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Inaugurazione mostra “ARTIDE ANTARTIDE – LA RICERCA ITALIANA AI POLI “

SABATO 17 GENNAIO ORE 16,30 ci sarà l’inaugurazione della mostra “ARTIDE ANTARTIDE – LA RICERCA ITALIANA AI POLI “
Saranno presenti il prof.Carlo alberto ricci, presidente della commissione scientifica della ricerca in Antartide nonchè chairman of the European Polar Board , il dott. carlo Ossola del Museo nazionale dell’antartide, il Sindaco di Forlì e l’Assessore alla cultura, Sauro Turroni, componente della commissione scientifica nazionale per l’Antartide.
E’ stato invitato l’assessore regionale alla cultura.
Ricci farà una introduzione sull’IPY e la ricerca spiegando perchè la si fa e cosa significa, seguirà una visita guidata alla mostra.
Verranno proiettati filmati sull’antartide, l’artide e le ricerche.

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Incentivi 55% risparmio energetico: si votano gli emendamenti

I blog incatenati contro la soppressione delle detrazioni del 55% per il risparmio energetico sono diventati 98. Anche grazie a questa iniziativa sono stati presentati numerosi emendamenti alla norma, alcuni dei quali propongono la cancellazione totale delle novità peggiorative, o la rimozione della retroattività. Si voterà giovedì 8, venerdì 9 ed, eventualmente, sabato 10 gennaio 2009.

Il 18 dicembre la Commissione Ambiente della Camera ha chiesto di sopprimere i commi da 4 a 11 dell’articolo 29, eliminare la retroattività della norma, in modo da accogliere le domande presentate per l’anno 2008, evitare di porre limiti per gli anni successivi e cancellare la procedura del silenzio-rifiuto da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Intanto è scaduto il termine entro cui l’Agenzia delle Entrate doveva pubblicare sul proprio sito Internet il modello da utilizzare per presentare l’istanza di accesso alla detrazione del 55%. Ma del modulo ancora non vi è traccia.
Si attendono infine gli emendamenti più volte promessi da Tremonti, ma non ancora depositati.

Fonte: Kuda

Aeroporto di Forlì: Il business plan di SEAF, la società che lo gestisce

Ieri in commissione ci è stato presentato il business plan di SEAF. Per modo di dire, visto che il materiale con i non ci è stato consegnato, nemmeno dopo una mia esplicita richiesta. Ci sono stati presentati due scenari: quello conservativo, con circa 40 MLN € di investimenti ed un pareggio di bilancio al 2020 circa, ed uno più “aggressivo”, con più di 100 MLN € di investimenti. Ad entrambi vanno aggiunti i passivi annuali, ad oggi tra i 5 ed i 6 MLN di euro l’anno.

E’ stato confermato ancora una volta che tra i costi maggiori per la società che gestisce il nostro aeroporto rientra il marketing, appesantito dall’acquisto dei biglietti dalle compagnie che viene rivenduto solo per il 65% circa del totale. Ne consegue che le compagnie low cost, effettuando l’overbooking, vendono più volte gli stessi biglietti, visto che il pubblico non riesce a distribuire tutte le sue quote.

Si è prospettata quindi l’ipotesi di aperture verso il privato, per il 60% delle quote. Questa percentuale a mio avviso è un obiettivo sbagliato: meglio vendere tutta (o quasi) la società ai privati oppure una quota di minoranza. Con il 60% privato ed il 40% pubblico avremmo il primo a scegliere le strategie ed il secondo a contribuire economicamente per piani industriali che potrebbe anche non convidivere completamente.

Non un bello scenario, in poche parole, qualsiasi sia la scelta che faranno SEAF ed i suoi soci pubblici.

Aeroporto di Forlì: un successo o un fallimento?

Dopo l’annuncio dell’accordo tra SEAF (la società che gestisce l’aeroporto di Forlì) e Ryanair fatto in pompa magna dell’ex sindaco di Forlì Rusticali è di oggi la notizia dell’abbandono di Cervia e Ravenna della società promozione e turismo, nata per affiancare SEAF nella promozione del Ridolfi. Evidentemente l’accordo “strappato” non ha accontentato proprio tutti.

In tutto questo il Consiglio Comunale di Forlì non è stato coinvolto nemmeno parzialmente, nemmeno una riunione dei capigruppo del consiglio o una commissione consiliare per l’aggiornamento della situazione ed una analisi approfondita dei termini dell’accordo, che abbiamo appreso solo dalla stampa in maniera molto vaga.

