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Mezzi pubblici ed evasione

istanbul smart ticketSono particolarmente contento per l’annuncio di Marino sul ticket sonoro negli autobus. Ho letto in rete alcuni articoli molto sbeffeggianti (Roma Today, 06 Blog), ma credo che la questione vada trattata in maniera molto seria.

Il servizio del trasporto pubblico, a Roma, ha bisogno sicuramente di maggiori controlli per evitare gli evasori. Ci sono tratte che non vedono un controllore da anni, e questo si riflette sia sulle entrate, sia sulla qualità del servizio.

Avere tante persone non paganti significa anche avere autobus strapieni di persone che non dovrebbero starci. Con un rischio per la sicurezza dei passeggeri, oltre che per le casse dell’ATAC.

Ad Istanbul, per fare un esempio, i biglietti sono elettronici e gestiti tramite chiavetta magnetica. Si entra davanti, si avvicina la chiavetta, ed un suono avvisa l’autista che il passeggero può salire. Vengono gestiti così abbonamenti, biglietti singoli, turistici settimanali. E nessuno entra senza il bip.

Punto, fine della questione.

Inoltre con una verifica elettronica sarebbe anche possibile verificare quali sono le tratte e gli orari più utilizzati, per ottimizzare i percorsi più utili per i cittadini. Si potrebbero verificare anche con maggiore facilità i biglietti e gli abbonamenti falsi.

Questo è chiaramente solo uno dei tasselli per rimettere in sesto il trasporto pubblico locale, ma è un tassello fondamentale. Così come le corsie preferenziali, la sicurezza dei tempi, e così via.

Le tessere di Grillo

Grillo ha sempre gridato contro le tessere dei partiti, però per le votazioni dei candidati e dei programmi userà lo stesso sistema.

Non che sia un male, è semplicemente assurda l’idea che tutti quelli che non condividono le tue idee possano decidere con quali programmi e quali persone ti presenti alle elezioni e ti candidi a governare. Molto meglio che le persone prima condividano una piattaforma di base, e poi scelgano insieme entrambe le cose. Un po’ alla volta (direi però troppo lentamente), anche il movimento 5 stelle capisce quelle che sono regole non scritte necessarie per una vera democrazia.

Però dire che queste “iscrizioni certificate” sono diverse dalle tessere di partito è una ipocrisia e una presa in giro. Del resto, hanno i due requisiti fondamentali delle tessere di partito: sono personali e non sono compatibili con quelle di altri partiti.

Però sono gratuite.
Quello che sembra superficialmente essere un aspetto positivo, è un rischio molto grave.

Quando ci sono in ballo posizioni (e stipendi) importanti, il rischio che le votazioni non avvengano democraticamente è molto elevato. Un potenziale malintenzionato si presenta con uno staff di persone che raccoglie iscritti fittizi, o semplicemente poco interessati, e li porta alle assemblee per farsi votare. Il limite, nei partiti seri, è che tutto questo ha un costo ed uno sforzo che ostacola le operazioni: il costo delle tessere ed il costo per il trasporto delle persone alle assemblee.

Con le tessere gratis, e le votazioni su internet, i malintenzionati potranno semplicemente mettersi un un angolo di piazza, raccogliere firme di adesione, e mandare le iscrizioni a nome degli ignari. Non gli costerà nulla, e potranno votare direttamente online con il loro nome. Senza un altro sistema che equilibri la partecipazione vera ed ostacoli le truffe, sarà un disastro.

Se questo è poco importante per i programmi, che di solito vengono ignorati per questo tipo di operazioni, non lo è per i candidati.

Opporsi alla corruzione ed agli inganni a parole è molto semplice. Ma l’efficacia e la serietà dipende dall’organizzazione, dalla capacità di equilibrare le forze in gioco, e dalla capacità di controllo e verifica.

Qualche giorno fa si è scoperto che probabilmente dietro la mostra di Brescia di Matisse c’erano falsi numeri di visitatori per ottenere i premi di risultato del bando, gli amministratori si sono detti estranei alla vicenda perché si erano semplicemente fidati delle rendicontazioni presumibilmente false degli organizzatori. Troppo facile, così. La responsabilità di chi gestisce la cosa pubblica non sta nel potersi considerare estranei alle truffe, ma nell’avere fatto tutto il possibile per controllare che queste non potessero avvenire.

Del resto è semplice: se lasci spazi per farti fregare, questi spazi verranno riempiti.
Non è un bel Mondo e non è semplice viverci, ma dovremmo essere abbastanza maturi per averlo capito, no?

Il marmo di Icaro come i nostri polmoni

Icaro: Aria Pulita Politica Pulita #1

Succede di rado che il nostro sguardo si soffermi sull’immobile gigante che ogni giorno ci vede sfilare nelle auto, in bici o camminare ai suoi piedi. Se lo guardassimo vedremmo il suo petto e il suo volto neri per il deposito di polveri inquinanti che si depongono quotidianamente.

Le stesse polveri che noi cittadini forlivesi siamo costretti a respirare ogni giorno.

