Month: Giugno 2006

Bilancio Sociale 2005

Oggi in Commissione Consiliare abbiamo analizzato il bilancio sociale 2005. E’ un documento molto interessante, perché contiene le politiche del Comune, le spese ed i progetti effettuati divisi per area.

Bilancio Sociale 2005 analitico per il consiglio comunale 

Parole chiave

Da una rapida occhiata alle parole chiave che la gente ha cercato nell’ultimo mese venendo qui, capisco che non sempre la fatica viene premiata.

Di tutto quello che ho scritto sembra che Evangelina Carroso sia la seconda parola più cercata.

Per fortuna non tutti venite qui per vedere le foto della brasiliana assoldata da greenpeace.

Segue l’elenco completo delle parole più cercate di Giugno.

beppegrillo 50 2,99%
evangelina carroso 49 2,93%
termosifoni 32 1,91%
stefano montanari 30 1,79%
alessandro ronchi 25 1,49%
cactus 23 1,37%
auto ibride 17 1,02%
dreamhost 15 0,90%
curriculumvitae 14 0,84%
sauro turroni 13 0,78%
convertire file mpc in mp3 11 0,66%
mppdec.exe 10 0,60%
olivero toscani 10 0,60%
classifiche 9 0,54%
calcoli al fegato 9 0,54%
fosforo bianco 9 0,54%
james brown forli 8 0,48%
ronchi 8 0,48%
convertire da mpc a mp3 7 0,42%
incentivi metano 7 0,42%
linux ibook g4 7 0,42%
linux su mac 7 0,42%
numeri 178 7 0,42%
alessandro ronchi ibook 6 0,36%
loudblog 6 0,36%
mpc to mp3 linux 6 0,36%
creare pacchetti rpm 5 0,30%
debian rc.local 5 0,30%
ibook g4 linux 5 0,30%
ibook xorg.conf 5 0,30%
linux on ibook g4 5 0,30%
non ruberesti mai un auto 5 0,30%
raccolta porta a porta 5 0,30%
rasoio elettrico 5 0,30%
report rai 5 0,30%
telefoni skype 5 0,30%

Abbiamo salvato la costituzione

Berlusconi dichiara che il paese è spaccato – ancora -. Analizzando un referendum qualsiasi, è chiaro che la popolazione si divida in due parti, chi a favore e chi contro una proposta o una legge. Gli aventi diritto che non sono andati a votare non sono certo da ignorare, ma i cittadini italiani che erano interessati si sono espressi con forza, superando il 50% dei votanti che non era comunque necessario e mettendo un NO alle modifiche apportate dalla Casa delle Libertà alla Costituzione.

Chi invece di votare ha scelto di fare altro, ha delegato la scelta a chi era più preoccupato e più informato sul referendum.

Riporto una dichiarazione di Berlusconi presa da La Stampa:

diciamoci la verità, risultati alla mano, noi siamo competitivi solo se almeno il 70% degli italiani va alle urne, su quella percentuale possiamo anche pareggiare o vincere. Sotto non esistiamo. Gli altri hanno elettori ideologizzati e militarizzati, noi no. In più siamo stati costretti ad andare al voto in una data in cui i moderati di questo Paese pensano solo al mare o alla montagna. Non certo ad andare a votare.

Fossi in lui non mi vanterei troppo di essere sostenuto principalmente da chi va a votare solo perché non c’è altro da fare la domenica.

aXinfo – Aperitivo con gli Amici di Castiglione

Martedì 27 Giugno, ore 18.30, al Caffé della Borsa (Piazza Saffi) si terrà il terzo appuntamento con gli aperitivi informativi. Parleremo con l’Associazione Culturale Amici di Castiglione, nata per tutelare la riscoperta ed il recupero dei rifugi di Castiglione,utilizzati durante la seconda guerra mondiale dai civili per trovare riparo dai bombardamenti.

I rifugi si trovano in un terreno di proprietà privata che dovrebbe diventare una cava, eliminando così ogni possibilità di recupero di questo patrimonio storico-culturale.

Di questa associazione ho già parlato in questo articolo:

Presentazione associazione culturale amici di Castiglione

La casa di riposo Zangheri di Forlì diventerà fondazione?

Lunedì 19 il consiglio comunale di Forlì ha votato un ordine del giorno nel quale richiede che l’IPAB Zangheri, la famosa casa di riposo di Forlì, diventi una fondazione e non una ASP (azienda di servizi alla persona) pubblica.

L’iter è complesso, dal momento che sulle trasformazioni delle IPAB le interpretazioni della legge regionale sono diverse. Questi mesi hanno visto infuocate battaglie proprio sulla opportunità o meno che questa struttura, con 11 milioni di euro di patrimonio, non venga trasformata in ASP.

I DS si sono astenuti, rifondazione ha votato contro, mentre io e tutti gli altri consiglieri abbiamo votato l’ordine del giorno.

