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Si possono vedere le serie tv americane su internet in maniera legale?

Il problema della pirateria, per chi produce beni digitali, è serio. Sappiamo tutti, e l’ho scritto più volte, che la soluzione fino ad oggi messa in campo dal nostro Paese è quella di una forte criminalizzazione del fenomeno. Chi scarica illegalmente contenuti compie un reato penale, sulla carta punibile fino a 4 anni di reclusione.Una pena quantomeno spropositata.

Io credo che la repressione non serva assolutamente a nulla, soprattutto in questo caso, anche vista l’inapplicabilità della legge.

Però si potrebbe diminuire il fenomeno venendo incontro alle esigenze degli utenti, rendendo più semplice il comportamento legale rispetto a quello illecito.

Apple con la distribuzione degli MP3 ha risolto parzialmente il problema: la musica scaricata legalmente ha coperto una parte dell’esigenza, anche se rappresenta una minima parte rispetto alla condivisione alternativa.

Il costo forse oggi rappresenta un ostacolo ad una diffusione più ampia. Con un po’ di coraggio, si potrebbe pensare di distribuire a costi inferiori i contenuti, rendendoli appetibili anche a chi oggi non ci si avvicina. Il costo della distribuzione di un album su file attraverso il web rasenta lo zero. I costi di produzione e pubblicitari sono certamente più elevati, ma una decina di euro per disco sono comunque molti, rapportati ai costi. E visto che il guadagno dei musicisti oggi viene dai live e dal merchandising, si potrebbe osare di più e chiedere di meno.

Ancora peggio, se vogliamo, per i film ed i telefilm. Per i primi, i costi per una visione a noleggio superano quelli del noleggiatore di DVD. E’ vero, c’è la comodità dell’assenza di spostamenti, ma se si vuole una diffusione di massa si devono applicare prezzi non di nicchia.

Per i telefilm e le serie TV invece dovrebbero prevedere la possibilità di vedere a pagamento in streaming oppure scaricare le puntate. Che io sappia non esiste nulla di legale, almeno in Italia, che permetta di vedere le serie tv americane con i sottotitoli. Perché non prevederlo? Io sono convinto che un po’ di appassionati sarebbero disponibili a pagare cifre oneste. Se invece il rispetto della legalità è impedito per indisponibilità del servizio, oppure più complicato o troppo costoso, è naturale che le vie alternative continuino a proliferare.

Attivissimo su Facebook Mail

Pensateci bene.

“Immaginate che Facebook abbia tutta la storia delle vostre conversazioni con il vostro ragazzo o la vostra ragazza. Tutto, da ‘Ehi, ti va di prendere un caffè più tardi?’ fino a ‘Devi passare tu a prendere i bambini all’allenamento di calcio’. Mia nonna l’aveva e non la dava da leggere a una società commerciale che ne faceva analisi statistiche da rivendere ai pubblicitari: era una scatola di lettere.”

via Facebook accorperà mail, SMS, chat.

Pubblicità e piccole cose che non sono piccole

In passato sono stato criticato, per la mia attenzione sulla pubblicità abusiva. Ci sono problemi maggiori, nel Mondo, è innegabile. Ma con questa logica nessuno dovrebbe occuparsi di nulla, perché qualcosa di più importante si trova sempre.

Eppure io credo che il cambiamento si veda anche nelle piccole cose, in come ci comportiamo di fronte alla quotidianità.
Geniale, ad esempio, la scena della serie Boris nella quale la truccatrice, priva di protezioni politiche, viene licenziata. Immediatamente piangendo urla di non voler più lavorare in un Mondo dove le raccomandazioni sono più importanti della bravura. Nella scena successiva, alla consegna del bigliettino da visita di un politico non troppo affidabile, cambia ovviamente idea.

Tutto questo per dire che in tanti si lamentano, ma quando viene il momento di fare la scelta meno comoda, in molti meno accettano uno svantaggio personale a favore della propria coerenza.

Ed una piccola cosa che reputo importante e grave, perché molto visibile, è l’invasione delle pubblicità abusive dei circhi. Ogni singola volta, penso al piccolo imprenditore che paga la tassa pubblicitaria del Comune o rifiuta uno spazio fuori posto, che si trova a competere con gente che riempie senza permesso ogni angolo vuoto visibile dalla strada.

