuore e la mente di troppi di noi.

Dott.ssa Patrizia Gentilini
Associazione Medici per l’ Ambiente
ISDE Forlì

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