Risparmio Energetico

Più tetti solari meno tasse. Sì alla detrazione del 55 percento

Sul Sole24Ore e su Edilportale viene pubblicata la notizia di un ennesimo e probabile (quanto auspicato) retrofront di Tremonti e Berlusconi degli incentivi sul 55%, questa volta sul tema del silenzio dissenso, secondo la quale una mancata risposta dell’Agenzia delle entrate significherebbe automaticamente rifiuto della detrazione. Dopo il passo indietro sulla retroattività”
rimarrebbe solo il taglio economico vero e proprio da cancellare per
poter cantare vittoria.
E allora continuiamo! Qui la causa su Facebook. Qui la catena blogger giunta ora a 26 sostenitori: ilKuda, Vivere Cernusco, Jacopo Fo, Informazione senza filtro, Sharondreams, Osservatori sul Razzismo in Italia, Blog del Giorno, CernuscoTv, Appunti e Virgole, Andrea Mollica, Giuseppe Civati, Samie, PDLissone, Gruppo Acaja, Life in Italy, I giardini pensili hanno fatto il loro tempo, Letizia Palmisano, Cittadino a Pero, Cronache Marziane, Impianti Termici, Marcello Saponaro, nel senso di Marcello. Fiore|Blog, Rigitan’s, Tau Zero.

p.s. comunicate anche a me, nei commenti, eventuali nuove adesioni (oltre che a IlKuda). E ricordatevi di citare tutti gli aderenti nel post di sostegno alla catena per il 55%.

Via gli incentivi al risparmio energetico: il commento di un perito installatore.

Pubblico un bel commento di Max sugli effetti del recente provvedimento del Governo che mette una mano pesante ai contributi per gli investimenti sul risparmio energetico (firmate la petizione)

Aggiornamento: Tremonti sta facendo marcia indietro sulla retroattività del provvedimento. Il resto comunque rimane valido.

Sign for Decreto Legge n° 185, no all'art. 29

Cari amici e clienti
ho letto e riletto incredulo e poi sconcertato il testo dell’art.29 del D.L. 185 (denominato “decreto legge anticrisi”) in merito alle nuove disposizione per l’accesso alle detrazioni fiscali del 55% per interventi di risparmio energetico. In particolare, mi sconvolge il fatto che il provvedimento in oggetto, intervenga con efficacia retroattiva a ridurre drasticamente l’entità di un contributo.

LE SPESE SOSTENUTE NEL 2008
Se dividiamo il totale dei fondi che il Governo ha destinato con il D.L. a tale scopo per il 2009 riferita agli interventi del 2008 (82,7 milioni di €) con la proiezione delle domande per il 2008 presentate ad ENEA (c.a. 140.000 ad oggi sono 90.700) otteniamo per ciascuna domanda il contributo di c.a. 600 €.
Come noto l’ammontare del contributo richiesto normalmente è molto superiore, pertanto questo sciagurato intervento legislativo, priverà inevitabilmente moltissimi cittadini del contributo che hanno chiesto e che noi tecnici gli abbiamo consentito di richiedere. Si può stimare nel 10% la quota di copertura totale del finanziamento in rapporto al totale degli investimenti.

Toccherà inoltre ai cittadini l’onere aggiuntivo di inoltrare una ulteriore domanda all’Agenzia delle Entrate per chiedere di ottenere il contributo, e toccherà ai tecnici l’onere di spiegare l’inspiegabile di tutto ciò ai cittadini.

GLI EFFETTI DEVASTANTI DEL PROVVEDIMENTO
Se verranno confermate queste misure tutto il settore SANO del risparmio energetico e delle energie alternative, rischia di ricevere un colpo mortale, proprio nel momento del decollo definitivo.

Sono nate e stanno nascendo molte nuove aziende nel settore, costituite soprattutto da giovani ragazzi volenterosi e pieni di sani principi. Molte di queste aziende, contavano su una legge emanata due anni fa che dava certezza di investimenti per i prossimi anni. Queste certezze stanno venendo meno.

Finalmente stavamo combattendo in maniera attiva l’inquinamento e la dipendenza energetica dall’estero, diminuendo i consumi del settore civile che rappresenta più del 40% del consumo di energia primaria del nostro Paese. Adesso non abbiamo più l’aiuto certo su cui facevamo affidamento.

