Maggioranza

Analisi fredde ed opache

Le elezioni le hanno vinte Bossi e Berlusconi. Inutile farci tanti giri attorno. Il primo ha ottenuto percentuali assurde, il secondo ha tenuto nonostante tutto quello che ha fatto. Questo è il dato: cosa deve fare qualcuno per perdere le elezioni, oltre alle leggi salvaprocessi (propri) e salvalista, le telefonate censorie per la TV, i comizi fuori norma, veder prescritto il proprio corrotto, e così via?

Ha vinto nonostante tutto questo, e questo per me è un dato interessante. Evidentemente, e non è la prima volta, agli italiani va bene così. Non solo, io credo che gli italiani, in gran parte se non in maggioranza, siano così. Per noi le regole sono un optional non richiesto, nel bene (quando si parla di creatività) e nel male (quando si parla di giustizia).

Ed è giusto che questa maggioranza di Governo li rappresenti, se è questo che vogliono.

Un bel segnale, nonostante tutto, è che il bipartitismo è completamente fallito alle urne. Se vorranno imporlo, dovranno farlo con la forza cambiando le leggi elettorali (cosa che ovviamente non si può escludere), facendo fuori quasi la metà degli elettori italiani (a proposito di tutela del voto). Le liste alternative ai 2 big, infatti, sono quasi tutte cresciute cannibalizzandone le perdite.

Dicono, ovunque, che alla sinistra manca un leader. Per me, invece, è il progetto che è sbagliato. A parte i temi politici, che ognuno costruisce come vuole e confronta con l’elettorato, pensare di ottenere un qualche vantaggio eliminando gli alleati è stato un grave errore.

Un errore che ha falciato decine di migliaia di militanti che si occupavano onestamente di politica, che ha mozzato la testa al pluralismo ed aumentato l’astensionismo.

Pensateci bene. Tra amici, quante opinioni diverse si trovano su ogni cavolata? Perché dovrebbero esserci, al contrario, solo 2 visioni complessive di futuro, convergenti tra loro per contendersi i voti degli indecisi?

In ogni sistema bipartitico cala l’affluenza. E quando cala l’affluenza la democrazia rappresenta meno i cittadini.

Se c’è una cosa che continuo a rimproverare ai segretari PD che si sono succeduti a livello nazionale, è proprio questa volontà di crescere sopra i possibili alleati.

Fidatevi, i voti di chi ragiona non si possono coagulare con i “ma anche“. Quindi, se non volete perdere tutte le elezioni finché campate, un consiglio: smettete di prendere accordi con la maggioranza sulle regole che decapitano i vostri alleati (in TV, sulle leggi elettorali, sulle campagne elettorali).

L’alternativa si costruisce mettendo insieme tanti mattoni. I prefabbricati funzionano solo con gli altri.

Non ritirare le schede per il referendum del 21 e 22 Giugno

Come immagino abbiate letto in questi giorni io sono fermamente contrario ai primi 2 quesiti del referendum del 21 e 22 Giugno.
Invece di eliminare la legge elettorale porcata di Calderoli, la peggiorano.

Il modo più sicuro per evitare di trasformare la nostra democrazia in un sistema bipartitico (obiettivo della loggia massonica P2) simile a quello prodotto dalla Legge Acerbo di Mussolini è non andare a votare. Come sempre l’astensione è di fatto un voto, ed in questo caso si vota contro la modifica peggiorativa.

Per chi, come me, deve votare alle amministrative la soluzione è di non ritirare le schede dei primi 2 quesiti del referendum: quelli sul premio di maggioranza, e ritirare al limite solo il 3°, relativo al divieto di candidatura in più collegi. Se si ritira la scheda si contribuisce al raggiungimento del quorum, e dal momento che molti cittadini contrari sceglieranno l’astensione, anche con la scheda bianca o nulla si aumentano le probabilità che questa riforma passi.

Io non sarò complice dell’avvicinamento al piano di rinascita democratica della P2.

E’ una questione di democrazia: sarebbe assurdo che questo fosse il primo referendum dal 1995 a superare il quorum, aiutando i due partiti attualmente più forti a raggiungere da soli, con una minoranza del sostegno, la maggioranza necessaria a governare. Una democrazia che permette ad un partito del 30% di ottenere il 60% dei seggi e governare contro il 70% dei cittadini non è una democrazia.

Forlì, Elezioni: l’importanza del vostro consenso

elezioni-2009-vota-ronchiTra 3 giorni scade il mio mandato come Consigliere Comunale. Sono stati 5 anni intensi, pieni di imprevisti e di grandi temi da affrontare. Ho cercato di comunicare con tutti i mezzi che avevo, a partire da questo blog, ogni mia decisione importante, coinvolgendo le persone che erano interessate a partecipare.

La bacheca di questo blog mi segnala 2,727 articoli e circa 7000 commenti. Questo non per autocompiacimento, ma per avere qualche dato sullo sforzo che tutto questo ha comportato in questi anni.

Quasi tutti gli altri consiglieri hanno avuto un ruolo più facile del mio. Prima in maggioranza, poi all’opposizione, per mantenere una posizione coerente con le proposte che avevamo fatto ai cittadini. Le strade dritte incontrano le montagne: in Politica c’è chi continua la sua direzione faticando nella scalata, chi torna indietro per non dover salire e chi cerca di affiancarle per trovarsi più o meno vicino alla meta.

