Politiche

Giovedì 11 inaugura il SANA

(IMMEDIAPRESS) – Bologna, 9 Settembre 2003 – L’Assessore Agricoltura, Ambiente e Sviluppo sostenibile Regione Emilia Romagna Guido Tampieri, in rappresentanza dell’On. Vasco Errani, Presidente Regione Emilia Romagna, inaugurerà, giovedì 11 settembre alle ore 10,30 presso il Centro Servizi di BolognaFiere, la 15^ edizione di SANA, Il Salone Internazionale del Naturale, Alimentazione, Salute, Ambiente.
Interverranno, in rappresentanza del Ministro Giovanni Alemanno, l’On. Luca Bellotti, Comitato Nazionale per l’Agricoltura Biologica ed Eco-compatibile presso il MiPAF, e il Dr. Luigi Mastrobuono, Amministratore Delegato di BolognaFiere.
Molte saranno le personalità politiche provenienti da tutte le Regioni italiane che presenzieranno all’evento.

Alla cerimonia di inaugurazione seguirà un suggestivo spettacolo allestito in collaborazione con il Consorzio Canapaitalia.

Per il quindicesimo anno consecutivo, SANA torna in Fiera a Bologna, dove avrà luogo da giovedì 11 a domenica 14 settembre, con 16 padiglioni, 1.600 espositori provenienti da tutto il mondo, 60 convegni, decine di eventi e iniziative speciali.

Tra i 13 appuntamenti convegnistici in scaletta nella giornata di apertura del Salone, segnaliamo “Commercio equo e solidale nel mondo: l’impatto economico e la responsabilità sociale delle imprese”, organizzato da SANA con la sponsorizzazione di Coop Italia e di Emil Banca (ore 10.00, sala ARMONIA Business Club – pad. 36 1° piano), “Gli imballaggi per l’ortofrutta e l’ambiente: innovazione, sicurezza e qualità”, organizzato da CSO – Centro Servizi Ortofrutticoli, in collaborazione con CPR System e con l’Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo sostenibile della Regione Emilia Romagna (ore 11.00, sala MADRIGALE Business Club – pad. 36 1° piano), “Biologico e canali distributivi. Le esperienze emergenti”, organizzato da Distilleria EcoEditoria, in collaborazione con SANA (ore 12.30, sala VERDE, Palazzo dei Congressi), “Bio Eco Cosmesi AIAB: due anni dall’idea, un anno di applicazione, 20 aziende e 500 prodotti sul mercato”, organizzato da AIAB, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica e ICEA, Istituto per la Certificazione Etico e Ambientale (ore 14.30, sala NOTTURNO Centro Servizi blocco D 1° piano), “Il Sistema informativo dell’agricoltura biologica: le istituzioni a confronto”, organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con SANA (ore 15.00, sala MADRIGALE Business Club – pad. 36 1° piano), “Biobarometro, Il SANO supporto al vostro marketing”, organizzato da Demoskopea, Greenplanet.net, Consortium, in collaborazione con SANA (ore 16.30, sala CONCERTO Centro Servizi blocco D 1° piano) e “I prodotti biologici e tipici italiani nel mondo: esportare negli U.S.A. Tendenze del mercato, normative e certificazione”, organizzato da SANA e ICE, Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ore 17.00, sala ARMONIA Business Club Pad. 36, 1° piano).

Numerosi anche gli eventi espositivi che arricchiranno la 15^ edizione del Salone: dalla mostra “Commercio Equo e Solidale”, a cura di SANA (pad. 22), a quella “Ecologia è Design. Esposizione di prodotti di Design Ecocompatibile”, a cura di SANA in collaborazione con l’Arch. Sonia Perini (pad. 35); da “Le arti in fabbrica. Il modello innovativo di recupero di aree industriali dimesse”, a cura di Angelo Grassi (pad. 35), a “Canapa. Ritorno al futuro. Materia, scenografia, comunicazione, animazione”, a cura di Consorzio Canapaitalia (Quadriportico Centro Servizi). E poi il Giardino Bio-Energetico, ideato e realizzato da Marco Nieri e Rovatti Giardini in collaborazione con SANA (pad. 35), il 1° Campionato Mondiale di BIOPIZZA, organizzato dal ConsorzioNIP “Nazionale Italiana Pizzaioli” in collaborazione con SANA (pad. 32 Stand ConsorzioNIP C44), “L’Atelier di SANA: Il Colore. Sfilate di moda ecologica” (tutti i giorni alle ore 12.00 e 16,30 presso il pad.33). E ancora SANALANDIA, il primo padiglione fieristico interamente dedicato al gioco e all’educazione eco-compatibile dei più piccoli, a cura di SANA (pad. 24), e degustazioni, incontri, dimostrazioni dal vivo, oltre a tutte le ultime novità naturali in tema di Alimentazione, Salute e Ambiente.