Le polveri sottili superano il livello limite di 50 micro grammi ogni mc. con una media impressionante di oltre 70 volte all’anno negli ultimi 4 anni. Il 2008 è stato leggermente migliore sugli sforamenti, ma la media giornaliera è attorno ai 35 mg/mc come gli anni precedenti.

Nonostante il 2009 si sia presentato con tempo piovoso e vento sostenuto nei primi 85 giorni il livello di 50 micro grammi medi giornalieri è già stato superato in 22 volte.

Il Cancro del Marmo

La superficie esterna dei marmi, originariamente costituita da purissimo carbonato di calcio, si trasforma con lo smog in solfato di calcio, una sostanza che mangia la pietra e la riduce in polvere con un processo non reversibile a causa della mancanza di sistemi di autorigenerazione.

Il solfato di calcio si forma a causa del biossido di zolfo contenuto nei gas di scarico delle automobili e degli impianti di riscaldamento domestico. L’acido si deposita nella pietra, che tende a desquamarsi.

L’utilizzo del metano e la diminuzione della quantità di zolfo contenuta nel gasolio e negli altri combustibili permettono una diminuzione delle emissioni dell’uomo causate da riscaldamento, traffico.

L’impatto sanitario nell’uomo

Il biossido di zolfo è un forte irritante delle vie respiratorie; un’esposizione prolungata a concentrazioni anche minime (alcune parti per miliardo, ppb) può comportare faringiti, affaticamento e disturbi a carico dell’apparato sensorio.

È inoltre accertata una sinergia dannosa in caso di esposizione combinata con il particolato, dovuto probabilmente alla capacità di quest’ultimo di trasportare il biossido di zolfo nelle zone respiratorie del polmone profondo.

La tabella mostra l’incremento percentuale dei problemi per la salute dell’uomo all’aumentare di 10 µg/m3 di PM10 (Dalle Linee guida sulla qualità dell´aria OMS 2000).
effetti_salute_pm10

In Italia un morto su cinque è riconducibile a cause legate all’inquinamento dell’ambiente.

La proposta programmatica dei Verdi sulla mobilità

I Verdi propongono di invertire le priorità nelle politiche per la mobilità, mettendo al primo posto la tutela della salute e dell’ambiente.

Occorre dare piena attuazione agli indirizzi del piano del traffico, che ha lo scopo di permettere una mobilità cittadina sostenibile diminuendo il numero dei veicoli a motore circolanti, spesso con un solo passeggero.

Per ottenere questo risultato servono interventi strutturali sulle piste ciclabili per renderle sicure e connesse tra loro in rete, per l’aumento delle aree pedonali e l’attivazione di vere e proprie isole ambientali e zone 30, per la creazione di corsie preferenziali per la mobilità collettiva.

Occorre investire sul trasporto pubblico incrementandone la velocità commerciale, permettendone puntualità, velocità, sicurezza ed economicità per le casse pubbliche.

E’ necessario attuare modalità di trasporto collettivo con mezzi innovativi ad inquinamento zero e motore elettrico.

Occorre attivare progetti per introdurre sistemi di logistica delle merci nel nostro territorio, ed evitare gli sprechi nella distribuzione con mezzi pesanti ed inquinanti che percorrono semivuoti la città ed il centro storico.

Proponiamo di organizzare la progettazione urbanistica considerando come prioritaria la soluzione ai problemi di mobilità: le zone residenziali distribuite e lontane dalle aree servite dalle scuole, dalle università e dai luoghi di lavoro sono un costo per la collettività non solo in quanto spreco di territorio, ma anche in termini economici e di welfare, perché costringono ad attivare servizi pubblici poco efficienti aumentando l’inquinamento ed i costi per l’amministrazione.

Roberto Balzani: Cantiere per la qualità dello sviluppo un percorso di confronto sull’economia del territorio

Venerdì 5 dicembre si è concluso il percorso di confronto con le categorie economiche e sindacati sul tema di uno sviluppo di qualità del territorio forlivese. Dal confronto sono emersi aspetti significativi che Roberto Balzani intende far diventare parte integrante delle sue idee di proposta programmatica. La situazione di crisi economica, che diventerà ancora più grave nei prossimi mesi, ha senza dubbio accelerato la necessità di ripensare i modelli di sviluppo e di consumo fin qui praticati, occorre perciò puntare più sulla sviluppo integrato tra economia, società, ambiente e cultura, in un’ottica qualitativa e non solo quantitativa. Ai fini di uno sviluppo di qualità, che renda attrattivo il nostro territorio per imprese, lavoratori ed intelligenze, sono stati sottolineati in particolare i seguenti punti:

– coinvolgimento preventivo ed “informato” delle parti sociali rispetto alle scelte da effettuare ;

– sburocratizzazione dei procedimenti amministrativi, attraverso un uso massiccio degli strumenti telematici e revisione dei regolamenti comunali, intervenendo sui fattori organizzativi e sulle procedure che interagiscono con gli ambiti produttivi, per accorciare i tempi di attesa delle varie pratiche amministrative e rendere più snelli gli iter. Esempi di ambito di intervento possono essere le localizzazioni e rilocalizzazioni degli immobili, la gestione di oneri e perequazione del verde ( che ” rivisitata” in modo intelligente, può essere occasione dialogo con le imprese).

