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Documentario sulla mattanza dei delfini in Giappone

Non è certo un film da multisala. E da queste parti, anche per le minacce degli ultranazionalisti, praticamente non viene pubblicizzato. Ma a oltre un mese dalla sua uscita nel Paese, «The Cove» – il documentario sulla mattanza dei delfini nel villaggio di Taiji premiato anche con l’Oscar nel 2010 – si sta rivelando un successo tra gli stessi giapponesi. Passaparola, menzioni sporadiche sui media, la stesse polemiche: tutto contribuisce ad alimentare la curiosità.

via Mattanza dei delfini Giappone sotto choc – LAZAMPA.it.

Pubblicità e piccole cose che non sono piccole

In passato sono stato criticato, per la mia attenzione sulla pubblicità abusiva. Ci sono problemi maggiori, nel Mondo, è innegabile. Ma con questa logica nessuno dovrebbe occuparsi di nulla, perché qualcosa di più importante si trova sempre.

Eppure io credo che il cambiamento si veda anche nelle piccole cose, in come ci comportiamo di fronte alla quotidianità.
Geniale, ad esempio, la scena della serie Boris nella quale la truccatrice, priva di protezioni politiche, viene licenziata. Immediatamente piangendo urla di non voler più lavorare in un Mondo dove le raccomandazioni sono più importanti della bravura. Nella scena successiva, alla consegna del bigliettino da visita di un politico non troppo affidabile, cambia ovviamente idea.

Tutto questo per dire che in tanti si lamentano, ma quando viene il momento di fare la scelta meno comoda, in molti meno accettano uno svantaggio personale a favore della propria coerenza.

Ed una piccola cosa che reputo importante e grave, perché molto visibile, è l’invasione delle pubblicità abusive dei circhi. Ogni singola volta, penso al piccolo imprenditore che paga la tassa pubblicitaria del Comune o rifiuta uno spazio fuori posto, che si trova a competere con gente che riempie senza permesso ogni angolo vuoto visibile dalla strada.

E penso a tutte le persone che dovrebbero controllare che questo non avvenga, per non mortificare chi paga e fa le cose in regola, che passano tutti i giorni per la strada e vedono quello che vedo io.

E penso a tutti gli stratagemmi utilizzati per evitare le multe che ne dovrebbero conseguire, che mortificano anche il lavoro di chi dovrebbe controllare.

E penso che il piccolo imprenditore prima o poi si stuferà di fare le cose a modo, perché tanto in fondo le cose girano in un altro verso.

E penso che questo sia un piccolo ma fondamentale passo verso un modo di concepire le regole che poi, una volta diventato la norma, porta alle discariche abusive, all’inquinamento di quello che mangiamo e respiriamo, allo sfruttamento di tutti gli esseri viventi solo perché è la strada più breve per arrivare al proprio obiettivo.

Il presidente dei Verdi ricoverato d’urgenza

Roma, 01 MAR (Velino) – Il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che da 33 giorni e’ in sciopero della fame contro la censura sui temi ambientali da parte dei programmi televisivi e contro la violazione del pluralismo politico e’ stato ricoverato d’urgenza in un ospedale del litorale romano. Le condizioni fisiche del leader dei Verdi che da oltre un mese non si nutre e che ha perso oltre 15 chili, dall’inizio della protesta, sono fortemente peggiorate a causa di problemi renali. Proprio i problemi renali e la presenza di sangue nelle urine hanno spinto i sanitari che seguono Bonelli a disporre un ricovero immediato. Lo rende noto un comunicato dell’Ufficio stampa della Federazione dei
Verdi. (com/gda)

Io non ti vedo

Come tutti gli anni in questo periodo assistiamo al tentativo di montare polemiche su San Remo, che cercano di donare un minimo interesse all’evento.
Così quest’anno è il turno del Principe che canta, di Carla Bruni che va e non va più, di quello che fumano o sniffano i cantanti, e così via.
Una valanga di stronzate.

The Show Must Go On.

Nel frattempo c’è un uomo che da più di una settimana fa lo sciopero della fame contro l’oscuramento dei problemi ambientali dai media, e nessuno lo sa.
Nessuno viene messo in condizione di sapere che stanno introducendo gli OGM in Italia. Nessuno ha saputo cosa stanno combinando sul nucleare.

The show must go on, yeah

Il giudice sotto il mirino

Mediaset ha iniziato l’attacco al giudice che ha emesso la sentenza che la obbliga al risarcimento nei confronti della CIR. L’accusa di essere stato promosso dopo questa decisione è infondata, perché presa PRIMA da una commissione presieduta dall’esponente del centrodestra Michele Saponara, di Forza Italia e già sottosegretario di Stato nei due primi governi Berlusconi.

Se davvero la promozione e la sentenza fossero legate, allora potremmo pensare che la commissione abbia cercato di “corrompere” ex ante il giudice che la doveva emettere.

Canale 5 lo ho pedinato cercando qualche ombra nella sua vita privata e lo ha accusato di essere “stravagante”, non avendo trovato nulla.
Le sue stravaganze si limitano ad un paio di calzini azzurri (che equiparate alla vita privata di qualsiasi persona normale fanno sorridere).

Oggi sappiamo che chi prende una qualsiasi decisione, personale o professionale, che intacchi gli interessi del nostro premier non può più scegliere nemmeno il suo colore dei calzini.

Anche se questo gli viene impedito con una gogna mediatica invece che con minacce fisiche, sempre di un regime si tratta.
Un regime più moderno, che non ha bisogno nemmeno più di tanta violenza.

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