Month: Novembre 2006

Comunicato Stampa: I Parchi nazionali necessitano di presidenti competenti

I PARCHI NAZIONALI HANNO BISOGNO DI PRESIDENTI QUALIFICATI E COMPETENTI

Con le sue dichiarazioni alla stampa e la lettera al Ministro dell’Ambiente il Sindaco di Santa Sofia dimostra di non conoscere le regole, i criteri, i requisiti e le procedure necessarie per la nomina di un Presidente di un Parco Nazionale, di ignorare i rapporti istituzionali e di essere interessato solo ad affermare l’esigenza di avere un esponente del suo partito a capo delle Foreste Casentinesi.
Nei Parchi nazionali la nomina spetta al ministro, che indica un presidente che deve avere precisi requisiti di competenza e conoscenza in campo ambientale e della conservazione, come prevede la legge 394 all’art. 9.
Il Sindaco Foietta invece fa riferimento a non ben precisati accordi raggiunti in loco, per promuovere una persona la cui principale qualifica sembra derivare dal fatto di essere segretario della Margherita di Arezzo e di essere stato concordato dagli enti della assemblea locale.
Anche Matteoli, quando nominava presidenti di parco si preoccupava solo che appartenessero al suo partito, tralasciando i curricula e le competenze richieste dalla legge.
Non comprendiamo per quale ragione il presidente del parco debba essere della Regione Toscana e perché non della nostra regione o, visto che si tratta di un parco nazionale, non possa essere scelto tra tutti coloro che indipendentemente dalla residenza, possiedono quei requisiti di competenza e conoscenza necessari per conservare e garantire un’area di così grande valenza ambientale e naturalistica come le Foreste Casentinesi.
Soprattutto non capiamo perché uno di Arezzo, che non ci risulta un comune montano,”abbia a che fare con lo sviluppo compatibile del nostro territorio e della nostra millenaria storia sopra questi monti..”
Non ci risultano particolari manovre in corso, abbiamo appreso con piacere che la comunità scientifica
nazionale ha proposto al Ministro la autorevole figura di una persona che ha dedicato la sua vita alla protezione delle Foreste Casentinesi, altre persone di adeguato livello potrebbero essere individuate senza abbassare ulteriormente il profilo di un parco da sempre costretto a vivacchiare da limiti imposti da un miope localismo.
Speriamo che il ministro liberamente scelga il candidato migliore.

I Verdi di Forlì

Benini Monica: Riflessioni sulla bici

Ricevo e pubblico volentieri una lettera di Monica Benini, che è appena stata investita da un’auto mentre percorreva in Biciletta la pista ciclabile di Viale Bologna.

Oggi andare in bici a Forlì è diventato un atto di coraggio e di fede.

Se non fossi stata investita in bicicletta non potrei riflettere con reale cognizione sulle osservazioni che mi girano nella mente.

I fatti :
giovedì 16 novembre, ore 18,00, pista ciclabile di sinistra di Viale Bologna; all’incrocio con Via Sapinia procedo con il verde regolare, una auto mi investe, perché venendo dalla direzione opposta, avendo a sua volta il verde e svoltando alla sua destra in via Sapinia, non ha fatto caso alla pista, non mi ha visto e io non sono riuscita ad evitarla. Volo a terra rompendo con il mio fianco lo specchietto dell’auto, picchio la testa, non perdo conoscenza; i miei primi gesti quasi inconsapevoli furono quelli di guadagnare al più presto il marciapiede per non essere oggetto di ulteriori “passaggi”. Le mie condizioni però non me lo hanno permesso, ma nemmeno giustamente le raccomandazioni della polizia stradale che era già in zona che mi diceva di rimanere stesa dov’ero per non peggiorare eventuali lesioni; arrivo dei Vigili Urbani e della ambulanza. Soccorso valido e professionale. Arrivo al Pronto Soccorso ed accertamenti . Che vado ad elencare :

gli accertamenti diagnostici al Pronto Soccorso :
monitoraggio della pressione
radiografie varie
analisi del sangue
elettrocardiogramma
TAC alla testa
Ecografia addominale
Analisi del sangue il giorno successivo

Inoltre ho usufruito del ricovero in OBI per un giorno, visita del primario, visite dei medici del pronto soccorso, uso del telefono portatile del reparto per le comunicazioni alla famiglia. Direi servizio sanitario eccellente.
Un gentile vigile urbano è venuto in serata a raccogliere la mia testimonianza sull’andamento dei fatti.

L’auto che mi ha investito :
l’auto che mi ha investito era una utilitaria, guidata da una madre di famiglia con tre figli, che riaccompagnava il più grande (circa 11 anni) a casa dopo averlo prelevato dai nonni che abitano nei pressi. Dopo l’impatto si è fermata subito, mi ha chiesto mille volte scusa, era terrorizzata più lei di me, non sapeva capacitarsi dell’accaduto. Ho dovuto rincuorarla. Mi ha dato i fazzolettini per tamponarmi la ferita e mi telefona a casa per sapere come sto. Può darsi che con la mia guarigione prenderemo un tè assieme !

probabilità che ciò accadesse :
altissima. Io mi muovo in bicicletta e percorro almeno 2 volte al giorno il percorso casa – (Romiti) – centro (lavoro e commissioni) , più in bici e a piedi le tratte casa – scuola figlio.