In fiera a Bologna dall’11 al 14 settembre, SANA torna a riproporre con forza la filosofia dell’eco-compatibilità, dell’ecologia, della sostenibilità dei consumi.

Per ulteriori informazioni:

Gustavo Capella
Fiere e Comunicazioni
Press Office and PR Manager
gcapella@fierecom.it
Tel in fiera: 051 282329

Lea Barzani
Fiere e Comunicazioni
Ufficio Stampa SANA
lbarzani@fierecom.it
Tel in fiera: 051 282358

Foreste: Preziose per la salvaguardia delle risorse idriche

(ANSA) – ROMA – Proteggere i grandi parchi, per proteggere le risorse idriche. Questo il motivo conduttore di uno studio congiunto del Wwf e della Banca mondiale, da cui e’ emerso che un terzo delle 105 maggiori citta’ del mondo deve il suo approvvigionamento idrico da bacini situati in foreste protette. In particolare, come riferisce il wwf, il nuovo rapporto ‘Running Pure’ evidenzia che piu’ di un terzo delle 105 piu’ grandi citta’ al mondo, tra cui New York, Giakarta, Tokyo, Bombay, Rio de Janeiro, Los Angeles, Barcellona, Nairobi e Melbourne, dipende in tutto o in parte da bacini contenuti in foreste protette per l’acqua potabile. In tali contesti inoltre e’ ridotto anche il rischio di frane ed erosione del suolo, grazie al fatto che le foreste naturali riescono ad aumentare la purezza dell’acqua, filtrando agenti inquinanti, come pesticidi, e in alcuni casi raccolgono ed immagazzinano l’acqua. Secondo il rapporto, adottare una strategia efficace di tutela delle foreste puo’ produrre un enorme risparmio perche’, ad esempio, e’ piu’ economico proteggere le foreste che costruire impianti di potabilizzazione. A New York, adottare una strategia di questo tipo sarebbe 7 volte piu’ conveniente che costruire e far funzionare questo genere di impianti. Con oltre un miliardo di cittadini, soprattutto tra i piu’ poveri, che non hanno acqua potabile e adeguate misure sanitarie, il WWF ritiene che sia una responsabilita’ di tutte le aree urbane, al di la’ della loro grandezza, mantenere un’alta qualita’ di acqua potabile ed investire in azioni di tutela forestale. ”Alcune citta’ che attualmente vivono il problema di una fornitura di acqua malsana dovrebbero essere protette e aiutate nella gestione e, dove necessario, bisognerebbe ripristinare le foreste nei luoghi strategici. Cio’ permetterebbe di assicurare a queste citta’ la fornitura di acqua pulita e farebbe risparmiare miliardi di dollari” dice Chris Elliott, direttore del programma ‘Forest for life’ del WWF. Il 28% delle foreste, dice il rapporto, si trova sulle montagne che fungono da sorgente per circa il 60-80% delle risorse mondiali di acqua dolce. Sempre secondo il rapporto, sarebbe necessario proteggere le foreste di molte aree che circondano grandi citta’ e che soffrono a causa di attivita’ distruttive, come uso illegale del territorio e disboscamento. Il Monte Kenya, ad esempio, fa risparmiare all’economia del paese piu’ di 20 milioni di dollari all’anno attraverso la protezione dell’acqua nelle aree idrografiche in due dei suoi principali sistemi fluviali. Tuttavia, la raccolta illegale di legname per la produzione di carbone, il disboscamento e la costruzione di strade sono ancora diffusi sul Monte Kenya, danneggiando la qualita’ dell’acqua destinata a Nairobi, la capitale. Allo stesso modo le foreste che circondano Istanbul, in Turchia, sono interessate dal problema di costruzioni abusive, politiche di utilizzo della terra inadatte e conflitti di competenza tra autorita’ locali e nazionali. Negli ultimi 100 anni la popolazione mondiale e’ triplicata (ha superato i 6 miliardi) mentre il consumo di acqua potabile e aumentato di sei volte. Oggi i problemi legati alla fornitura d’acqua causano la morte di milioni di persone ogni anno, e nelle aree urbane con inadeguata fornitura di acqua dolce e carenza di misure igieniche e sanitarie il tasso di mortalita’ infantile supera di 10-20 volte la norma. Lo studio, inoltre, sottolinea anche come questi problemi siano destinati ad aumentare in futuro, dato che attualmente circa la meta della popolazione mondiale vive in citta’ e che questo fenomeno e in continua crescita. Secondo il rapporto le citta’ in cui le aree protette sorgono su bacini idrici e aree idrografiche sono Roma, Budapest e Amburgo. Milano invece attinge acqua potabile da sistemi acquiferi estesi per 400 km non compresi in aree protette. ”Conservare integre le aree idrografiche per garantire la fornitura d’acqua rappresenta un ottimo esempio di come investire nella tutela dell’ambiente possa portare benefici sia all’uomo che alla natura” afferma David Cassels, esperto sulle risorse forestali della Banca Mondiale. ”Per molte citta’ non c’e piu’ tempo da perdere. Proteggere le foreste in aree idrografiche sta diventando una necessita’. Quando le avremo perse, i costi di fornitura dell’acqua alle aree urbane aumenteranno in modo drammatico”. Il WWF chiama in causa i governi per aumentare gli sforzi nella protezione delle aree idrografiche se si vuole ridurre la poverta’ e dimezzare il numero di persone che non hanno un accesso adeguato alle risorse idriche entro il 2015, come stabilito nel 2002 durante il Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile. (ANSA). RED

