Nucleare

Aggiornamento ordine del giorno sul nucleare

La versione presentata contiene delle piccole modifiche rispetto alla bozza che ho pubblicato ieri. Allego qui la versione definitiva, che ho inserito anche sul mio wiki e su Baseverde.org. 

ORDINE DEL GIORNO

NO ALL’ENERGIA NUCLEARE

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FORLI’

PREMESSO

  • Che Nella notte fra il 25 e il 26 aprile 1986 avvenne il più grande disastro nucleare civile della storia, di cui oggi ricorre la triste ricorrenza ventennale;
  • Che a vent’anni dal disastro di Chernobyl i danni alle persone ed all’ambiente sono ancora difficili da calcolare, a causa della mancanza di studi seri che diano una stima a lungo termine; Che solo i morti di tumore secondo il Centro internazionale della ricerca sul cancro sono stati ad oggi sedicimila, cifra secondo alcune organizzazioni internazionali sottostimata e destinata purtroppo a crescere con gli anni;
  • Che i danni delle radiazioni scaturite dall’esplosione di Chernobyl si ripercuoteranno ancora per decenni, ripresentando modificazioni genetiche per intere generazioni di persone a contatto con le zone contaminate;
  • Che lo sfruttamento dell’energia nucleare soffre dello stesso problema di approvvigionamento delle risorse necessarie, alla stessa stregua dell’uso dei combustibili fossili, che viene stimato in circa 50 anni a condizione che le richieste annuali non aumentino; Di conseguenza, considerate le scorte disponibili, l’energia nucleare ha meno futuro dell’uso del gas naturale;
  • Che il costo dell’energia nucleare è elevatissimo, considerati i tempi di realizzazione delle centrali e le spese per la difesa militare di questi obiettivi sensibili;
  • Che ad oggi non esiste una soluzione concreta per la gestione delle scorie, che presentano gravissimi rischi, altissimi costi ed un enorme potenziale di business per la criminalità organizzata;

CONSIDERATO

  • Che l’Italia ha deciso già nel 1987, tramite tre referendum abrogativi, di abbandonare l’uso dell’energia nucleare, di chiudere le centrali esistenti e di vietare all’ENEL la partecipazione alla realizzazione di impianti termonucleari all’estero;

CHIEDE

  • Alla Commissione Europea, che nel ventesimo anniversario dell’incidente di Chernobyl si aumenti l’impegno della comunità internazionale per identificare e monitorare gli effetti a lungo termine del disastro nucleare, ed alleviare la sofferenza di milioni di persone;
  • Al nuovo Governo Italiano di opporre all’idea di un ripristino dei programmi sul nucleare un forte impegno sul fronte del miglioramento dell’efficienza energetica del nostro paese ed allo sfruttamento delle energie rinnovabili in linea con le normative dell’Unione Europea in materia;

IMPEGNA

  • La Giunta Comunale ed il Sindaco ad attuare provvedimenti straordinari ed azioni strutturali per migliorare l’efficienza energetica degli edifici di proprietà del Comune, proponendo investimenti finanziati anche attraverso le ESCO che permettano di diminuire quantità e costi energetici, assieme alla dipendenza dalla fornitura estera di combustibili fossili;

Nucleare, idrogeno e superficialità

Leggo sulla stampa del 26 Aprile, al 20° anniversario della strage di Chernobyl, una dichiarazione di Zanniboni, ex Sindaco di Forlì, riguardo l’eventualità di riprendere i programmi nucleari e di affiancarvi l’idrogeno come fonte di energia. Si capisce, da queste poche righe, quale sia la formazione e la disinformazione diffusa su un problema così importante come l’energia. L’idrogeno non è una fonte di energia, ma un vettore: come dire che le pile stilo che mettiamo dentro le radio portatili producono energia e non la trasportano solamente, come invece avviene.