Saluti dal dePerito Max Barzanti
Barzanti & Gessi srl

In calce alcune magre consolazioni e flebili speranze:
1) Chi ha fatto domanda per il 55%(risparmio energetico) può usufruire delle detrazioni del 36% in 10 anni
2) Un decreto legge deve poi essere convertito in legge per divenire efficace a tutti gli effetti. Non è la prima volta che nei testi di conversione si verificano dei cambiamenti ai testi dei disegni legge, per cui nonostante il preallarme generale non mi butterei ora sotto il treno..
3)Dicono “ognuno ha i politici che si merita”. Io non me li merito non so voi

La Giusta Misura per uscire dalla Crisi

In questo clima di crisi economica i furbetti tentano di sfruttare il panico per fare, come al solito, i propri interessi, seguiti da chi, al governo del territorio o del nostro Paese, si trova a dover proporre soluzioni per uscirne.

Recentemente il Governo ha limitato le possibilità per i privati e le imprese di ottenere incentivi e detrazioni sugli interventi per il risparmio energetico.

Nello stesso tempo ha parlato della necessità di aumentare i consumi, senza parlare di cosa e come si debba consumare in una società sostenibile economicamente ed ecologicamente tentando, invano, di tornare ad un sistema che strutturalmente non si regge in piedi.

Dalla concorrenza al ribasso su prezzi e diritti di chi lavora, alla rincorsa alla disoccupazione, allo sfruttamento di tutte le risorse come se fossero infinite ed a costo zero.

Se c’è un insegnamento che dovremmo trarre da questa situazione è proprio il segnale chiaro della necessità di regole sensate ed uguali per tutti, di una economia che si basa sulle reali necessità e disponibilità del territorio, di risparmio nell’uso delle risorse che sono finite e non rinnovabili.

E’ per questo che il taglio agli incentivi alle energie alternative ed al risparmio energetico è una iniziativa gravissima e stupida: se c’è una cosa che deve crescere, in tutto il Pianeta, è proprio il lavoro che porta alle famose tre sostenibilità: sociale, economica ed ambientale.

Lo stesso vale per il contesto locale, nel quale la crisi rischia di diventare il pretesto con il quale concedere sfruttamento del territorio senza regole ed in maniera discrezionale, non uguale per tutti.

In questo momento devono essere date possibilità di crescita alle aziende che intendono investire sul territorio, ma allo stesso tempo si deve fare molta attenzione alla speculazione, che è una delle cause del crollo dei mercati finanziari.

Il passato recente dimostra che i nostri dubbi erano fondati, che costruire più del necessario non porta solo problemi ambientali e sociali ma alimentano anche bolle che, allo scoppio, mettono in crisi soprattutto i più deboli.

Oggi chi crede che l’ambiente sia un costo da tagliare in momenti di ristrettezze economiche, purtroppo non ha compreso le grandi occasioni che abbiamo perso e stiamo perdendo.
Se avessimo lavorato di più in passato sul risparmio energetico avremmo creato posti di lavoro non delocalizzabili in Cina, pagati senza continui sostegni pubblici ma con il taglio dei consumi di fonti fossili provenienti quasi esclusivamente dall’estero, ed allo stesso tempo migliorando la qualità del nostro Paese.

Il Sole ed il Vento non salgono di prezzo da un anno all’altro, al contrario del Petrolio.
Lo stesso ragionamento si può fare per l’acqua, che da bene comune si vuole trasformare in risorsa privata, per i rifiuti che gettiamo e bruciamo e che rappresentano uno spreco continuo di materie prime che importiamo dall’estero.

Purtroppo questa concezione di una economia nuova, di cui ha recentemente trattato un bell’articolo sul Sole 24 Ore (non proprio un quotidiano ecologicamente estremista) e che ha giustamente riempito la campagna elettorale di Obama, è totalmente sconosciuto a tutti i partiti oggi presenti nel nostro Parlamento.

Mentre sulle sciocchezze si possono inscenare teatrini, sul ritorno al nucleare, sulle opere inutili e su tante altre questioni che oggi dovrebbero prendere una strada diversa assistiamo a continui inciuci e strette di mano sottobanco.
Oggi più che mai è necessario un cambiamento, un passaggio verso la giusta misura delle cose, non ad una crescita fine a sè stessa dei consumi. Altrimenti non usciremo dalla crisi, ed a questa continueranno a seguirne ciclicamente altre.

Aggiornamento: potete leggere dettagli sull’iniziativa del Governo su Senamion

Commissione sul regolamento edilizio – Risparmio Energetico

Ieri in commissione abbiamo rivisto l’adeguamento alla Legge 20 del nostro piano regolatore, che vede l’introduzione di alcune importanti norme per l’efficienza energetica degli edifici ed il risparmio delle risorse (energia elettrica, calore , acqua).