Energie rinnovabili, la ricetta controblack-out e povertà

(ANSA) – ROMA – Da piu’ di un anno gli uffici del CSIRO, il piu’ importante centro di ricerca australiano, e’ completamente solarizzata. A Sacramento in California, imprese costruttrici e industrie di produzione di energia stanno costruendo interi quartieri serviti da sistemi fotovoltaici. Tra 5 anni negli USA anche singole abitazioni potranno essere riscaldate, refrigerate e illuminate con l’applicazione di un nuovo sistema solare termico che combina il ciclo del vapore, utilizzato nelle grandi centrali elettriche, con il ciclo di assorbimento e refrigerazione, utilizzato nei grandi impianti di refrigerazione. Il sistema ha una potenza di 5 kW ed e’ in grado di ottimizzare il ciclo in base alla domanda di calore, freddo ed elettricita’ raggiungendo standard elevatissimi di efficienza e una riduzione dei costi della meta’ anche rispetto agli impianti solari termoelettrici. In Australia dal 1987, si svolge la World Solar Challange, una gara internazionale di auto solari, che ogni anno registra la partecipazione di nuovi prototipi. Si tratta solo di alcuni esempi delle innumerevoli applicazioni delle energie rinnovabili che non rappresentano soltanto la componente piu’ sostenibile ed inesauribile del sistema energetico, ma anche un motore di crescita sociale e di lotta alla povertà. Entro il 2010 le energie rinnovabili potrebbero rispondere alla domanda di energia di un miliardo di persone, meta di quelle che oggi non hanno accesso all elettricita , 800 milioni delle quali vivono in paesi in via di sviluppo. Il Vertice di Johannesburg ha lanciato un appello ai paesi industrializzati perché si impegnino nel ”diversificare l’offerta di energia ed incrementare la quota delle fonti rinnovabili per aumentarne il contributo sull’offerta energetica globale, rimuovendo le distorsioni del mercato, prendendo in considerazione la ristrutturazione della tassazione ed eliminando progressivamente i sussidi per le fonti dannosi”. Non si tratta di una sollecitazione inutile: le fonti convenzionali (fossili e nucleare) ricevono oggi sussidi annuali, a livello mondiale, per oltre 300 miliardi di dollari, che potrebbero invece alimentare la ricerca applicata e la diffusione di energie pulite. Ma anche i governi dei paesi industrializzati, allarmati dalle previsioni di un aumento della domanda globale di energia, che tra il 2000 e il 2030 subira un incremento di oltre il 60 per cento, la cui risposta sara affidata in larga parte ai combustibili fossili. Nel 2001 l UE ha emanato una direttiva, la 2001/77/CE del Parlamento e del Consiglio relativa alla promozione dell energia prodotta da fonti rinnovabili. Il provvedimento impone agli Stati membri, gli attuali quindici ma anche a quelli in via di adesione, di intraprendere le misure necessarie per raggiungere entro il 2010 una quota del 12% di produzione da fonti rinnovabili. Ambiente: Energie rinnovabili. Italia in campo per fonti piu verdi Il nostro Paese con la legge 1 giugno 2001 di ratifica e esecuzione del Protocollo di Kyoto dispone di individuare le politiche nazionali che consentano di conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni anche attraverso il miglioramento dell efficienza energetica e un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili. Il provvedimento indica come priorita l accelerazione delle iniziative di ricerca e sperimentazione per l introduzione dell idrogeno come combustibile nei sistemi energetici e di trasporto, per la realizzazione di impianti di produzione di energia con biomasse e per l utilizzazione del solare termico, di impianti eolici e fotovoltaici e per la produzione di energia dal combustibile generato dai rifiuti solidi urbani. Anche la delibera CIPE che rivede le linee guida per la nazionali per riduzione delle emissioni, prevede che per il periodo 2008-2012 il contributo all abbattimento dei gas serra derivante dalle rinnovabili salga fino a 75TWh, in linea quindi con gli obiettivi comunitari. Nel 2001 il fabbisogno interno lordo di elettricita (consumi finali e perdite) e stato di 305 TWh, ma si prevede un incremento del 2% circa l anno. Le rinnovabili costituiscono quindi un alternativa indispensabile per rispondere all aumento della domanda e per ridurre la dipendenza dalle fonti e dagli approvvigionamenti tradizionali, petrolio e fossili. Una circolare del Ministro delle Attivita Produttive ha recentemente proposto obiettivi indicativi nazionali di consumo di elettricita prodotta da fonti rinnovabili per il periodo 2003-2012. ma come raggiungerli? Alcune