open source

Beppe Grillo ha aperto un suo blog

Progetto SmileAnche Beppe Grillo ha aperto un suo blog, dove inserisce (immagino non in prima persona) spunti di riflessione su politica ed ecologia, alla sua maniera.
Interessante la segnalazione dell’auto che consuma 3 litri di benzina ogni 100 km, una Twingo modificata che fa esattamente il doppio dei chilometri con lo stesso carburante rispetto a quella originale.
Un’idea finanziata e sponsorizzata da Greenpeace.
Oltre a questo è interessante vedere che anche lui utilizza una licenza Creative Commons per la distribuzione del materiale pubblicato sul suo blog/sito, proibendo ogni lavoro derivato (l’esatto contrario della licenza Open Source).

Che cos’è il software libero

Il software libero (a volte chiamato con il termine inglese Open Source, anche se non sono esattamente sinonimi) è una novità nel campo dello sviluppo dei programmi per computer e del lavoro nel campo della produzione di beni immateriali. Una novità che viene introdotta gradualmente nelle aziende e nelle amministrazioni d’Italia e del Mondo già da qualche anno, ma che solo ultimamente sta riscuotendo la giusta attenzione anche dai non addetti ai lavori.
L’innovazione che porta deriva dalla licenza d’uso che accompagna qualsiasi applicativo che possa definirsi software libero, la General Public License (GPL). Questa licenza d’uso permette la copia e la distribuzione dei sorgenti del programma, che sono il “metodo” con il quale il programma è ottenuto.

Da questa licenza derivano queste immediate conseguenze:
1.Chiunque può modificare un software esistente distribuito con la licenza GPL, e ridistribuirlo anche a pagamento, purché fornisca a sua volta i sorgenti del suo lavoro
2.Chiunque può ridistribuire il software, sia gratuitamente che a pagamento, anche se non ne detiene il Copyright. Il cliente, pertanto, può diventare a sua volta produttore e rivenditore.
Tutto questo, che all’apparenza può sembrare uno svantaggio per lo sviluppatore, che di fatto “dona” il suo lavoro e ne permette la distribuzione gratuita, porta al proprietario del software diversi vantaggi:
1.L’aiuto di altre persone, che avendo a disposizione i sorgenti modificano, aggiornano e migliorano il prodotto iniziale. Queste modifiche sono obbligatoriamente rilasciate con la stessa licenza del prodotto iniziale, ed il primo programmatore gode di tutte le successive modifiche da parte di altri, gratuitamente. Il software ha così uno sviluppo “comunitario”: tutti lavorano assieme per migliorare e creare qualcosa di nuovo.
2.L’avere a disposizione il sorgente porta maggiore sicurezza, perché i problemi sono riconosciuti molto più velocemente. Spesso, quindi, il software libero è più sicuro di quello proprietario (questo termine indica tutto il software non libero).
Dalle “Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell’ Informazione nella legislatura”:

« I prodotti open source (per caratteristiche intrinseche derivanti dalle stesse modalità di sviluppo e di evoluzione) determinano vantaggi in termini di: contenimento dei prezzi, trasparenza (e quindi sicurezza) , non dipendenza da un singolo fornitore, elevata riusabilità , accessibilità per le piccole realtà di sviluppo (economie locali) .» (1)

L’esempio più famoso di software libero è il sistema operativo Linux, che sta raggiungendo sempre maggiore successo in tutto il mondo. Molte nazioni, nel mondo, stanno programmando il passaggio negli uffici da sistemi Windows a Linux, grazie ai numerosi vantaggi che esso porta.

Grandi aziende multinazionali come IBM, SUN, APPLE, HP e altre ancora stanno investendo milioni di dollari in tecnologie basate sul software libero, consapevoli del ritorno economico in termini di vendita dell’hardware e dei servizi che ne derivano.

Moltissime piccole e medie aziende e cooperative sono nate per vendere servizi e personalizzazioni basate sul software libero. Grazie alla disponibilità dei sorgenti chiunque può basare il proprio business ed offrire servizi, anche in competizione con le grosse multinazionali, che non riescono a coprire tutte le esigenze a basso livello. Questo aspetto positivo è un grosso vantaggio per l’economia locale e le piccole e medie aziende di una realtà provinciale: grazie alla domanda di software libero, si favorisce la nascita di un’offerta locale che sposta completamente il ruolo dei consulenti informatici da semplici rivenditori di prodotti esteri a produttori essi stessi di soluzioni. Soluzioni informatiche che forniscono un grado di soddisfazione del cliente maggiore, grazie all’estrema flessibilità ed adattabilità, nonché vicinanza anche geografica con la domanda. La scelta dell’uso e di acquisto di software libero, quindi, è anche una scelta che favorisce un’economia locale rispetto all’importazione, con una conseguente diminuzione dei costi.
Se da un lato le soluzioni Open Source valorizzano il lavoro locale, dall’altro la possibilità di trasferire i beni immateriali prodotti da una parte all’altra del mondo con spese molto inferiori al valore tramite le reti informatiche rende possibile uno scambio di conoscenze e di lavoro veramente globale. Il lavoro prodotto è di proprietà di tutti, le competenze di ognuno sono a disposizione per risolvere nuovi problemi e necessità. Il business delle aziende legate a questi sistemi, quindi, si sposta dalla vendita di un prodotto all’assistenza per le eventuali personalizzazioni. Un modo diverso di pensare al lavoro che mette sullo stesso piano di fronte al cliente multinazionali del software e liberi professionisti che lavorano come singoli consulenti.

Il software libero viene fornito senza costi di licenza, ed il costo totale di un laboratorio o di un ufficio amministrativo con utilizzo di software libero è di gran lunga minore se confrontato con l’utilizzo di software proprietario. Molto semplicemente, moltissime aziende stanno introducendo Openoffice.org∞ al posto del più costoso Microsoft Office.

Il passaggio può essere svolto anche in maniera graduale, grazie all’interoperabilità delle soluzioni open source.

Una realtà che preveda l’utilizzo di software libero non dipende da un solo fornitore, ed è libera di scegliere l’offerta migliore in ogni occasione. Attualmente accade il contrario, ed i fornitori tendono a legare le aziende ai loro programmi, impedendone l’abbandono ed aumentandone spesso i costi.
Per chi volesse utilizzare software libero, può rivolgersi all’associazione culturale FOLUG (http://www.folug.org) che aiuta gratuitamente gli interessati ad avvicinarsi alle risorse disponibili e riunisce tra i soci molti dei professionisti che lavorano con il software libero tutti i giorni.

E’ uscito wordpress 1.2.1

WordPress, il software open source che gestisce anche questo blog, è stato aggiornato ed è disponibile una nuova versione (1.2.1). Per conoscere i dettagli di questo aggiornamento, potete andare sul WordPress Development Blog.

Colgo l’occasione per chiedervi se anche voi avete notato, negli ultimi due o tre giorni, un aumento dei messaggi di spam. Per fortuna che wordpress filtra da solo i commenti che contengono parole chiave come viagra o come casinò, altrimenti dovrei chiudere la possibilità di aprire nuove discussioni…

Talk sull’open source e le pubbliche amministrazioni

Questa sezione contiene i materiali utilizzati nelle presentazioni e nei talk che ho tenuto in pubblico in questi anni.

2004
Migrare all’Open Source, una scelta tecnica, economica e politica per le Pubbliche Amministrazioni e le Piccole e Medie Imprese:
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