E’ illogico che si parli delle nostre società partecipate solo nel momento del ripianamento dei debiti, e non durante le scelte strategiche che vanno a pesare sul bilancio.

La Pazzia di Aldo Moro ed i messaggi cifrati allo Stato

Sto leggendo “La Pazzia di Aldo Moro” di Marco Clementi, e mi è venuto qualche dubbio.
Pensando alla sua situazione di rapito, nella possibilità di scrivere lettere all’esterno e nell’indubbio vantaggio derivante dal divario culturale con i rapitori, cerco di immedesimarmi in lui.
Chiunque nella sua situazione avrebbe cercato di mandare segnali sul luogo della sua prigionia.

Eppure a parte qualche raro caso, come ad esempio nelle analisi fatte da Leonardo Sciascia (riportate nella sua relazione alla commissione parlamentare), le sue lettere non sono state studiate sotto questa lente, per cercare di capire se contenessero messaggi cifrati.

Sciascia riporta una sua frase, nella sua prima lettera indirizzata a Cossiga: “mi trovo sotto un dominio pieno ed incontrollato”, leggendola col significato “mi trovo in un condominio molto abitato e non ancora controllato dalla polizia”.

Questa frase, apparentemente senza un significato preciso, può contenere un messaggio cifrato di Moro?
E se Moro avesse utilizzato anche qualche riferimento latino, lingua con la quale certamente doveva avere una ottima dimestichezza avendo il diploma di maturità classica e la laurea in giurisprudenza?
E se avesse cercato qualche riferimento alle sacre scritture, dal momento che i rapitori certamente ne erano digiuni? Tra l’altro si era appena fatto consegnare una copia della Bibbia.

Fossi stato in lui avrei utilizzato tutti gli strumenti che segnavano un divario tra il prigioniero ed i rapitori, avendo il tempo e la capacità di nascondere riferimenti utili per la polizia ed i servizi segreti, ed avrei cercato con sinonimi, ambiguità e parole stonate per chi ha la mia stessa sensibilità di far capire che c’era un senso ed una connessione tra questi segnali.

Subito dopo quella famosa frase scrive “sono in questo stato avendo tutte le conoscenze e sensibilità che derivano dalla lunga esperienza, con il rischio di essere chiamato o indotto a parlare in maniera che potrebbe essere sgradevole e pericolosa in determinate situazioni”.

L’interpretazione comune e dei media dell’epoca era che questa fosse una minaccia alla DC sulla rivelazione di segreti scomodi. Ma se andasse letta con un doppio significato, leggendo nell’esperienza e nella sensibilità i riferimenti culturali ed ideologici con i quali decifrare potenziali messaggi? E se il rischio ed il pericolo non fosse quello di spifferare qualcosa (1° lettura) ma di essere scoperto nel suo modo di parlare?

Anche i rapitori dissero che scrisse più e più volte, limando alla lettera il testo di questa prima missiva. Certamente doveva soppesare le conseguenze delle sue parole sulla politica e l’opinione pubblica, ma probabilmente stava riflettendo anche sui messaggi da inviare.

Allora la fantasia corre, ed aprendo il dizionario di latino della scuola provo a dare significati diversi alle parole che stonano rispetto al resto.
Ricordando che la prigione era situata in un palazzo quasi signorile nel quartiere della Magliana, che è sotto il livello del fiume ed a rischio inondazione, rileggo così la frase di prima pensando a possibili assonanze con parole latine:
mi trovo sotto un dominio (domo, casa) pieno (plenus, ricco) ed incontrollato (trulleum è anche una conca: in/presso/vicino a una conca).

Non sono ovviamente vicino ad un centesimo della cultura ed alla sensibilità di Moro, quindi qualsiasi speranza di capire eventuali messaggi cifrati per me è sicuramente vana, ma sono dell’idea che quelle lettere dovessero contenere sicuramente qualche segnale.

Mi pare molto strano che non sia stata presa in esame nemmeno l’ipotesi della presenza di un messaggio cifrato, attribuendo ad una sorta di pazzia e disperazione i contenuti delle lettere di un personaggio che fino a pochi giorni prima era considerato uno statista di massimo livello.

Del resto questa non è che una delle tante stranezze che avvolgono questa vicenda, sulla quale probabilmente non sapremo mai l’intera verità.

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