misure sono gia state adottate: si tratta di quelle di attuazione del piano energetico 1988, delle leggi 9/91 e 10/91, del provvedimento CIP 6/92 che ha dato impulso alla diffusione delle rinnovabili e dal quale trae origine il sistema dei certificati verdi, ma soprattutto delle disposizioni in materia di ristrutturazione del sistema e del mercato energetico. Altre misure gia adottate, ma che richiedono perfezionamenti, concernono il quadro complesso delle competenze e delle procedure autorizzative, anche in relazione al potenziamento dei compiti e dei poteri delle Regioni. Un altro problema centrale e rappresentato dalla regolamentazione degli obblighi di collegamento alla rete, che ha subito un accelerazione grazie alla delibera n.50/02 dell Autorita per l energia elettrica e il gas con la quale e stata avviata una ridefinitone delle procedure sia per gli utenti che per gli impianti. Ma altre misure verranno prese al più presto. Entro settembre dovranno essere emanati i decreti di attuazione della Comunitaria 2001, per individuare gli obiettivi futuri di consumo di elettricita da fonti rinnovabili, imponendo l approvvigionamento sul territorio nazionale o da paesi che abbiano adottato politiche analoghe a quelle nazionali.
Un provvedimento attuativo dovra garantire che i regimi di sostegno siano compatibili con le regole di mercato , favorendo la competitività e i vantaggi delle energie pulite, anche mediante la semplificazione delle procedure amministrative. Il provvedimento includera anche i rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle rinnovabili. Ambiente: Energie rinnovabili. Facciamole costare meno L impegno a promuovere energie sostenibili e inesauribili con il target del 12% entro il 2010, e stato riconfermato dai ministri europei dell Ambiente e dell Energia riunitisi la settimana scorsa per un consiglio informale che ha voluto mettere le basi per un modello europeo di integrazione tra politiche energetiche e ambientali. Il confronto e proseguito idealmente sul filone avviato dal lavoro svolto dalla task force istituita dal G8 di Okinawa del 2000 e concluso al G8 di Genova, mirato proprio a identificare azioni e misure per incoraggiare e promuovere l uso delle rinnovabili. La task force nel suo rapporto finale stilato dai due presidenti, un italiano, il Direttore Genrale del Ministero dell Ambiente Corrado Clini e l inglese Mark Mody Stuart, presidente della Shell, aveva offerto alcune indicazioni di massima per aprire il mercato delle rinnovabili, rimuovendo gli ostacoli che ne impediscono la diffusione e la competitivita rispetto alle fonti tradizionali. E vero infatti che il costo delle energie rinnovabili tende a diminuire con l aumento dei volumi, ma nella maggior parte dei casi non e’ ancora direttamente competitivo con le alternative convenzionali, soprattutto a causa dei costi elevati di installazione di reti ad hoc e per la conversione delle strutture già esistenti. Secondo il rapporto , che e stato fatto proprio dai rappresentanti dei Grandi nel G8, i paesi industrializzati dovranno destinare maggiori risorse ai trust fund delle agenzie finanziarie internazionali, per realizzare progetti provenienti dal settore privato. Nel lungo periodo le industrie dovranno essere incoraggiate ad assumere impegni volontari per procurare e utilizzare le energie rinnovabili. Le agenzie bilaterali e multilaterali dovrebbero promuovere le rinnovabili nei progetti di sviluppo, quando il loro uso costituisca l’opzione a minor costo, sulla base dell’analisi del ciclo di vita. E dal canto loro i governi dovrebbero adeguare le loro politiche alle disponibilita dei consumatori a sostenere i costi per l’utilizzo delle fonti rinnovabili, utilizzando i meccanismi di mercato nazionali: agevolazioni, incentivi e quote pre-determinate nel portafoglio dell’energia. I paesi industrializzati, e l’Europa in prima fila attraverso i suoi Programmi per l Ambiente e per la Ricerca e lo Sviluppo, devono dare maggiore sostegno alla sperimentazione e all’applicazione di tecnologie di sfruttamento delle rinnovabili favorendone il trasferimento nei paesi in via di sviluppo. Una condizione essenziale per l’ampliamento del mercato del settore delle energie pulite infatti consiste nella cooperazione ambientale, prendendo come modello l attivita della GEF, Global Environment Facility, della Banca Mondiale, dell’United Nations Development Program e di numerosi donatori bilaterali e privati, a dimostrazione che investire nello sviluppo sostenibile rappresenta un opportunita di crescita e di profitto.(ANSA).

