Manifesti

La lotta quotidiana dei manifesti elettorali



A Roma nemmeno hanno numerato gli spazi elettorali. Sembra una sciocchezza, ma senza numerazione fisica delle tabelle, l’assegnazione virtuale alle varie liste è completamente fittizia ed inutile. Anche volendo, e pare che nessuno voglia, non si potrebbero rispettare le regole per una democrazia minima sulla pubblicità elettorale.

Così ogni giorno, ogni spazio della città diventa un territorio di lotta tra bande. Chi passa azzera il lavoro di chi lo ha preceduto, e copre i manifesti degli altri. Ovviamente il gioco dura poche ore, perché verrà presto il turno di un altro.

E così vince chi ha più soldi, e può permettersi più passaggi degli altri.

Questa cosa fa schifo, in tutti i sensi possibili, ma la cosa peggiore di tutte è la sanatoria che ogni anno permette la completa impunità dalle contravvenzioni per questi comportamenti.

Politica, ambiente, rispetto e diritti. Tutto ha meno valore dell’attaccare un faccione o un simbolone con una frase stupida.

Questa gente la mando a casa io

Ha un bel coraggio la Polverini a vantarsi di aver sciolto la giunta del Lazio, peraltro con manifesti abusivi.

Primo, perché se l’opposizione non avesse deciso di raccogliere adesioni per le dimissioni, costringendo di fatto anche parte della maggioranza, non sarebbe successo nulla. Solo la minaccia di dimissioni dei consiglieri ha cambiato le carte in tavola, e costretto la presidente, che si sarebbe trovata comunque senza maggioranza il giorno dopo.

Secondo, perché quella maggioranza indegna, che tanto la schifa oggi, è la stessa che le ha permesso di governare finora. Evidentemente fino a qualche giorno fa non doveva essere così indegna. E dire che le denuncie sulle spese dei gruppi consiliari non erano mancate.

Questa gente, insomma, è lei. Quindi facciamo pulizia, ora: se ne vada a casa contenta, con tutta la ciurma.

Fonte dell’immagine: La Stampa

Sui centurioni al Colosseo

La battaglia contro i Centurioni al Colosseo è semplicemente sbagliata. Se l’obiettivo dell’amministrazione comunale fosse il decoro cittadino, ci sarebbero almeno una ventina di altre iniziative di priorità maggiore, come ad esempio l’eliminazione dei manifesti abusivi per le strade che hanno recentemente causato anche vittime.

I centurioni andrebbero regolarizzati ed al limite controllati affinché non diano fastidio ai turisti che non vogliono fare la foto pacchiana. Però se sono lì significa che alcuni turisti desiderosi di una foto pacchiana sono disposti a sganciare qualche euro. E quegli euro significano uno stupendio per il centurione e potrebbero portare un po’ di tasse per lo Stato.

Che male fanno? Rovinano l’immagine del monumento? E se qualche cittadino si presentasse al cospetto del Colosseo con vestiti non consoni al luogo? Dovremmo vietare ad esempio chi si veste con un costume da giullare di fianco ai monumenti?

Una mostra della campagna elettorale dei Verdi ad impatto zero

In occasione della chiusura della campagna elettorale i Verdi vogliono ricordare tutte le iniziative di questi mesi, con qualche foto. Abbiamo cercato di attirare l’attenzione su temi che sono a nostro giudizio molto importanti. Dietro ognuna di queste iniziative si nasconde una programmazione di anni, un insieme di proposte alternative, un gruppo di persone preparate che sanno che è possibile, soprattutto su questi temi, fare molto anche con poche risorse.
Rispetto ad altre liste avevamo poche risorse economiche e nessun finanziamento esterno. Abbiamo speso, quindi, le nostre energie e il nostro impegno cercando con la testa di dare visibilità a questi problemi perché la città, sommersa da faccioni, manifesti abusivi e camion vela, non se ne dimenticasse.
Altri hanno sfruttato la possibilità economica di pagare le multe per violare le regole, con l’ultimo esempio dei manifesti di Motti e di altre liste sopra gli spazi altrui: se la pena per la violazione sarà sempre una multa, chi potrà pagarla potrà ignorare continuamente le regole.



Vota i VERDI PER BALZANI, l’ENERGIA DEL CAMBIAMENTO.

Elezioni Forlì: Campagna elettorale ad impatto zero

I Verdi sono diversi. Per le prossime elezioni nella nostra Provincia abbiamo deciso, da tempo, di azzerare il nostro impatto in termini di CO2 e carta, piantando alberi (nella stagione autunnale per evitare che muoiano) a compensazione. Alla fine della campagna, indipendentemente dal voto, avremo avuto sull’ambiente un Impatto Zero.

Niente manifesti 6×3, niente camion vela, niente faccioni ammiccanti, niente auto strombazzanti a infastidire i passanti, niente gadget.

Una campagna elettorale basata sulla sobrietà, senza sperperi. Con la forza dei contenuti e dando il buon esempio, ma senza la pesantezza dei mezzi inquinanti che girano ed occupano suolo pubblico per mostrare slogan e faccioni.

Colgo l’occasione per ricordare che i camion vela sono vietati.
Spesso gli stessi che richiamano alla legalità ed alla sicurezza sono i primi a violare le norme sulla sicurezza (in questo caso stradale) e sulla propaganda elettorale. Messaggi talmente vuoti da essere disattesi persino al momento della raccolta dei voti e delle promesse elettorali, figuriamoci nella normale amministrazione.

Io penso che sarebbe necessario dare il buon esempio, anche se può costare in termini di visibilità nel breve periodo.

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