Salvini

Il politico non dovrebbe essere uno di noi, a caso

La foto di Salvini che fa un selfie con una ragazza ad un funerale di Stato mi ha fatto ricordare quanto detesti le frasi di Grillo e dei populisti, che invocano politici presi a caso dalla popolazione.

Il leghista si giustifica dicendo che ha risposto in modo educato alla ragazza che chiedeva la foto. A mio parere sarebbe stato corretto rispondere, educatamente, che non era il luogo ed il momento adatto, dando la sua disponibilità in un’altra occasione. Mi preoccupa il fatto che non gli sia venuto il dubbio che fosse inopportuno.

Se vogliamo migliorare, sia nelle piccole sia nelle cose importanti , dobbiamo avere le persone migliori a rappresentarci ed a decidere quali passi farà questo Paese nei prossimi anni.

Quando state male, cercate un medico a caso oppure il medico migliore che sia raggiungibile? O per i vostri figli, sperate in un buon insegnante ed in una buona scuola, oppure in una qualsiasi?

Non voglio una rappresentazione omogenea della società, in Parlamento ed al Governo. Non voglio una percentuale uguale a quella del bar sotto casa di ladri e disonesti, di ignoranti o razzisti.

Voglio persone degne di stima, di fiducia.

Voglio che le maggiori cariche dello Stato sappiano parlare Italiano, e ritengano corretto utilizzare la nostra lingua invece del dialetto dello scaricatore di porto, nelle occasioni di dibattito pubblico.

Si potrà rispondere che in passato non sono stati raggiunti ottimi risultati, ma non si può ignorare il fatto che il livello si stia abbassando invece che aumentare.

Salvini in visita al cantiere dei soccorsi di Genova sotto al Ponte Morandi

Ho trovato questo video su Youtube che a mio parere merita di essere diffuso. Credo sia stato registrato da un membro dello staff di Salvini, ma non c’è scritto nulla sull’autore.

Contiene informazioni importanti perché mostra le risposte al Ministro dello staff dei soccorritori: la speranza vana di ritrovare sopravvissuti, la quasi certezza che ci sia ancora qualcuno sotto le macerie perché i cani lo hanno sentito, i dettagli sui 5 cantieri in corso, le preghiere di promulgare un decreto d’urgenza per permettere gli appalti diretti per la ristrutturazione delle case senza bando e diverse altre cose interessanti che i media non hanno ancora diffuso:

Interessante anche la sua osservazione sui cani: salvano gli uomini, ma c’è chi non li vuole accanto in spiaggia.

La nave Lifeline ha la bandiera Olandese. Salvini e Toninelli diffondono una bufala

La nave della ONG tedesca Lifeline può avere bandiera olandese, come previsto dall’articolo 91 della Convenzione ONU sui diritti del mare entrata in vigore nel 1994.

Quindi Salvini e Toninelli diffondono una ennesima bufala, quando il primo scrive su Twitter che la nave è fuorilegge ed il secondo dice che opera fuori dalle regole.

Ma la cosa più triste è che si concentrino su una attività di soccorso di persone, di aiuto di bisognosi, piuttosto che sulle migliaia di altre attività realmente irregolari nel nostro Paese.

Forti con gli ultimi e deboli coi forti, come al solito.

Per i dettagli ringrazio il Post, che sta cercando di fare informazione seria in questo periodo di doublething orwelliano:

https://www.ilpost.it/2018/06/22/lifeline-nave-migranti/

 

Mangiate tranquilli

Fonte: Il post

Il messaggio semplice

Uno dei commenti migliori che ho letto sui risultati delle elezioni politiche del 4 Marzo è di Luca Sofri, direttore del Post:

dal sistema dell’informazione e degli esperti passa e attecchisce presso la maggioranza degli italiani la parte semplificata dei messaggi e non quella complessa delle analisi. -cut-
Quello di cui sono fatti i media italiani (giornali, programmi tv del pomeriggio, dichiarazioni di politici, eccetera, l’informazione) è testi e titoli: passano i titoli. Quello di cui sono fatti i media italiani è riflessioni accurate e sensazionalismo: passa il sensazionalismo. Quello di cui sono fatti i media italiani è immagine di progresso e terrorismo: passa il terrorismo. Quello di cui sono fatti i media italiani è spirito di convivenza e risentimento aizzato: passa il risentimento. Quello di cui sono fatti i media italiani è spiegazione dei fenomeni e litigio nei talk show: passa il litigio. Quello di cui sono fatti i media italiani è vero complesso e falso semplice: passa il falso.

Guardando le stronzate che sono passate su Facebook e su Whatsapp in questi giorni, mi rendo conto che tutti i messaggini stupidi ed “ironici” hanno scolpito, una goccia per volta, l’immaginario collettivo. Renzi è diventato progressivamente sempre più antipatico, è passato “di moda”, è diventato in pochi mesi “la vecchia politica”. Il tifo da stadio che l’ha sostenuto nel 2014, immotivato, gli si è rapidamente voltato contro, dichiarare di votarlo non era più “cool”.

Le ironie semplicistiche e becere, le bufale, non sono state superficiali ed inutili, non ci hanno fatto solo sorridere, hanno creato un immaginario collettivo. Non sono stati i programmi a convincere gli elettori, ma questo sentimento.

Su Facebook ho commentato a caldo che i russi hanno lavorato bene. Wired aveva scritto un articolo interessante, pochi giorni fa. Ne riporto un brevissimo stralcio, ma vi consiglio di leggerlo tutto:

Un po’ più inquietante invece è quanto dimostrato da un’inchiesta di BuzzFeed alla fine del 2016. La testata di disinformazione russa Sputnik, emerge come una delle principali fonti di fake-news di M5S. Soprattutto da parte di Tze Tze, sito controllato dalla Casaleggio Associati, e da L’Antidiplomatico, molto vicino al movimento. Dopo l’inchiesta Tze Tze è stato dismesso.

In realtà, ragionandoci, quest’ultimo governo Gentiloni ha fatto male? Nessuno lo sostiene. Ha fatto peggio di Berlusconi più Lega Nord dell’ultimo governo 2008-2011? Non lo dice nessuno.

Questa rabbia era immotivata, a ragione, ma si è votato a sentimento, “a pelle”.

Gli italiani a pelle hanno deciso di premiare Salvini e Di Maio. Chi oggi ne è contento lo scriva nei commenti, lasciamoci i contatti per riparlarne tra un paio di anni.

Sono pronto di ammettere di aver sbagliato pubblicamente e clamorosamente, se staremo meglio di oggi.

Fonti:

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