E siamo a 17/35

Con la Festa della Madonna del Fuoco, abbiamo sforato per la 17° volta i limiti dell’inquinamento atmosferico.

La nostra Città aspetta un piano del traffico dal lontano 1997. Questo deve essere l’anno in cui si inizia a cambiare: l’occasione dell’obbligo deve farci riflettere e farci mettere mano alla coscienza.
I commercianti si lamentano sempre, qualsiasi cosa si faccia. Bisogna avere il coraggio di pensare che qualcosa è necessario e rimboccarsi le maniche: ogni cambiamento porterà dissenso, è inevitabile.

Tra incentivi e risparmi sul carburante, il metano, il gpl o l’elettrico possono essere una parte di soluzione al problema senza costi eccessivi.

Sul Carlino di oggi c’era una intervista alla Morelli, assessore con la delega della mobilità sostenibile, che dimostra che le idee ci sono tutte. Però la Giunta continua a spingere verso grandi infrastrutture ed urbanizzazioni, senza mai considerare l’impatto sulla mobilità e senza investire un centesimo per lo spostamento all’interno della Città.

Bisogna attuare tutti quei “piccoli” interventi che contribuiscono a spostare la convenienza dei mezzi dall’auto privata a tutto il resto (anche car pooling, oltre a biciclette e tram), ed iniziare a pensare in questi termini in tutte le zone di nuova costruzione o di riqualificazione urbana.

Le piste ciclabili che tagliano la città passando anche per i parchi, per esempio, sono un’ottima idea che potrebbe incentivare la gente ad usarle, per il piacere di spostarsi in sicurezza ed in comodità.

Se invece puntiamo a cambiare radicalmente tutto, non otterremo che dissenso e pochi risultati, perché con questa amministrazione non riusciremo a partire mai.

Il problema è che sulla mobilità è come nel calcio: tutti si sentono esperti allenatori e credono di avere la soluzione in tasca, ed alla fine si litiga sulle scelte senza mai partire con nulla.

E siamo a 17/35
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