Statistica estemporanea:
nello stesso momento, al P.S .con me, c’era un’anziana investita in bici in Via Corelli.
Il medico che mi ha visitato dice che ogni giorno ci sono casi di investimenti di pedoni o ciclisti. La pista ciclabile peggiore è quella di Via dell’Appennino, dove sbucano le varie strade laterali, poi quella di viale Bologna.

perché uso la bici ?
Uso la bici per comodità di spostamento, per scelta consapevole, per non incrementare il traffico di autoveicoli. Uso la bici perché il territorio della città di Forlì ha una morfologia con rilievi quasi nulli e ed una estensione facilmente percorribile con la bicicletta (veicolo meccanico ad altissimo rendimento). Uso la bici perché forse anche in me gira il sangue della Romagna in bicicletta, che non desidero sia relegata ai ricordi del passato o alle manifestazioni sportive estemporanee di richiamo . Usavo la bici per mantenermi in movimento (ora non più : ad un incremento motorio il corpo ricerca ossigeno per bruciare le calorie, ed in città la sua concentrazione è sfavorevole). Usavo la bici per non inquinare, ma ora sebbene IO non inquini, tutte le auto che mi circondano sì, e respiro il loro smog. Usavo la bici come buon esempio per i miei concittadini, ora anche questo motivo è saltato : la bici che gira in città è vista solo come impiccio al traffico veicolare a motore, oggetto a volte di impazienza e prepotenza da parte delle persone che viaggiano in auto, oggetto circolante sulle strade tollerato con sufficienza anche dalle forze dell’ordine, purché non ostacoli il “vero” traffico, quello delle auto.

“genetica familiare”
Ho una madre di 72 anni in ottima salute, da molto tempo non ha più l’auto, gira in bici
Marito, gira sempre in bici, per lavoro e spostamenti vari
Figlio grande, quasi 17 anni, gira con il bus e la bici
Figlio piccolo, allevato in bici, sta cominciando ad andare a scuola da solo in bici.
Abbiamo 1 auto in 5.

Siamo realisti : la sorte mi ha mandato un “messaggio”,
l’ho ricevuto io per fortuna e non i miei figli o mia madre. Mi sta bene continuare così ? essere assolutamente insicuri viaggiando in bici a Forlì, sia per la qualità dell’aria che si respira sia per la superficiale attenzione dedicata al popolo delle bici ? una soluzione facile facile è usare l’auto anche per i piccoli spostamenti quotidiani, non metto in pericolo me stessa o i miei familiari, respiro l’aria non pessima dell’abitacolo, pretenderò che si aprano altri parcheggi in centro, pretenderò gli incentivi per comprare una auto nuova con impianti a gas (la mia, acquistata usata nel 2.000 e alla quale ho fatto subito l’impianto a metano, non è stata destinataria di nessun incentivo economico), pretenderò, se ne avessimo ancora voglia, una bici “elettrica”, che non inquina, che non fa far fatica e che gode di incentivi economici, mentre le nostre sacrosante biciclette, regolarmente comprate ed usate quotidianamente, ci serviranno per la scampagnata con gli amici una domenica ogni tanto, dopo averle ovviamente caricate sull’auto.

Non sono abituata alle soluzioni facili facili.

Facciamo un po’ di calcoli alle tasche pubbliche:
intervento dell’ambulanza del 118,
pattuglia dei vigili urbani per gli accertamenti di rito in sede e al pronto soccorso,
ricovero di 1 giorno al reparto di osservazione breve intensiva (OBI)
accertamenti diagnostici
visite e prime terapie o medicazioni.

Credo che 600 €uro siano appena realistici.

1 investimento al giorno , 300 giorni all’anno (considero che forse in estate c’è meno traffico, e la domenica la gente è più rilassata) 600 €uro per 300 = 180.000 €uro
180.000 €uro all’anno potrebbero bastare per una corretta gestione e manutenzione delle piste ciclabili e attraversamenti pedonali ? per una corretta regolamentazione del traffico veicolare urbano ?

Quanto sarebbe meglio investire una cifra simile nella PREVENZIONE INTELLIGENTE dell’infortunistica stradale cittadina, piuttosto che rimediare a danni provocati, intasare il pronto soccorso e sottrarre risorse a malattie o incidenti non prevedibili ?
Ringrazio ancora la mia buona sorte che non ho nulla di grave, ma se non fosse andata così ? me ne farei qualcosa io o i miei familiari del danaro ricevuto dall’assicurazione dell’auto investitrice ?

Alla gentile signora sindaco, chiederò fortemente che si attivi in questa direzione operando delle scelte importanti e funzionali, che salvaguardino realmente la salute dei cittadini.

Ringraziandovi della pazienza avuta, cari saluti .
Monica Benini
beninimonica@libero.it

Morto ex agente Fsb Litvinenko, indagava su omicidio Politkovskaya

Che la storia dell’omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaya sia “strana” non è una novità, ma il fatto che sia morto anche Litvinenko, che stava indagando sul caso, non fa che aggravare le accuse che pesano sul Cremlino.

LaStampa.it: Morto in ospedale
ex agente Fsb Litvinenko

Nei prossimi giorni proporrò che si intitoli una piazza alla giornalista assassinata perché ha svolto il suo mestiere senza piegarsi alle minacce.

Uccidete la democrazia

Oggi acquisterò il nuovo film di Deaglio sui presunti brogli elettorali del Governo Berlusconi, sulla quale la procura di Roma ha già aperto una procedura d’indagine.

200 euro a testa di tasse? No, sono 20.

La Voce di Romagna di oggi riporta, in prima pagina e nelle civette, un presunto aumento di 200 euro di Irpef pro-capite per i cittadini di Forlì, dovuto alla manovra correttiva per il bilancio votata dalla Giunta di ieri.
In realtà all’interno dell’articolo si riporta, vicino alla ripetizione dei presunti 200€, anche la cifra complessiva di cui si sta parlando che è di 2,4 milioni di euro. Facendo una semplice divisione per il numero di cittadini del Comune di Forlì (circa 120’000) risulta che la media dell’aumento delle tasse sarà, se la proposta passerà in Consiglio Comunale, di 20€ annuali a testa, non 200.

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