Con questo post voglio cercare di rendere chiara la posizione dei Verdi ed i motivi che ci spingono a ritenere che la fondazione sia la scelta migliore per la Pietro Zangheri.

Sebbene di diritto privato, la fondazione è una azienda dedicata ad uno scopo, solitamente sociale o culturale.

Riporto uno stralcio di un articolo sulle fondazioni su diritto.it:

La fondazione: in termini pratici e basata sull’esperienza concreta può essere definita come “un’organizzazione privata la cui finalità non è il profitto, che è dotata di fondi propri, è gestita da direttori che sono fiduciari del fondatore o dei fondatori secondo i criteri fissati nello statuto, ed è creata per sostenere attività sociali, educative, filantropiche, religiose, scientifiche e culturali che possano contribuire al benessere o al progresso collettivi.”.

La fondazione per definizione appartiene al privato: anche se la fondazione non è soltanto frutto d’iniziative private, ma anche di iniziative d’autorità pubbliche: La scelta di creare una fondazione o di contribuire a costituirne il patrimonio significa, in termini formali, seguire logiche di diritto privato e, in termini sostanziali, rimettersi a regole e alla deontologia di organismi indipendenti e non di enti pubblici. Va inoltre ricordato che quando si parla di scopo per le fondazioni si intende uno scopo non di lucro. Questo fatto rappresenta la peculiarietà della fondazione, la quale, ovviamente, può e deve ricavare degli utili dal proprio patrimonio e dalle attività ad esso connesse, ma deve spendere il ricavato nella realizzazione dei propri scopi, senza alcun profitto per terzi.

Si parla quindi di privatizzazione, ma la differenza con una azienda privata a scopo di lucro (come ad esempio le SPA) è netta.

Prima di capire se la fondazione è lo strumento giusto, bisogna fare un passo indietro e capire come è nata, cosa è stata e come potrà essere la Zangheri in futuro. Con 6 milioni di euro di entrate all’anno, l’ente si sostiene principalmente con i lasciti testamentari e le donazioni. Se queste sparissero, come è ipotizzabile dopo una trasformazione in azienda comunale, il pubblico dovrebbe sostenere questa spesa sociale con le proprie tasche, come fa per esempio per la casa di riposo di Vecchiazzano.

L’ente è nato come ricovero di mendicità (privato) alla fine del 1800 per opera del Comune con la beneficenza dei cittadini forlivesi, e già nel suo statuto originario conta 40 soci nell’assemblea, segnale che il Comune non era l’unico proprietario. Attualmente il Consiglio di Amministrazione è costituito da 3 membri nominati dal Comune, 3 dall’assemblea dei soci e 4 dalla Cassa dei Risparmi di Forlì.

Nel 1890 è diventato pubblico per effetto della legge Crispi, come tutte le opere pie.

Quello che bisogna quindi chiedersi, nella scelta tra fondazione ed ASP, è se l’ente è migliorabile o peggiorabile in uno dei due casi. Attualmente funziona in maniera ottimale, ed io sono andato a verificare di persona, chiedendo con gli ospiti e parlando con dipendenti e direttore, constatando con la visita le ottime cose che si dicevano dell’ente all’esterno.

La legge regionale non permette una gestione come quella attuale, con la compartecipazione di pubblico e privato. Se diventasse una ASP sarebbe totalmente pubblica ed il CdA ed il direttore verrebbero nominati dal Sindaco eletto, come per tutte le altre aziende partecipate.

Nel caso della fondazione, invece, il Comune potrebbe partecipare come nel caso attuale.

Sul fronte dei diritti dei lavoratori non cambia nulla: le case di riposo pubbliche sono date in appalto a delle aziende private (quella di Vecchiazzano è gestita da una cooperativa). In entrambi i casi si può mantenere il contratto attuale, tenendo però presente che se venissero ridotti i fondi che sostengono l’ente (in questo caso le donazioni), ci sarebbero grossi rischi sia per i lavoratori sia per gli ospiti.

La CGIL in  questi mesi ha fortemente criticato la scelta della fondazione. Sinceramente non ne vedo le ragioni, dal momento che sulla tutela degli interessi dei lavoratori le due scelte non sono differenti. Sulla privatizzazione della nostra HERA (SPA), oppure sull’IRST di Meldola (S.r.l), entrambe aziende private che svolgono servizi per i cittadini una volta gestiti dal pubblico, non solo non hanno alzato la voce, ma non si sono quasi nemmeno espressi.

Se è per la qualità del servizio, ancora una volta non si capisce la differenza: le aziende pubbliche di servizi alla persona sono tutte in appalto a ditte private.

La scelta della Fondazione è invece lo strumento più simile alla gestione attuale, permette di mantenere la collaborazione tra pubblico e privato e di mantenere inalterate le donazioni che sostengono la Zangheri.

Quindi, se sarà possibile, a mio parere questa sarà la scelta migliore da fare per garantire un miglioramento del servizio che questa casa di riposo riesce a fornire alla cittadinanza di Forlì.

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