Morti bianche

Il numero dei reati, le notizie e la percezione della gente

Se facessimo un sondaggio sono convinto che la quasi totalità delle persone ammetterebbe che oggi ci sono più reati rispetto al 2005. Qualcuno ha fatto uno studio che lo ha confermato.
La cosa interessante è che da questo grafico si nota la curva rossa, delle notizie sui reati, in aumento (con un bel picco in occasione della campagna elettorale delle politiche del 2008) mentre la curva azzura, dei reati, sostanzialmente stabile.
La percezione della gente, in giallo, in aumento a seguito delle campagne mediatiche.

Quindi non è assolutamente vero che i reati sono in aumento. Al contrario appare evidente che le notizie seguono o facilitano il dibattito politico di chi sfrutta questi temi per creare paura nelle persone.

Non penso che sia frutto di un complotto, quanto piuttosto un insieme di fattori che prendono il via dal concentrato di potere sulle televisioni, alle quali segue l’onda di tutto il resto della comunicazione. Un po’ come avvenne per i morsi dei cani che sembravano diventati l’unico problema nazionale, o le morti bianche, che appaiono sparite ma che purtroppo sono ad oggi una triste costante.

Ogni tanto, però, dovremmo guardare qualche dato e riportare l’attenzione sulle vere cose da fare – con dati oggettivi alla mano – per risolvere i problemi, fuori dalle campagne elettorali e dagli spot che muovono le urne.

I morti sul lavoro superano gli omicidi: però mettiamo l’esercito nelle Piazze

Secondo il rapporto del Censis 2007 i morti sul lavoro in Italia hanno superato il numero di omicidi, che sono circa la metà.
Gli omicidi sono in netto calo: nel 1995 erano 1042, nel 2007 663.
Superiamo in morti bianche anche paesi più popolosi d’Europa, e deteniamo pure il primato delle morti sulla strada, per il quale possiamo fregiarci del titolo di paese nel quale è più pericoloso viaggiare in auto.

Però mettiamo l’esercito nelle piazze, non sulle strade e nei cantieri.

Le morti bianche sono un’emergenza da anni

In questi giorni a causa del tremendo incidente di Torino si è tornati a parlare di morti sul lavoro. L’interesse dell’opinione pubblica sul tema spinge i quotidiani a fare l’elenco dei morti ogni giorno, come se si trattasse di una nuova emergenza.

In realtà purtroppo è tutt’altro che nuova: la media dei caduti sul lavoro tra il 2003 ed il 2005 è di 1328, poco meno di 4,5 al giorno, e nel 2006 sono stati 1280. Questi sono i dati ufficiali, ai quali andrebbero aggiunti i dati dei lavoratori in nero che raramente riescono ad essere conteggiati.

E’ necessario mettere mano a questa guerra immediatamente, prima che i media smettano di prestare attenzione al tema.

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