E penso a tutte le persone che dovrebbero controllare che questo non avvenga, per non mortificare chi paga e fa le cose in regola, che passano tutti i giorni per la strada e vedono quello che vedo io.

E penso a tutti gli stratagemmi utilizzati per evitare le multe che ne dovrebbero conseguire, che mortificano anche il lavoro di chi dovrebbe controllare.

E penso che il piccolo imprenditore prima o poi si stuferà di fare le cose a modo, perché tanto in fondo le cose girano in un altro verso.

E penso che questo sia un piccolo ma fondamentale passo verso un modo di concepire le regole che poi, una volta diventato la norma, porta alle discariche abusive, all’inquinamento di quello che mangiamo e respiriamo, allo sfruttamento di tutti gli esseri viventi solo perché è la strada più breve per arrivare al proprio obiettivo.

I call center hanno rotto

Qualsiasi interruzione del proprio lavoro ha dei costi. Controllare la posta, rispondere al telefono, rispondere al collega. Quando sono voluti e necessari, anche per prendere una pausa, è un conto.
Però ricevere ogni giorno almeno 2 o 3 chiamate dai call center che vogliono venderti un nuovo contratto di telefonia, regalarti meravigliosi vantaggi (temporanei), toglierti il peso di canoni (e spesso anche della linea, che non funziona più per mesi), è veramente troppo.

Non ci si può difendere: il numero dell’azienda è presente negli elenchi telefonici e non si può eliminare se si vogliono ricevere anche le chiamate buone. A casa basta non avere un numero fisso. Provateci, oggi non è poi così necessario.

Però si può fare un tentativo, con qualche semplice passaggio:

  1. a chiunque vi offra qualcosa per telefono rispondete con un NO secco e non acquistate mai nulla. Se lo facciamo tutti, smetteranno di chiamarci. Anche se (dicono) sia gratis, se è l’affare della vita, se il Mondo grazie a quell’acquisto verrà salvato.
  2. Tenete un piccolo registro dove segnare chi vi chiama, con una crocetta dopo ogni nuovo tentativo (non preoccupatevi, anche il NO del punto primo non li avrà fermati, riproveranno continuamente per capire se avete cambiato idea)
  3. Condividete l’informazione del punto precedente con gli amici, ed una volta raggiunta una buona casistica, cambiate veramente operatore verso chi vi ha importunato meno

Lo stesso vale per gli SMS pubblicitari, ovviamente. Prima di cambiare ne ricevevo almeno 2 al giorno (tanto per loro è gratis) e così facendo hanno perso un cliente.

Se ne perdessero qualche migliaio cambierebbero strategia di marketing.

Accanirsi sulle decisioni altrui

Si dice lo scopo della crociata contro la RSU486 sia quello di tutelare la vita, e si cerca di far leva sui 26 casi di morte (su 500’000) della madre derivanti dalla loro assunzione per evitarne l’uso.

Però allo stesso tempo, altre cause maggiori di rischio di mortalità vengono completamente ignorate.
Prendiamo i dati del Ministero della Salute: 15-20% del totale delle morti in Italia sono attribuibili al fumo, il 10% all’obesità, il 5% all’inattività fisica.

Se si volesse davvero tutelare la vita umana si farebbe una crociata contro il fumo, ad esempio.

Ma una crociata contro i fumatori, che sono circa un 21% della popolazione italiana, sarebbe una brutta campagna pubblicitaria e rischierebbe di danneggiare anche molti credenti (quelli un po’ meno coerenti, se vogliamo, perché non rispettano la Bibbia – Corinzi 6:19).

Molto meglio sfruttare quello 0.0052 % di rischio per la salute che deriva dalla RSU486 rispetto alle percentuali di rischio di chi fuma, beve, guida troppo velocemente, mangia troppo o fa sport estremi.

Diciamoci la verità, quelle percentuali sono un po’ troppo sostanziose per prestarsi alla caccia alle streghe, ad additare il peccatore, ad isolare chi non si allinea.

PS: Sia chiaro, l’aborto è sempre una tragedia personale, ma va trattato, e non sfruttato, al pari di tutte le altre.

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