-implementazioni dei servizi ( infanzia ed anziani) che possono agevolare l’inserimento lavorativo della manodopera, in particolare femminile che oggi sconta ancora un gap numerico, in quanto l’occupazione è inferiore, rispetto ai dati regionali. Occorre anche promuovere l’affermarsi di esperienze concrete di conciliazione famiglia/lavoro nelle realtà aziendali locali. La coesione sociale è stata fin qui un elemento di attrattività del nostro territorio, deve continuare ad esserlo, anche a fronte di condizioni sociali ed economiche mutate, quali la forte presenza di migranti che provengono da altre realtà o da altri Paesi.

Uno sviluppo di qualità : non può che puntare a far crescere settori innovativi, quali quello delle energie pulite e rinnovabili che, a partire dal patrimonio immobiliare pubblico, potrebbe trovare un primo campo di attuazione concreta, oltre che nel settore privato e delle attività produttive. A tale scopo occorre innescare ogni meccanismo utile a semplificare gli iter burocratici. Deve trovare nel rapporto con la ricerca e l’università un terreno fecondo di scambio, anche attraverso modalità innovative che convoglino sulla nostra città studi ed intelligenze tramite, ad esempio, strumenti quali premi e borse di studio finalizzate all’innovazione produttiva ed amministrativa. Deve ragionare in termini di infrastrutture partendo da una base quantomeno territoriale. E’ perciò fondamentale che Forlì riassuma un ruolo di città “capoluogo” creando una relazione forte con i comuni limitrofi: ad es. l’aeroporto non può essere solo della città di Forlì. In questa logica vanno affrontati i problemi legati al suo rilancio o, comunque, a scelte che non siano economicamente penalizzanti per la collettività, ma salvaguardino la scelta di Forlì come polo tecnologico aeroportuale (non necessariamente vocato in modo esclusivo al trasporto di persone) anche come opportunità di innovazione e ricerca per altri ambiti produttivi, quali quello della nautica. Ma anche quegli aspetti infrastrutturali più strettamente legati alla città, quali un miglior collegamento tramite servizi di trasporto pubblico e piste ciclabili, tra le varie parti della città, in primis il centro, ma anche le aree produttive, sono fondamentali. Molta parte delle maestranze operaie oggi, sono costituite da cittadini stranieri, che spesso non possiedono automobili.

La riqualificazione, anche economica del centro storico, è uno degli aspetti imprescindibili di uno sviluppo cittadino di qualità. Anche in questo caso l’implementazione del servizio di trasporto pubblico con navette, da parcheggi di corona (ma non solo) il completamento e la messa in sicurezza delle ciclabili che collegano alle aree periferiche, sono fondamentali per garantire l’accessibilità ai cittadini, agli operatori ed ai turisti che sempre più numerosi frequentano la città.

La valorizzazione dell’offerta culturale legata al patrimonio storico, architettonico e museale della città, delle tipicità artigianali e delle produzioni dell’enogastronomia, devono diventare gli assi portanti dello sviluppo turistico e della riqualificazione del nostro centro cittadino.

Spunti per una economia solidale
Alcuni spunti per iniziative di economia solidale, che provengono da contributi dal basso, possono essere:
-attivazione di forme di vendita a prezzi contenuti per fasce disagiate della popolazione, con la collaborazione di supermercati ed esercenti di negozi;
– “happy hours” per la vendita di prodotti deperibili a prezzi scontati , a fine giornata, da riservare ad utenza quali pensionati, studenti fuori sede ecc;
-attivazione, in collaborazione con le banche ed i Consorzi Fidi locali, di forme di microcredito per l’avvio di piccole attività autonome da parte di soggetti sociali deboli.

Comitato Forlì per Balzani

Inauguriamo anche le manutenzioni, chissà che i servizi non migliorino

Pare che non ci sia nulla di meglio di una inaugurazione per mostrare di aver fatto qualcosa. Per questo, di fronte ad una scelta molto semplice, il denaro pubblico viene sempre riversato su qualcosa di nuovo piuttosto che sul miglioramento o mantenimento dell’esistente.
Il servizio di trenitalia oggi è tremendo: le esperienze di disagi, ritardi, treni annullati o fermati in transito sono talmente frequenti che tutti potrebbero raccontare qualche episodio.
Così non mi stupiscono i primi disagi di Frecciarossa, immagino che la figuraccia verrà riparata in fretta con un disagio Trenitalia standard.
Quando accadono queste cose, però, dovremmo chiederci come cittadini se veramente valga la pena bloccare una rete o ritardare investimenti necessari, per avere un trenino che risparmia meno di mezzora di tempo al costo di qualche miliardo di euro.
Chi usa il trasporto collettivo ha bisogno di certezza negli orari, sicurezza contro i guasti, organizzazione e logistica.
Dovremmo inventarci un modo per inaugurare anche gli interventi di manutenzione, in questo modo probabilmente aumenteremo gli investimenti per l’efficienza delle nostre reti.

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