Sul nucleare, poi, la disinformazione è ancora maggiore: i dati sui morti causati dal disastro di Chernobyl, ad esempio, sono fonte di forti contestazioni che vedono contrapporsi importanti organizzazioni internazionali, divise tra gli ecologisti supportati da studi scientifici indipendenti ed i nuclearisti che tolgono dal bilancio decine di migliaia di vittime per farlo apparire meno pesante.
Pochi sanno che anche per il nucleare le forniture di materia prima non sono infinite: anche senza un aumento delle centrali, presto per mancanza di Uranio quelle esistenti saranno costrette a fermarsi, ed il suo prezzo è in continua ascesa.

Anche per queste considerazioni il programma dell’Unione esclude fermamente una ripresa del nucleare, sottolineando allo stesso tempo la necessità di migliorare la sicurezza per quanto riguarda le scorie già presenti nel territorio italiano.
Sarà meglio, per il bene di tutti, iniziare a pensare che la vera soluzione al problema energetico è l’aumento dell’efficienza degli utilizzi civili ed industriali e la conseguente riduzione dei consumi, che rappresenta il maggior investimento in termini di costi/benefici.

Contemporaneamente è necessario investire da subito sulle energie rinnovabili vere, per cercare di diminuire l’impatto sul territorio e la nostra dipendenza da fonti di energia dall’estero.

Abbiamo un grosso margine di miglioramento, iniziamo a discutere seriamente del problema ed avremo già fatto un passo importante. A meno che non si intenda ignorare il problema e demandare ad altri, magari gli stessi che ci spediscono le bollette a casa, ogni possibile soluzione.

Ordine del giorno su nucleare e Chernobyl

Oggi in Consiglio proverò a presentare un ordine del giorno su  e sullo sfruttamento dell’energia nucleare. Visti i tempi stretti, pubblico una bozza e vi chiedo di leggerla e commentarla, in modo tale da apportare eventuali modifiche prima della sua presentazione o prima della sua approvazione.

