Inquinamento

Oggi riparte l’iniziativa di Legambiente “CIttà Senz’auto” in settanta comuni

(ANSA) – ROMA – Torna da oggi in molte citta’ italiane l’ iniziativa di Legambiente ‘giornate senz’ auto’. Il primo appuntamento delle giornate antismog coinvolgera’ 70 comuni in tutta Italia. Legambiente ricorda di aver presentato all’ inizio dell’ anno ai sindaci dei Comuni italiani di proseguire autonomamente l’ esperienza delle giornate senz’ auto sospese dal ministero dell’ Ambiente. ”E’ nata cosi’ l’ iniziativa ‘Citta’ Senz Auto’, con la convinzione – spiega Legambiente – che, se chiudere la citta’ al traffico per un giorno non risolve nulla sul fronte dell’ inquinamento atmosferico, risulta invece fondamentale sul piano culturale, per indirizzare e cambiare gli stili di vita e le abitudini degli italiani. Inoltre i cittadini che sperimentano la città senza traffico, godendone dunque le bellezze e gli spazi senza smog ed automobili, sono anche cittadini più disponibili a sperimentare misure di limitazione permanente del traffico veicolare privato”. ”Se l’ attenzione sui problemi della vivibilita’ urbana raggiunge i massimi livelli solo nei mesi invernali -secondo l’ organizzazione ambientalista- e’ anche perche’ manca a livello nazionale una strategia concreta di riduzione del traffico nei nostri centri urbani. Risultato: tornano a gennaio e febbraio, puntuali ogni anno, gli allarmi e i rischi per la salute a causa di traffico e smog. E non e’ stato certo un segnale incoraggiante quello lanciato dal ministero dell’ Ambiente che ha deciso di abbandonare l’esperienza delle domeniche ecologiche, senza motivo apparente, ritenendole inutili ma senza far seguire poi provvedimenti alternativi, ne’ sul piano culturale e degli stili di vita, ne’ sul piano delle misure concrete contro traffico e smog”.(ANSA). GER

Ambiente: nasce a Pesaro primo eco-condominio europeo

Il primo condominio europeo interamente ecologico, dal tetto al giardino – trecentotrentatré appartamenti atossici in un’area verde da 97.000 metri quadrati – nascerà in Italia, a Pesaro, grazie ad un progetto di bioedilizia messo a punto da Federabitazione-Confcooperative. Rientra nel programma Shè (Sustainable Housing in Europe), recentemente approvato dall’ Unione Europea e al quale partecipano anche Francia, Grecia, Portogallo e Danimarca. Quello di Villa Fastiggi a Pesaro è uno degli otto progetti italiani, e secondo la Federabitazione partirà prestissimo ed è destinato a fare la parte del leone. L’eco-condominio (un insediamento da 23.000 metri quadrati) sorgerà in una zona di 150.000 metri quadrati complessivi, in larghissima parte destinata a verde. L’ ambiente circostante infatti deve costituire parte integrante degli edifici, a loro volta progettati lontano da campi elettromagnetici e da fonti di inquinamento acustico e sonoro. L’ orientamento degli appartamenti poi è studiato per favorire il risparmio energetico e la massima disponibilità di luce, con il ricorso a fonti
rinnovabili e il potenziamento della ventilazione e dell’ isolamento naturali. E naturalmente i materiali di costruzione sono naturali o completamente atossici. Nel quartiere ecologico non mancheranno ovviamente percorsi ciclo-pedonali, ma è previsto anche un polo commerciale dove fare la spesa. Acquistare una biocasa costerà un po’ di più (circa il 10% rispetto ad un normale appartamento) ma secondo il presidente di Federabitazione Angelo Grasso “le spese aggiuntive saranno presto riassorbite dal risparmio energetico del palazzo, con una riduzione drastica delle bollette di tutte le utenze, e un taglio dei consumi stimato nel 30% annuo”. Per la prima volta infine un progetto di questo genere investe l’edilizia popolare, il settore delle costruzioni che realizza le
maggiori cubature e interessa il maggior numero di famiglie in Italia. Una rivoluzione nel modo di costruire per migliorare la qualità ambientale delle nostre città.

Ambiente. Commissione parlamento UE: diesel piu’ pulito

Motori diesel piu’ puliti, in particolare quelli per treni e navi fluviali, per ridurre l’impatto ambientale a livello europeo. Questo l’obiettivo di una serie di emendamenti a una direttiva Ue approvati ieri dalla commissione per l’ambiente del Parlamento europeo. Gli eurodeputati mirano a diminuire l’emissione di sostanze inquinanti gassose e di particolato dei motori diesel. La direttiva, tuttavia, non comprende i mezzi che viaggiano su strada. L’UE cerca di incoraggiare il trasporto di merci su ferrovia e su vie fluviali. “Nei prossimi 10 anni e’ stato calcolato che sulle linee ferroviarie europee viaggeranno 10.000 nuove locomotive” ha spiegato l’eurodeputato Bernd Lange, relatore degli emendamenti. Con l’allargamento dell’UE a dieci nuovi paesi, previsto per maggio del 2004, “aumentera’ il traffico delle merci” in modo consistente e, dunque, i rischi legati all’inquinamento. Sono gli Stati Uniti “il piu’ grande partner commerciale dell’UE per quanto riguarda i motori diesel che non viaggiano su strada” ha ricordato Lange. Negli Usa, ha aggiunto, “e’ stata avanzata una proposta che va nella stessa direzione di quella dell’Unione europea”. I produttori di motori per locomotive, navi e altri mezzi di trasporto (tranne quelli su
strada), ha precisato l’eurodeputato, “avranno il tempo di adeguarsi”, visto che la direttiva dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2011.

