STOP ALLA VIVISEZIONE!
Probabilmente l’avete già firmata e condivisa, ma nel caso vi fosse sfuggita, vi prego di farlo.
Grazie all’iniziativa popolare, con un milione di firme i cittadini europei possono partecipare in prima persona all’attività legislativa dell’Unione Europea.
L’Unione Europea non dev’essere soltanto il sogno dei mercati e dei diritti umani; dev’essere anche il sogno di milioni di animali salvati dalla tortura e alla barbara uccisione in freddi laboratori nascosti al mondo.
Firma qui:
www.stopvivisection.eu/it
Il patto del PDL con i cacciatori
Questa lettera è stata inviata a casa da candidati del PDL, che offrono un patto con i cacciatori. Lamentano la riduzione dei cacciatori degli ultimi 20 anni, propongono di inserire nuove specie cacciabili, cambiare in semplici multe le sanzioni penali.
Sappiatelo e non votateli.
10’000 like per animalisenzacasa.org
Animalisenzacasa.org ha superato i 10’000 like su facebook.
Tutti veri e non guadagnati con concorsi a premio, tanto quelli finti non servono a nulla.
Aiutaci a finanziare il ricorso contro la caccia nel demanio pubblico
Nel dettaglio, la legge nazionale sulla protezione della fauna selvatica stabilisce che una percentuale minima del 20% del territorio agro silvo pastorale debba essere sottratto alla caccia.
La Provincia di Forlì-Cesena, nonostante non sia conforme neppure a questi limiti minimi, prevede di aprire alla caccia alcune migliaia di ettari del demanio forestale.
Per approvare questa espansione del territorio aperto alla caccia, la Regione ha richiesto 5000 ettari da destinare alla protezione della fauna per arrivare alla quota minima.
La risposta della Provincia è stata quella di includere in questa fetta di territorio “protetta dalla caccia” aree che sono prive di fauna cacciabile: rotatorie stradali, aree densamente urbanizzate, parcheggi asfaltati, aree industriali con sovrastanti capannoni, l’ipermercato, etc.
In questa maniera di fatto si vieta la caccia dove non sarebbe comunque possibile, definendo come aree di ripopolamento delle zone prive di fauna, per poter aprire ai fucili aree di demanio pubblico, interessanti per i cacciatori perché piene di specie cacciabili fino a questo momento protette.
Abbiamo quindi deciso di fare ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) sia per bloccare l’aumento delle zone cacciabili, sia per dimostrare la nostra contrarietà alla caccia ed alla riduzione della fauna nelle aree del demanio pubblico.
Ci serve però una mano per coprire le spese del ricorso che riguardano bolli, cancelleria, notifiche: da soli non possiamo farcela.
Puoi dare il tuo contributo con una piccola donazione attraverso il sito buonacausa: http://www.buonacausa.org/cause/description/295
Vogliamo difendere caprioli, cervi, cinghiali e ti invitiamo ad unirti a noi, insieme con gli amici che potrai coinvolgere. Anche se non abiti nella nostra provincia, se vinciamo la causa potrà essere un precedente replicabile ovunque. Metteremo a disposizione tutti gli atti ed i documenti necessari a fare la stessa cosa ovunque ci si trovi in questa situazione.
Se siamo tanti, lo sforzo sarà minimo. Diffondi questa iniziativa!
Qui trovi della documentazione dettagliata sulle motivazioni e sul contenuto del ricorso:
- Presentazione Powerpoint ricorso contro la caccia nel demanio pubblico
- Galleria fotografica inerente al ricorso
- Caccia anche nel demanio forestale : in emilia romagna ai cacciatori non si fa davvero mancare nulla
- Testo del ricorso
- Motivazioni Aggiunte al ricorso
- Fascicolo delle Foto indicanti zone urbanizzate o edificate ma definite come Superficie Agro Silvo Pastorale ( SAPS)
- Interrogazione Al presidente della Giunta della regione Emilia interrogazione caccia
- Risposta all’interrogazione alla giunta ER