Ho letto questo lungo ed interessante post dei Wu Ming sul loro rapporto con Einaudi.
Mi sento di dar loro ragione, soprattutto quando dicono che c’è in giro troppa gente che si entusiasma per i boicottaggi altrui, che permettono di farsi belli evitando danni personali.
Il 99% di questi che criticano non perderebbe nemmeno un centesimo ed un secondo del proprio tempo, o prenderebbe un qualsiasi rischio sul proprio lavoro. Però si scandalizzano facilmente sulle scelte più o meno coerenti degli altri.
Tra l’altro loro sono riusciti a cambiare qualcosa di importante, con qualche bell’esempio purtroppo poco seguito: da anni i loro testi sono scaricabili anche gratuitamente (pure le novità!), sono stampati in carta totalmente riciclata, scrivono collettivamente.
Loro di fatto già sono riusciti ad ottenere che propri lettori abbiano la libertà di boicottare l’editore, stampandosi personalmente i testi: non è da tutti e non è affatto poco.
Fossero questi gli avversari…