“La Russia non puo’ tenere il mondo col fiato sospeso, e deve mantenere la parola data sulla ratifica del Protocollo di Kyoto, l’unico trattato internazionale volto a rallentare i mutamenti climatici limitando l’inquinamento che provoca il riscaldamento globale”. Ad incalzare il paese guidato da Vladimir Putin nel combattere l’effetto serra e’ il WWF che, per ribadire tale richiesta, ieri ha partecipato con amici della terra e legambiente a un sit-in sotto il consolato russo a Milano, citta’ simbolo perche’ proprio li’ a dicembre si terra’ la nona conferenza delle parti della Convenzione sul clima. Riunione che, fanno notare gli ambientalisti, a causa della mancata ratifica russa non potra’ costituire anche il primo incontro delle parti al Protocollo di Kyoto. Il Protocollo di Kyoto, ricorda infatti il WWF, “diventera’ legge internazionale solo se la Russia lo ratifichera’”. Dopo gli appelli dei leader mondiali, degli ambienti industriali russi, degli ecologisti e dell’opinione pubblica, dopo gli impegni del presidente russo Vladimir Putin, “la ratifica del Protocollo di Kyoto deve arrivare alla duma, il parlamento russo”. Puntualizza Gianfranco Bologna, segretario aggiunto del WWF: “il mondo aspetta. 117 paesi hanno gia’ ratificato il Protocollo di Kyoto, un processo burocratico lentissimo non puo’ mandare all’aria gli sforzi di centinaia di governi, migliaia di aziende e milioni di persone”. “Dopo questa estate terribile che ha mostrato al mondo, Russia inclusa, solo un piccolo anticipo dei drammatici effetti dei mutamenti climatici- sostiene il WWF che insieme alle altre associazioni partecipa a un sit-in davanti al consolato russo di Milano- non si puo’ piu’ attendere o, peggio, seguire i consigli interessati di chi si nasconde strumentalmente dietro il dibattito scientifico per non far nulla da subito e trovarsi a gestire problemi ben piu’ drammatici e irreversibili in futuro”. Peraltro, ci tiene a sottolineare Bologna, “gli scienziati e gli organismi piu’ autorevoli del mondo sono tutti preoccupati e decisi nell’indicare le responsabilita’ umane dell’aumento dell’effetto serra e quindi dei mutamenti climatici”. Il protocollo, ne e’ convinto il WWF, e’ “solo il primo passo verso il taglio delle emissioni inquinanti, innanzi tutto di quelle di anidride carbonica, che dovra’ essere del 60-80% per essere efficace”. Ma “se non si riesce nemmeno a compiere un passetto, che portera’ alla russia molti vantaggi economici- insiste Bologna- il grande passo rischia di arrivare quando la temperatura si sara’ gia’ innalzata troppo, e sara’ difficile mitigare e rallentare i mutamenti climatici”. Per sottolineare l’importanza del via libera della Russia, il WWF ricorda lo stato delle ratifiche: “il Protocollo di Kyoto e’ stato completato due anni fa e rappresenta il primo passo per combattere il riscaldamento globale. 117 paesi hanno gia’ ratificato il protocollo, molti di piu’ dei 55 che erano necessari. Perche’ il trattato entri in vigore, pero’- si puntualizza- i paesi che lo ratificano devono rappresentare almeno il 55% delle emissioni di anidride carbonica (il gas maggiormente responsabile dell’aumento dell’effetto serra) dei paesi industrializzati”.
Sintetizza l’associazione: “dal momento che usa e australia hanno dichiarato che non intendono ratificare il protocollo, la Russia e’ oggi il paese chiave”.
2 commenti su “Clima. Associazioni: Russia ratifichi subito Kyoto”
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gli italiani consumano si e no solo circa
24 twh delle 324 twh in energia elettrica
per abitazione le rimanenti 300 sono consumati
dal terziario , agricoltura ed industria quindi
la lampadina a basso consumo non risolve la
terribile situazione degli alti consumi in Italia .
Se i nostri governanti avranno buon senso cercano di
fare risparmio energetico tra il terziario , agricoltura ed
industria : prima di tutto le ferrovie non debbono
essere tassate da ponti sullo stretto o dall’Alitalia
per il semplice motivo che se la crisi petrolifera
è un problema persistente gli italiani non sono ricchi
abbastanza da potersi permettere di viaggiare a prezzi
esorbitanti nè tanto meno le merci .
trovo invece giusto che si dia una sistemata alle ferrovie
per far viaggiare merci e persone con un minor consumo
energetico quindi non tanto la lampadina a basso consumo
ma ci vorrebbero ferrovie a minor consumo energetico .
con una sistemata alle ferrovie potremmo sperare la
realizzazione di treni a levitazione magnetica in grado
di dare le stesse prestazioni di velocità degli aerei .
per quanto riguarda l’agricoltura ad esempio in sicilia
si spendono enormi consumi di energia per la irrigazione
di piante che richiedono molta acqua mentre invece potrebbero
benissimo essere coltivate piante come ulivo vite o fico
d’india , ed allora il governo dovrebbe dare degli incentivi
a bravi imprenditori che ad esempio creano una industria della
mostarda che è un dolce fatto da fichi d’india incentiverebbe
la coltivazione di fico d’india .
infine per l’industria eliminiamo i rami secchi che sperperano
energia faccio un esempio diminuire le industrie che producono
azoto come fertilizzanti ed aumentare le tecniche diversificate
faccio un esempio coltivi le ulive ? a novembre ottobre pianta
le fave in cambio di mettere fertilizzanti , poi esistono nuove tecniche
che vanno dai lieviti ecc… quindi il governo dovrebbe dare incentivi
ad una maggiore distribuzione delle coltivazioni e degli allevamenti
per il semplice motivo che le fave prodotte da quel contadino siciliano
non vadino a finire negli allevamenti del veneto .
caro Berlusconi io abito in Sicilia è sono
decisamente contrario al ponte sullo stretto
di messina o meglio al mega progetto presentato
dal governo , ma siamo impazziti ?
chi deve pagare le ferrovie dello stato ?
in pratica il governo vuole scaricare alle ferrovie
i debiti del ponte e dell’alitalia senza guardare
che le ferrovie riescono, se sono efficenti, a dare consumi
di energia ridotti e minor spesa delle merci che
viaggiano : quale motivo spinge i nostri governanti
a preferire il commercio su gomma se il petrolio
sale a prezzi esorbitanti e sappiamo che continuerà
a salire .
si tratta di un suicidio collettivo andranno in crisi
i produttori ed i consumatori si vedranno triplicare
i prezzi .
ed allora io esorto la popolazione italiana di
indurre il governo a non mettere tasse sulle
ferrovie ed di fare un progetto di ammodernamento
basato sul MagLev per far viaggiare ad alta velocità
gli italiani –
per quanto riguarda il ponte si potrebbe optare
per un microponte largo sufficente per una linea ferroviaria
a due campate e costerebbe di meno di comprare una barca per
8 famiglia .
non è necessario un ponte largo kilometri per far sbandierare
con le auto blu i nostri governanti .
un ponte con una linea ferroviaria potrebbe far passare le persone
comodamente e ci sarebbe più sicurrezza del controllo antiterrorismo .
infine faccio un esempio con un MagLev Messina Catania un abitante
DI Reggio o Messina , considerando il microponte costruito , in 15
minuti da Reggio siamo a Catania e si brucia meno energia .