Clima. Associazioni: Russia ratifichi subito Kyoto

“La Russia non puo’ tenere il mondo col fiato sospeso, e deve mantenere la parola data sulla ratifica del Protocollo di Kyoto, l’unico trattato internazionale volto a rallentare i mutamenti climatici limitando l’inquinamento che provoca il riscaldamento globale”. Ad incalzare il paese guidato da Vladimir Putin nel combattere l’effetto serra e’ il WWF che, per ribadire tale richiesta, ieri ha partecipato con amici della terra e legambiente a un sit-in sotto il consolato russo a Milano, citta’ simbolo perche’ proprio li’ a dicembre si terra’ la nona conferenza delle parti della Convenzione sul clima. Riunione che, fanno notare gli ambientalisti, a causa della mancata ratifica russa non potra’ costituire anche il primo incontro delle parti al Protocollo di Kyoto. Il Protocollo di Kyoto, ricorda infatti il WWF, “diventera’ legge internazionale solo se la Russia lo ratifichera’”. Dopo gli appelli dei leader mondiali, degli ambienti industriali russi, degli ecologisti e dell’opinione pubblica, dopo gli impegni del presidente russo Vladimir Putin, “la ratifica del Protocollo di Kyoto deve arrivare alla duma, il parlamento russo”. Puntualizza Gianfranco Bologna, segretario aggiunto del WWF: “il mondo aspetta. 117 paesi hanno gia’ ratificato il Protocollo di Kyoto, un processo burocratico lentissimo non puo’ mandare all’aria gli sforzi di centinaia di governi, migliaia di aziende e milioni di persone”. “Dopo questa estate terribile che ha mostrato al mondo, Russia inclusa, solo un piccolo anticipo dei drammatici effetti dei mutamenti climatici- sostiene il WWF che insieme alle altre associazioni partecipa a un sit-in davanti al consolato russo di Milano- non si puo’ piu’ attendere o, peggio, seguire i consigli interessati di chi si nasconde strumentalmente dietro il dibattito scientifico per non far nulla da subito e trovarsi a gestire problemi ben piu’ drammatici e irreversibili in futuro”. Peraltro, ci tiene a sottolineare Bologna, “gli scienziati e gli organismi piu’ autorevoli del mondo sono tutti preoccupati e decisi nell’indicare le responsabilita’ umane dell’aumento dell’effetto serra e quindi dei mutamenti climatici”. Il protocollo, ne e’ convinto il WWF, e’ “solo il primo passo verso il taglio delle emissioni inquinanti, innanzi tutto di quelle di anidride carbonica, che dovra’ essere del 60-80% per essere efficace”. Ma “se non si riesce nemmeno a compiere un passetto, che portera’ alla russia molti vantaggi economici- insiste Bologna- il grande passo rischia di arrivare quando la temperatura si sara’ gia’ innalzata troppo, e sara’ difficile mitigare e rallentare i mutamenti climatici”. Per sottolineare l’importanza del via libera della Russia, il WWF ricorda lo stato delle ratifiche: “il Protocollo di Kyoto e’ stato completato due anni fa e rappresenta il primo passo per combattere il riscaldamento globale. 117 paesi hanno gia’ ratificato il protocollo, molti di piu’ dei 55 che erano necessari. Perche’ il trattato entri in vigore, pero’- si puntualizza- i paesi che lo ratificano devono rappresentare almeno il 55% delle emissioni di anidride carbonica (il gas maggiormente responsabile dell’aumento dell’effetto serra) dei paesi industrializzati”.
Sintetizza l’associazione: “dal momento che usa e australia hanno dichiarato che non intendono ratificare il protocollo, la Russia e’ oggi il paese chiave”.

Ambiente: Ecoasfalto riduce inquinamento del 50%

(ANSA) – MILANO – Una riduzione dell’inquinamento atmosferico del 50 per cento e’ stata rilevata in via Morandi a Segrate (Milano) grazie alla pavimentazione ecologica con cui la strada e’ stata rivestita. Sono gli ultimi risultati della sperimentazione sugli effetti dell’ ‘ecorivestimento’, lo speciale materiale con il quale sono stati trattati 7 mila metri quadrati di via Morandi, e che e’ iniziata lo scorso inverno. L’esito di quest’ultimo test, eseguito da un’azienda con la collaborazione di Italcementi, risale alla fine di luglio e la prossima settimana verra’ comunicato, per la ratifica, all’Arpa della Lombardia. ”L’ecorivestimento – ha spiegato Claudio Terruzzi, titolare dell’azienda specializzata – e’ un prodotto a base di cemento che, grazie all’attivita’ della luce, e’ in grado di trasformare le sostanze inquinanti organiche ed inorganiche, le polveri sottili e quelle secondarie piu’ pericolose, in sali minerali innocui”. Terruzzi ha anche precisato che l’ecorivestimento e’ gia stato utilizzato, sempre in via sperimentale, in tre appartamenti perche’ ”e’ anche attivo contro il monossido di carbonio, il fumo di sigaretta e le sostanze che provengono dall’esterno quando si aprono le finestre”. I risultati delle rilevazioni compiute nei tre appartamenti e resi noti dall’Arpa il primo settembre, hanno accertato una riduzione dell’inquinamento atmosferico del 47 per cento. Due invece sono stati i test in via Morandi: il primo eseguito sempre dall’Arpa l’inverno scorso e in determinate condizioni atmosferiche ha rilevato un abbattimento dell’inquinamento del 14 per cento (i dati sono stati pubblicati a maggio). Il secondo, come ha precisato Terruzzi, e’ stato svolto dall’azienda in collaborazione con l’Italcementi in estate, usando apparecchiature certificate dal Cnr: a fine luglio e’ stato certificato un abbattimento dell’inquinamento del 50 per cento. (ANSA). RED

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