In questo articolo trovate lo stralcio delle norme che vengono introdotte su questo punto.

Rispetto alla prima bozza c’è un sostanziale cambiamento, che è l’inclusione della direttiva regionale: Atto di indirizzo sul rendimento energetico degli edifici

Questo lo stralcio dell’allegato 3, intitolato

DISPOSIZIONI PER L’USO RAZIONALE DELLE RISORSE CLIMATICHE ED ENERGETICHE
Art. 1 – Finalità e oggetto delle Norme

Le presenti norme definiscono i requisiti relativi all’uso razionale delle risorse climatiche ed energetiche di carattere obbligatorio ai fini del conseguimento e della validità ed efficacia del titolo abilitativo edilizio.
Le norme sono articolate in quattro aree tematiche così individuate:
Prestazioni dell’involucro;
Efficienza energetica degli impianti;
Fonti energetiche rinnovabili;
Sostenibilità ambientale.
Le disposizioni del presente allegato, per le parti relative ai punti a, b, e c del precedente comma, integrano quanto previsto dall’”Atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazine energetica degli edifici” approvato con deliberazione dell’Assemblea della Regione Emilia-Romagna del 4 marzo 2008, n. 156 che qui viene integralmente recepito.

AREA TEMATICA: PRESTAZIONI DELL’INVOLUCRO
Art. 2 – Orientamento dell’edificio

La posizione degli edifici all’interno di un lotto deve privilegiare il rapporto tra l’edificio e l’ambiente allo scopo di migliorare il microclima interno e di sfruttare al meglio le risorse energetiche rinnovabili, in particolare la radiazione solare.
In assenza di documentati impedimenti di natura tecnica e funzionale, in particolare in riferimento ad :
allineamenti prevalenti nel contesto specifico di assetti insediativi consolidati
maglia stradale e relative fasce di rispetto
allineamenti predefiniti nei piani attuativi
progettazione di PUA con orientamento predefinito in relazione al tessuto preesistente, alla maglia della centuriazione romana ecc.

gli edifici di nuova costruzione, nonchè quelli derivanti dall’intervento di demolizione e ricostruzione, devono rispettare le seguenti disposizioni:
l’asse longitudinale principale deve essere posizionato lungo la direttrice Est-Ovest, con una tolleranza di 45°;
le interdistanze tra edifici all’interno dello stesso lotto devono garantire, nelle peggiori condizioni stagionali (21 dicembre), il minimo ombreggiamento possibile sulle facciate;
gli ambienti nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa devono essere disposti, laddove le condizioni tecniche lo consentano, a Sud-Est, Sud e Sud-Ovest mentre gli spazi che hanno meno bisogno di riscaldamento e di illuminazione (box, ripostigli, lavanderie e corridoi) devono essere disposti lungo il lato Nord e servire da cuscinetto fra il fronte più freddo e gli spazi più utilizzati;
le aperture massime devono essere collocate da Sud-Est a Sud-Ovest, mentre a Est saranno minori ed a Nord saranno ridotte al minimo indispensabile.
È possibile concedere deroghe se il progettista redige una relazione tecnica nella quale dimostra che la soluzione proposta offre gli stessi vantaggi energetici.
Art. 3 – Controllo del soleggiamento

Negli interventi di nuova costruzione, di demolizione e ricostruzione e di ristrutturazione integrale le parti trasparenti delle pareti perimetrali esterne devono essere dotate di dispositivi che consentano la schermatura nella stagione estiva e l’oscuramento.
Le schermature fisse devono essere congruenti con l’orientamento in cui vengono utilizzate e posizionate (non schermanti in inverno); le schermature costituite da vegetazione devono essere formate da essenze a foglia caduca.
Il requisito è espresso come percentuale della superficie schermata rispetto alla superficie di ciascuna apertura e/o serramento rivolto verso sud. Tale percentuale deve essere superiore al 50%. La verifica del requisito deve essere effettuata con riferimento alla posizione del sole e alla radiazione solare incidente alle ore 13.00 ed alle ore 15.00 del 25 luglio.
Le norme indicate ai punti 1, 2, 3 del presente articolo non si applicano agli interventi relativi ad edifici destinati ad attività industriali, artigianali ed assimilabili per le zone di lavorazione, magazzino e deposito.
In tutti gli interventi di nuova costruzione ad uso terziario, artigianale ed industriale con superfici di copertura verniciabile è obbligatoria la tinteggiatura delle suddette superfici con vernici ad elevata capacità di riflessione della radiazione solare.
Art. 4 – Isolamento termico dell’involucro degli edifici nuovi
Negli interventi di nuova costruzione, di demolizione e ricostruzione e di ristrutturazione integrale valgono le seguenti disposizioni:
nel calcolo della H.f. (altezza delle fronti) relativamente ai limiti massimi di altezza delle singole zone o sottozone, i solai fuori terra di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 45 cm, vengono convenzionalmente calcolati di spessore pari a 30 cm;
nel calcolo del volume V, i solai fuori terra di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 45 cm, vengono convenzionalmente calcolati di spessore pari a 30 cm;
per spessori superiori ai 45 cm viene convenzionalmente detratto dal calcolo lo spessore di 15 cm;
le murature perimetrali esterne dell’edificio di spessore maggiore di 30 e non superiore ai 55 cm, vengono convenzionalmente calcolate di spessore pari a 30 cm;
per spessori superiori ai 55 cm viene convenzionalmente detratto dal calcolo lo spessore di 25 cm;
tali riduzioni non si applicano nel calcolo dell’indice di visuale libera V.L., delle distanze dai confini D.c., dalle strade D.s. e per le distanze minime tra gli edifici D.f..
Art. 5 – Isolamento termico dell’involucro degli edifici esistenti