<!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } H1 { margin-top: 0cm; margin-bottom: 0cm; text-align: center } H1.western { font-family: "Nimbus Roman No9 L", serif; font-size: 12pt } H1.cjk { font-family: "Andale Sans UI"; font-size: 12pt } H1.ctl { font-family: "Tahoma"; font-size: 10pt } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p><h1 /><h1 align="center">ORDINE DEL GIORNO</h1><p align="center"><strong>NO ALL’ENERGIA NUCLEARE</strong></p><p align="justify"><p align="center"><strong>PREMESSO</strong></p><p align="center"><ul><li><p align="justify">Che Nella notte fra il 25 e il 26 aprile 1986 avvenne il più grande disastro nucleare civile della storia, di cui oggi ricorre la triste ricorrenza ventennale;</p></li><li><p align="justify">Che a vent’anni dal disastro di Chernobyl i danni alle persone ed all’ambiente sono ancora difficili da calcolare, a causa della mancanza di studi seri che diano una stima a lungo termine; Che solo i morti di tumore secondo il Centro internazionale della ricerca sul cancro sono stati ad oggi sedicimila, cifra secondo alcune organizzazioni internazionali sottostimata e destinata purtroppo a crescere con gli anni;</p></li><li><p align="justify">Che i danni delle radiazioni scaturite dall’esplosione di Chernobyl si ripercuoteranno ancora per decenni, ripresentando modificazioni genetiche per intere generazioni di persone a contatto con le zone contaminate;</p></li></ul><ul><li><p align="justify">Che lo sfruttamento dell’energia nucleare soffre dello stesso problema di approvvigionamento delle risorse necessarie, alla stessa stregua dell’uso dei combustibili fossili, che viene stimato in circa 50 anni a condizione che le richieste annuali non aumentino; Di conseguenza, considerate le scorte disponibili, l’energia nucleare ha meno futuro dell’uso del gas naturale;</p></li><li><p align="justify">Che il costo dell’energia nucleare è elevatissimo, considerati i tempi di realizzazione delle centrali e le spese per la difesa militare di questi obiettivi sensibili;</p></li><li><p align="justify">Che ad oggi non esiste una soluzione concreta per la gestione delle scorie, che presentano gravissimi rischi, altissimi costi ed un enorme potenziale di business per la criminalità organizzata;</p></li></ul><p align="center"><strong>CONSIDERATO</strong></p><ul><li><p align="justify">Che l’Italia ha deciso già nel 1987, tramite tre referendum abrogativi, di abbandonare l’uso dell’energia nucleare, di chiudere le centrali esistenti e di vietare all’ENEL la partecipazione alla realizzazione di impianti termonucleari all’estero;</p></li><li><p align="justify">Che i tempi per un eventuale ripristino dell’utilizzo di questa forma di produzione di energia sono superiori ai dieci anni, e che questa condizione tecnica chiude ogni possibilità di sfruttamento del nucleare come soluzione agli attuali problemi di approvvigionamento di energia;</p></li><li><p align="justify">Che il programma elettorale dell’Unione per le politiche del 2006 conteneva una chiara e netta posizione contraria alla ripresa del programma nucleare in Italia;</p></li><li><p align="justify">Che l’attuale crisi politica iraniana è incentrata sulla necessità di arricchimento dell’uranio a fini energetici, considerata l’impossibilità di scollegare questo utilizzo da quello con fini militari;</p></li><li><p align="justify">Che una delle conseguenze dell’arricchimento dell’uranio è la sovraproduzione di uranio impoverito, sfruttato solamente a fini bellici e causa di contaminazioni letali nelle zone di utilizzo;</p><p align="justify"></li></ul><p align="center"><strong></strong><strong>CHIEDE</strong></p><ul><li>Alla Commissione Europea, che nel ventesimo anniversario dell’incidente di Chernobyl si aumenti l’impegno della comunità internazionale per identificare e monitorare gli effetti a lungo termine del disastro nucleare, ed alleviare la sofferenza di milioni di persone;</li><li>Al nuovo Governo Italiano di opporre all’idea di un ripristino dei programmi sul nucleare un forte impegno sul fronte del miglioramento dell’efficienza energetica del nostro paese ed allo sfruttamento delle energie veramente rinnovabili, escludendo quindi i rifiuti;</li></ul><ul><p align="left"></ul><p align="center"><strong></strong><strong>IMPEGNA</strong></p><ul><li><p align="left">La Giunta Comunale ed il Sindaco ad attuare provvedimenti straordinari ed azioni strutturali per migliorare l’efficienza energetica degli edifici di proprietà del Comune, proponendo investimenti finanziati anche attraverso le ESCO che permettano di diminuire quantità e costi energetici, assieme alla dipendenza dalla fornitura estera di combustibili fossili;</p><p align="left"></li></ul><p align="left"><p align="left"><p align="left">Alessandro Ronchi</p></div><!