Guida al consumo critico, edizione 2003

La nostra responsabilità di abitanti e custodi del pianeta non si esaurisce infilando una o più schede nell’urna. In realtà noi votiamo ogni giorno, continuamente.

Ogni volta che mangiamo, ci vestiamo, facciamo la spesa; compriamo un giornale o un libro; andiamo al cinema o rimaniamo in casa a vedere la Tv.

Ognuna delle migliaia di scelte che compiamo quotidianamente ci carica di una precisa responsabilità; esprime il nostro consenso o meno nei confronti di un sistema economico e quindi politico. Con le nostre piccole scelte quotidiane possiamo dire si al riscaldamento del pianeta o no al taglio delle foreste pluviali; si all’inquinamento dell’aria o no alla globalizzazione.
Insomma votiamo continuamente, e di questo è bene esserne consapevoli.

Questa guida si propone di aiutare il consumatore nella scelta dei prodotti, aggiungendo ai parametri di questa scelta che compiamo ogni giorno la consapevolezza che ogni azienda adotta e favorisce politiche economiche di grande impatto nel nostro sistema, sia sull’ecologia che sugli equilibri politici degli stati mondiali.
Quando facciamo il pieno alla Esso, sappiamo di aver contribuito alla scelta di fare guerra all’Iraq.

Non basta una bandiera a far capire le noste opinioni alle grandi multinazionali, dobbiamo cercare di colpirle proprio nell’economia di queste grosse aziende.

Se il business muove politica ed ecologia (Il protocollo di Kyoto insegna), allora la politica e l’ecologia devono influenzare anche il business, per non arrivare ad un vicolo cieco.

Guida al consumo critico

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