Negli interventi su edifici esistenti l’aumento di spessore delle murature esterne, fino a 15 cm, realizzato per esigenze di isolamento termico è considerato un corpo tecnico per il quale non si applicano i limiti previsti per D.f., V.l., D.c., D.s. Sono fatte salve le norme del codice civile.

AREA TEMATICA: EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMPIANTI
Art. 6 – Efficienza degli impianti elettrici

Le condizioni ambientali negli spazi per attività principale, per attività secondaria (spazi per attività comuni e simili) e nelle pertinenze devono assicurare un adeguato livello di benessere visivo, in funzione delle attività previste.
Per i valori di illuminamento da prevedere in funzione delle diverse attività è necessario fare riferimento alla normativa vigente.
L’illuminazione artificiale negli spazi di accesso, di circolazione e di collegamento deve assicurare condizioni di benessere visivo e garantire la sicurezza di circolazione degli utenti.
È obbligatorio per gli edifici pubblici e del terziario, e per le sole parti comuni degli edifici residenziali, l’uso di dispositivi che permettano di controllare i consumi di energia dovuti all’illuminazione, quali interruttori locali, interruttori a tempo, controlli azionati da sensori di presenza, controlli azionati da sensori di illuminazione naturale.

In particolare:
per gli edifici residenziali (vani scala interni e parti comuni): installazione obbligatoria, ai fini della riduzione dei consumi elettrici, di interruttori crepuscolari per l’illuminazione esterna, interruttori a tempo o controlli azionati da sensori di presenza nelle parti comuni interne;
per gli edifici del terziario e pubblici: obbligatoria l’installazione di dispositivi per la riduzione dei consumi elettrici (interruttori a tempo, sensori di presenza, sensori di illuminazione naturale, ecc.) così come sopra indicato.

Area Tematica 3. FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI
Art. 7 – Impianti solari termici

I collettori solari devono essere installati su tetti piani, su falde e facciate non esposte a Nord, fatte salve le disposizioni indicate dalle norme vigenti per immobili e zone sottoposte a vincoli.
In centro storico al fine di ridurre l’impatto visivo degli elementi è fatto obbligo di usare pannelli integrati nel tetto complanari ad esso e sostitutivi del manto di copertura e posizionati preferibilmente sulla falda opposta al fronte stradale principale. Il serbatoio di accumulo dell’acqua deve essere posizionato all’interno dell’involucro edilizio. In caso di diverso posizionamento dei pannelli solari e del serbatoio la valutazione sarà demandata alla CQAP.
L’inserimento di pannelli solari in edifici di valore storico, da attuarsi con le stesse modalità indicate al punto precedente, è soggetto alla valutazione della CQAP.
Art. 8 – Impianti solari fotovoltaici

I pannelli fotovoltaici devono essere installati su tetti piani, su falde e facciate non esposte a Nord, fatte salve le disposizioni indicate dalle norme vigenti per immobili e zone sottoposte a vincoli.
In centro storico ed in edifici di valore storico presenti in tutto il territorio comunale, al fine di ridurre l’impatto visivo degli elementi, è fatto obbligo di usare pannelli integrati nel tetto, complanari ad esso e sostitutivi del manto di copertura e posizionati preferibilmente sulla falda opposta al fronte stradale principale; in caso di diverso posizionamento dei pannelli solari la valutazione sarà demandata alla CQAP.
Area Tematica 4. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Art. 9 – Contabilizzazione individuale dell’acqua potabile

