Pini

Via le rinnovabili nel decreto milleproroghe

Il Governo ci riprova ancora ed inserisce nel decreto milleproroghe viene tolto l’obbligo per i nuovi edifici di avere, almeno in parte, energia prodotta dalle rinnovabili. Questa norma era stata introdotta nell’ultima finanziaria di Prodi e doveva essere applicata da questo Gennaio.

In un momento di crisi per il mondo del Lavoro, investire su questo tipo di interventi significa spostare denaro dagli sprechi energetici (che vanno ad arricchire solo i paesi esteri dai quali importiamo fonti fossili) agli stipendi, avviando quindi un impatto positivo non solo in ambito ambientale.

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Premiazione del concorso internazionale di idee “Crea la tua Bustina”

Il 19 OTTOBRE 2008 si terrà la 4^ MOSTRA SCAMBIO BUSTINE DI ZUCCHERO a Riolo Terme.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

ore 9:00 apertura sala Azzurra per i collezionisti espositori

fino alle ore 10:30 sala Azzurra riservata agli espositori-collezionisti di bustine di zucchero per preparare il tavolo e scambiare con gli altri partecipanti regolarmente iscritti.

ore 10:30 Apertura al pubblico INGRESSO LIBERO

ore 11:00 Inaugurazione della Mostra scambio e Premiazione del concorso internazionale “Crea la Tua Bustina” 2007

al tavolo dell’organizzazione gli ospiti potranno ritirare il buono sconto per il pranzo presso il ristorante pizzeria i PINI

ore 14:00 Sorpresa per i collezionisti espositori

ore 15:30 premiazione al vincitore del gioco “OK IL NUMERO E’ GIUSTO”

Indovina quante bustine di zucchero ci sono dentro il barattolo, premio speciale per chi si avvicina di più al numero esatto ed estrazione di bellissimi premi per tutti i partecipanti.

ore 18:00 fine della manifestazione

In concomitanza per le strade del centro di Riolo Terme

SAGRA DELLA SALVIA E DELLA SABA

La Pazzia di Aldo Moro ed i messaggi cifrati allo Stato

Sto leggendo “La Pazzia di Aldo Moro” di Marco Clementi, e mi è venuto qualche dubbio.
Pensando alla sua situazione di rapito, nella possibilità di scrivere lettere all’esterno e nell’indubbio vantaggio derivante dal divario culturale con i rapitori, cerco di immedesimarmi in lui.
Chiunque nella sua situazione avrebbe cercato di mandare segnali sul luogo della sua prigionia.

Eppure a parte qualche raro caso, come ad esempio nelle analisi fatte da Leonardo Sciascia (riportate nella sua relazione alla commissione parlamentare), le sue lettere non sono state studiate sotto questa lente, per cercare di capire se contenessero messaggi cifrati.

Sciascia riporta una sua frase, nella sua prima lettera indirizzata a Cossiga: “mi trovo sotto un dominio pieno ed incontrollato”, leggendola col significato “mi trovo in un condominio molto abitato e non ancora controllato dalla polizia”.

Questa frase, apparentemente senza un significato preciso, può contenere un messaggio cifrato di Moro?
E se Moro avesse utilizzato anche qualche riferimento latino, lingua con la quale certamente doveva avere una ottima dimestichezza avendo il diploma di maturità classica e la laurea in giurisprudenza?
E se avesse cercato qualche riferimento alle sacre scritture, dal momento che i rapitori certamente ne erano digiuni? Tra l’altro si era appena fatto consegnare una copia della Bibbia.

Fossi stato in lui avrei utilizzato tutti gli strumenti che segnavano un divario tra il prigioniero ed i rapitori, avendo il tempo e la capacità di nascondere riferimenti utili per la polizia ed i servizi segreti, ed avrei cercato con sinonimi, ambiguità e parole stonate per chi ha la mia stessa sensibilità di far capire che c’era un senso ed una connessione tra questi segnali.

Subito dopo quella famosa frase scrive “sono in questo stato avendo tutte le conoscenze e sensibilità che derivano dalla lunga esperienza, con il rischio di essere chiamato o indotto a parlare in maniera che potrebbe essere sgradevole e pericolosa in determinate situazioni”.

L’interpretazione comune e dei media dell’epoca era che questa fosse una minaccia alla DC sulla rivelazione di segreti scomodi. Ma se andasse letta con un doppio significato, leggendo nell’esperienza e nella sensibilità i riferimenti culturali ed ideologici con i quali decifrare potenziali messaggi? E se il rischio ed il pericolo non fosse quello di spifferare qualcosa (1° lettura) ma di essere scoperto nel suo modo di parlare?

Anche i rapitori dissero che scrisse più e più volte, limando alla lettera il testo di questa prima missiva. Certamente doveva soppesare le conseguenze delle sue parole sulla politica e l’opinione pubblica, ma probabilmente stava riflettendo anche sui messaggi da inviare.

Allora la fantasia corre, ed aprendo il dizionario di latino della scuola provo a dare significati diversi alle parole che stonano rispetto al resto.
Ricordando che la prigione era situata in un palazzo quasi signorile nel quartiere della Magliana, che è sotto il livello del fiume ed a rischio inondazione, rileggo così la frase di prima pensando a possibili assonanze con parole latine:
mi trovo sotto un dominio (domo, casa) pieno (plenus, ricco) ed incontrollato (trulleum è anche una conca: in/presso/vicino a una conca).

Non sono ovviamente vicino ad un centesimo della cultura ed alla sensibilità di Moro, quindi qualsiasi speranza di capire eventuali messaggi cifrati per me è sicuramente vana, ma sono dell’idea che quelle lettere dovessero contenere sicuramente qualche segnale.

Mi pare molto strano che non sia stata presa in esame nemmeno l’ipotesi della presenza di un messaggio cifrato, attribuendo ad una sorta di pazzia e disperazione i contenuti delle lettere di un personaggio che fino a pochi giorni prima era considerato uno statista di massimo livello.

Del resto questa non è che una delle tante stranezze che avvolgono questa vicenda, sulla quale probabilmente non sapremo mai l’intera verità.

Si può fare (peggio)

Pensavo che con le ultime proposte sul piano del Traffico, che prevedevano contemporaneamente la gratuità della sosta ed il blocco delle auto, la Giunta Forlivese a predominio partito democratico avesse raggiunto il suo limite.
Invece nel frattempo ha rasato una fila di pini pluridecennali di Foro Boario, il cui abbattimento non era previsto nel progetto partecipato con i cittadini e vagliato prima dell’uscita dei Verdi, ed è tornato indietro di un altro passo sulla Zona a Traffico Limitato, che già oggi era ad 1/3 della sua realizzazione completa, secondo quanto scritto ai cittadini su Comune Aperto l’estate scorsa.
We can: Si può fare (peggio)

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