-- .zak-entry-summary --></article><!-- #post-687 --><article id="post-679" class="zak-style-1 post-679 post type-post status-publish format-standard hentry category-forli tag-energia tag-nucleare zak-post"><div class="zak-post-content"><header class="zak-entry-header"><h2 class="entry-title"><a href="https://alessandroronchi.net/2006/26-aprile-1986-26-aprile-2006-ventesimo-anniversario-del-tragico-disastro-nucleare-di-chernobyl/" rel="bookmark">26 aprile 1986 – 26 aprile 2006: Ventesimo anniversario del tragico disastro nucleare di Chernobyl</a></h2></header> <!-- .zak-entry-header --><div class="zak-entry-meta"> <span class="zak-byline"> Di <span class="author vcard"><a class="url fn n" href="https://alessandroronchi.net/author/aronchi/">Alessandro Ronchi</a></span></span><span class="zak-posted-on">Pubblicato il <a href="https://alessandroronchi.net/2006/26-aprile-1986-26-aprile-2006-ventesimo-anniversario-del-tragico-disastro-nucleare-di-chernobyl/" rel="bookmark"><time class="entry-date published updated" datetime="2006-04-24T21:54:18+01:00">24/04/2006</time></a></span><span class="zak-cat-links">Pubblicato in:<a href="https://alessandroronchi.net/cat/forli/" rel="category tag">Forlì</a></span><span class="zak-tags-links">Taggato <a href="https://alessandroronchi.net/tag/energia/" rel="tag">Energia</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/nucleare/" rel="tag">Nucleare</a></span></div> <!-- .zak-entry-meta --><div class="zak-entry-summary"><p>Cesena – mercoledì 26 aprile 2006: Piazza del Popolo angolo via Zefferino Re<br /> dalle ore 10 alle ore 12<br /> Tavolo di informazione dei Verdi sui rischi nucleari e sulle conseguenze disastrose dell’uso di energia nucleare – Proposte dei Verdi: politiche di risparmio energetico e incentivi per le energie rinnovabili e sostenibili.</p><p>Un nuovo rapporto di Greenpeace (versione integrale in inglese -sintesi in italiano), con il contributo di 52 scienziati di tutto il mondo, rivela che le valutazioni ufficiali dell’impatto sulla salute della catastrofe di Chernobyl sono state largamente sottostimate dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea).</p><p>Sebbene permangano grandi incertezze sulle conseguenze globali di Chernobyl, l’Accademia delle Scienze russa stima che i tumori attribuibili a Chernobyl in Bielorussia (sul territorio della quale all’epoca dell’incidente si riversò la maggior parte del fall out radioattivo proveniente dalla centrale ucraina) siano circa 270 mila, di cui 93 mila fatali.</p><p>Anche i Verdi al Parlamento europeo contestano i dati dell’Aiea e chiedono alla Commissione un’indagine su tutta Europa. “I dati diffusi dall’Aiea sottostimano le reali conseguenze del fall out nucleare e la Commissione europea deve presentare un bilancio preciso dei danni provocati in tutta Europa dall’esplosione nel reattore 4 della centrale nucleare ucraina. A vent’anni di distanza non possiamo voltare pagina”, ha detto l’europarlamentare verde tedesca Rebecca Harms, che con altri 12 parlamentari del suo gruppo, fra i quali Monica Frassoni, ha rivolto una serie di domande alla Commissione Ue.</p><p>Gli eurodeputati Verdi, presentando gli studi dei professori Ian Fairlie e David Sumner, che sostanzialmente giungono alle stesse conclusioni di quello di Greenpeace, chiedono alla Commissione un’indagine ”esaustiva e realistica” da opporre a quelle di Aiea e dell’industria nucleare che “non smettono di minimizzare sistematicamente le conseguenze dell’incidente del 1986”.</p><p>Tornando al rapporto degli ambientalisti, le conclusioni sono che sulla base dei dati demografici negli ultimi 15 anni circa 60 mila casi di morte in più si sono registrati in Russia e che le stime della mortalità totale in Bielorussia e Ucraina possono raggiungere altri 140 mila casi. Nel complesso quindi si tratta di un aumento di tumori mortali fino a 200 mila casi, registrati tra il 1990 e il 2004. Queste valutazioni contrastano con quelle del Forum Chernobyl dell’Aiea che prevede appena quattromila morti attribuibili all’incidente.