PDL

Lotta all’immigrazione clandestina

ImmigrazioneFermiamoci un secondo a leggere i dati sul numero di immigrati clandestini:

Nel 2006: 22.016
Nel 2007: 20.455
Nel 2008: 36.952
Nei primi mesi del 2009 gli sbarchi sono raddoppiati

Tolti i fuochi d’artificio dell’immagine, si capisce come sotto i grandi proclami la politica PDL+Lega abbia solo aggravato il problema, anziché risolverlo.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge

olocaustoBerlusconi dichiarando la sua contrarietà ad una società multietnica ha fatto l’ennesimo passetto in avanti.

Ora la lotta non è nemmeno più confinata nei limiti della clandestinità, ma si è spostata sulla discriminazione delle diverse culture e provenienze. E se lo ha fatto, in piena campagna elettorale, può essere solo per due motivi: per sviare l’attenzione dalle sue vicende personali che rischiavano di comprometterne l’immagine oppure per propaganda pura in vista delle elezioni.

In entrambi i casi sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il candidato a Sindaco cattolico Alessandro Rondoni, sostenuto da PDL e Lega Nord. Anche lui condivide le idee dei suoi sostenitori? Se non è così, perché non ne ha ancora preso le distanze?

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. (art 3 della Costituzione Italiana)

Referendum: se vincono i sì nessuna nuova legge

Chi dice che una vittoria del referendum sulla legge elettorale porterà ad una nuova legge, con la cancellazione del Porcellum, dice una falsità. Anche Di Pietro ha cambiato idea, probabilmente ha finalmente capito che una vittoria dei sì peggiorerebbe la legge, lasciando inalterate tutte le storture (niente preferenze, premio di maggioranza per regione al Senato) ed aggiungendo la possibilità di governare con una minoranza dei voti.

Un sì al referendum senza una corretta revisione della legge elettorale consegnerebbe le chiavi del sistema Paese ad un partito unico di matrice fascista. (DI Pietro)

Peccato che Di Pietro sia uno dei firmatari del referendum in questione, ed un promotore fino al 21 Aprile scorso !!!

Dichiarava, al raggiungimento del numero necessario di firme:

“Mentre le cicale della politica parlata continuano a cincischiare sul da farsi noi dell’Italia dei valori, formiche operaie del referendum, contribuendo fattivamente alla raccolta delle firme, abbiamo lanciato il cuore oltre il nostro partito accettando anche di morire politicamente pur di far rivivere la governabilità del Paese e la supremazia delle istituzioni”

Quando si dice la coerenza!

Tornando alla possibilità di una nuova legge, per evitare dubbi ad esplicita domanda sia Capezzone (portavoce PDL) sia Chiti (Vice Presidente del Senato) hanno seccamente smentito la possibilità di una nuova legge dopo la vittoria del referendum.

Ora, quindi, le carte in tavola sono scoperte.
Sappiamo cosa chiedono i quesiti del referendum, sappiamo cosa vogliono i promotori, sappiamo cosa succederà se vinceranno i sì.

Aboliamo le elezioni in favore delle vittime

In queste ore si susseguono gli assalti alla diligenza, ed in molti tentano di sfruttare la tragedia dell’Abruzzo per ottenere risultati ad essa slegati.

Un esempio è la proposta di destinare i 400 mln del referendum alle vittime.

Una volta per tutte: quel conto è sbagliato. Tra l’altro i costi per le elezioni sono in gran parte destinati a persone, al contrario delle grandi opere.

Ed anche se fosse vero, abolire tutti i partiti diversi dal PD ed al PDL avrebbe costi ben peggiori.

Se vogliamo perseguire l’obiettivo di distruggere la nostra democrazia, andiamo fino in fondo. Aboliamo le elezioni, così spenderemo ancora meno per stampare le schede.

L’Italia compie un altro passo verso il bipartitismo ed il Piano della P2

Uno degli aspetti più preoccupanti del congresso di costituzione del nuovo partito di Berlusconi è stato il rilancio del progetto del bipartitismo.
La nascita del PDL è molto probabilmente il primo passaggio verso un sistema elettorale e politico nuovo nel nostro paese, che ci renderà più simili agli Stati Uniti in uno dei suoi aspetti peggiori: il sistema (anti)democratico che lascia ai cittadini la scelta testa o croce tra 2 soli partiti e 2 soli candidati.

C’è un candidato a vita e finché rimarrà in vita faremo ad ogni elezione un referendum per lui o contro di lui.

La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato. (wikipedia)

In questo percorso il secondo passaggio è il prossimo osceno referendum sulla legge elettorale, che se approvato eliminerebbe le coalizioni e renderebbe il nostro sistema esattamente identico a quello prospettato dal Piano di Rinascita Democratica della P2: due soli partiti allo scopo di “semplificare” il panorama politico.

A questo proposito, spero che un giorno la politica italiana faccia finalmente a meno di Mariotto Segni e dei suoi referendum sulle leggi elettorali.

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