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Corso: Il web marketing per le imprese

Dove e Quando • Cesena, 12 maggio 2010 • Sede C.A.C.

A chi è rivolto • alle aziende e ai liberi professionisti che vogliono utilizzare autonomamente e correttamente Internet come strumento di comunicazione, evitando gli errori più comuni e facendo di un mailing uno strumento efficace per raggiungere il proprio obiettivo.

Durata • 4 ore Costo • euro 100,00 + IVA

(sconto 20% per studenti, cooperative, Onlus e giornalisti)

L’obiettivo • Illustrare i meccanismi di comunicazione di Internet, i vantaggi e gli svantaggi del mezzo. In particolare verranno presentati i possibili utilizzi del proprio sito Internet come mezzo promozionale dalle notevoli potenzialità e le trappole in cui non bisogna cadere per essere efficaci.

• Promuoversi sul web: siti e motori di ricerca (SEO)

• Mercati e conversazioni: la reputazione online

• Accessibilità: le regole per essere visibili e “a norma”

• E-mail marketing: trucchi e trappole della posta

• Social network: le regole, da Facebook a Flikr

Docente • dott. Alessandro Ronchi

Per iscrizioni ed informazioni:  Corso: Il web marketing per le imprese – Sapim – Agenzia di comunicazione – relazioni pubbliche – pubblicità – formazione.

Analisi fredde ed opache

Le elezioni le hanno vinte Bossi e Berlusconi. Inutile farci tanti giri attorno. Il primo ha ottenuto percentuali assurde, il secondo ha tenuto nonostante tutto quello che ha fatto. Questo è il dato: cosa deve fare qualcuno per perdere le elezioni, oltre alle leggi salvaprocessi (propri) e salvalista, le telefonate censorie per la TV, i comizi fuori norma, veder prescritto il proprio corrotto, e così via?

Ha vinto nonostante tutto questo, e questo per me è un dato interessante. Evidentemente, e non è la prima volta, agli italiani va bene così. Non solo, io credo che gli italiani, in gran parte se non in maggioranza, siano così. Per noi le regole sono un optional non richiesto, nel bene (quando si parla di creatività) e nel male (quando si parla di giustizia).

Ed è giusto che questa maggioranza di Governo li rappresenti, se è questo che vogliono.

Un bel segnale, nonostante tutto, è che il bipartitismo è completamente fallito alle urne. Se vorranno imporlo, dovranno farlo con la forza cambiando le leggi elettorali (cosa che ovviamente non si può escludere), facendo fuori quasi la metà degli elettori italiani (a proposito di tutela del voto). Le liste alternative ai 2 big, infatti, sono quasi tutte cresciute cannibalizzandone le perdite.

Dicono, ovunque, che alla sinistra manca un leader. Per me, invece, è il progetto che è sbagliato. A parte i temi politici, che ognuno costruisce come vuole e confronta con l’elettorato, pensare di ottenere un qualche vantaggio eliminando gli alleati è stato un grave errore.

Un errore che ha falciato decine di migliaia di militanti che si occupavano onestamente di politica, che ha mozzato la testa al pluralismo ed aumentato l’astensionismo.

Pensateci bene. Tra amici, quante opinioni diverse si trovano su ogni cavolata? Perché dovrebbero esserci, al contrario, solo 2 visioni complessive di futuro, convergenti tra loro per contendersi i voti degli indecisi?

In ogni sistema bipartitico cala l’affluenza. E quando cala l’affluenza la democrazia rappresenta meno i cittadini.

Se c’è una cosa che continuo a rimproverare ai segretari PD che si sono succeduti a livello nazionale, è proprio questa volontà di crescere sopra i possibili alleati.

Fidatevi, i voti di chi ragiona non si possono coagulare con i “ma anche“. Quindi, se non volete perdere tutte le elezioni finché campate, un consiglio: smettete di prendere accordi con la maggioranza sulle regole che decapitano i vostri alleati (in TV, sulle leggi elettorali, sulle campagne elettorali).

L’alternativa si costruisce mettendo insieme tanti mattoni. I prefabbricati funzionano solo con gli altri.

IO sono qui, ma loro non più.

In tanti, in questi giorni (1, 2, ecc.) , hanno pubblicato la loro posizione politica attraverso il servizio “Io sono qui” di Open Polis.
Peccato, però, che i dati di quel sito non siano stati aggiornati in questi anni dalle ultime politiche (2008), e quindi praticamente tutti i risultati siano sbagliati (sempre che un servizio di quel tipo possa realmente funzionare, e non essere influenzato dalle idee di chi lo realizza).

La Sinistra Arcobaleno non c’è più da 2 tornate elettorali, I socialisti non si presentano più da soli, Il PD ha ancora Veltroni nel simbolo e non v’è traccia dei 2 segretari che l’hanno sostituito, I Verdi non ci sono, e così via.

Non a caso c’è scritto, in grande, Elezioni politiche 2008

E’ giusto ed utile esprimere la propria intenzione di voto. Un po’ fantasioso, invece, è disegnarla con quel programmino datato…

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