Risparmio Energetico

Anche io m’illumino di meno

Dopo qualche edizione, finalmente si parla ovunque dell’iniziativa m’illumino di meno.

Il risparmio energetico è una fonte di denaro che oggi dobbiamo sfruttare, e l’iniziativa assume un significato ancora più importante ora che il Governo, tra le altre cose (*), tenta di eliminare i vincoli per le nuove costruzioni.

(*) altra perla è un emendamento che libera gli elenchi del telefono antecedenti al 2005 alle aziende pubblicitarie, che potranno chiamarci anche senza il nostro consenso.

Ripristinate le detrazioni per il risparmio energetico

La buona notizia è che anche grazie alle pressioni fatte con la catena di blog ed il grande dibattito che è stato aperto su questo tema le detrazioni delle spese volte al risparmio energetico degli edifici sono state salvate. Per i dettagli leggete kuda.

Incentivi 55% risparmio energetico: si votano gli emendamenti

I blog incatenati contro la soppressione delle detrazioni del 55% per il risparmio energetico sono diventati 98. Anche grazie a questa iniziativa sono stati presentati numerosi emendamenti alla norma, alcuni dei quali propongono la cancellazione totale delle novità peggiorative, o la rimozione della retroattività. Si voterà giovedì 8, venerdì 9 ed, eventualmente, sabato 10 gennaio 2009.

Il 18 dicembre la Commissione Ambiente della Camera ha chiesto di sopprimere i commi da 4 a 11 dell’articolo 29, eliminare la retroattività della norma, in modo da accogliere le domande presentate per l’anno 2008, evitare di porre limiti per gli anni successivi e cancellare la procedura del silenzio-rifiuto da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Intanto è scaduto il termine entro cui l’Agenzia delle Entrate doveva pubblicare sul proprio sito Internet il modello da utilizzare per presentare l’istanza di accesso alla detrazione del 55%. Ma del modulo ancora non vi è traccia.
Si attendono infine gli emendamenti più volte promessi da Tremonti, ma non ancora depositati.

Fonte: Kuda

Via gli incentivi al risparmio energetico: il commento di un perito installatore.

Pubblico un bel commento di Max sugli effetti del recente provvedimento del Governo che mette una mano pesante ai contributi per gli investimenti sul risparmio energetico (firmate la petizione)

Aggiornamento: Tremonti sta facendo marcia indietro sulla retroattività del provvedimento. Il resto comunque rimane valido.

Sign for Decreto Legge n° 185, no all'art. 29

Cari amici e clienti
ho letto e riletto incredulo e poi sconcertato il testo dell’art.29 del D.L. 185 (denominato “decreto legge anticrisi”) in merito alle nuove disposizione per l’accesso alle detrazioni fiscali del 55% per interventi di risparmio energetico. In particolare, mi sconvolge il fatto che il provvedimento in oggetto, intervenga con efficacia retroattiva a ridurre drasticamente l’entità di un contributo.

LE SPESE SOSTENUTE NEL 2008
Se dividiamo il totale dei fondi che il Governo ha destinato con il D.L. a tale scopo per il 2009 riferita agli interventi del 2008 (82,7 milioni di €) con la proiezione delle domande per il 2008 presentate ad ENEA (c.a. 140.000 ad oggi sono 90.700) otteniamo per ciascuna domanda il contributo di c.a. 600 €.
Come noto l’ammontare del contributo richiesto normalmente è molto superiore, pertanto questo sciagurato intervento legislativo, priverà inevitabilmente moltissimi cittadini del contributo che hanno chiesto e che noi tecnici gli abbiamo consentito di richiedere. Si può stimare nel 10% la quota di copertura totale del finanziamento in rapporto al totale degli investimenti.

Toccherà inoltre ai cittadini l’onere aggiuntivo di inoltrare una ulteriore domanda all’Agenzia delle Entrate per chiedere di ottenere il contributo, e toccherà ai tecnici l’onere di spiegare l’inspiegabile di tutto ciò ai cittadini.

GLI EFFETTI DEVASTANTI DEL PROVVEDIMENTO
Se verranno confermate queste misure tutto il settore SANO del risparmio energetico e delle energie alternative, rischia di ricevere un colpo mortale, proprio nel momento del decollo definitivo.

Sono nate e stanno nascendo molte nuove aziende nel settore, costituite soprattutto da giovani ragazzi volenterosi e pieni di sani principi. Molte di queste aziende, contavano su una legge emanata due anni fa che dava certezza di investimenti per i prossimi anni. Queste certezze stanno venendo meno.

