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La bolla 2.0

Sulla puntata di Report di Domenica si è parlato tanto, e questo è già da solo un bene: troppa gente utilizza servizi web senza conoscerne i regolamenti, i limiti ed i pericoli per la propria privacy. Nel mio piccolo parlo da anni del problema della proprietà dei contenuti inseriti in siti di proprietà di terzi, quasi sempre con sedi in altri continenti.

Ma oggi voglio soffermarmi sul presunto valore che viene oggi attribuito a certi portali web 2.0. Le cifre citate da Report parlano di decine di miliardi di dollari, come se fossero noccioline.

E’ indiscutibile che ci siano servizi che possano rendere più di quello che rendono oggi, ma queste cifre ricordano tanto quello che è successo qualche anno fa, quando scoppiò la bolla della new economy. Allora bastava che una company si facesse bella col web per ingigantire l’appetito degli investitori, con sperperi miliardari e speculazioni basate sul nulla, sotto.
In questi casi gli investimenti guardano al lungo termine, ma spesso i progetti web hanno una vita brevissima e non raggiungono quasi mai ricavi che giustifichino le valutazioni.

Non passerà molto tempo prima che scoppi anche la bolla del 2.0. Si spera a piccoli colpi, come è successo con MySpace: da servizio sociale del futuro è diventato, meritatamente, una carcassa del passato in poco tempo, calando a picco.

Ma il Facebook di oggi è molto più grande, in tutti i sensi, del MySpace di ieri. E quando cascano i giganti…

Smetti di vivere nel passato

Anche Microsoft si è accorta che troppa gente continua ad utilizzare Internet Explorer 6.

Non è solo un problema di vecchiaia, ma di sicurezza e di usabilità del web: continuando ad utilizzare questo programma vecchio di 10 anni si rischiano virus e truffe informatiche.

E’ ora di aggiornarsi, le alternative migliori non mancano:

Ringrazio Alessandra per la segnalazione del sito del countdown di Microsoft.

Bando per la rimozione dell’amianto e l’installazione di impianti fotovoltaici

Dalla Regione Emilia-Romagna 10 milioni di euro per favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale. L’opportunità è destinata alle piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna.

Bologna, 19 gennaio 2011 – Nove milioni di euro per favorire la rimozione dell’amianto, la coibentazione e l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici, più un milione per la sola sostituzione dei tetti di amianto. Sono questi gli obiettivi del bando, finanziato con risorse provenienti dal POR FESR e regionali, per la concessione di contributi alle  piccole e medie imprese emiliano-romagnole.

Il provvedimento è stato proposto congiuntamente dall’assessore alle Attività produttive e Piano energetico, Gian Carlo Muzzarelli, e dall’assessore all’Ambiente Sabrina Freda.

Tra gli obiettivi del bando quello di favorire e promuovere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale. Ciò attraverso il sostegno alla realizzazione di interventi finalizzati alla qualificazione ambientale dei luoghi adibiti a sedi di lavoro, promuovendo la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti cemento-amianto dove presenti ma anche sostenendo la realizzazione di interventi finalizzati a promuovere il risparmio energetico nella climatizzazione degli edifici adibiti a sedi di lavoro nonché l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta tramite la fonte solare con l’installazione di impianti fotovoltaici.

«Si tratta di un progetto atteso che ha già suscitato l’interesse di tanti imprenditori. In coerenza con le politiche di corretta gestione del territorio e lo sviluppo delle Aree produttive ecologicamente attrezzate, abbiamo scelto di sostenere la riqualificazione delle imprese innestando nuove scelte energetico-ambientali al fine di migliorare le performance dell’impresa stessa, e contribuire a rilanciare una crescita sostenibile ed intelligente», ha spiegato l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli.

«Un beneficio per migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro e la creazione di opportunità energetiche. Questo bando – ha rilevato l’assessore all’Ambiente Sabrina Freda – è fondamentale proprio perché si inserisce pienamente nelle politiche della sostenibilità. Oltre all’eliminazione dell’amianto, infatti, prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti: un segnale chiaro sull’ubicazione degli impianti che devono essere posizionati sui tetti e non su suolo agricolo per contenere il più possibile il consumo di territorio».

Le domande di contributo dovranno essere compilate esclusivamente tramite una specifica applicazione web, le cui modalità di accesso e di utilizzo saranno rese disponibili, almeno dieci giorni prima dell’apertura dei termini per la presentazione delle stesse, sul sito della Regione Emilia-Romagna ai seguenti indirizzi: http://emiliaromagna.si-impresa.it, www.ermesambiente.it e su questo portale.

La trasmissione delle domande di contributo, tramite posta elettronica certificata e trasmissione della copia cartacea per raccomandata, dovrà essere effettuata, pena la non ammissibilità delle stesse, nel periodo intercorrente tra il 1° aprile 2011 e il 2 maggio  2011, entro le ore 16.

Il contributo è rivolto esclusivamente alle  piccole e medie imprese emiliano-romagnole aventi sede legale e/o operativa nel territorio dell’Emilia-Romagna e non potrà essere superiore a 150 mila euro per ciascun beneficiario. Alla valutazione tecnica delle domande di contributo provvederà un nucleo di valutazione composto da collaboratori appartenenti all’assessorato Attività produttive e dell’assessorato Ambiente.

fonte: Un bando per la rimozione dell’amianto e l’installazione di impianti fotovoltaici — POR – FESR.

La cagata del giorno

Oggi tocca sentire che l’email è superata dai messaggi sui social network, e che forse è anche poco male.

Consideriamo un secondo come sono strutturati i social network oggi: di proprietà privata, con interfacce private, privi di standard pubblici, il cui uso è a discrezione di un proprietario terzo, quindi esattamente il contrario di come era stato pensato il web.

Se sostituissimo l’email con questo, un giorno potrebbe venirci tolto da un terzo senza nemmeno una motivazione (non che la motivazione basti a rendere giusta la privazione di comunicazione).

E’ sufficiente questo.

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