Cronaca

Curare è meglio che prevenire

Oggi è un giorno triste, a causa della tragedia di Messina.
Per rendere giustizia alle vittime ed a chi ha perso tutto dobbiamo però ricordare.

Per esempio che a causa della manovra demagogica di pochi mesi fa che ha tolto l’ICI ai più ricchi il Governo ha tagliato milioni di euro dedicati alla protezione contro terremoti e dissesto idrogeologico.

-4,5 milioni di euro destinati da Prodi al monitoraggio antisismico, -240 milioni alla difesa del suolo , -151 milioni di euro dedicati alla prevenzione e difesa del suolo per la Calabria e la Sicilia, -22,8 milioni tolti dalla Gelmini dall’adeguamento antisismico delle scuole.

Questo per ricordare che questa tragedia è anche un po’ colpa nostra.
Noi che preferiamo curare invece che prevenire.
Cementificare in posizioni pericolose piuttosto che pianificare.
Ricostruire piangendo piuttosto che anticipare.

La “furbizia” e gli anticorpi

Grotta Azzurra, Foto by Enrico Sitta

La scelta di riversare liquami nella Grotta Azzurra di Capri sarebbe incomprensibile in un Paese normale, con un buon tasso medio di cultura ed intelligenza.
Purtroppo finché non avremo sviluppato anticorpi contro questi comportamenti, cronaca come questa rimarrà all’ordine del giorno.
Riusciremo mai ad indignarci davanti a questo esattamente come di fronte ad un pirata della strada?

La nostra preoccupazione non dovrebbe andare verso gli eccessi, ma ai piccoli comportamenti quotidiani che sottointendono la stessa ignoranza in piccola scala (ma con maggiore frequenza): il camper che svuota gli scarichi nel fiume, il pirla che getta la bottiglia d’acqua fuori dal finestrino, il deficiente che lascia la batteria scarica dell’automobile di fianco al cassonetto, perché qualcun altro se ne occupi al suo posto.

In troppi spendono molte parole contro il degrado senza fare la loro piccola ma fondamentale particina.

Per la morte del giovane Aldrovandi

Per la morte del giovane Aldrovandi poliziotti condannati a tre anni e 6 mesi – cronaca – Repubblica.it

Onna: Un’altra verità del dopo terremoto

Ricevo e pubblico questa lettera che un lettore mi ha inviato.

Salve, sono un terremotato di Onna che insieme alla sua famiglia si è visto ingiustamente espropriare la propria terra per la ricostruzione delle nuove abitazioni.

Voi vi chiederete perchè ingiustamente?

Sarà chiarita immediatamente questa domanda in quanto sicuramente a qualcuno questa terra sarebbe stata espropriata per la ricostruzione.

Il terreno copre un area di 30000 mq ( 3 ettari ) ed è situato in un paese chiamato S. Elia vicino L’Aquila. Non ci è stato comunicato formalmente l’iniziativa del comune e della protezione civile sui progetti che stavano crescendo di giorno in giorno. Venivamo a sapere di nuove notizie solo con le informazioni che trapelavano sui giornali. Le aeree inizialmente erano 60 e dopo solo un mese sono diventate 20. Stranamente a S. Elia sotto la scelta di tecnici nominati dal comune è rimasta solo la nostra terra a dover concorrere per la ricostruzione della zona. E qui sono nati i primi i dubbi, perchè quasi tutta la nostra terra si, e a distanza di soli 5 metri dal nostro terreno non è stato toccato un solo centimetro dai 140000mq di un altro proprietario? Perchè non sono stati valutati i terreni in vendita di lì a pochi metri o quelli del demanio? Perchè si rifiutano di ascoltare le proposte di un cittadino visto che, sono loro che dovrebbero lavorare per noi, per il nostro futuro e non per loroeo per dei loro interessi? Perchè una famiglia deve vedere che il futuro dei proprio figli creato sui propri sudori sparisca da un giorno all’altro? Perchè devono abbattere l’unico albero secolare della zona? Perchè gli interessi di semplici architetti, di un sindaco e della protezione civile devono ulteriormente distruggere quello che il terremoto non ha distrutto?

Forse non si rendono conto e non vi rendete conto di come sia la vita qui. Già dal 7 aprile si leggono bufale sui giornali e al Tg, La gente non ce la fà più a vivere in questa situzione. Si è vista perdere in 28 secondi di orologio TUTTO, sogni, futuro, una famiglia, una casa che ha costruito con tanta devozione e sacrifici. Chiedo, a voi vi sembra giusto continuare a togliere quello che il terremoto non ha portato via ad una famiglia che da anni suda e lavora incessantemente ed onestamente, per la semplice scelta di persone avide e senza scrupolo solo per interessi e promesse forse a noi sconosciute?

Chiedo un aiuto affinchè almeno il nostro pino guardato e ammirato per un sogno, e la nostra vita non vengano distrutti da persone indifferenti alle nostre richieste.
Spero nella vostra comprensione e in una vostra risposta.

Indovina chi?

Indovinate da chi è stato costruito il nuovo ospedale dell’Aquila venuto giù come fosse di cartapesta?.

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