</p><p>Il rapporto di Greenpeace illustra anche nel dettaglio il forte aumento delle malattie non tumorali, di cui le statistiche dell’Aiea non parlano mai. Per l’Agenzia sono stati quattromila i morti, senza specificare che questi si riferiscono al solo gruppo di 600 mila persone (i cosiddetti “liquidatori” e le persone rilocate dopo l’incidente), mentre l’impatto dell’incidente ha coinvolto con il suo fall-out circa 2 miliardi di persone.</p><p>“E’ sconfortante che l’Aiea stia sminuendo l’impatto del più grave incidente nucleare della storia” afferma Pippo Onufrio, direttore campagne di Greenpeace. “Negare le implicazioni reali non è solo un insulto per le vittime ma porta anche a raccomandazioni pericolose, a rilocare le persone nelle aree contaminate; l’Aiea non può rimanere il controllore globale del nucleare se non ammette almeno che l’energia nucleare è responsabile di quelle vite segnate per sempre”.</p></div><!-- .zak-entry-summary --></article><!-- #post-679 --><article id="post-1002" class="zak-style-1 post-1002 post type-post status-publish format-standard hentry category-ambiente tag-349 tag-1627 tag-abbattimento tag-ambiente tag-amministrative tag-ansa tag-aria tag-art tag-arte tag-aspo tag-aumento tag-auto tag-base tag-biomasse tag-calo tag-cani tag-centrale tag-centrali tag-centro tag-cip-6 tag-comuni tag-consiglio tag-consumi tag-coop tag-corsa tag-crescita tag-diffusi tag-diretta tag-elettrica tag-emissioni tag-energia tag-energie tag-energie-rinnovabili tag-etica tag-euro tag-europa tag-fini tag-fonti-rinnovabili tag-foto tag-g8 tag-gas tag-gas-serra tag-genova tag-giugno tag-go tag-impianti-eolici tag-incentivi tag-installazione tag-italia tag-lav tag-lavoro tag-lazio tag-lega tag-leggi tag-lotta tag-ma-anche tag-media tag-mercato tag-ministero tag-ministri tag-ministro tag-misure tag-miz tag-mostra tag-mozione tag-nato tag-nazionale tag-nucleare tag-obiettivi tag-offerta tag-oro tag-parlamento tag-paz tag-persone tag-petrolio tag-politiche tag-poverta tag-produzione tag-produzione-di-energia tag-progetti tag-promo tag-protocollo-di-kyoto tag-quota tag-regime tag-rete tag-reti tag-ricerca 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datetime="2003-08-22T13:17:07+01:00">22/08/2003</time></a></span><span class="zak-cat-links">Pubblicato in:<a href="https://alessandroronchi.net/cat/ambiente/" rel="category tag">Ambiente</a></span><span class="zak-tags-links">Taggato <a href="https://alessandroronchi.net/tag/2008/" rel="tag">2008</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/2010/" rel="tag">2010</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/abbattimento/" rel="tag">abbattimento</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/ambiente/" rel="tag">Ambiente</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/amministrative/" rel="tag">amministrative</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/ansa/" rel="tag">ANSA</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/aria/" rel="tag">Aria</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/art/" rel="tag">Art</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/arte/" rel="tag">Arte</a>, <a href="https://alessandroronchi.net/tag/aspo/" rel="tag">ASPO</a>, <a 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A Sacramento in California, imprese costruttrici e industrie di produzione di energia stanno costruendo interi quartieri serviti da sistemi fotovoltaici. Tra 5 anni negli USA anche singole abitazioni potranno essere riscaldate, refrigerate e illuminate con l’applicazione di un nuovo sistema solare termico che combina il ciclo del vapore, utilizzato nelle grandi centrali elettriche, con il ciclo di assorbimento e refrigerazione, utilizzato nei grandi impianti di refrigerazione. Il sistema ha una potenza di 5 kW ed e’ in grado di ottimizzare il ciclo in base alla domanda di calore, freddo ed elettricita’ raggiungendo standard elevatissimi di efficienza e una riduzione dei costi della meta’ anche rispetto agli impianti solari termoelettrici. In Australia dal 1987, si svolge la World Solar Challange, una gara internazionale di auto solari, che ogni anno registra la partecipazione di nuovi