Finalmente stavamo combattendo in maniera attiva l’inquinamento e la dipendenza energetica dall’estero, diminuendo i consumi del settore civile che rappresenta più del 40% del consumo di energia primaria del nostro Paese. Adesso non abbiamo più l’aiuto certo su cui facevamo affidamento.

Saluti dal dePerito Max Barzanti
Barzanti & Gessi srl

In calce alcune magre consolazioni e flebili speranze:
1) Chi ha fatto domanda per il 55%(risparmio energetico) può usufruire delle detrazioni del 36% in 10 anni
2) Un decreto legge deve poi essere convertito in legge per divenire efficace a tutti gli effetti. Non è la prima volta che nei testi di conversione si verificano dei cambiamenti ai testi dei disegni legge, per cui nonostante il preallarme generale non mi butterei ora sotto il treno..
3)Dicono “ognuno ha i politici che si merita”. Io non me li merito non so voi

La Giusta Misura per uscire dalla Crisi

In questo clima di crisi economica i furbetti tentano di sfruttare il panico per fare, come al solito, i propri interessi, seguiti da chi, al governo del territorio o del nostro Paese, si trova a dover proporre soluzioni per uscirne.

Recentemente il Governo ha limitato le possibilità per i privati e le imprese di ottenere incentivi e detrazioni sugli interventi per il risparmio energetico.

Nello stesso tempo ha parlato della necessità di aumentare i consumi, senza parlare di cosa e come si debba consumare in una società sostenibile economicamente ed ecologicamente tentando, invano, di tornare ad un sistema che strutturalmente non si regge in piedi.

Dalla concorrenza al ribasso su prezzi e diritti di chi lavora, alla rincorsa alla disoccupazione, allo sfruttamento di tutte le risorse come se fossero infinite ed a costo zero.

Se c’è un insegnamento che dovremmo trarre da questa situazione è proprio il segnale chiaro della necessità di regole sensate ed uguali per tutti, di una economia che si basa sulle reali necessità e disponibilità del territorio, di risparmio nell’uso delle risorse che sono finite e non rinnovabili.

E’ per questo che il taglio agli incentivi alle energie alternative ed al risparmio energetico è una iniziativa gravissima e stupida: se c’è una cosa che deve crescere, in tutto il Pianeta, è proprio il lavoro che porta alle famose tre sostenibilità: sociale, economica ed ambientale.

Lo stesso vale per il contesto locale, nel quale la crisi rischia di diventare il pretesto con il quale concedere sfruttamento del territorio senza regole ed in maniera discrezionale, non uguale per tutti.

In questo momento devono essere date possibilità di crescita alle aziende che intendono investire sul territorio, ma allo stesso tempo si deve fare molta attenzione alla speculazione, che è una delle cause del crollo dei mercati finanziari.

Il passato recente dimostra che i nostri dubbi erano fondati, che costruire più del necessario non porta solo problemi ambientali e sociali ma alimentano anche bolle che, allo scoppio, mettono in crisi soprattutto i più deboli.

Oggi chi crede che l’ambiente sia un costo da tagliare in momenti di ristrettezze economiche, purtroppo non ha compreso le grandi occasioni che abbiamo perso e stiamo perdendo.
Se avessimo lavorato di più in passato sul risparmio energetico avremmo creato posti di lavoro non delocalizzabili in Cina, pagati senza continui sostegni pubblici ma con il taglio dei consumi di fonti fossili provenienti quasi esclusivamente dall’estero, ed allo stesso tempo migliorando la qualità del nostro Paese.

Il Sole ed il Vento non salgono di prezzo da un anno all’altro, al contrario del Petrolio.
Lo stesso ragionamento si può fare per l’acqua, che da bene comune si vuole trasformare in risorsa privata, per i rifiuti che gettiamo e bruciamo e che rappresentano uno spreco continuo di materie prime che importiamo dall’estero.

Purtroppo questa concezione di una economia nuova, di cui ha recentemente trattato un bell’articolo sul Sole 24 Ore (non proprio un quotidiano ecologicamente estremista) e che ha giustamente riempito la campagna elettorale di Obama, è totalmente sconosciuto a tutti i partiti oggi presenti nel nostro Parlamento.

Mentre sulle sciocchezze si possono inscenare teatrini, sul ritorno al nucleare, sulle opere inutili e su tante altre questioni che oggi dovrebbero prendere una strada diversa assistiamo a continui inciuci e strette di mano sottobanco.
Oggi più che mai è necessario un cambiamento, un passaggio verso la giusta misura delle cose, non ad una crescita fine a sè stessa dei consumi. Altrimenti non usciremo dalla crisi, ed a questa continueranno a seguirne ciclicamente altre.

Aggiornamento: potete leggere dettagli sull’iniziativa del Governo su Senamion

Torna su