Rossi

Ogm: scienziato denuncia, provocano il cancro

Ripreso da Vita: vita

Secondo uno studioso americano, che in un libro denuncia i pericoli degli organismi geneticamente modificati (Ogm), un centinaio di persone sono morte e tra 5.000 e 10.000 si sono ammalate a causa di un integratore alimentare geneticamente modificato. Il latte prodotto con ormoni geneticamente modificati, secondo Jeffrey M. Smith, ha aumentato in modo significativo i casi di cancro alla prostata e alla mammella.
In Gran Bretagna, secondo lui, le allergie cutanee sono cresciute del 50% a causa della soia geneticamente modificata importata dagli Usa.

Secondo Smith, i cibi Ogm provocano intossicazioni, allergie e possono causare anche il cancro. Lo studioso e ricercatore americano sostiene di essersi basato su dati scientifici e denuncia i rischi taciuti per anni, negli Stati Uniti, da pressioni, inganni e manovre per camuffare la verità a vantaggio dell’industria biotecnologica.
Quello che sul mercato viene presentato come un cibo senza effetto sulla salute, in realtà, avrebbe provocato almeno un centinaio di morti e tra i 5 e i 10 mila malati gravi per l’assunzione di L-triptofano, un aminoacido usato come supplemento negli alimenti geneticamente modificati.

Sulle pagine del libro “Seeds of deception” (Semi dell’inganno), che la prossima settimana verrà sottoposto anche all’attenzione della riunione ministeriale della Wto (l’Organizzazione per il Commercio Mondiale) a Cancun, in Messico, Smith rivela anche come, nel processo per la creazione dei cibi Ogm, sia possibile il trasferimento negli organi umani di una categoria di geni, i cosiddetti promotori, che permettono di attivare il trans-gene.
Questi geni sono considerati responsabili di imprevedibili effetti sulla salute, compresa la potenziale crescita di cellule pre-cancerogene. In particolare, il latte di mucche cresciute con un ormone geneticamente modificato contiene una quantità eccessiva di un ormone (Igf-1), che costituisce uno dei più alti fattori di rischio nella possibilità di contrarre cancro al seno e alla prostata.
Nonostante persino l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) abbia dimostrato la preoccupazione che gli Ogm possano provocare malattie immuni agli antibiotici, gli Stati Uniti hanno per anni taciuto, facendoli passare per cibi sicuri, ha spiegato Smith. L’esperto americano sostiene che molti studi sono stati distorti e gli scienziati che hanno provato a denunciare i problemi alla salute provocati dagli Ogm sono spesso stati privati di responsabilità o addirittura licenziati.

Diritti cyber, dopo l’EUCD incombe l’IPED

Vi siete fatti delle belle vacanze? Pare che Settembre riserverà per voi tutte le sorprese che volevate non aspettarvi….

Dal sito dell’associazione Software libero:

L’11 settembre 2003 la commissione JURI del Parlamento europeo discute la Direttiva Intellectual Property Enforcement Directive, che richiede forme di criminalizzazione della cosiddetta violazione della proprietà intellettuale.

Appoggiamo la campagna di CODE, Coalition for an Open Digital Environment, tesa a far conoscere i rischi di questa nuova proposta di direttiva nonché a chiedere ai parlamentari europei la non approvazione.

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COMUNICATO STAMPA

Un nuovo acronimo contro i diritti digitali: dopo l’EUCD arriva l’IPED

L’Associazione Software Libero chiede il rifiuto della Direttiva per il Rafforzamento della Proprietà Intellettuale

Un altro rischio incombe sull’Europa: dopo l’EUCD arriva l’Intellectual Property Enforcement Directive (link), una nuova direttiva nel cui testo sono presenti concetti e precetti pericolosi non solo per il software
libero.

Il prossimo 11 settembre la commissione JURI del Parlamento Europeo discuterà una Direttiva (Intellectual Property Enforcement Directive)
che richiede forme di criminalizzazione della cosiddetta violazione della proprietà intellettuale.

Col termine “proprietà intellettuale” si comprendono discipline giuridiche molto diverse fra loro, come il copyright, i brevetti, i marchi, i nomi a dominio Internet, le quali comportano problemi e richiedono tutele nient’affatto uniformi. L’effetto di uniformare queste discipline, addirittura dal punto di vista penale, è di ridurre drasticamente le libertà civili dei cittadini europei, rendendo oltretutto legalmente rischiose le attività legate all’innovazione e alla competizione tecnologica.

In questi giorni una coalizione internazionale di associazioni e gruppi hanno avviato una campagna (CODE, Coalition for an Open Digital Environment) tesa a far conoscere i rischi di questa nuova proposta di direttiva nonché a chiedere ai parlamentari europei la non approvazione.

Sul sito della campagna http://www.ipjustice.org/code.shtml è possibile leggere la lettera spedita da questa coalizione ai parlamentari che fanno parte della commissione chiamata l’11 settembre prossimo a discutere ed eventualmente approvare questa direttiva.