prototipi. Si tratta solo di alcuni esempi delle innumerevoli applicazioni delle energie rinnovabili che non rappresentano soltanto la componente piu’ sostenibile ed inesauribile del sistema energetico, ma anche un motore di crescita sociale e di lotta alla povertà. Entro il 2010 le energie rinnovabili potrebbero rispondere alla domanda di energia di un miliardo di persone, meta di quelle che oggi non hanno accesso all elettricita , 800 milioni delle quali vivono in paesi in via di sviluppo. Il Vertice di Johannesburg ha lanciato un appello ai paesi industrializzati perché si impegnino nel ”diversificare l’offerta di energia ed incrementare la quota delle fonti rinnovabili per aumentarne il contributo sull’offerta energetica globale, rimuovendo le distorsioni del mercato, prendendo in considerazione la ristrutturazione della tassazione ed eliminando progressivamente i sussidi per le fonti dannosi”. Non si tratta di una sollecitazione inutile: le fonti convenzionali (fossili e nucleare) ricevono oggi sussidi annuali, a livello mondiale, per oltre 300 miliardi di dollari, che potrebbero invece alimentare la ricerca applicata e la diffusione di energie pulite. Ma anche i governi dei paesi industrializzati, allarmati dalle previsioni di un aumento della domanda globale di energia, che tra il 2000 e il 2030 subira un incremento di oltre il 60 per cento, la cui risposta sara affidata in larga parte ai combustibili fossili. Nel 2001 l UE ha emanato una direttiva, la 2001/77/CE del Parlamento e del Consiglio relativa alla promozione dell energia prodotta da fonti rinnovabili. Il provvedimento impone agli Stati membri, gli attuali quindici ma anche a quelli in via di adesione, di intraprendere le misure necessarie per raggiungere entro il 2010 una quota del 12% di produzione da fonti rinnovabili. Ambiente: Energie rinnovabili. Italia in campo per fonti piu verdi Il nostro Paese con la legge 1 giugno 2001 di ratifica e esecuzione del Protocollo di Kyoto dispone di individuare le politiche nazionali che consentano di conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni anche attraverso il miglioramento dell efficienza energetica e un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili. Il provvedimento indica come priorita l accelerazione delle iniziative di ricerca e sperimentazione per l introduzione dell idrogeno come combustibile nei sistemi energetici e di trasporto, per la realizzazione di impianti di produzione di energia con biomasse e per l utilizzazione del solare termico, di impianti eolici e fotovoltaici e per la produzione di energia dal combustibile generato dai rifiuti solidi urbani. Anche la delibera CIPE che rivede le linee guida per la nazionali per riduzione delle emissioni, prevede che per il periodo 2008-2012 il contributo all abbattimento dei gas serra derivante dalle rinnovabili salga fino a 75TWh, in linea quindi con gli obiettivi comunitari. Nel 2001 il fabbisogno interno lordo di elettricita (consumi finali e perdite) e stato di 305 TWh, ma si prevede un incremento del 2% circa l anno. Le rinnovabili costituiscono quindi un alternativa indispensabile per rispondere all aumento della domanda e per ridurre la dipendenza dalle fonti e dagli approvvigionamenti tradizionali, petrolio e fossili. Una circolare del Ministro delle Attivita Produttive ha recentemente proposto obiettivi indicativi nazionali di consumo di elettricita prodotta da fonti rinnovabili per il periodo 2003-2012. ma come raggiungerli? Alcune misure sono gia state adottate: si tratta di quelle di attuazione del piano energetico 1988, delle leggi 9/91 e 10/91, del provvedimento CIP 6/92 che ha dato impulso alla diffusione delle rinnovabili e dal quale trae origine il sistema dei certificati verdi, ma soprattutto delle disposizioni in materia di ristrutturazione del sistema e del mercato energetico. Altre misure gia adottate, ma che richiedono perfezionamenti, concernono il quadro complesso delle competenze e delle procedure autorizzative, anche in relazione al potenziamento dei compiti e dei poteri delle Regioni. Un altro problema centrale e rappresentato dalla regolamentazione degli obblighi di collegamento alla rete, che ha subito un accelerazione grazie alla delibera n.50/02 dell Autorita per l energia elettrica e il gas con la quale e stata avviata una ridefinitone delle procedure sia per gli utenti che per gli impianti. Ma altre misure verranno prese al più presto. Entro settembre dovranno essere emanati i decreti di attuazione della Comunitaria 2001, per individuare gli obiettivi futuri di consumo di elettricita da fonti rinnovabili, imponendo l approvvigionamento sul territorio nazionale o da paesi che abbiano adottato politiche analoghe a quelle nazionali.