Al fine della riduzione del consumo di acqua potabile si introduce la contabilizzazione individuale obbligatoria del consumo di acqua potabile, così da garantire che i costi per l’approvvigionamento di acqua potabile sostenuti dall’immobile vengano ripartiti in base ai consumi reali effettuati da ogni singolo proprietario o locatario, favorendo comportamenti corretti ed eventuali interventi di razionalizzazione dei consumi.
Tale obbligo va applicato a tutti gli edifici di nuova costruzione, mentre per gli edifici esistenti il provvedimento si applica nel caso di rifacimento della rete di distribuzione dell’acqua potabile.
La contabilizzazione dei consumi di acqua potabile si ottiene attraverso l’applicazione di contatori volumetrici regolarmente omologati CE.
Art. 10 – Riduzione del consumo di acqua potabile

Negli interventi di nuova costruzione e in quelli in cui è previsto il rifacimento dell’impianto idrico – sanitario è obbligatoria, al fine della riduzione del consumo di acqua potabile, l’adozione di dispositivi per la regolazione del flusso di acqua dalle cassette di scarico dei servizi igienici, in base alle esigenze specifiche.
Le cassette devono essere dotate di un dispositivo comandabile manualmente che consenta la regolazione, prima dello scarico, di almeno due diversi volumi di acqua: il primo compreso tra 7 e 12 litri e il secondo compreso tra 5 e 7 litri.
Per gli edifici esistenti il provvedimento si applica nel caso di rifacimento dell’impianto idrico – sanitario.
Art. 11 – Recupero acque piovane

Al fine della riduzione del consumo di acqua potabile, è obbligatorio, nelle nuove costruzioni con più di quattro unita immobiliari, fatte salve necessità specifiche connesse ad attività produttive con prescrizioni particolari, l’utilizzo delle acque meteoriche, raccolte dalle coperture degli edifici, per l’irrigazione del verde pertinenziale, la pulizia dei cortili e dei passaggi.
Le coperture dei tetti devono essere munite tanto verso il suolo pubblico quanto verso il cortile interno e altri spazi scoperti, di canali di gronda impermeabili, atti a convogliare le acque meteoriche nei pluviali e nel sistema di raccolta per poter essere riutilizzate.
Gli edifici di nuova costruzione, con una superficie destinata a verde pertinenziale e/o a cortile superiore a 30 m2, devono dotarsi di una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche, di un adeguato sistema di pompaggio per fornire l’acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti.
La cisterna per la raccolta delle acque meteoriche deve avere le seguenti caratteristiche:
volume minimo: 0.015 m3 ogni m2 di superficie scoperta (superficie fondiaria Sf detratta la superficie coperta Sq);
sistema di filtratura per l’acqua in entrata;
sfioratore sifonato collegato alla fognatura per gli scarichi su strada per smaltire l’eventuale acqua in eccesso.
La norma non si applica nelle zone BV, E e nelle aree destinate a dotazioni territoriali.

Nuovo regolamento Urbanistico ed Edilizio Comune Forlì

Come forse saprete il regolamento urbanistico contiene diverse cose che sono alla base delle regole per costruire nuove case e
ristrutturare quelle esistenti.

In un’ottica di risparmio delle risorse (energia, acqua, ecc.) , può diventare uno strumento fondamentale per moltiplicare le azioni sul territorio, invece di inseguire caso per caso.

Faccio un esempio pratico. Nella bozza che è stata predisposta dagli uffici del Comune si prevede che la maggiore dimensione delle murature non comporti una riduzione delle cubature edificabili. quindi se da 30 si passa a 45 cm di muro non viene ridotta la dimensione delle case, ed il costo è solo quello del materiale utilizzato. Questo permette di inserire i cappotti termici senza costi aggiuntivi, già dalla costruzione o dalla ristrutturazione delle case.

Pensate a cosa vuol dire per tutte le nuove case che verranno costruite, in termini di risparmio energetico!

Un altro esempio è l’obbligo di recuperare l’acqua piovana.

Ho inserito in una pagina pubblica modificabile da tutti la bozza, in modo da poter raccogliere eventuali contributi che potrò presentare agli uffici ed in Consiglio Comunale.

Chi è interessato, quindi, ci dia una mano! La bozza ed i contributi sono qui:
https://alessandroronchi.net/wiki/RegolamentoUrbanisticoEdilizio

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