L’Associazione Software Libero condivide tutte le preoccupazioni espresse dalla coalizione e rimarca come ancora una volta con questa direttiva, come con la precedente EUCD, si danneggiano i cittadini.

Anziché limitarsi a colpire chi trae illegalmente profitto dalle violazioni del diritto d’autore, si colpiscono gli utenti, declassandoli dal ruolo di cittadini a quello di clienti privi di diritti, condannandoli ad una fruizione arbitrariamente limitata delle opere e minacciando la loro riservatezza. Come se non bastasse, la direttiva minaccia lo sviluppo della concorrenza e dell’innovazione nel mercato dell’informazione digitale.

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Siccità: parte la campagna per ridurre il flusso d’acqua

L’iniziativa, promossa dalla Provincia, consiste nel distribuire sulle spiagge dei riduttori che fanno risparmiare fino al 50%.

In questo periodo di emergenza-siccità, la Provincia di Rimini lancia una campagna per risparmiare acqua distribuendo sulle spiagge della riviera riduttori del flusso idrico.
Si tratta di piccoli strumenti che costano poco (dai 2 ai 4 euro per rubinetto) e fanno risparmiare fino al 50% di acqua, ma anche l’energia necessaria per pomparla. Si applicano ai rubinetti o all’interno dei flessibili delle docce. Apparentemente viene mantenuto lo stesso getto, perchè il minore flusso di acqua viene miscelato con aria. Il prossimo 6 agosto gli assessori al Turismo e all’Ambiente Massimo Gottifredi e Cesarino Romani andranno sulle spiagge a consegnare ai bagnini i riduttori di flusso per risparmiare l’acqua delle docce, dei rubinetti e delle toilette.

La Provincia estende così su tutta la riviera riminese l’esperienza del bagno ecologico di Riccione, presentato a inizio estate.
“Nonostante nel riminese la situazione sia sotto controllo, abbiamo voluto contribuire alla campagna di risparmio idrico lanciata dalla Regione Emilia-Romagna – spiegano i due assessori – Il fatto che qui non esistano particolari emergenze non ci esime da azioni di risparmio idrico”.

Abbasso consumi = maggiore vendita auto

Questa equazione non necessiterebbe di molte spiegazioni. Eppure sembra non essere così scontata come si pensa.

Abbiamo infatti finanziato per anni la rottamazione dei vecchi veicoli, senza considerare attentamente quali nuovi modelli venivano acquistati, chiamando questa operazione “Ecoincentivi”.
Finiti gli ecoincentivi, ecco che crolla il mercato dell’auto: non credo sia una cosa assurda, visto che da un mese all’altro il prezzo dell’auto aumenta di 4000 euro, ed i cittadini non sono poi così stupidi.

Ed ecco che la Fiat dichiara che le proprie vendite sono in calo, e decide di licenziare 10000 lavoratori (all’estero, così non si rischia nessuna protesta in Italia contro la casa automobilistica).
Beppe Grillo, andato ai cancelli con la Smile, l’auto di Greenpeace che fa 100 km con 3 litri basata su modifiche alla Renault Twingo, inizia il suo discorso di protesta affermando che per vendere auto bisogna fare auto che consumino poco, che siano finalmente frutto di un progresso tecnologico.

La Fiat, sicuramente senza tenere in considerazione nemmeno per un attimo Grillo, porta a termine lo sviluppo della nuova Punto, il suo asso nella manica per una ripresa economica. Ed in venti giorni raccoglie 32000 prenotazioni in Italia e 70000 in Europa, segno che il modello piace.

Analizzando con attenzione i dati che ci propongono i quotidiani, notiamo che il 35% di questi ordini coinvolge la serie Diesel Multijet a 16V, 1300 di cilindrata, contro il 6% di mercato che aveva totalizzato il diesel nel vecchio modello di Punto.

Perchè di questo incremento?
Basta guardare i dati di consumo di questo gioiellino: 4,5 litri per 100 chilometri contro i 6 che contraddistingono la vecchia Punto.

Può darsi che i consumatori inizino a svegliarsi: il carburante costa caro al portafoglio ed alle vite umane (la guerra in Iraq non è poi così accantonata, se continuano a morire soldati americani, eppure è stata già bollata come terminata…).

Cara Fiat, continua così: non vogliamo altri SUV, vogliamo auto che ci permettano di arrivare a destinazione nella maniera più sicura possibile, con la spesa economica ed ambientale minore possibile.

Speriamo, inoltre, che i prossimi ecoincentivi vengano rivolti con un occhio particolare a questo tipo di auto a bassa emissione di CO2 e a basso consumo: solo così potrebbero fregiarsi del prefisso “Eco”.

Speriamo che la nuova Lancia Ypsilon segua la stessa strada, magari ritoccando ulteriormente i consumi verso il basso.

Speriamo che si arrivi alla produzione dell’auto che faccia 100km con un litro, le tecnologie ci sarebbero.

Speriamo.

La nuova Punto a 5 Porte

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