In questa campagna elettorale ho avuto il piacere di conoscere molte persone che non avevo mai visto, ma con le quali avevo un rapporto “elettronico”: si aggiornavano tramite questo sito, leggevano i miei articoli su Comune Aperto, mi chiedevano informazioni via email.

Spesso, in questi anni, sono servito quasi come un ufficio dell’amministrazione per reperire informazioni velocemente. Forse molto più uno strumento utile che un politico.

Questo però ha creato in molti l’idea che tutto questo fosse non solo dovuto, ma quasi scontato.

Il mio mandato scade tra 3 giorni. Finalmente si torna al giudizio delle persone, che devono decidere se tutti questi sforzi sono stati utili e meritevoli di una continuità, pur nel miglioramento dovuto ad una esperienza che 5 anni fa non avevo.

In Parlamento i Verdi non hanno ottenuto seggi forse anche perché si riteneva, sbagliando, che le loro idee fossero finalmente patrimonio comune, inglobate nel finto nuovo che avanzava. Abbiamo visto in questi mesi di nuovo Parlamento quanto sbagliata fosse quella valutazione, con un dietro-front di anni in diversi aspetti dell’innovazione legislativa legata alla nuova economia verde (a tal proposito vi consiglio di guardare il pezzo sul risparmio energetico dell’ultima puntata di Report).

Così in Comune: senza i Verdi mancherebbe una tutela su certi temi che troppo spesso diamo per scontati, come la salute e la salvaguardia dei beni comuni, che certamente non lo sono.

Poche volte ho chiesto una mano, ma questo è certamente un momento di svolta per la nostra città ed ho bisogno del vostro aiuto.
Mi piacerebbe poter seminare in un terreno finalmente fertile tutte le proposte che ripetiamo da anni, come l’innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione, i nuovi diritti per gli utenti della rete, il software libero, il risparmio energetico, le energie rinnovabili, la filiera corta e così via, potrei continuare per ore.

Ma senza un sostegno di chi ha apprezzato e sostiene queste idee tutto ciò non sarà possibile.

Parlate con gli amici e confrontatevi sulla vostra scelta di voto, dalla discussione nasce un miglioramento reciproco, inviate loro il materiale che ho pubblicato o questo stesso appello. Se ritenete che io la abbia meritata, datemi la vostra preferenza e presentatemi ad altre persone di vostra conoscenza, magari più distratte o meno partecipi di voi alla vita politica della nostra città.

Stampate questo fac simile con le indicazioni per comune, circoscrizioni e provincia o inoltratelo in forma elettronica:
fac-simile-comune-3-schede-alessandro-ronchi-forli_small

Io vi ringrazio sin d’ora e prometto che nel caso di una mia riconferma mi presterò sempre con lo stesso impegno mostrato in questi 5 anni.

5 anni fa sono stato eletto per un solo voto, considerate ognuno di questi come quello decisivo e non date per scontato che altri faranno come voi.

Gli altri non fanno mai nulla da soli,l’impegno e la partecipazione sono sempre svolti insieme ed in gruppo.

Caccia: Riproposto a sorpresa il fucile ai sedicenni

bambino_fucileChi ha seguito la mia battaglia contro il DDL Orsi conosce bene la storia: questo Governo sta tentando di sventrare la legge che regola la caccia togliendo molti dei vincoli. Grazie anche al movimento di protesta che era scaturito e le quasi 16’000 firme raccolte alcune di queste proposte erano state ritirate dalla stessa maggioranza.

Non definitivamente, a quanto pare.

Caccia senza limiti, blitz della Lega riproposte in Aula le norme bocciate. I parlamentari del Carroccio ripropongono a sorpresa la possibilità di sparare ai migratori e il fucile ai sedicenni

Attenzione: queste proposte non sono condivise solo dalla Lega, ma inizialmente sono state proposte dal PDL, poi preoccupato per il calo di consensi che avrebbe portato. In occhio!!

Referendum: se vincono i sì nessuna nuova legge

Chi dice che una vittoria del referendum sulla legge elettorale porterà ad una nuova legge, con la cancellazione del Porcellum, dice una falsità. Anche Di Pietro ha cambiato idea, probabilmente ha finalmente capito che una vittoria dei sì peggiorerebbe la legge, lasciando inalterate tutte le storture (niente preferenze, premio di maggioranza per regione al Senato) ed aggiungendo la possibilità di governare con una minoranza dei voti.

Un sì al referendum senza una corretta revisione della legge elettorale consegnerebbe le chiavi del sistema Paese ad un partito unico di matrice fascista. (DI Pietro)

Peccato che Di Pietro sia uno dei firmatari del referendum in questione, ed un promotore fino al 21 Aprile scorso !!!

Dichiarava, al raggiungimento del numero necessario di firme:

“Mentre le cicale della politica parlata continuano a cincischiare sul da farsi noi dell’Italia dei valori, formiche operaie del referendum, contribuendo fattivamente alla raccolta delle firme, abbiamo lanciato il cuore oltre il nostro partito accettando anche di morire politicamente pur di far rivivere la governabilità del Paese e la supremazia delle istituzioni”

Quando si dice la coerenza!

Tornando alla possibilità di una nuova legge, per evitare dubbi ad esplicita domanda sia Capezzone (portavoce PDL) sia Chiti (Vice Presidente del Senato) hanno seccamente smentito la possibilità di una nuova legge dopo la vittoria del referendum.

Ora, quindi, le carte in tavola sono scoperte.
Sappiamo cosa chiedono i quesiti del referendum, sappiamo cosa vogliono i promotori, sappiamo cosa succederà se vinceranno i sì.

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