<br /> Un provvedimento attuativo dovra garantire che i regimi di sostegno siano compatibili con le regole di mercato , favorendo la competitività e i vantaggi delle energie pulite, anche mediante la semplificazione delle procedure amministrative. Il provvedimento includera anche i rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle rinnovabili. Ambiente: Energie rinnovabili. Facciamole costare meno L impegno a promuovere energie sostenibili e inesauribili con il target del 12% entro il 2010, e stato riconfermato dai ministri europei dell Ambiente e dell Energia riunitisi la settimana scorsa per un consiglio informale che ha voluto mettere le basi per un modello europeo di integrazione tra politiche energetiche e ambientali. Il confronto e proseguito idealmente sul filone avviato dal lavoro svolto dalla task force istituita dal G8 di Okinawa del 2000 e concluso al G8 di Genova, mirato proprio a identificare azioni e misure per incoraggiare e promuovere l uso delle rinnovabili. La task force nel suo rapporto finale stilato dai due presidenti, un italiano, il Direttore Genrale del Ministero dell Ambiente Corrado Clini e l inglese Mark Mody Stuart, presidente della Shell, aveva offerto alcune indicazioni di massima per aprire il mercato delle rinnovabili, rimuovendo gli ostacoli che ne impediscono la diffusione e la competitivita rispetto alle fonti tradizionali. E vero infatti che il costo delle energie rinnovabili tende a diminuire con l aumento dei volumi, ma nella maggior parte dei casi non e’ ancora direttamente competitivo con le alternative convenzionali, soprattutto a causa dei costi elevati di installazione di reti ad hoc e per la conversione delle strutture già esistenti. Secondo il rapporto , che e stato fatto proprio dai rappresentanti dei Grandi nel G8, i paesi industrializzati dovranno destinare maggiori risorse ai trust fund delle agenzie finanziarie internazionali, per realizzare progetti provenienti dal settore privato. Nel lungo periodo le industrie dovranno essere incoraggiate ad assumere impegni volontari per procurare e utilizzare le energie rinnovabili. Le agenzie bilaterali e multilaterali dovrebbero promuovere le rinnovabili nei progetti di sviluppo, quando il loro uso costituisca l’opzione a minor costo, sulla base dell’analisi del ciclo di vita. E dal canto loro i governi dovrebbero adeguare le loro politiche alle disponibilita dei consumatori a sostenere i costi per l’utilizzo delle fonti rinnovabili, utilizzando i meccanismi di mercato nazionali: agevolazioni, incentivi e quote pre-determinate nel portafoglio dell’energia. I paesi industrializzati, e l’Europa in prima fila attraverso i suoi Programmi per l Ambiente e per la Ricerca e lo Sviluppo, devono dare maggiore sostegno alla sperimentazione e all’applicazione di tecnologie di sfruttamento delle rinnovabili favorendone il trasferimento nei paesi in via di sviluppo. Una condizione essenziale per l’ampliamento del mercato del settore delle energie pulite infatti consiste nella cooperazione ambientale, prendendo come modello l attivita della GEF, Global Environment Facility, della Banca Mondiale, dell’United Nations Development Program e di numerosi donatori bilaterali e privati, a dimostrazione che investire nello sviluppo sostenibile rappresenta un opportunita di crescita e di profitto.(ANSA).</p></blockquote></div><!-- .zak-entry-summary --></article><!-- #post-1002 --></div> <!-- /.zak-posts --><nav class="navigation posts-navigation" aria-label="Articoli"><h2 class="screen-reader-text">Navigazione articoli</h2><div class="nav-links"><div class="nav-next"><a href="https://alessandroronchi.net/tag/nucleare/page/8/" >Articoli seguenti</a></div></div></nav></main> <!-- /.zak-primary --><aside id="zak-secondary" class="zak-secondary "><section id="email-subscribers-form-5" class="widget widget_email-subscribers-form"><h2 class="widget-title s"> 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